Premio Racconti nella Rete 2018 “Sussurrare nell’etere” di Michele Bozzano
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2018Led Zeppelin – Stairway to Heaven
…Buona Notte e che sia la nostra notte. Le vostre storie sono le mie storie, sono le storie di tutti. Sapete come la penso. Voi siete il programma e voi siete la morale. Ascoltiamo, meditiamo e mai giudichiamo. Adesso chiudo il microfono e lascio la parola a voi popolo della nostra notte. Come sempre una sola regola: massima libertà e massimo rispetto. Il microfono è tuo!
… La corsa del tempo sfugge alla mente dell’uomo che si ferma ad ascoltare le parole inutili che promanano dalla bocca dei commensali giunti alla corte del marchese di Roncisvalle mentre un lungo e difficile cammino ha allontanato i poveri viandanti che si erano dimenticati del sopraggiungere del freddo e delle piogge acide autunnali.
Ti piace? Questa è una mia composizione. Grande vero? Mi piace pensare e poi declamare quello che ho immaginato. Non scrivo mai nulla io, tutto a mente, tutto nella mia mente. Solo le parole del cuore sanno raccontare la vita ed io non voglio relegare i miei pensiere in un libro ingiallito. Ti prego non chiudere questa telefonata, lasciami parlare, lasciami raccontare a tutti voi e a tutti noi. Cogito ergo sum ed io penso e poi penso e poi penso ancora senza fermarmi mai. Mi piace definirmi un pensatore potenziale nel senso che io penso e gioco a costruire storie, progetti, idee interessanti che poi devo raccontare al mondo; non posso trattenerle, non posso chiuderle nella mia mente ma devo condividerle. Siamo nel mondo delle informazioni open source ed anche la mia mente è open source. Io sono open source. Anche voi dovete imparare ad esserlo. Il gioco della terra è sempre quello, gira, gira, gira e gira ancora. Sempre felice di essere tonda, sempre felice di ruotare per noi. E speriamo non si stanchi mai di giocare perché, se lo facesse, sarebbe davvero un brutto momento. Giro, giro tondo, giro giro tondo tutti giù per terra, tutti giù per terra. Capisci il messaggio? Comprendi? Immagino cosa stai pensando e cosa stai per fare ma fermati, amico DJ fermati e non spengere la mia voce in questa notte fantastica. Assieme conquisteremo l’attenzione del mondo.
Assieme.
…Meglio terminarla qui amico ed ascoltare della musica per te.
Johann Strauss – The Blue Danube
…Amici della note, abbiamo perso la voce del nostro amico ma un’altra voce ed un altro messaggio sono pronti ad entrare nelle nostre cuffie e nelle nostre casse. La radio è tua. Parlaci di te!
…Ciao, sono in onda? Si sente? Devo spegnere la radio, vero? Ho fatto. Spero si senta meglio adesso. Forse non dovevo neanche chiamare. Sono questioni private che dovrei tenere riservate ma con qualcuno devo parlare, a qualcuno dovevo dire tutto. Vi ascolto sempre con grande interesse, mi piacciono le storie che vengono raccontate. Siamo come una grande famiglia in cui ci possiamo dire tutto e tutto rimane tra di noi. Anche la mia storia, mi auguro, possa rimanere tra noi. Un noi ampio ed indefinito, certo, ma pur sempre un noi circoscritto. Dico bene? Come dicevo sarebbe stato meglio non telefonare ma non ho resistito, non ho potuto evitare di dire quello che mi sta capitando. È troppo per me, è tutto troppo. Mi ha sconvolto la vita come nulla mai. Un vento di primavera caldo ed impetuoso che da qualche mese mi sta facendo volare. È tutto esageratamente bello, esageratamente sconvolgente ma anche sbagliato. Lui è arrivato all’improvviso, io sono sposata e lui pure, senza annunciarsi mi ha travolto, mi ha presa e portata dove mai ero stata prima. Sensazioni, colori, luci e passioni che non credevo potessero esistere. Emozioni che avevo sempre e solo letto nei libri di cui mi nutro da una vita. Ed invece è tutto vero. Leggo tanto, forse troppo, sicuramente molto ma i libri mi permettono di far volare la mente dove io voglio. I libri sono io, il mio mondo, le mie passioni. Il resto è resto e nel resto vivo e sono un’altra me. Questo sino a pochi mesi