Premio Racconti per Corti 2018 “Black out” di Giuseppe Rasi
Categoria: Premio Racconti per Corti 2018La sveglia indica che sono le 6:12. Il viso di ANNA(35) che, coricata sul letto, guarda il soffitto. I suoi occhi chiari sono stanchi, spenti e segnati dalle occhiaie. La giovane donna lentamente si addormenta.
La casa vuota ed ordinata, in giro vi sono diversi elettrodomestici moderni ed in cucina un seggiolone per bambini.
Ore 06:59: Anna viene svegliata dal pianto di una bambina. Si alza per controllare. Nella stanzetta Anna abbraccia e consola la propria figlia di circa un anno e mezzo (NINA).
Inizia la routine Anna che si divide tra la preparazione della colazione per Nina ed il marito (MICHELE) e gli ultimi preparativi per la giornata di lavoro (sistema cartelle e file, ripassa la presentazione e ripone il computer nell’apposita borsa).
Ore 7:34: Michele riceve una telefonata urgente mentre si rade.
In cucina i due coniugi discutono su come risolvere il problema: Il padre dell’uomo ha avuto un piccolo malore, Michele deve recarsi da lui e per questo motivo non potrà accompagnare Nina all’asilo come avrebbe fatto abitualmente. Nina continua a guardare i cartoni stringendo il suo orsacchiotto mentre i due litigano. Anna, che è molto legata alla carriera, non può rischiare di arrivare in ritardo proprio il giorno più importante della sua vita lavorativa: ha una riunione importantissima che può valergli una promozione. Alla fine i due trovano un accordo e cioè Michele aiuterà la donna nelle mansioni domestiche, Anna prenderà l’auto di Michele (l’unica ad avere il seggiolino) e, uscendo prima di casa, la donna, correndo come una dannata, potrebbe farcela nonostante debba anche andare a ritirare gli storyboard per il briefing con i clienti russi che inizierà alle 9:30 .
Nel caos successivo i due coniugi si aiutano a preparare la bimba, prima di uscire di casa la bimba getta per terra il ciuccio e Michele, che stava per indossare il giubbotto, posa l’indumento sbadatamente sul divano coprendo la borsa del pc di Anna. La donna esce di casa frettolosamente e carica la figlia in auto.
Anna guida concentrata, la spia della riserva carburante lampeggia, dovrà fermarsi per fare benzina.
Ore 8:44: Al distributore automatico Anna rifornisce l’auto di benzina. Il cellulare della donna suona.
Anna guida mentre parla col vivavoce al telefono e Nina dorme. Al telefono ANGELA, il capo di Anna. I russi sono arrivati 1 ora in anticipo, in azienda è il caos, tutti temporeggiano nell’attesa che Anna arrivi e la riunione possa iniziare. Durante il dialogo Anna si accorge che il suo pc non è in auto. Dovrà tornare indietro.
Arrivata a casa, Anna prende la borsa che è accanto a Nina che continua a dormire, apre la porta di casa e recupera il computer.
Anna guida nervosa. Il cellulare sul sedile del passeggero squilla. Anna si distrae per prendere il cellulare. Nel sedile vediamo la borsa, gli storyboard e la tracolla contenente il pc. Ore 09:13: mentre Anna sta per rispondere, frena di botto: ha quasi investito un passante che parla al cellulare ma non evita di insultarla. Anna risponde al cellulare, è di nuovo Angela che chiede alla donna di comprare un mocaccino al signor Kuleshov (l’esigente capo dei russi). Anna accetta, è in collera, i suoi muscoli facciali in tensione mentre guida nel traffico della città. La corsa contro il tempo continua.
Ore 09:35: La ruota dell’auto inchioda sull’asfalto. La donna prima di uscire prende la giacca e la indossa, agguanta la borsa dalla quale fuoriescono gli storyboard, la tracolla del pc ed un bicchiere di plastica contenente il mocaccino.
La sala riunioni dietro una vetrata. Anna parla ad una mezza dozzina di UOMINI D’AFFARI seduti attorno al tavolo. Non sentiamo le parole. ANGELA scruta i volti degli uomini. Gli uomini annuiscono interessati. La m.d.p inizia ad arretrare (inquadrando sempre la sala riunioni) fino ad inquadrare un mobiletto ed una abat-jour, la cui lampadina si fulmina mentre, nella sala riunioni, gli uomini d’affari si alzano e cominciano ad applaudire Anna.
Ore 13:06: Anna entra in ufficio per rilassarsi, lascia uscire una mosca intrappolata nella stanza aprendo la finestra e quando sta per togliersi le scarpe con i tacchi arriva una telefonata: è Michele che chiede alla moglie se sia andata lei a prendere la figlia. Il viso stravolto di Anna sul quale balena il terrore.
Anna corre nei corridoi dell’ufficio, scende le scale dell’edifico, il tacco delle sue scarpe si rompe. Anna per strada e infine nel parcheggio, si ferma raggelata. Lo stacco su nero ed il rumore di un vetro che viene rotto lasciano intuire la straziante tragedia.
Ore 06:13: Anna dorme, sta avendo un incubo, sentiamo di vetro rompersi e d’un tratto si sveglia, balza giù dal letto e corre verso la stanzetta di Nina. Passando dal soggiorno vediamo Michele che dorme sul divano e poi per terra, ai piedi di Anna, le sue scarpe dal tacco rotto. Anna entra nella cameretta ansimando, scruta speranzosa dentro la culla e poi, lentamente il suo viso torna a spegnersi di nuovo senza speranza. Dentro la cullina c’è soltanto l’orsacchiotto di Nina straziato e sporco.