Premio Racconti per Corti 2018 “Mi pedinava in silenzio” di Fabio Gaetano Modica
Categoria: Premio Racconti per Corti 2018Quella sera,come ogni sera d’inizio estate,facevo la mia ora di jogging sulle mura.
I capelli raccolti,le mie Nike super leggere ai piedi,il completo rosa,ero nel mio mondo,udivo solo la musica e sentivo solo il mio respiro.
Era già diversi giorni che aveva notato quella bionda dagli occhi azzurri.
Era bella,intrigante,la donna che ogni uomo avrebbe voluto avere.
Lui la osservava da dietro gli occhiali,seguendola con finta indifferenza.
Correvo da sola sulle mura.Il sole stava ormai calando,e sempre meno persone con andatura da passeggio erano rimaste In giro.
C’erano solo runners come me o pochi altri che di fretta tornavano a casa da lavoro, e poi c’era Lui.
Era velocissima e Lui doveva aumentare il suo passo sempre più per stare dietro ad una gazzella di cosí tanta bellezza.
Talvolta Lui si nascondeva o faceva l’indifferente camminando accanto a qualche altra persona,ma non la mollava,non se la faceva scappare.
Lui,l’avevo già notato altre volte sulle mura.
Non mi aveva mai dato fastidio,ma ero sicura,mi seguisse.
Ogni volta cercava di avvicinarsi sempre più.
Occhiali scuri,borsalino sulla nuca,capelli lunghi,vestito troppo pesante per il periodo.
A tratti mi spaventava.
Era irraggiungibile,ma quella sera,Lui l’avrebbe presa,in qualche modo avrebbe fatto si che tutte quelle giornate di pedinamento fossero servite a qualcosa.
C’era quasi.
Mi giravo ogni tanto,e lui fingeva di guardare giù dalle mura per poi subito dopo continuare il suo inseguimento.
Si avvicinava sempre più a me.
Quella sera mi faceva paura.
Era alle calcagna della donna,ma sentiva che in qualche maniera lei percepiva la sua presenza.
Decise allora di scendere dalle mura e di sorprenderla da davanti.
Promisi a me stessa che dall’indomani avrei portato Angelo a correre con me.
Aumentavo sempre più il passo continuando a girarmi per controllare I suoi spostamenti.
Non mi sentivo più al sicuro.
Lui si accorse che la donna le stava scappando.
Velocemente passando da sotto per la strada che costeggia le mura,aumentó notevolmente il passo.
Questa volta non si tornava indietro.
Questa volta l’avrebbe presa di sorpresa.
Un attimo e non c’era più dietro di me,era sparito.
Da una parte, sollevata dalla sua assenza continuai a correre,da un’altra temetti Che quella sera non sarebbe finita lí.
Ed ecco infatti qualche metro più in là,Lui era di fronte a me,imponente,quasi a chiudermi
la strada.
La donna era davanti a lui,semplice ma regale,anche in abiti da jogging.
Ormai non poteva cambiare strada.
Provai a cambiare strada ma ormai mi stava davanti.
Mi guardai attorno per cercare un aiuto prima di urlare e scappare via.
Sarei stata pronta a gettarmi dalle mura.
Lui venne verso di me.
Si levò gli occhiali e mi guardò con due occhi neri che non avrei Mai potuto immaginare.
Io ero pronta a fuggire.
Lui accennò un sorriso e dal suo cappotto fuori stagione tirò fuori un foglio di cartoncino bianco.
Il viso della Donna si rassenerò.
La sua espressione da spavento,si tramutò in sorpresa e successivamente in gioia.
I suoi occhi azzurri lo guardarono in modo diverso da come spaventati prima fuggivano da lui.
Andai verso di Lui,lo presi per mano,gli sorrisi e gli dissi:
-scusami e grazie per evermelo chiesto.
In fondo era anche un bel ragazzo.
Gettai il cartello per terra ed insieme scendemmo dalle mura diretti al Bar poco distante.
In mezzo alla strada giaceva il cartoncino bianco con su scritto:
Scusa se ti ho spaventato!
Posso offrirti qualcosa da bere?
Scrivo perchè non posso parlare!
Sono sordomuto,ma volevo tanto conoscerti!