Premio Racconti per Corti 2018 “Il ragazzo con la chitarra” di Stefania Serio
Categoria: Premio Racconti per Corti 2018Una donna con un abito rosso elegante e il rossetto sulle labbra ha la cornetta del telefono vicino all’orecchio, ascolta, il viso stravolto.
Donna
(urlando)
Un incidente? Mi dica come sta mio marito! Per favore…
Ascolta ancora, le labbra le tremano.
DONNA
Arrivo subito! Gli dica di aspettarmi!
La donna prende il suo cappotto ed esce fuori dall’abitazione.
- est. Automobile – sera
La donna è in auto ferma al semaforo, piove, c’è molto traffico.
DONNA
(parlando tra sè)
Presto! Presto!
Scatta il verde, parte sgommando.
- int. Ospedale – sera
La donna piange, ha di fronte un medico.
medico
Mi dispiace tanto. Era molto grave, non potevamo fare più nulla.
DONNA
(piangendo)
Non mi ha aspettato. Ho fatto prima che potevo ma è stato inutile.
MEDICO
Non se ne faccia una colpa, non ha mai ripreso conoscenza.
DONNA
Lo sa perchè indosso questo vestito? Oggi è il nostro anniversario, avremmo dovuto cenare fuori. Siamo stati sposati per ventitrè anni.
Il medico le poggia una mano sulla spalla, la donna piange col volto rivolto verso il basso.
- est. cimitero – giorno
La donna e due ragazzi si stringono piangendo davanti a una tomba. Altre persone si avvicinano e fanno le condoglianze. Si allontanano. Restano infine solo la donna e i ragazzi. La donna lascia un fiore sulla tomba del marito e con i figli si allontana.
DONNA
Sono rimasta sola…
FIGLIO
Mamma… Cosa dici? Ci siamo noi con te!
DONNA
Sì, certo, lo so…
- int. abitazione – pomeriggio
E’ passato un mese, La donna è seduta su un divano a leggere. Si sente un rumore di porta che si apre, lei solleva lo sguardo dal libro e lo rivolge verso la porta della stanza. Entra uno dei due ragazzi che erano con lei al cimitero, suo figlio.
FIGLIO
Ciao mamma, prendo solo il borsone del nuoto e scappo via.
DONNA
Torni per cena?
FIGLIO
No, mangio fuori un panino, lo sai che l’allenamento finisce tardi. Non aspettarmi.
Il ragazzo esce di scena e lei riprende la lettura.
FIGLIO
Ciao ma’! Scappo, sono in ritardo!
DONNA
Sai se tuo fratello cenerà qui?
FIGLIO
(riaffacciandosi sulla porta della stanza)
No mamma, non credo. L’ho sentito prima e mi ha detto che si sarebbe visto con Emma. Tu che farai?
DONNA
Io? Sto bene, non preoccuparti. Vai ora o farai davvero tardi al tuo allenamento.
FIGLIO
Ok. Mamma…Va tutto bene?
DONNA
Certo, certo! Tra un po’ esco per una passeggiata. Vai tranquillo.
FIGLIO
Bene, vado.
Si sente la porta d’ingresso che si richiude. La donna resta seduta per un po’, il libro appoggiato sulle gambe, poi lo ripone sul tavolino ed esce dalla stanza si avvicina all’appendiabiti e indossa un cappotto nero.
- est. parco – pomeriggio
La donna è seduta su una panchina, immobile, davanti le passano altre persone che camminano a passo sostenuto. Le immagini dei passanti prendono un ritmo più veloce, diventano in bianco e nero, la sua figura rimane invece statica e a colori. Nessuna la guarda. Si sente una musica prodotta da una chitarra che, mano mano che si intensifica, uniforma i colori, non ci sono più figure in bianco e nero,e i passanti ritornano a camminare a un ritmo normale. La donna si alza dalla panchina e si avvicina a un ragazzo che suona la chitarra. Esce di tasca una moneta. Il ragazzo smette di suonare.
RAGAZZO CON CHITARRA
Grazie lo stesso signora. Non suono per soldi.
DONNA
Scusami allora. E cosa ci fai qui? Perchè suoni per strada?
