Premio Racconti nella Rete 2017 “La storia di Ilde” (sezione racconti per bambini) di Anna Maria De Michiel
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2017Nelle sere d’inverno, sedute accanto al fuoco del camino, le nonne raccontano la storia di Ilde e i bambini stanno incantati ad ascoltare di quella vecchietta che viveva solitaria in una piccola casa nel folto del bosco.
Il destino non era stato generoso con lei.
Non le aveva mai regalato niente, meno che meno la bellezza.
Così, fin da bambina, Ilde aveva dovuto sopportare i continui dispetti dei suoi coetanei che la prendevano in giro perché era brutta ma, peggio ancora, aveva dovuto abituarsi a starsene da sola perché nessuno la voleva compagna di giochi.
Fortunatamente Ilde aveva un carattere forte e un po’ alla volta, anche se con fatica, aveva imparato a rimanere in disparte.
Così facendo, era diventata selvatica come gli animali del bosco che scappano al primo rumore e si nascondono se vedono arrivare qualcuno.
Gli anni, per lei, erano trascorsi tristi ma non aveva mai smesso di sperare che prima o poi, qualcosa di bello le sarebbe capitato e aspettando quel qualcosa era invecchiata.
In paese si parlava spesso di quella strana vecchia che sembrava una strega e, per spaventare i bambini e farli stare buoni, si raccontava loro di Ilde che appena faceva buio, girava per le contrade del paese con una grande gerla sulla schiena.
In verità, l’unico contatto che Ilde aveva con il mondo era quando, assai di rado, andava nel negozio del paese per fare provviste di cibo e ogni volta lo faceva sempre con più fatica.
Solitamente gli incontri che le capitavano finivano sempre con l’intristirla tanto.
Le persone, purtroppo, non cambiano facilmente e sanno essere anche molto cattive e su Ilde continuavano a posarsi gli sguardi curiosi di chi si divertiva a farsi quattro risate alle sue spalle .
Alcuni ragazzini maleducati, quando la vedevano passare, si nascondevano dietro i portoni delle loro case e le urlavano parole cattive.
Una sera di fine autunno, però, il destino le stava tramando qualcosa.
Ilde, fatta la spesa, stava rincasando.
Camminava lentamente, curva sotto la gerla piena di cose appena comprate quando, ad un tratto, ebbe la sensazione di essere seguita e girandosi, vide che a seguirla era una lunga fila di gatti.
Sulle prime, rimase confusa, incredula.
Cercò anche di mandarli via ma i gatti non ne volevano sapere di andarsene e più lei si addentrava nel bosco, verso casa, e più la fila di gatti aumentava.
Cosi’, con l’insolito seguito, arrivò alla sua casetta.
La cosa, però, non era passata inosservata.
Qualcuno aveva visto tutto e non ci volle molto perché la notizia facesse il giro del paese.
Tutti furono subito dell’idea che solo una strega come Ilde, poteva essersi impadronita di tutti i loro gatti.
Gli uomini erano furiosi e decisero di riunirsi subito nell’osteria del paese per trovare una soluzione a quell’incredibile fatto e lì, fra un bicchiere di vino e l’altro, organizzarono una vera e propria spedizione punitiva per la mattina seguente intenzionati più che mai a riprendersi i loro animali e a dare una lezione a quella vecchia strega
Il destino, però, ci rimise lo zampino e modificò i loro piani perché, quella notte, inaspettatamente, nevicò.
Da anni non si era vista una nevicata così abbondante e fuori stagione.
Continuò a nevicare ininterrottamente per giorni e la stradina che portava alla casa di Ilde fu sommersa da così tanta neve che nessuno tentò nemmeno di avventurarsi nel bosco.
Di nevicate, poi, ce ne furono altre ed altre ancora e solo a primavera quando la neve si sciolse del tutto, venne riorganizzata una nuova squadra.
Ormai, però, era passato tanto di quel tempo che nessuno sperava più di rivedere i loro gatti sani e salvi ma, in una mattina piovosa di inizio aprile, si ritrovarono ugualmente in molti, nella piccola piazza del paese.
Partirono spavaldi con i bastoni in mano e strada facendo, ognuno diceva la sua.
Non erano d’accordo su niente, nemmeno su quale scorciatoia prendere per arrivare prima e litigavano in continuazione provocando un gran fracasso.
Solo quando videro in lontananza la casa di Ilde, tutti, all’improvviso tacquero.
Uno di loro, un ragazzo grande e grosso che si dava un sacco di arie e sembrava non aver paura neanche del diavolo, decise di andare avanti da solo e una volta arrivato sotto le finestre, spiò attraverso i vetri.
Quello che vide lo lasciò senza parole.
Nella stanza c’era la vecchia Ilde che seduta accanto al fuoco sferruzzava e intorno a lei, c’erano i tanti gatti spariti dal paese.
Non ci voleva tanto a capire che stavano bene e che erano contenti.
Il ragazzo, ancora incredulo, molto deluso, ritornò indietro per dare la notizia al resto del gruppo che, curioso, lo stava aspettando.
Parlottarono a lungo fra di loro e alla fine giunsero alla conclusione che i gatti erano sicuramente prigionieri in quella casa e che bisognava andarli a liberare.
Con lunghi passi decisi, si avviarono subito verso la casetta e una volta arrivati iniziarono a battere insistentemente con i pugni sulla porta.
Finalmente l’uscio si aprì e sulla soglia comparve la vecchia Ilde.
tutti, allora, indietreggiarono di qualche passo e poi incominciarono ad offenderla con parole poco gentili.
Ilde cercò di spiegare loro come erano andate veramente le cose ma nessuno volle ascoltarla e la sua voce fu sovrastata dalle urla minacciose del gruppo.
Nonostante la porta di casa fosse spalancata, i gatti non uscirono.
Rimasero tranquilli dov’erano e molti, fra i presenti, riconobbero nella stanza i loro animaletti.
Ilde, con voce triste, diede loro il permesso di entrare a prenderli per portarseli a casa e allora tutti, prepotentemente entrarono spingendosi l’un l’altro.
I gatti, però, non si lasciarono acchiappare e corsero svelti a nascondersi nei posti più disparati.
non vollero uscire dai loro nascondigli nemmeno riconoscendo la voce dei loro padroni che li vezzeggiava.
A quel punto, tutti capirono che i gatti stavano bene dov’erano e lasciarono la casa di Ilde.
Ritornarono in paese silenziosi, a testa bassa.
Ilde rientrò in cucina, si sedette accanto al fuoco e riprese a sferruzzare mentre intorno i suoi tanti gatti le facevano le fusa.
Adoro i gatti, ne ho due. Come potrebbe non piacermi il tuo racconto, Anna Maria? I gatti seguono solo chi scelgono loro e vanno sempre dove cc’è bisogno di loro. Sono contenta per Ilde, non c’è miglior compagnia dei gatti e adoro le favole.