fa, poi tutto è cambiato e il me è noi e noi è lui. Io non sono una bella donna, non lo sono mai stata, sono carina, questo si. Un bel viso, una bella pelle ed un corpo normale, ne troppo grasso, ne troppo magro. Sicuramente non sono una donna sexy, in verità sono una donna che passa assolutamente inosservata. Prima. Prima di quella sera. Quel giorno mi ero fermata sino a tardi al lavoro. Lui è entrato nel mio ufficio dove solo la lampada da tavolo illuminava la stanza e mi ha baciato. Nel silenzio più assoluto si sentiva solo il battito forsennato del mio cuore. Ho tentato, con tutta me stessa, di tacere ma la foga ed il piacere mi hanno pervaso rendendomi eccitata con una passione animalesca che non mi conoscevo. Mi ha chiuso la bocca a forza con una mano mentre lo mordevo e lo spogliavo avidamente. Le sue mani si sono insinuate in me toccandomi ovunque. Abbiamo fatto sesso come mai mi era capitato. L’ho guardato a lungo mentre mi toccava, ero eccitata e confusa mentre mi baciava e mi possedeva. Mi ha lasciato così, senza dire nulla e con un bel sorriso. Da quel giorno, quando prolungo il mio turno di lavoro, sono sempre eccitatissima perché so che lui potrebbe passare. È spietato come solo un maschio sa essere. Non si fa trovare sempre ma solo ogni tanto ed io impazzisco quando lo sento arrivare, quando apre la porta ed il mio ufficio si trasforma in un luogo fantastico in cui fare l’amore. Sto tremando anche ora, mentre parlo ed ho paura di quello che sto dicendo ma non ne posso più fare a meno, è una droga fantastica ed io ne sono felice. Dipendente e felice. Felice di essere donna, di essere desiderata e di essere presa da lui. Felice e basta. Speriamo solo che lui non si stufi mai di me!
Simple Minds – Belfast Child
…Ancora in onda, amici della nostra notte e ancora un’altra storia. La radio è tua Luca, nome di fantasia.
…Buona sera a tutti e soprattutto a lei DJ che mi ospita. Sono, diciamo Luca e sono realmente emozionato e assolutamente felice di poter parlare con tutti voi. Non mi capita spesso di avere tanti amici pronti ad ascoltare, ad ascoltare proprio me. Sono a casa, a casa dei miei, loro sono a letto, devo parlare a bassa voce per non farmi sentire, almeno non adesso. Vorrei dirvi tutto quello che ho dentro, tutto quello che provo, tutto, tutto in un fiato ma non so bene da dove iniziare. La mia vita é un gran casino, un grandissimo e fottutissimo casino dal quale non so se ne uscirò mai. Da quando ho finalmente capito, da quando è successo, tutto è cambiato e nulla è più come prima, nulla, da allora sarà più com’era. Non cerco compassione o commiserazione, non ne ho bisogno e non serve a me. Non serve neanche a voi. Io a voi chiedo solo comprensione. La vita è strana, è fantastica e si e’ presa gioco di me e dei miei sentimenti; mi ha usato e si e’ divertita a rendere tutto troppo semplice, troppo normale. Sono in un vortice impazzito, amici miei, un vortice dove i colori non sono più gli stessi e dove le immagini delle persone accanto a me hanno cambiato radiclamente forma e fisionomia. Un caleidoscopio che mi ha avvolto, preso per mano, schiaffeggiato, picchiato e riabbracciato. Sono distrutto. Non mi riconosco, non capisco se l’immagine di me che vedo riflessa nello specchio sia la mia o quella di un altro. Amici, non credo di essere capace di esprimere tutto quello che mi sta succedendo, non ci riesco, come faccio, tutto quello che mi sta capitando è troppo. Troppo per chiunque, figuriamoci per l’ingenierino quadrato e precisino qual’ero io fino a pochi giorni fa. Io ero. Si, ero e mi sembra così strano dire: ero. Mi sembra di parlare di un’altra persona, di una altro io e non di me. Io ero il figlio perfetto con una vita perfetta. Sempre il primo della classe, sempre il più bravo. Un piccolo gioiello di figlio da portare ad esempio. Il bello era che tutto questo mi piaceva. Si, ero contento di tutto questo, della vita che facevo. Felice di rendere felici tutti e felice di vedere l’approvazione negli occhi dei miei genitori. Anche