Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2018 “L’orologio” di Carla Cristini

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2018

Come spesso accade, l’ho scelto per la particolarità armoniosa del suo design. E’ solo un orologio, un grande orologio da muro. Conoscendo l’impulsività del mio acquistare, ho preso tempo, girando più volte intorno agli scaffali e ritornando ad osservarlo, come fosse la prima volta, per verificarne l’emozione. Finalmente lo compro! Prezzo irrisorio, ma oggetto ingombrante. In testa già il progetto dove metterlo dopo la fine dell’imbiancatura.

Passano i giorni e il pacco ingombrante riempie spesso il mio sguardo; è lì in attesa di una felicità rimandata. Coniugo il colore delle pareti con il suo. Posiziono il chiodo che lo sosterrà, mettendo in evidenza la sua appariscenza. Aspetto che l’imbianchino finisca di dare l’ultima mano di tinta madreperlata che cangia con la luce del giorno.

Ecco, ora tutto è pronto. Con la ritualità di una funzione, mi appropinquo ad aprire il pacco: lo tolgo dalla confezione, sblocco le lunghe ed esili lancette, metto la pila e…non succede niente! Nessun ticchettio, nessun ronzio. L’orologio non si anima di vita. Posiziono meglio la pila migliorando i contatti, mentre in testa si affollano ipotesi di ogni tipo: forse è la solita cineseria, forse è caduto, forse la pila è usata, forse c’è un blocco, forse se lo metto disteso… Prova e riprova…niente. In casa non ho pile nuove ed è domenica. Lo appendo, morto, alla parete. E’ una ferita dentro di me.

Il giorno dopo le pile nuove confermano la sua morte. Valuto il daffarsi e decido d’impulso di operarlo al cuore. Apro la piccola scatola su cui è inciso “made in China” e controllo i pezzi, come se ne conoscessi il meccanismo… Sembra tutto a posto ma la pila non anima il movimento. Mi arrendo momentaneamente, ma poi ritento: così, più volte.

Ultimo tentativo: decido di confrontare il meccanismo con quello di un altro orologio. Prendo quello piccolo da parete, lo giro e…osservo la pila… è girata nel verso contrario! Non è possibile!

Riposiziono la pila sul grande orologio…che finalmente inizia a vivere!

Ho fatto mille ipotesi, ho speso energie, ho rischiato di rompere tutto per la mia incompetenza…ed era così semplice: un piccolo gesto per un meccanismo complesso.

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4 commenti »

  1. Carla,

    sei la prima partecipante di questa edizione e mi permetto, oltre che di farti l’in bocca al lupo, di scriverti due righe.

    L’idea di tratteggiare l’ossessione del protagonista proiettandola su un oggetto è interessante e gradevole; il linguaggio, serrato e senza troppi fronzoli, poi, si adatta alla perfezione per consentire al lettore di ambientarsi nella e lasciarsi inghiottire dalla spirale di ansia che pervade la narrazione.

    Ottima la chiusura che scioglie il nodo della trama: spesso più complicato è il problema, più semplice è la soluzione.

    Complimenti.

  2. Che piacere iniziare a leggere i racconti di questa edizione con un pezzo ironico, anzi auto-ironico e quindi ancora più pregiato, sorridente, veloce, in cui ci si può facilmente immedesimare. Bella scrittura, scelta di parole ( appropinquo) che fanno humor già da sole, grazie gentile e sorridente Carla!

  3. Un racconto semplice che evidenzia la complessità che incontriamo a volte nella quotidianità. Il tempo “sprecato” a trovare grandi soluzioni per problemi in realtà molto piccoli. Mi piace!

  4. Carla, dal tuo brevissimo racconto mi arriva un senso di semplicità e umiltà. Questo ho còlto e ti ringrazio.

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