Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2017 “Stasi” di Stefano Adduci

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2017

1.

“ok, questa è l ultima. L’ultima.”
La mano scende lentamente a toccare l’involucro di
plastica. Stringendolo, la sicurezza aumenta.
Le luci della statale si fanno meno incerte.
Sono le sei ma è già buio, la panda avanza senza sosta.
Accelero, ho fretta, ho bisogno.

SBAF

Ho preso dentro qualcosa, un gatto?
Mi fermo?
No, devo andare, è un sacco della spazzatura Sicuro.
Sento il formicolio già salirmi dalla punta dei piedi. Conosco quel formicolio. Non ho tempo.
Vado.
Le luci mi sembrano le stelle dello screensaver di Windows di quando ero giovane.
I lividi sul braccio mi ricordano l’obbiettivo. Un mese che non mi facevo
I miei cinquanta euro barattati in una stretta di mano farcita.
Un sorriso a trenta denti. Gialli. A cui rispondo con un ghigno, non voluto.
Ora, qui, gli Smith se la cantano in macchina, mentre io cerco il posto più sicuro per spararmi l’ultima.

Heaven knows Im miserable now” dice il tizio, non so l inglese, ma questa canzone mette
Pace.
Trovato,cazzo. Non sicurissimo ma appartato.
È un cortile, come se ne trovano ancora nella Lombardia più profonda.
Mi accorgo di essere sul retro di una pizzeria, l’odore di fritto è assordante.
Trovo posto tra i due bidoni e con le ultime forze mi sbatto giu. Il pacchetto di pellicola trasparente sembra luminoso. Cazzo sembra la valigetta di pulp fiction. Credo mi s’illumini Il viso non appena
Sembra fosforescente. Quasi mi scende una lacrima mentre tiro fuori l’ago.
Cazzo mi viene quasi duro.il tempo rallenta
Il cucchiaio
L’accendino
L odore e l adrenalina che sale.
Risucchia l’ago e
Mi tuffo.

SBAF

2.

Qui non c’è. È il terzo pub che controllo e ancora nulla. Ho trovato due dei suoi amici.
Nulla. Non lo vedevano da settimane. Dicevano che ne era quasi uscito, e che domani sarebbe entrato in comunità.
Io so che è qui vicino.
So che è qui.
Quella sensazione di non trovare le chiavi….O gli occhiali.
Giro per tutto il paese. Nulla, piazza deserta.
Zona industriale deserta.
Riprovo ancora, cortile per cortile.
Nel villaggio fantasma quasi tutte le luci sono spente. Nel secondo cortile in cui entro c’è una luce accesa, vedo qualcosa.
Il silenzio è densissimo mentre decido di avvicinarmi a un angolo in penombra.
Sempre più vicino.
C’è qualcosa tra il bidone dell’umido e quello del cartone.
C’è qualcuno.

Lui.

Finalmente, sorrido.

3.

Ho esagerato. A sto giro ho esagerato, cazzo.
Dio giuro. Vomito sulla maglietta dei ramones.Non riesco a muovermi. Escono lacrime senza controllo, che fine di merda.
Non sento più nulla. Dio ti prego non mi pero più, non mi sego più . Se solo passasse qualcuno, se solo potessi urlare.
Mi viene in mente mia madre, mi viene in mente Laura, mi viene in mente Renzi.
Renzi cazzo, sto perdendo lucidità. Lentamente mi sto accasciando sulla merda che i piccioni han deciso di lasciare proprio qui.
Poi lo vedo. E’ buio ma lo vedo. Sorride avvicinandosi.
Si cazzo, si.
Provo a parlargli, vorrei togliere la siringa dal braccio. Non è il Massimo come primo impatto presentarsi così.
“mpfff mbulanza…” riesco a dire.
L’uomo s’accovaccia di fronte a me.
Forse ha capito, forse ce la faccio. Tento di sorridere. Riesco solo a finire completamente nel guano di piccione.
Vedo l’uomo tirare fuori il cellulare. Sono salvo.
Dio son salvo. Vorrei chiedere scusa a tutti.
L’uomo compone un numero ed estrae qualcosa dalla tasca.
Una pistola ??
Le lacrime escono a cazzo. Sono patetico, muoio patetico.

4.
Eccolo. Trovato.
Un senso di liberazione mi assale, ma contemporaneamente una calma assoluta.
Mi avvicino, guardo il vomito.
Prova a parlare ma non si capisce nulla.
Tiro fuori il telefono dalla tasca e compongo un numero, poi , tiro fuori la pistola. Mi gusto il suo terrore negli occhi.
Dall’altro capo rispondono. Guardo dritto negli occhi il ragazzo.
Rispondo dicendo
” Due margherite”
Mi era venuta fame e, nonostante questo essere abbia investito e ucciso mia figlia, mi viene solo da ridere.
Mi siedo.
Aspetto.

