Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2018 “Io felice” di Francesca Aucone

Categoria: Premio Racconti per Corti 2018

Il personaggio della moglie non è mai inquadrato in volto, fino all’ultima inquadratura, dove finalmente la vediamo. I dettagli delle sue mani, delle sue spalle, delle sue dita, mano mano che entrano nelle scene, accrescono la suspense.

 

Un uomo rientra a casa la sera.

Apre e richiude la porta dietro di sé.

Comincia a parlare con la moglie, ma senza mai guardarla.

Ciao cara, eccomi finalmente a casa!

Come va? Com’è andata la tua giornata? (non attende risposta).

La mia una meraviglia!

Si toglie il cappotto, e lo consegna alla moglie che lo appende, senza neppure guardarla.

Mi sento proprio felice, e tu cara? Sei felice non è vero? (non attende risposta).

Si sposta nella camera da letto, si toglie la giacca, la mette nell’armadio, cerca la sua camicia e non nota che metà armadio è vuoto.

Caraaa, mi hai stirato la camicia per domani? Aah, eccola qua…

Perfetta, p-e-r-f-e-t-t-a! Dice esaminando la camicia.

Hum… al bacio… smack! Dice mettendosi tre dita sulla bocca.

Mi sento proprio felice. E tu cara? Sei felice non è vero? (non attende risposta).

Si toglie le scarpe.

Caraa, appena puoi, le mie scarpe avrebbero bisogno di una lucidata!

La moglie raccoglie le scarpe senza che lui neanche se ne accorga.

L’uomo va in bagno, si lava le mani.

Non nota che in bagno c’è un solo accappatoio, un solo asciugamano, un solo spazzolino.

Caraaaa, ma questo asciugamano… Sono sicuro di averlo già usato! Ma è lo stesso di ieri! Ma caraaa ancora non l’hai cambiato?

Nota una macchia sul lavandino. Con un dito strofina sullo sporco, e fa un’espressione di disapprovazione.

Caraaa il lavandino! C’è una macchia che ad occhio e croce sta qui da stamattina! E’ addirittura incrostata!

Si lava i denti.

Caraaa, tra 2 minuti qui ho finito e sono da te. E’ pronta la cena?

La moglie ai fornelli intanto prepara la cena, ma l’uomo non se ne cura.

L’uomo va in salotto, prende il giornale, si siede al tavolo già apparecchiato, e comincia a leggere il giornale aspettando la cena.

La moglie porta in tavola un piatto, e lo mette davanti all’uomo, che ancora legge il giornale, e non alza mai lo sguardo su di lei.

L’uomo guarda il piatto, fa un’espressione soddisfatta, senza smettere di leggere il giornale.

Ah, bene, bene, bene, cara. Il mio piatto preferito! Mi sento proprio felice, e tu cara? Sei felice non è vero? (non attende risposta)

Dà uno sguardo indagatore alle posate ed al bicchiere per vedere se sono puliti. Comincia a mangiare.

Ma caraa, è fredda! Eppure io ero già qui pronto in attesa!

Mastica, con aria pensierosa e dice:

Uno, manca un pizzico scarso di sale.

Due, il sugo andava fatto bollire ancora mezz’ora.

Tre, caraa, ci andrebbe quella spruzzatina di peperoncino che sostiene il sapore, che ogni volta ti ricordo, e che ogni volta manca.

L’uomo, finisce di mangiare, si siede sul divano davanti alla televisione.

Caraa, guardo per dieci minuti il telegiornale, non di più per carità!

E’ vero che tu intanto vai a lettuccio e lo scaldi tutto?

Siii, grazie cara.

La moglie si dirige allora in camera da letto e l’uomo, le da una pacca sul sedere, sempre senza neanche guardarla.

Mi sento proprio felice, e tu cara? Sei felice non è vero? (non attende risposta).

L’uomo arriva in camera da letto, la camera è al buio, si spoglia velocemente, si infila nel letto.

Inizia un approccio con la moglie, si avvicina a lei, che nel letto gli dà le spalle.

Ah, che bel calduccio! Ci sentiamo proprio felici, non è vero cara? (non attende risposta)

L’uomo continua una serie di avance, nei confronti della moglie, ed in quel momento squilla il telefono e scatta la segreteria telefonica.

Nel messaggio della segreteria si sente la voce della moglie che dice:

Ciao Luca, sono io. Finalmente ho trovato il coraggio di lasciarti… il nostro matrimonio è finito, già da tanto tempo ormai. Riesci a capire perché, vero? …chissà se almeno adesso ti accorgerai che esistevo… La domestica che hai trovato a casa, l’ho mandata per prendere le mie cose, e per fare un po’ di pulizie… E’ di poche parole, non parla bene italiano, ma fa quello che chiedi, e se ti va bene, puoi assumerla. Io vado via. Addio, Luca… per sempre.

Durante il messaggio, l’uomo si immobilizza per qualche istante, poi affannosamente cerca di accendere la luce, sul comodino vicino al letto. La accende, e finalmente per la prima volta in tutta la serata, guarda la moglie, e vede che è la domestica. Una donnona robusta e baffuta, con i capelli blu, un enorme neo sporgente sul naso e che indossa un grembiule delle pulizie anche a letto.

L’uomo rimane sbigottito a bocca aperta, e la domestica dice:

Signor Luca, se io assunta, io felice.

 

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9 commenti »

  1. Ma è stupendo! I baffi, poi, meravigliosi! Io essere stata molto felice leggere corto così!

  2. P.s. ..mi sono adattata al linguaggio , di solito mi esprimo in maniera leggermente più elevata, capire tu?

  3. Troppo carino! Brava Francesca!

  4. Inizia facendo pensare che stia per esplodere qualcosa in quella casa, e infatti è  così, ma è il finale che esplode in maniera imprevidibile con una battuta perfetta e un’immagine strepitosa! Come Laura io molto molto divertito anche! 🙂

  5. Molto simpatico, Francesca, brava. Mi hai ricordato Verdone.

  6. È vero, anch’io ho pensato a Verdone!
    Ne uscirebbe un corto divertentissimo!
    Molto brava, Francesca.

  7. 🙂 🙂 😀 … grazie a tutti! Entrati nel personaggio voi! 😉

  8. Molto carino. L’ho immaginato anche realizzato e penso che sarebbe divertente. Immagino anche che se la domestica fosse stata anche avvenente, senza baffi intendo, forse avrebbe continuato a fingere che fosse ancora la moglie 🙂

  9. 😀 ahaha…

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