in amore sono sempre stato un bravo ragazzo. Poche storie e tutte prese con la serietà ed il trasporto di un bravo ragazzo di provincia. Io ero uno normale, troppo normale in una vita maledettamente banale ma non lo sapevo. Oggi mi sento io e basta ed il resto è solo un chiacchiericcio che si allontana sempre di più. Forse dovrei tacere, rinchiudermi in me stesso e sparire. Dovrei ma non posso farlo perche oggi sono felice. Ho fin quasi paura a dirlo ma, si, oggi sono felice. Sono felice ed ho paura. La paura di chi sa di doversi confrontare con il mondo che lo circonda, con le persone che vivono con lui e che su di lui hanno delle aspettative. Paura di deluderli tutti, di deludere chi mi ama. Paura di dire a mio padre che, si, io amo un uomo. Che sono felice di questo e che non vorrei essere nulla di diverso da quello che sono ora. Paura o forse solo codardia ma che differenza fa? Io sono terrorizzato da tutto quello che potrà succedere e da tutto quello che potranno provare i miei genitori. Vorrei che capissero e che comprendessero quest’uomo che ha finalmente trovato la sua strada, la sua natura, il suo posto nella vita e che è felice di tutto questo. Semplicemente felice. Vorrei ma come faccio? Come posso farlo? Qualcuno sa coma si fa a dire alla propria famiglia, ai propri genitori, al proprio padre che tutto quello che è stato non è più e che tutto è e sarà differente? Vi prego di aiutarmi perchè io davvero non so come fare e cosa dire. Io ho solo paura di sbagliare.
…Luca, per te e solo per te una canzone fuori programma.
Domenico Modugno – Nel blu dipinto di blu
…Buona Sera e grazie per avermi permesso questo fuori programma. Sono il papà, diciamo di Luca. Ho ascoltato la sua telefonata. È stata una bella sorpresa e tutto sembra così strano. Lo sfogo in radio ed io che ascolto. La tua voce, i tuoi sentimenti, la tua vertià. Spero tu sia ancora in ascolto perchè vorrei dirti che sono in salotto ad aspettarti, non devi avere paura di nulla perchè ciò che ti rende felice, ciò che ti fa sentire una persona vera, rende felice me. Se vuoi, io sono qui ad aspettarti per abbracciarti forte e per parlare un po’ tra noi.
Un saluto a tutti e grazie per aver sopportato l’intrusione della nostra famiglia.
…Grazie a voi, famiglia, per questo grande regalo. Grazie a voi ed agli amici che hanno voluto condividere le proprie esperienze con il nostro grande gruppo. Tutti siete interessanti, anche i più strani tra di noi e tutti meritate rispetto e comprensione. La vostra esperienza è importante e condividerla con la comunità della nostra notte la rende ancora più significativa. Da esperienza del singolo diventa esperienza condivisa, esperienza di tutti e per tutti.
Sono orgoglioso di essere l’autista di questo autobus pieno di persone fantastiche che vogliono parlare di se. Come sempre mi avete insegnato molto oggi. Ci avete donato un pezzo di voi ed io vi amo per questo.
Purtroppo il tempo fugge e siamo giunti alla fine di questa nostra serata assieme ma ricordatevi che la vita è musica, parole raccontate e idee condivise. La vita deve essere vissuta sempre senza paura e senza rimpianti e voi ne siete la prova provata. Avete coraggio, forza, pazzia ed io sono qua per mettervi in contatto con il mondo.
Alla prossima ragazzi, a domani notte, alla nostra notte!
It’s a Miracle – Culture Club
Bella idea questi sussurri della notte, Michele. Racconti di vita nel racconto, che meriterebbero di essere sviluppati uno per uno.
Grazie Pasqualina e… si, potrebbe essere un’ottima idea.
Tutto il. Racconto e’ attraversato da una sensazione trasversale di solitudine. La solitudine ha molti volti ed e’ ogni giorno in mezzo a noi come un veleno insapore e inodore ammorba tante esistenze. Parlare a ruota libera con degli sconosciuti e’ terapeutico come del resto la musica che accompagna e sottolinea sapientemte questi spaccati di verita. Il finale si apre alla speranza. Mi è piaciuto molto
Grazie Laura per il commento. È importante capire cosa si riesce a trasmettere a chi ti legge.