Premio Racconti nella Rete 2018 “Il mercante dei sogni” di Liliana Paisa
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2018“Ho dipinto la casa, ho cambiato la soglia e le finestre, cosa dovrei fare ancora, dimmi!” Elia guardò il mercante in attesa di una sua risposta. Sentì l’aria frizzante appiccicata sul viso mentre l’odore del nuovo giorno si mischiava con le voci dei venditori ambulanti.
Il mercante sembrava un personaggio fiabesco, scalzo, con la luna tra i capelli ed il suo mantello a brandelli, quel mantello che cambiava di continuo i colori, passava delicatamente tra la gente e si fermava a parlare solo con pochi. Girò lo sguardo e rispose ad Elia, quasi sussurrando: “ascolta, buon uomo, ciò che hai fatto è solo una cosa giusta per te, ma per far cose giuste per tutti dovresti avere una certa preparazione, so che hai bisogno di questo pacco, prendilo e si vedrà!”
Il mercante mise il pacco rosso tra le mani stanche di Elia che nelle reminiscenze d’un sorriso ringraziò e se ne andò. Un giorno dopo ritornò nella piazza per cercare il mercante, il suo desiderio di ritrovarlo rimase non soddisfatto, il misterioso mercante sembrava il ricordo d’un illusione. Nessuno l’ha mai visto.
Elia era in preda alla disperazione, solamente il mercante poteva aiutarlo. Dopo ore ed ore di ricerca nelle piazze, nei parchi rinunciò e ritornato a casa non fece altro che pensare al pacco rosso, quella meravigliosa fragranza d’un profumo indescrivibile che avvolse Elia quando aprì il flaconcino a forma di farfalla. La scatola rossa finì nei rifiuti, ma il flaconcino lo mise sotto il cuscino. Elia non aveva mai avuto questa sensazione, il profumo aveva cambiato la visione di se stesso, non poteva ancora definire, era qualcosa di nuovo.
“Devo trovare questo mercante, devo avere a tutti costi un altro flacone di questo profumo!” Elia pensò a lungo senza trovare una soluzione. Per sette giorni cercò il mercante tra incubi e disperazione, ma trovò solo sé stesso stanco e deluso. Insonnie, sensi smarriti nelle piazze senza trovare la benedizione. Dopo sette giorni, con le speranze quasi perse, Elia rivede il mercante. Sicuro di sé, con l’aria misteriosa salutò Elia come niente fosse accaduto. “Ehi, brav’uomo, che ti è successo, sembri uno che appena ha sepolto se stesso!”
Elia non poteva credere a quello che sentiva, si girò e guardò il mercante dritto negli occhi e disse: “Senti, Signor Nulla, chi sei veramente per aver questa forza su di me? Tu ed il tuo pacco rosso, tu credi che puoi giocare con la mia anima?”
“Credi di possederne una? Tu hai un’anima?” chiese il mercante ad Elia stringendogli forte il braccio.
Lo sguardo, le parole e la stretta di quel mercante lasciarono un brivido e tanta paura sulla fragilità di quest’uomo.
“Senti, disse Elia, dammi un altro pacco rosso, ho bisogno di quella fragranza, senza sto male.”
“Pensi che un profumo può cambiare te? Io non credo, ma non conta ciò che io credo; ecco il tuo profumo, prendilo, ma non essere insaziabile, ricorda ai tuoi sensi che l’equilibrio fa sempre bene!”
Elia prese la scatola e chiese al mercante: “Quanto ti devo, e se ho bisogno, ti trovo sempre qui?”
Il mercante si avvolse nei brandelli del suo mantello e se ne andò dicendo: “Non ti preoccupare, mi pagherai alla fine e ti troverò io, a presto buon uomo!”
Elia tornò felice a casa e prima di coricarsi aprì appena il flaconcino, e la fragranza misteriosa lo avvolse con l’effetto farfalla dei sogni. Miraggio senza fine. Elia non voleva perdere questo stato d’animo, provò ad usare il profumo per più giorni, ma la fragranza segreta era solo per una notte, il mattino dopo rimaneva di questo flacone solo la forma di farfalla. Stavolta Elia sentì dentro di sé per più giorni l’effetto. Pregava gli Dei delle tenebre della mente di non fare perdere queste sensazioni.
Elia pensava ogni giorno al mercante misterioso, andò in piazza e chiese a tutti altri mercanti cosa sapessero di lui. Strano, nessuno aveva mai visto questo mercante. Confuso e stanco tornò a casa, la porta era aperta e la luce accesa, tra la tempesta dei pensieri cercò un filo logico dell’ accaduto, “non è un ladro, la porta non è stata forzata, allora chi ha la mia chiave?” Cercò di mettere ordine tra i pensieri prima di entrare in casa.
Sentì l’odore di cibo cucinato, calore gradevole nella stanza ed al tavolo apparecchiato stava lui, il mercante. “Salve, buon uomo, ti ho detto che ti troverò, eccomi, stasera mangio insieme a te e risponderò alle tue domande, se hai ancora delle domande.”
Elia guardò incredulo il mercante, scrutò il suo aspetto che era diverso: stesso mantello ma, non era scalzo, un paio di guanti rossi nascondevano le delicate mani. “Mettiti seduto, questa è la tua casa ma anche la mia – disse il mercante, tu non ti ricordi, ma presto ti renderai conto di tante cose”
Elia, silenzioso cominciò a mangiare guardando il mercante. “Chi sei, chiese Elia, che cos’è la fragranza che mi fa stare bene, chi sei tu, mercante sconosciuto?” “Sono il riflesso che hai buttato nello specchio scuro, sono te che hai mandato via perché sperava, perché credeva in ciò che faceva, in ciò che sognava. La fragranza del flaconcino a forma di farfalla è il profumo dei tuoi sogni, sì, i tuoi sogni cancellati da ciò che la società ha cambiato, è la fragranza di te stesso, di ciò che eri prima di diventare un collezionista di incubi. Cosa pensi, buon uomo, che la crisi, il lavoro perso, l’amore perduto diventino le pennellate di grigio solo nel tuo dipinto esistenziale? Guarda, che è opera di una società malata, sono tanti come te, ma non tutti cancellano loro stessi solo perché la società li cancella. Eccomi, grand’uomo: te davanti a te, quello perso tempo fa..”
“Cosa dici, è assurdo, vuoi dire che sono diventato un personaggio della propria storia?”
“E’ fantascienza questa, io sono reale, ciò che mi sta succedendo non può essere vero.”
“Invece sì. Ti ricordi il sogno di poter dipingere ogni tua emozione, ti ricordi? L’hai abbandonato insieme a tutti i tuoi sogni, io non ho fatto altro che raccoglierli uno per uno, ho conservato meglio l’essenza d’un animo ricco di emozioni ed eccolo ritornato da te..”
“Perché forma di farfalla?” chiese stupefatto Elia.
“I sogni, mio caro, sono come le farfalle, effimeri nella loro breve vita e nello stesso tempo capaci di volare, di lasciare nell’aria la fragranza della vera vita”, disse il mercante alzandosi dal tavolo.
“Cosa fai, te ne vai adesso che ti ho scoperto?”
“Devo andare via, sono un mercante di sogni, lì fuori sono tanti come te che hanno bisogno di me, a presto, buon uomo!”
Elia guardò come il mantello del mercante di sogni copriva con i suoi brandelli il suo ultimo gesto e questo orologio che non si accontenta mai dei suoi attimi.