Racconti nella Rete®

Christian gioca a calcetto con gli amici, ha otto anni, un viso vispo e i capelli lunghi, biondi e spettinati. Mentre sta per calciare la palla in porta, un ragazzino lo blocca tirandogli i capelli: Christian è ovviamente indispettito dal fallo, ma l’avversario lo attacca dicendogli che il vero fallo sono i suoi capelli da femmina.

Qualche giorno dopo Christian corre intorno al tavolo della cucina mentre sua madre, Paola, lo insegue con un paio di forbici in mano intimandogli di fermarsi: Christian ha i capelli troppo lunghi da mesi e Paola glieli vuole tagliare.

Due maniche a vento si rincorrono nel cielo. Appartengono a Christian, che ora ha i capelli rasati, e a Luna, coetanea di lui, occhi color miele, lunghi capelli ricci castani ed un carattere tutto pepe.

Mentre i bambini giocano sulla battigia, ad osservarli da lontano ci sono Paola e Maddalena, stessi occhi color miele e chioma afro di sua figlia Luna. Maddalena, visibilmente malinconica e preoccupata, continua a girare e rigirare tra le dita una ciocca dei suoi lunghi capelli.

Quella sera Luna è sdraiata nel letto matrimoniale della mamma, dove solo nel weekend le è consentito di dormire. Mentre Maddalena le racconta la favola di Raperonzolo, Luna stropiccia i capelli della mamma per addormentarsi.

L’indomani Maddalena è nella sala d’attesa di un ospedale, tamburella i piedi a terra e rigira la solita ciocca di capelli tra le dita finché una dottoressa non la chiama, dicendole: “Dovrà iniziare un percorso di cure molto intense”.

E’ notte e Maddalena si siede accanto a Luna nel suo lettino per farla addormentare. Luna si rende conto che la mamma è nervosa perché per tutta la sera non ha smesso un attimo di far roteare un riccio attorno al dito, ma Maddalena per alleviare la preoccupazione della figlia, di tutta risposta inventa una favola: quel riccio si chiama Jean Paul ed è un contorsionista francese che ama avvolgersi attorno al suo dito; accanto a lui ci sono Michail il ballerino russo ribelle, la circense Nina e Giacomo il poeta contorto. Luna ride, e Maddalena coglie l’occasione offertale da quella favola, per dire alla figlia che tutti quei ricci-artisti potrebbero scappare per un periodo, per andare in tournée…

Maddalena è nella sala d’attesa dell’ospedale, con la solita ciocca di capelli che le si contorce sull’indice.

E’ una luminosissima domenica mattina e Luna aiuta la mamma a fare i mestieri di casa, quando Maddalena, rifacendo il letto, si accorge di un riccio castano sul cuscino. Si paralizza e poi veloce spazza la ciocca a terra, attenta a non farsi vedere dalla figlia.

Qualche mese dopo Maddalena sta per spegnere la luce della cameretta di Luna, che però la richiama a sé per chiederle quando Jean Paul e i suoi amici torneranno dalla tournée. Maddalena si siede di corsa sul lettino di Luna, le promette che presto quegli artisti pazzerelli torneranno e poi abbraccia la figlia, completamente calva.

Luna entra in classe dopo mesi di assenza ed è accolta con calore sia dai compagni, tra cui Christian, sia dalle compagne che ammirano la lunga chioma bionda di lei, la parrucca di Raperonzolo che la mamma le ha regalato.

Nel pomeriggio Luna gioca a nascondino con i compagni nel giardino della scuola, ma quando esce dal cespuglio nel quale si è nascosta, la parrucca resta incastrata ad un ramo e Luna rimane calva davanti agli occhi degli amici. Tutti ammutoliscono, soprattutto Christian che rimane immobile, gli occhi e la bocca spalancati.

Christian seduto di fronte allo specchio della sua cameretta, fa un gran sospiro e poi con un righello si misura i capelli. Il righello riporta la misura 50 cm.

Paola, sta preparando il pranzo, quando Christian irrompe in cucina con il righello ancora in mano ed esultante le dice che finalmente è pronto. La mamma, entusiasta, ride e piange al contempo e stringe a sé il figlio passandogli le dita tra i capelli color oro.

Christian e Luna giocano a tris sulla sabbia della spiaggia. Christian ha la testa rasata e Luna dei capelli lisci, biondi, di 50 cm.