Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2018 “Vita di nuvola” di LauraBi

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2018

Si svegliò fradicia di sudore. Leggeri brividi di freddo scolpivano la sua pelle che anche sotto le coperte non non riusciva a trovare calore.
D’istinto chiese a Siri che ora fosse e la sua voce in versione maschile le rispose con tono quasi paterno: “sono le quattro del mattino, e’ ancora presto!” Quella dannata applicazione riusciva ancora a stupirla, come diavolo poteva avere idea di cosa fosse presto o tardi? Comunque ringrazio’ il cielo che fosse così presto e rannicchiandosi più che poteva, si girò dall’altra parte per ritrovare un sonno ristoratore.
Le immagini continuavano a danzare davanti ai suoi occhi, storie di altre vite, compleanni, baci appassionati, panorami mozzafiato. Terre sconosciute, volti sconosciuti la prendevano per mano e ognuno voleva attenzione, ognuno desiderava portarla con se nel proprio mondo.
Fu un attimo. Sentiva l’aria pungente pizzicarle il viso. Il corpo non aveva peso e si librava leggero nell’aria. Aspre vette innevate si ergevano possenti sotto il suo sguardo meravigliato. Non aveva paura, sentiva il cuore pompare con un ritmo che non le apparteneva. Ancora pochi istanti e sarebbe stata sulla statua della Libertà . Lei era li’ che l’aspettava da tempo. Ma si, era stato più facile di quanto avesse mai immaginato. Si domandò per quale motivo avesse atteso così tanto a viaggiare verso l’America. Era così fantasticamente grande e piena di colori che doveva bersela d’un fiato con la sete che si ha dopo una corsa nel deserto.
Già …il deserto l’attendeva al buio, il tempio di Hatshepsut si stagliava nella notte gravida di stelle. Una musica tribale reclamava la sua attenzione. Quella che la colpiva maggiormente erano le mani delle donne che impastavano abilmente focacce in misere ciotole sbreccate mentre occhi avidi controllavano ogni mossa pregustando la sazietà che avrebbe donato loro quel semplice cibo. Un croupier inamidato la scosse dai suoi pensieri invitandola a fare il suo gioco. Rosso o nero? D’istinto preferì il rosso che le ricordava il colore del tramonto che tanto amava, ma il nero dilagò fino a risucchiarla nel vortice della pallina che impazzita, la scaravento’ a bordo di una canoa. Le rapide si avvicinavano e la gente gridava accesa dall’adrenalina. Poi, all’improvviso, un grande salto e spruzzi che le intrisero gli abiti e il corpo fino al midollo. Non si era mai  divertita tanto..
Alzo’ gli occhi al cielo con un movimento che le era familiare. Nuvole
di ogni forma e dimensione l’avvolgevano in un soffice e leggero abbraccio. Caspita, non era la sua vita quella. Non era neppure un sogno, ne era certa. “Ehi Siri, dove sono?” – Una voce calda uscì dal suo IPad : “Benvenuta nel cloud”. Allora tutto le fu chiaro. Come sempre ringrazio’ il suo amico virtuale, ma quella mattina non fu il solito “grazie Siri”. Le parole uscirono dalla sua bocca leggere e decise come non mai: “Addio Siri”. Aveva deciso di vivere la sua storia e Siri non le avrebbe certo detto che era ancora presto.

 

 

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16 commenti »

  1. Complimenti Laura! Mi ha colpito questo tuo breve racconto.
    Realtà virtuale,sogno, consapevolezza finale, bello!
    Bravissima a creare il mondo cloud e quella sensazione di meravigliosa finzione. Una sorta di iperrealismo virtuale tanto piacevole quanto pericoloso.
    Originale e ben scritto veramente Brava!

  2. Ti ringrazio. In effetti a volte si corre il rischio di essere risucchiati dalla tecnologia che in realtà deve “servirci” ma dalla quale rischiamo di essere soggiogati. Siamo sommersi di immagini e di storie di vite di altri ma non dobbiamo rinunciare ad essere protagonisti delle nostre storie, della nostra vita

  3. E’ un bel racconto nel quale si intrecciano sogni e speranze, un invito energico a non adagiarsi nell’omologazione, a vivere una vita propria, non condizionata da quella degli altri, fin troppo esibita, senza anima, sugli schermi dei computers. L’elemento che più mi colpisce però deriva da un raffronto con gli altri racconti da te proposti in questa sede, alla loro diversità, alle tematiche sempre nuove e apparentemente distanti, anche nello stile di scrittura: un segno chiaro, per me, di una curiosità innata, di una molteplicità di interessi e di come tutto quello che ti circonda sia vissuto e quindi raccontato, con la mente e soprattutto con il cuore.

  4. Grazie Akhenaton per il tuo commento. In effetti hai ragione, io, forse perché sono una “scrittrice amatoriale “ non ho uno stile definito. La scrittura mi da un grande conforto e una fantastica sensazione di libertà . Per cui quando “il cuore” e l’istinto o l’ispirazione mi prendono “la penna”, io la lascio scorrere libera dietro ai miei pensieri . Ed e’ una sensazione bellissima e pura. Se una piccola parte di emozione raggiunge chi legge, per me è un grande onore

  5. Non potevo perdermi Laura il tuo terzo racconto e dopo i precedenti mi trovo assolutamente in accordo con Akhenanton. Da Ipazia donna d’altri tempi a questo viaggio virtuale sai trattare argomenti molto diversi con una padronanza del linguaggio tale da renderli tutti assolutamente credibili. Molto brava.

  6. Ti ringrazio Anna per il tuo bel commento. In fondo in ogni storia che scrivo, c’e una parte di vissuto personale, di sensazioni che ho provato, di emozioni che vorrei provare e condividere.

  7. Ciao Laura, leggendoti mi hai catapultato velocemente nel cloud. Mi sono immedesimata nella voce narrante e ho avuto una sensazione di smarrimento e attrazione, che mi riportano al significato di quello che – penso – tu abbia voluto dare a questo tipo di funzionalità cosiddetti social. Mi è piaciuto.

  8. Grazie Elena, hai proprio centrato il punto..I social sono magnifici strumenti, ma devono restare strumenti e non strumentalizzarci o fagocitare le nostre vite che abbiamo il diritto e il dovere di vivere pienamente

  9. Grazie per le belle parole. Significano molto per me è mi spingono a proseguire nella ricerca del mio stile. In questo caso mi sono lasciata letteralmente trascinare nel vortice delle mie sensazioni e ho provato un senso di smarrimento

  10. E’ difficile scrivere una storia compiuta e credibile in così poche righe e tu ci sei riuscita alla perfezione. Molto brava.

  11. Un susseguirsi di immagini vivide. Mi ha ricordato la caduta di Alice nella tana del bianconiglio. Molto brava

  12. Margherita ti confesso che mentre scrivevo ho avuto io stessa la stessa sensazione.. grazie per aver colto questo riferimento

  13. Mi sembra che questo racconto “sia fatto della stessa sostanza dei sogni”.
    Brava Laura!!!

  14. Patrizia ti ringrazio molto e rinnovo i complimenti per i tuoi racconti

  15. LauraBi, bravissima! Qualche giorno fa ho letto dei versi di Ungaretti. La poesia ha tutt’altro significato, ma con il tuo racconto mi è tornato alla mente questo verso “Mi presero per mano nuvole…”. Ecco il cloud ci prende per mano… ma giustamente non facciamoci prendere la mano!

  16. Grazie Ester per aver apprezzato e commentato

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