Premio Racconti nella Rete 2010 “Reincarnazione” di Elvira Scarpello
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2010Seduta davanti alla finestra Milly guardava il cielo e meditava sulla vita e sulla morte,sul bene e sul male. Con un agile salto scese giù dal davanzale della finestra,sbadigliò,si stiracchiò e prese a leccarsi le zampette. Milly era una bella gattina geigia a pelo lungo di un anno e mezzo.
I cristiani credono nel Paradiso e nell’Inferno,gli orientali credono invece che dopo la morte ogni creatura debba attraversare un ciclo più o meno lungo di reincarnazioni fin a giungere uno stato di illuminazione. E se la verità fosse nel mezzo? Forse il Paradiso esiste e gli esseri umani buoni e giusti,dopo la morte,vi ascendono per trascorrere l’eternità nella beatitudine e nella contemplazione del loro Creatore. Quello che non esiste è l’Inferno. O per lo meno non esiste l’inferno come condizione irreversibile fatta di fuoco e di fiamme,di laghi di pece e di diavoli che tormentano i dannati con i loro forconi. Milly un tempo era stata un ufficiale delle Esse Esse e aveva commesso atroci delitti. Al processso di Norimberga era stato condannato all’ergastolo,ma qualche tempo dopo la sua condanna un infarto lo aveva stroncato nella sua cella. Mentre esalava l’ultimo respiro era preda dell’angoscia,convinto che si sarebbe ritrovato,con tutti gli altri dannati,all’inferno,arso dalle fiamme e sottoposto ad atroci tormenti,paragonabili a quelli che aveva inflitto a tanti suoi simili. Invece si era risvegliato in una larva di maggiolino. Aveva trascorso lunhi anni sotto terra completando i vari stadi della crescita e meditando sui propri misfatti. La trasformazione in insetto adulto era stata una grande gioia,finalmente il sole,l’aria,le nuvole e i fiori. al termine della stagione estiva,i primi freddi l’avevano ucciso. Erano seguite molte altre reincarnazioni. Era stato di volta in volta farfalla, scarafaggio, lucertola,topo. una volta era stato anche un passero. Quasi sempre era morto di morte violenta, spesso era stato mangiato. Questa era la prima volta che si reincarnava in un predatore. Fortunatamente era stata regalata,ancora piccolissima, a una bella famigliola ,papà, mamma e due bei bambini che vivevano in un appartamento al quinto piano di un condominio di città. La sua famiglia l’amava e la coccolava e non le faceva mai mancare una bella ciotola di croccantini. In queste condizioni aveva la ragionevole certezza di poter trascorrere una lunga vita felice senza dover fare male a nessuno. Così,forse,nel prossimo ciclo si sarebbe reincarnata in un essere umano buono e giusto,i suoi peccati sarebbero stati mondati e finalmente avrebbe potuto ascendere al Cielo e contemplare il suo Creatore in totale ed eterna beatitudine. Milly sospirò soddisfatta e andò a lappare un po’ di altte nella sua ciotolina.
-Papà,è meraviglioso1-i due bambini saltavano eccitati di qua e di là. Papà aveva preannunciato una settimana di vacanza al mare,più una puntatina di tre giorni a Gardaland.
-Già,ma come si fa con Milly?-disse la mamma.
-Potremmo lasciarla a mia sorella.Ha un bel giardino ,le piacciono i gatti e Milly starà benissimo.In fondo si tratta solo di una decina di giorni.-disse papà.
Milly grattò con la zampina sulla porta e la zia la fece uscire. Il viaggio in macchina era stato terribile. Milly come molti gatti soffriva di mal d’auto e,chiusa nel trasportino,non aveva fatto altro che miagolare e lamentarsi, in preda alla nausea. La nuova casa però non era male,con grandi e comodi divani e poi la zia era simpatica e gentile. Le aveva subito riempito una ciotola con del latte fresco e un’altra con i croccantini della sua marca preferita e le aveva fatto molte carezze. Milly si era un po’ rinfrancata e ora aveva voglia di esplorare il giardino. Mentre usciva sentì un piccolo brivido di eccitazione. Aria fresca ,fiori, uccellini che cantavano erano tutte piacevoli novità per lei,abituata agli spazi ristretti se pur comodi dell’appartamento di città. Si aggirava cautamente tra l’erba annusando l’aria. Trovò un pezzetto di spago rimasto in un cespuglio e ci giocò per qualche minuto, poi assaggiò un po’ d’erba. Dicevano che fosse un toccasana per le palle di pelo nello stomaco. Un piccolo insetto alato le si poggiò sulla coda. Non fece in tempo ad annusarlo che quello era già volato via. Una fila di formiche in marcia attirò la sua attenzione. Le seguì fino al formicaio e le vide sparire in un buco del terreno. Grattò gentilmente intorno al buco, provocando il fuggi fuggi dei piccoli insetti. Smise immediatamente,non voleva fare danno a quelle piccole creaturine. Si accucciò vicino al formicaio e rimase a studiare l’andirivieni delle formiche. C’era un altro buco nel terreno, vicino al formicaio. Con la coda dell’occhio percepì un movimento e si immobilizzò guardando il buco. Qualcosa stava facendo capolino dal terreno. Due occhietti,un musetto mobile con dei lunghi baffi che annusava l’aria. Un topo! In due salti gli fu sopra e ,in un attimo, fu tutto finito. Il topo giaceva tra le sue zampe, col collo spezzato ,prima ancora che lei comprendesse quello che era successo. Santo Cielo,cosa aveva fatto! “Forse non è morto,forse fa solo finta.” pensò e prese a scuoterlo gentilmente con una zampetta. Niente da fare, il topo non si muoveva. Lo scrollò ancora un po’, poi lo lanciò per aria. Il topo ricadde, immobile. Era proprio morto, definitivamente ed irrimediabilmente morto. “Mio Dio, non volevo!” Milly sentiva crescere l’angoscia dentro di sè. Rimase un po’ a vegliare il cadaverino stretto tra le sue zampe, poi l’annusò. L’odore sembrava buono. Gli dette un morsettino, così per assaggiarlo,tanto ormai era morto. in quattro bocconi finì di divorarlo. Mentre si leccava i baffi e si ripuliva le zampette sporche di sangue pensava che il suo sogno di reincarnarsi in un essere umano buono e giusto era ormai irrimediabilmente compromesso. Il suo ciclo era lontano dall’essere finito e si sarebbe dovuta reincarnare ancora e ancora. Chissà in che cosa si sarebbe reincarnata, nella prossima vita . Magari di nuovo in un gatto. In fondo non sarebbe stato male. Si guardò intorno. L’aria era tiepida,il vento profumava di fiori e tutto intorno a lei il giardino brulicava di vita. Una cinciallegra si poggiò cinguettando sul ramo di un albero a pochi passi da Milly. “Chissà che sapore hanno le cinciallegre.”si chiese,continuando a leccarsi le zampette.
Lo trovo semplicemente delizioso! E scritto anche bene. Ha il sapore di una favola.