RAGAZZO CON CHITARRA
(sorridendo)
Ha notato come tutti vanno di fretta? Suono per loro, per costringerli a fermarsi e qualche volta con la mia musica ci riesco.
La donna lo fissa mentre ripone la chitarra nella custodia e subito dopo si allontana facendole un saluto con la testa.
- est. strada – pomeriggio
La donna cammina per strada, entra nel parco, passa davanti alla panchina la guarda ma non si siede. Si allontana e col capo all’insù si guarda intorno. Si incammina e si avvicina nuovamente al ragazzo con la chitarra che suona le ultime note e quando lei si avvicina le sorride.
RAGAZZO CON CHITARRA
Le piace la mia musica?
DONNA
Molto, è una musica insolita, è struggente. Lo so che può sembrarti una richiesta strana… Vorresti cenare con me?
Il ragazzo la guarda fisso, col dorso delle mani sembra asciugarsi una lacrima, mette la chitarra nella custodia e va via senza più parlare con la donna. La donna lo vede allontanarsi.
- est. Parco -pomeriggio
Piove, la donna al parco ora ha un ombrello, cammina ripercorrendo i luoghi delle scene 6. 7. Nel punto preciso dove c’era il ragazzo non c’è nessuno. Una folata le fa piegare l’ombrello, lo abbassa, si bagna e senza ombrello sul capo, cammina verso l’uscita del parco.
- est. Parco -pomeriggio
La donna è nuovamente al parco, c’è il sole. Seduto alla panchina c’è un uomo che legge il giornale, gli si avvicina.
DONNA
Mi scusi… Ha visto per caso un ragazzo che suona la chitarra?
UOMO PANCHINA
Come dice? Un ragazzo con la chitarra?
DONNA
Sì, è un ragazzo che qualche volta si ferma e suona per i passanti.
UOMO PANCHINA
Mi dispiace, io non l’ho mai visto.
DONNA
Non fa niente, mi scusi ancora.
La donna si guarda intorno e sospira
- EST. PARCO -POMERIGGIO
Ripetizione della scena n°6. La voce del ragazzo con la chitarra interrompe la sequenza veloce e si torna a un ritmo normale. La donna resta seduta al suo posto. Il ragazzo le si avvicina e le si siede accanto. Le parla guardando davanti a sè..
RAGAZZO CON CHITARRA
Ogni sera mia madre mi chiedeva di cenare con lei ma io correvo sempre. Mi chiedeva anche di suonarle qualcosa e io le ripetevo: un giorno lo farò, oggi non ho tempo. Credevo scioccamente di essere padrone del tempo. È morta e suono per chi mi passa accanto con la speranza che lei possa ascoltarmi. Dovunque sia ora.Quando mi ha chiesto di cenare con lei ho pensato che . . . ho pensato a mia madre. Ecco perchè sono fuggito. Mi dispiace…
La donna gli sorride.
DONNA
Fin da bambina sono stata una che correva sempre, tutto doveva essere perfetto! E ho continuato a correre anche in seguito, come su una giostra impazzita. E poi si è rotto un ingranaggio e ho dovuto fermarmi. Peccato che sia successo quando era ormai troppo tardi. Sai qual è il mio più grande rimpianto? Che non sia successo prima.
RAGAZZO CON CHITARRA
Cosa le è successo? Cosa l’ha costretta a fermarsi?
DONNA
Ho perso mio marito e non c’è un giorno in cui non mi maledico di aver sprecato tempo nella mia folle corsa e di non aver passato più tempo con lui. Hai detto bene prima: noi non siamo padroni del tempo ma lo scopriamo quando è troppo tardi.
RAGAZZO CON CHITARRA
Signora, vuole cenare con me? Le sarei grato se accettasse.
La donna, annuisce con il capo, si alza dalla panchina, ha le guance bagnate di lacrime.
- EST. PARCO -POMERIGGIO
La donna e il ragazzo camminano di fianco verso l’uscita del parco, lei prende sotto braccio il ragazzo.
DONNA
Sai cosa ho capito ascoltando la tua storia? Il tempo dell’amore non ha ore, non ha minuti né secondi. Ho perso mio marito ma ho ancora tanto, ho due figli. Non smetterò mai di aspettarli per cena.
Lo so che prima o poi si fermeranno. Come ho fatto io e come hai fatto tu…