Premio Racconti nella Rete 2018 “La zia Iolanda” di Michelle Gamboni
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2018Iolanda Santi nacque a Prato il 13 novembre 1938. E’ stata una zia fantastica, speciale e piena di allegria, nonostante una vita difficile. Nacque dalla storia d’amore di una giovane ragazza contadina e un soldato, agli albori della Seconda Guerra Mondiale. I due si vedevano di nascosto per paura dei genitori e della guerra. La contadina di nome Giovanna era fiduciosa che un giorno avrebbe sposato il suo bellissimo soldato, purtroppo così non fu. Un giorno, andando sempre sotto la solita quercia, dove erano soliti darsi appuntamento, lo aspettò tutta la sera ma non lo vide arrivare. Per i giorni seguenti continuò ad andare sotto la quercia, ma di lui neanche l’ombra. Giovanna iniziò a star male, a vomitare e ad avere dolori in tutto il corpo; non stava male solo per il suo fidanzato scomparso, quei dolori le erano venuti perchè era rimasta incinta. Quando i suoi genitori lo vennero a sapere si arrabbiarono così tanto che la punirono, insultandola e dicendole che era una vergogna per loro. La chiusero in una cantina per tutti i mesi della gravidanza. Quando nacque la piccola Iolanda, purtroppo, Giovanna fu costretta ad abbandonarla, mettendola in adozione, la lasciò infatti agli Innocentini, un istituto per bambini abbandonati a Firenze.
Mia zia Iolanda, a tre anni, venne adottata da una famiglia di contadini a Vicchio, ma non fu un gesto d’amore. La adottarono, infatti perchè avendo tutti figli maschi desideravano una femmina per i lavori di casa. I fratellastri erano cattivi con lei, la picchiavano e spesso la lasciavano senza cena. L’unica sua uscita era fare la spesa a Firenze. In quella città conobbe il suo primo amore, Giovanni. Grazie a lui scappò da quella famiglia e si sposò. Ebbe una figlia di nome Gisella, i primi anni sembrava tutto perfetto. Dopo Giovanni iniziò a bere e a picchiarla, e lei iniziò a fare ricerche sul suo passato, sperando di riuscire a scappare anche da quella storia. Alla fine riuscì a risalire al nome della sua mamma naturale e al suo indirizzo. Un giorno si presentò nel paese di Vaiano, dove le aprì un signore anziano. Lei gli buttò le braccia al collo, chiamandolo babbo e cercando con gli occhi la mamma. Però lui le disse che non era il padre, ma il secondo compagno della mamma, e che purtroppo la madre era morta qualche anno prima, ma che le aveva lasciato un fratello. Quando Iolanda, guardò negli occhi suo fratello, senza dirsi niente si strinsero in un abbraccio pieno di amore. Da quel momento aveva trovato una persona con la quale aprire il suo cuore. Iolanda confidò al fratello i problemi con il marito, il quale le aveva messo contro anche la figlia, facendola passare per una madre cattiva che non amava il padre.
Alla fine Iolanda non credeva più nell’amore e aveva deciso di rimanere da sola, ma all’improvviso incontrò l’uomo che le avrebbe cambiato la vita. Era un bel ragazzo meridionale, moro con gli occhi blu, di nome Vito. Lui la accettò per quella che era, avevano un carattere simile, erano molto ironici, e ridevano sempre. Erano una coppia così in sintonia che da tutti venivano paragonati ai due attori comici, Sandra e Raimondo Vianello. Sono invecchiati insieme, restando due ragazzini. Barzellette, canzoni, balli di gruppo, loro erano tutto questo. Una cosa che resterà sempre nella mente di chi ha conosciuto la zia Iolanda è il suo super fortissimo abbraccio, lei stritolava le persone e le riempiva di baci che lasciavano il segno.
Amava i suoi parenti, amava la vita ed è stata accompagnata fino al suo ultimo istante di vita dal suo grandissimo amore, Vito.
Si legge tutto ad un fiato! Un tuffo nel passato,tante emozioni e colpi di scena!
Bellissima e commovente storia!
Michelle,
una bella storia di solitudine, rivalsa ed infine di un amore che prevalica la sfortuna ed il destino amaro.
Da pratese, poi, ho apprezzato molto l’ambientazione, che mi ha portato alla mente anche i bellissimi (e spesso ingiustamente poco rammentati) luoghi della vallata.
Mi è davvero piacuto.
Complimenti.
Interessante! Mi piace molto lo stile preciso e pulito, senza una parola di troppo. Che sia spontaneo o il frutto di un faticoso lavoro di lima ( 10% di ispirazione, 90% di traspirazione, si dice ) non cambia: il risultato secondo me è una cronaca di vita senza retorica né sentimentalismo capace di coinvolgere chi legge. Molto brava!
Grazie del commento!
È stato un racconto spontaneo,dal cuore,svolto un pomeriggio,pensando a quel che ricordavo della mia bis zia…
Quando è mancata avevo 7 anni e purtroppo temo che il suo ricordo possa svanire piano,piano..
Cosi mi sono fatta raccontare nei dettagli da mio nonno,la sua vita e ho cercato di farla rivivere attraverso questa biografia!
Una storia vera che ricorda le favole che ti leggono da bambina in cui le protagoniste supersfortunate alla fine trovano il loro principe azzurro e finalmente tutto cambia. C’è davvero speranza per tutti allora … Non solo nelle fiabe! Grazie
Bella la ” normalità” di questa vita; mi è sembrato quasi di vederla in fotografia, la zia Iolanda.
Racconto delicato.
Brava.