Premio Racconti per Corti 2018 “L’importanza di tenersi in forma” di Giorgio Leone
Categoria: Premio Racconti per Corti 2018Sabato o domenica, di buon mattino, il protagonista è in bagno e si guarda allo specchio. Effettivamente è parecchio ingrassato. Ha già indossato la tuta da ginnastica e si pesa così, al ritorno controllerà quanto ha perso. Entra in punta di piedi in camera da letto, trattenendo il respiro, per prendere l’orologio che si è dimenticato sul comodino. Riesce lo stesso a svegliare la moglie che lo manda a quel paese. Esce dalla porta, poi dal portone e si mette a correre per Lucca.
Di seguito gli capitano solo cose spiacevoli, ad esempio:
– fa subito uno scatto, ma si sente male e deve sedersi su una panchina, dove vomita. Il cardiofrequenzimetro al polso suona e lo avverte dell’imminenza di un infarto parlando con una voce femminile che è identica a quella della moglie;
– pesta una cacca di cane, poi un cane feroce tenta di morderlo mentre corre. La padrona, invece di scusarsi, se la prende con lui perché dice che gli animali lo sentono, quando uno non è una brava persona;
– su una pista ciclopedonale, pessimi rapporti con i ciclisti che lo sfiorano correndo come degli ossessi. Nessuno ha il campanello e tutti urlano. Alcuni pretendono che si sposti perché viaggiano affiancati, altri lo insultano quando barcolla per la fatica invadendo la carreggiata;
– anche gli altri amanti del jogging lo superano lanciandogli frecciatine. Viene raggiunto da un altro podista, un collega d’ufficio, che sia adegua alla sua lentezza. Auspicano un piano di abbattimento dei ciclisti, ormai in numero spropositato come i cinghiali. Sono a loro volta raggiunti da una collega, grande gnocca per giunta (s)vestita in modo provocante. Si capisce benissimo che il protagonista ha una cotta per lei. A un certo punto la tipa dice di voler di correre sul serio e schizza via con il collega, mentre lui stenta di tenere il passo. Getta subito la spugna e si deve fermare, umiliato. Vomita di nuovo e il cardiofrequenzimetro con la voce della moglie lo avverte ancora di un infarto imminente;
– si ferma fare stretching appoggiato in avanti con le braccia al monumento di Puccini e viene bullizzato da tre o quattro ragazzotti che fanno finta di aiutarlo a spingere chiedendogli se non sta bene dov’è adesso, perché vuole spostarlo, dove vuole metterlo, se se lo vuole portare a casa, ecc.;
– deve far pipì e va dietro un cespuglio, ma ci sono due in camporella che lo insultano dicendo che è un guardone. Prova un altro cespuglio e una mamma con un bambino, che anche lui deve fare la pipì, si mette a urlare che c’è un pedofilo e prende il cellulare per chiamare la polizia. Lui scappa;
– entra in un bar per prendere un caffè. Gli si fa il vuoto intorno e tutti protestano perché è sudato e puzza. Il proprietario lo invita ad andarsene.
Si può andare avanti ad libitum con altri episodi.
Di sicuro alla fine torna a casa e va in bagno a pesarsi. Non si sa come, ma ha preso un chilo (capita anche a me).
La moglie entra e lo strapazza dicendo di non lasciare il bagno in disordine come fa sempre. Lo accusa di non avere il minimo rispetto del suo lavoro, di pensare solo a se stesso e di essere uno schifoso egoista. Andandosene gli ricorda che a mezzogiorno andranno dalla madre di lei a mangiare la sua leggendaria zuppa di rognone (lui fa una faccia angosciata) e resteranno a farle compagnia tutto il pomeriggio. Il che – precisa acidamente – significa che non potrà accendere il televisore per vedere la partita.
Quando la moglie esce il protagonista va in cucina, apre il frigorifero e inizia a ingozzarsi come un maiale. Fine.
George, sei un mito, il mio mito.Racconto extra forte , extra comico, extra large .Scusa , ma quanto pesi?
Hahaha, molto divertente!! Bravo!
Ha, ha, ha!
Mentre leggevo me lo vedevo scorrere davanti.
Giorgio, sei bravissimo!
un racconto molto ironico e divertente. complimenti
Grazie a Laura, Michele, Patrizia e Anna Rosa. Laura, attualmente sono a dieta, ho cominciato quarant’anni fa con alterni risultati. Ma non perdo le speranze.
… Tanta fatica per niente! 🙂 Complimenti! Divertentissimo, sarebbe bello vederlo tradotto in corto!
Quando il migliore amico dell’uomo è il frigorifero. Bravissimo Giorgio, divertente con il giusto punto di cattiveria, scritto splendidamente.
Grazie, Silvia e Marco
fantastico! comunque anche a me quando corro capitano “avventure” o meglio tragedie del genere.
La corsa da, la corsa toglie signora mia 🙂
molto molto divertente !
Grazie Chiara, ci vediamo in pista