Premio Racconti per Corti 2018 “Influencer” di Daniele Evangelista
Categoria: Premio Racconti per Corti 2018In una stanza spoglia, due piccoli fari illuminano un telo verde. Una mano appoggia con estrema delicatezza una piccola videocamera su un treppiede.
Ore 15. Videocamera accesa, occhi sorridenti, capelli e trucco sistemati: comincia lo show.
«Salve a tutti, amici, e benvenuti nel canale di Apate!».
A parlare appassionatamente è Elena, ragazza ventenne che sta registrando l’ultimo video da pubblicare sul suo blog di lifestyle. Viaggi e trucchi di bellezza sono gli argomenti del suo video.
Terminata la registrazione, un silenzio surreale avvolge la stanza, interrotto solo dall’abbaiare del cane di Elena, Orag. Ad eccezione di loro due, nessun altro abita in casa.
Dopo aver acceso apaticamente il suo computer portatile, un espressione di terrore si dipinge sul volto di Elena. Davanti ai suoi occhi scorrono centinaia di messaggi contenenti minacce e insulti.
«Più di duecento commenti negativi sul mio blog!? Ma com’è possibile? Quei cretini seguono sempre i miei consigli», afferma indignata.
Mentre cerca di capire come affrontare il problema, squilla il telefono.
«Pronto?», risponde decisa Elena.
Dall’altra parte della linea si sente una voce camuffata: «Ciao, Elena. Stavamo giusto guardando alcune tue foto…intime. Immagina il successo che avrebbero se circolassero su internet. Che ne dici di fare qualcosina per noi in cambio della loro cancellazione?».
Sospettando che sia uno stupido scherzo, Elena risponde in maniera irritata: «Non avete niente, perché io ho niente da nascondere».
Neanche il tempo di chiudere con sdegno la telefonata, che arriva fulmineo un messaggio sul cellulare:
“Uccidi il tuo cane o riveleremo a tutti chi sei veramente.
P.S. Sappiamo dove abiti.”
Visibilmente scossa, Elena comincia a camminare nervosamente per casa. Si affaccia alla finestra, guarda lo spioncino: niente di sospetto. Elena afferra il telefono decisa: «Ora basta, vediamo cosa raccontate alla polizia postale».
Proprio mentre sta per finire di digitare gli ultimi numeri, sulla pagina web del suo blog cominciano a comparire commenti con su scritto:
“Falsa! Bugiarda! Non meriti la tua popolarità”.
«Loro sanno?», si domanda Elena timorosa.
Le pareti della sua stanza sembrano restringersi. Elena tenta di uscire, ma la porta non si apre.
Elena comincia ad imprecare contro i suoi utenti, finché non squilla il telefono. Sollevata la cornetta, ad attenderla c’è di nuovo la voce camuffata: «Inutile che ti arrabbi in questo modo. Fai esattamente ciò che ti diciamo, se vuoi che tutto questo finisca».
Indolente, Elena accetta, dicendo di essere disposta a qualunque cosa pur di ritornare alla normalità. La voce camuffata le ordina di sgozzare il suo cane. Elena termina la telefonata, afferra un coltello e s’incammina verso il suo cane.
Occhi ipnotici, capelli tremendamente arruffati. Elena vibra il colpo ma la vittima destinataria non è il cane, bensì la sua videocamera.
Un brusco suono della serratura suggerisce che la porta della sua stanza si è aperta.
«È finita», mormora Elena abbracciando il suo cane. Nel momento in cui pronuncia queste parole, si accorge che la webcam collegata al suo pc è accidentalmente accesa.
Nello stesso istante, in una cameretta trasandata, un gruppo di adolescenti ride senza freni mentre osserva sullo schermo di un computer i movimenti in diretta di Elena.
Uno di loro, reggendo la cornetta del telefono, commenta sardonicamente: «Non ne vale la pena con questa matta. Dai, cerchiamone un’altra».
Un racconto che dovrebbe insegnare come la rete ci metta alla mercé di tutti, anche di un gruppo di stupidi ragazzini, che potrebbero INFLUENZARE fino a far uccidere il cane.
Ritmo rapido, l’ansia cresce leggendolo insieme a quella della protagonista! Complimenti!