Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2018 “L’amicizia non ha mura” di Fabio Gaetano Modica

Categoria: Premio Racconti per Corti 2018

Una giornata di sole,il cielo limpido,sotto un ponte trafficato da auto in fila ordinata,da una sporca roulotte in mezzo ad uno spiazzo esce una donna in abiti lerci,con un bimbo a tracolla e un altro che gli saltella intorno fino alla stazione ferroviaria di Viareggio.
Nello stesso tempo,una donna in abiti eleganti chiama il figlio dal piano di sotto di una graziosa villetta:

-Mario,andiamo!Papá ci aspetta in macchina!

Un treno arriva alla stazione di Lucca.
Sotto gli sguardi di turisti attenti alle loro borse si fa largo,verso l’uscita della stazione,la madre con il bimbo a tracolla,preceduta dal bambino che corre come se lo aspettasse il luna park.
Una BMW bianca inchioda davanti alle strisce pedonali,la donna si ferma e afferra il suo bimbo per un braccio tirandolo fino dall’altra parte della strada.
Da dentro la macchina la madre si rivolge al figlio intento a giocare con un action figure:

-Vedi Mario,quando ti dico che bisogna stare attenti,non mi devi mai lasciare la mano quando si attraversa la strada.

Rivolgendosi poi al marito sottovoce:
-Questi sono da tutte le parti.
Sempre a far casini!

La donna sistematasi per terra davanti a Porta San Pietro inizia a chiedere l’elemosina mentre il bambino,scatolina in mano,si aggira tra i passanti vestiti a festa.
Parcheggiata l’auto,la famiglia passeggia sulle mura affollate di Lucca,quando incontrano degli amici.

-Mario stai qui e non ti allontanare! dice la madre.

Dei vigili urbani fanno visita alla donna seduta per terra chiedendole i documenti.
Il bimbo si allontana giocando con un’aereo di fortuna creato sul momento col cartone.
Mario,approfittando del momento di distrazione della famiglia,pochi metri piú In lá,immagina di far saltare il suo spider-man da un grattacielo all’altro quando in un attimo,gli scivola dalle mani e finisce giú dalle mura davanti al passaggio di porta San Pietro.
L’aereo volteggia,plana via dalle mani del bimbo,lui gli corre dietro fino all’uscita di porta S.Pietro,quando si trova ai piedi l’action figure di Spider-man.
Mario scende dalle Mura per recuperare il suo gioco:

-Ridammelo,è il mio!Mi è caduto!
-No,l’ho trovato io!Ribatte l’altro mentre afferra spider man e mima un lancio di ragnatele.

Mario afferra l’aereo di cartone e gli fa fare delle evoluzioni come a schivare le tele lanciate.
I duo bimbi giocano in un vortice di sorrisi.
Solo dopo un po’la madre di Mario si accorge che il figlio manca all’appello e comincia a chiamarlo a squarciagola.
La zingara congedati i vigili,promettendo di andarsene,torna a recuperare il figlio.

-Chi ti ha detto che potevi allontanarti?
-Lascia stare quello zingaro e vieni qui! Ordina la madre di Mario.

-Jonny!andiamo a stazione adesso!esclama la zingara.

I due sono costretti a smettere di giocare.
Lo zingarello ha nelle mani Spider-man e l’aereo ai suoi piedi.

-Fatti ridare il tuo giocattolo! Intima la madre a Mario

Il bimbo sorride allo zingaro:
-Puoi tenerlo,in fondo l’hai trovato tu!Mia mamma dice sempre che devo essere gentile con i miei amici!

Lo zingaro ricambia il sorriso mentre fa cenno di lanciare delle ragnatele verso di lui,poi afferra l’aereo di cartone,si dirige verso Mario e glielo consegna:

-Con questo puoi venirmi a trovare quando vuoi.
Sai,è più veloce del mio treno!

Dopo un ultimo sorriso si allontanano strattonati via dalle madri.
Chi torna a casa in auto e sul sedile posteriore fa volteggiare l’aereo di cartone,chi durante il viaggio in treno,fa arrampicare spider-man,mentre dal finestrino osserva in lontananza le mura di Lucca.

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4 commenti »

  1. adoro i racconti che grondano umanità, questo è uno di quelli. Molto ben scritto. Grazie!

  2. racconto delicato che merita un sorriso nel sostenere l’amicizia di due bambini tanto diversi per estrazione sociale.

  3. Grazie per i commenti! È stato difficile rimanere all’interno dei parametri di lunghezza richiesti ,spero l’essenza del racconto sia arrivata lo stesso.

  4. Bravo, bel racconto. Nel leggerlo me lo sono immaginato rappresentato su schermo. E’ una bella lezione di umanità e di integrazione.

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