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25 commenti »

  1. Molto, molto particolare!per niente patetico, Ma tragico, sarcastico , come lo è il destino, a volte anche stupido e buffo. Che strani pensieri’ politici’ , nelle menti dei drogati!! Poveretti , che incubi…

  2. Bello l’intrecciarsi dei due punti di vista, che contribuisce a creare ansia e tensione! Fino all’ultimo mi sono chiesta “chi lo cerca? Il padre? Il responsabile della comunità in cui deve entrare? Uno sbirro?… Ha visto veramente una pistola?”. Forte il finale. Bravo!

  3. Ritmo narrativo coinvolgente e racconto benfatto, crudo e di grande impatto (su Renzi, mi è scappata una risata). Mi è piaciuto!

  4. Grazie Valentina, Laura e Silvia. Un piacere leggervi.

  5. interessante intreccio, ottimo ritmo narrativo, finale SBAM… mi fa solo un po’ “paura” che il tipo pensi alla pizza con la figlia morta di fresco, ma capisco che anche questo fa parte del “gioco”

  6. Grazie mille Ombretta

  7. Caro Stefano, un racconto molto diverso rispetto a quelli che ho letto fino a questo momento. Stile secco, crudo, che trasmette velocità e voglia di arrivare al finale. Mi è piaciuto molto, in bocca al lupo.

  8. Grazie mille Aurora. Un grande in bocca al lupo anche a te

  9. Stefano, grazie per questo racconto difficilissimo. Difficile da scrivere: anzi direi quasi impossibile, salvo che per una penna esperta come la tua. Difficile all’interpretazione, in certi punti, come è giusto che sia. Difficile e duro da mandar giù, per quel finale che arriva come un pugno allo stomaco.
    Sei stato ammirevole nel muoverti fra tutti questi “ostacoli” con nonchalance, con uno stile che arriva per la direttissima. Ti faccio i miei complimenti, e in bocca al lupo!

  10. Troppo, troppo gentile Giada. Un grosso in bocca al lupo anche a te

  11. Ciao, mi è piaciuto molto il tuo racconto. E già dal secondo rigo mi è successa una cosa strana, è diventato ritmo puro, nella mia mente le tue frasi sono state lette, cadenzate, “cantate” come fosse slam. Fino alla fine!

  12. Grazie Dominique. Sarà forse perché l ho scritto ascoltando musica 😉

  13. Stefano,

    quello che mi ha veramente impressionato è la tua capacità di calarti nella mente di un tossico dipendente e di descrivere il suo “trip” (per rimanere in tema) mentale altalenante, così diverso prima e dopo la dose.

    Il linguaggio secco, che si entrinserca in frasi brevi capaci di ingenerare ansia ed angoscia, si presta perfettamente ad esporre lo sconclusionato flusso di pensieri che caratterizza il protagonista.

    Il finale a sopresa è il più appropriato che si potesse pensare.

    Complimenti.

  14. Grazie davvero Lorenzo. Hai centrato in pieno il racconto. Ne sono felice.

  15. Mi ero perso questo racconto e ringrazio chi lo ha commentato per avermici portato: i pensieri sono secchi e rapidi come flash, l’ambientazione è perfettamente buia e sporca, e i due personaggi, per come l’ho letta io, arrivano alla fine tutti e due svuotati di tutto, senz’anima e senza speranza, non vince nessuno. Complimenti Stefano.

  16. Grazie davvero Marco per aver letto, felice tu l’abbia apprezzato.

  17. Grazie Marco. Hai colto il senso di ciò che volevo raccontare. Grazie ancora

  18. Io invece ringrazio Marco Floridia che, con il suo commento ha illuninato questo testo di un’altra luce. Infatti, l’avevo già letto e ne avevo apprezzato la forma ma non il messaggio che mi pareva troppo cinico per i miei gusti. Invece l’interpretazione di Marco me l’ha fatto intendere in tutt’altro modo facendomi capire che forse ero io a non aver capito.

  19. Mi hai colpito allo stomaco, il tuo racconto è molto intenso , hai un ritmo invidiabile.
    La storia è sviluppata su due protagonisti paralleli, esercizio non facile.
    Il tuo stile è unico e molto molto bello
    Ma il tocco da maestro è il finale. Complimenti!!

  20. Grazie Gianluca, fa molto piacere leggere un commento come il tuo

  21. Difficile commentare questo tuo racconto, che mi ha colpito per la sua crudezza e per il linguaggio degno di un poliziesco di altri tempi. La droga, purtroppo, esiste ancora anche se non se ne parla più tanto …. siamo presi da altri problemi ed invece é giusto scriverne e non dimenticare certi drammi. Complimenti!

  22. Grande tensione in questo racconto. Molto ben scritto, Stefano, complimenti!

  23. Grazie mille Riccardo.

  24. Ringrazio molto anch’io chi l’ha commentato e, per questo, me l’ha proposto all’attenzione! Anche a me piace la struttura a punti di vista alternati, lo stile, il ritmo. Complimenti! Due punti antitetici, si scopre ala fine. Si sente che è scritto da un maschio. Mi spieghi il titolo?

  25. Grazie Simona per aver speso un po’ del tuo tempo nella lettura del mio racconto. “stasi” è la situazione ambientale in cui si svolge, tutto è immobile mentre i due personaggi rincorrono il proprio obbiettivo. “stasi” è il risultato finale in cui non vi sono né vinti, né vincitori.

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