Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2018 “Sidi, non dimenticare uomo” di Veronica Pacifico

Categoria: Premio Racconti per Corti 2018

Sul display di un cellulare, si vede la schermata di Facebook. E’ la pagina di Sidi, ragazzo di venticinque anni che viene dal Mali. Sidi è alto e molto magro, veste con jeans e maglioncino. Indossa un cappello quando esce di casa perché adesso è inverno e fa freddo. Sidi vive con altri ragazzi africani e dividono le spese per l’appartamento. Mentre lui è al cellulare e guarda la pagina di Facebook, i suoi compagni, stranieri anche loro, al tavolo di una cucina un po’ sporca perché vecchia arredata con mobili antichi e un divano mezzo rotto, gli mostrano le bollette e lo prendono in giro perché è sempre con il cellulare tra le mani. Sidi non risponde, alza la testa e prende tra le mani la bolletta, chiede quanto gli spetta. I ragazzi gli rispondono. Lui caccia il portafogli e poggia le chiavi di casa sul tavolo.

Sara è una ragazza con i capelli bruni lunghi e ha un bell’aspetto. Prega davanti alla tomba del marito defunto, ha il pancione. E’ al nono mese di gravidanza. Con lei non c’è nessuno. Solo dei lumini accesi. E i lampioni.

Nella cucina di Sidi entra un ragazzo, ha portato la spesa e svuota la busta ponendo il cibo in frigo e una parte nel lavello per lavare le verdure. Sidi si alza ed esce dalla cucina. Indossa il cappotto ed esce. L’orologio segna le cinque.

Lucca si vede tra le luci dei negozi e c’è poca gente che cammina intirizzita nei cappotti. Sidi cammina per strada, Lui non vive al centro, ma in periferia. Si nota il contrasto tra l’ordine del centro e la periferia. Si reca in chiesa, dove il parroco lo saluta sull’ingresso e lo invita ad entrare.

Nel bar dall’altra parte della strada, il barista osserva la scena dal vetro ed inveisce contro gli uomini di colore. Sul muro c’è un piccolo busto di ottone di Mussolini. Nel bar ci sono poche persone che gli danno ragione, dicendo che i neri son sporchi e maledetti.

Intanto il parroco è in sacrestia e parla con Sidi. Gli porge il secchio e la scopa e Sidi scompare nella chiesa dove c’è solo una signora con il suo rosario. Prega. Lui pulisce.

Alla tv c’è il telegiornale e Sara lo guarda seduta sul divano.

Il parroco chiude la chiesa e saluta Sidi. Il ragazzo arriva subito a casa. Suona ma nessuno gli risponde. Fa una telefonata e lo si sente parlare dalle scale nella sua lingua.

Sara spia dalla porta e lo vede e dice che dovrebbe stare a casa sua nella sua nazione. Fa una specie di ghigno, come un broncio. Va in cucina.

Mattino. Sidi beve il caffè. Sara pure. Ciascuno è nella propria cucina, solo. Entrambi guardano la sveglia.

Ed è già sera. Son le cinque.

Mentre sta per entrare in chiesa, Sidi viene preso da dietro e non può urlare perché ha delle mani che gli stringono la bocca. Poco dopo è a terra che prende pugni e calci. Sara passa da lì in quel momento, la scena raccapricciante le fa venire le doglie e urla dal dolore.

Gli uomini che picchiano Sidi, scappano. Lei sviene.

Ospedale. In una stanza di ospedale Sidi ha il volto tumefatto e un braccio col gesso. Guarda qualcuno a letto.

Si vedono i piedi della persona sotto le coperte, poi le mani, poi i capelli. E’ Sara che lui ha accompagnato dopo aver chiamato col suo cellulare l’ambulanza.

Lui gioca col cellulare mentre aspetta che lei si svegli. Si vedono il volto scuro contrapposto alla pelle chiara di Sara, che a un tratto, apre gli occhi.

Lo guarda. Sidi le dà del lei e le racconta i fatti. Le dice che lui  aveva chiamato l’ambulanza col cellulare dopo essere stato percosso. Si vedono gli occhi di lei che cambiano espressione. All’inizio è spaventata, poi interessata, poi sorridente.

Si accarezza il pancione, poi allunga la mano e afferra quella di Sidi. I due si sorridono. Le mani si tengono strette.

 

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7 commenti »

  1. Per come è scritto ho controllato più volte che non volessi partecipare nella sezione “Racconti per corti”, sarebbe un bell’episodio sul pregiudizio da tradurre in filmato 🙂

  2. Fantastico! Ti dirò. Grazie, prima di tutto. Poi si, la mia intenzione era quella di scrivere qualcosa che facesse riflettere e con estrema semplicità e bellezza.

  3. Anch’io ho pensato ad un errore. Per come è strutturato, lo vedo adattissimo è perfetto per la sezione per corti piuttosto che per quella per i racconti.

  4. vuole essere un corto..

  5. Vedo che hai corretto la sezione. Un grande in bocca al lupo e di nuovo complimenti!

  6. Bello! Fa riflettere, complimenti!

  7. Belle immagini che si susseguono, velòoci e significative. Brava!

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