Premio Racconti per Corti 2018 ”Lemon Haze” di Duman Atessa
Categoria: Premio Racconti per Corti 2018Sera vicino ora di cena. Via buia nelle vicinanze di Piazza Antelminelli.
Ragazza giovane si dirige verso casa.
Intorno a lei la città si prepara per la notte che arriva. La tapparella di un bar è mezza chiusa e da dentro si vede un ragazzo che lava per terra con una mano, mentre con l’altra tiene il telefono. Sarà un altro post drammatico su Instagram del tipo ‘’ #baristalife ‘’.
Andiamo avanti.
Sta camminando. All’angolo prima della piazza due ragazzi parlano. Li guarda, passa, attraversa la piazza.
Mentre sale le scale del palazzo, il portone si apre, e uno dei ragazzi che prima aveva intravisto entra.
-Ciao
-Ciao
Secondo giorno mattina.
Anna si sveglia prima del solito e inizia a prepararsi la colazione. Uno yogurt con i cerali e un succo di frutta. Fuori dalla porta si sentono delle voci. Max si avvicina e incuriosito sniffa per terra mentre scodinzola. Inizia ad abbaiare e le voci si spengono. Anna va e guarda dal spioncino, ma vede soltanto un’ombra nera che va via sulle scale.
-Max hai spaventato di nuovo i vicini. Bravo.
Il cane la guarda soddisfatto e se ne va.
Finita la colazione decide di portare Max a fare un giro prima di andare a tirocinio.
Mentre scendono le scale incontrano nuovamente il ragazzo di ieri sera.
Lui rivolgendosi al cane.
-Ehi bello, ciao. Come si chiama ?
-Max.
-Ciao Max, ma tu sei un piccolo labrador.
-Eh già. Un meticcio a dir la verità.
-Come me.
Anna lo guarda. Era alto, moro, con le labbra carnose e la pelle olivastra.
-Mamma è romana e papà originario del Marocco. Ci siamo trasferiti qui da Roma quando avevo quindici anni per il lavoro di papà.
Infatti l’accento romano si sentiva. Gli piaceva.
-Vivi qui con loro?
-Si, ma loro non ci sono mai. Papà fa parte del corpo diplomatico e quindi sta sempre in giro, ieri stava a Bangkok. Mamma invece è un medico. Adesso si trova a Samos in Grecia, la situazione è un po’ complicata con i bambini lì.
-Ah…
Non riesce ad inquadrarlo. Max nel frattempo fa la pipì sulle sue scarpe.
-Max nooo! Cattivo!
-Ahaha tranquilla, dovevo cambiarmi comunque.
Mentre apre la porta di casa gli offre un caffè. Lei accetta e tutti tre entrano nell’appartamento.
Lui si gira e sparisce nel corridoio. Lei rimane nel soggiorno. Era una stanza grande piena di libri, quadri e piante esotiche con un divano verde enorme al centro.
Si sentiva a suo agio lì con lui.
Max si concentrava a fissare una statua di Budha in legno. Era grande quanto lui.
-Max vai via da lì prima che fai altri danni.
-Tu fumi? – si sente la sua voce che arriva, e dal corridoio entra cambiato con una maglietta dei Guns N’ Roses. Si accende una canna sorridendo.
Lo fissa un secondo.
-Si…ogni tanto.
-Questa è buona, è una Cheese, la porta un amico mio direttamente dalla Spania. È naturale, perfetta se hai mal di testa, ti rilassa subito.
-Ah sì?
La prende. Fa un tiro. Mediocre, il sapore è forte ma il retrogusto amaro, non è una pura Cheese bensì un ibrido con una Purple scadente se tutto va bene. Non viene dalla Spania e sicuro non è naturale. È quanto tabacco ha messo? Non ha nemmeno usato il filtro giusto. Questo ragazzo è un incapace. Decide di tenersi tutti questi pensieri per lei. Per adesso.
-Quanto l’hai pagata?
-Calcola che l’ho presa da un mio amico quindi €.14,00 al grammo.
La situazione peggiora. È stato fregato e in più pensa che ha fatto un affare. Basta.
-Si non è male, se vuoi pero la prossima volta ti faccio assaggiare qualcosa di diverso. Anzi, torno subito. Max rimani qui e fai il bravo che la mamma arriva in un attimo.
Leon rimane e la guarda con una miscela di stupore, curiosità ed interesse. Gli piace questa ragazza.
Anna va su. Entra dentro casa e va al suo armadietto. Apre e alza il sottofondo di legno. C’erano tre barattoli messi in ordine con le etichette: nome/data/peso. Sceglie la sua preferita, una Lemon Haze. Saporita e fresca. La prepara al volo come si deve, con filtro di cottone e una cartina di canapa.
Scende.
-Prova questa.
Lui assaggia. Con uno sguardo incredulo e confuso gli chiede da dove l’ha pressa e quanto l’ha pagata.
Lei lo guarda e ride.
-Io non la compro. La produco.
Si sente un botto.
La statua di Budha è rovesciata per terra è Max li guarda scodinzolando pieno di sé.