Premio Racconti nella Rete 2017 “Le nostre conversazioni” di Giovanni Paci
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2017Erano le sei e trenta del mattino quando Barbati uscì di casa. Come al suo solito entrò nel bar della stazione e ordinò un caffè. Due albanesi avevano appena finito di fare colazione; pagarono e uscirono dal bar. Stavano fuori, fumando senza parlare, assaporando la fioca luce del sole che stentava a farsi strada tra le fessure delle case. Un uomo alla guida di un pick-up nero sostò difronte al bar, i due albanesi gettarono la sigaretta a terra e salirono sul pick up, nella cui fiancata si leggeva Spalieri Edilizia. Barbati giunse in centro passando accanto agli spazzini che se ne stavano chini sul pavè. Una volta seduto sulla panchina in legno inforcò gli occhiali da vista e iniziò a leggere il giornale. Il sole stava già lambendo la colonna di San Cristoforo quando un uomo con i capelli canuti ma così spessi da sembrare finti, gli si mise accanto
Barbati…come andiamo?
Alzò gli occhi e prima ancora di rispondere tolse gli occhiali, posizionandoli sulla nuca macchiata da radi capelli bianchi
Come mai a quest’ora in piazza?
Vado in banca
Allora dovresti sbrigarti, credo che ci siano già parecchi correntisti intenzionati a ritirare tutto quello che hanno. O quel poco che li è rimasto
Non credere troppo a ciò che leggi sui giornali
Alcuni ragazzi uscivano dal negozio con in panini incartati, avrebbero attraversato la piazza per poi dirigersi verso la scuola
Non mi fido neanche di loro ma con tutte le stupidaggini che scrivono, prima o poi qualcuna ne azzeccano
Silvano posò il corpo anziano ma piuttosto ben messo sulla panchina. Barbati si spostò cortesemente per lasciargli spazio
A me piace fidarmi delle persone anche se a volte non ne vale la pena
Dici?
Le parole sibilarono in un increscioso sarcasmo
Hai presenti Giuliani?
Quel caprone di Giuliani? Certo
Gli ho riparato una sedia proprio qualche giorno fa, sua moglie è venuta a prenderla ieri mattina, e sai che ha fatto? Mi ha appena accennato un grazie e poi se ne è andata
Silvano… ma che ti aspettavi da quella coppia di cafoni?
Mi sarebbe bastato anche una piccola cortesia, non so, mi paghi un caffè, mi saluti decentemente. Non chiedo tanto io
Barbati scosse il capo, dalle sue mandibole si delineò un sorriso di ostentata consapevolezza. Un umo scese da un furgone bianco; indossava una camicia a scacchi e un cappello lercio consumato dal sole. Aprì la portiera posteriore e prese tre manifesti funebri. I due anziani volgevano lo sguardo verso l’uomo rapito dalla meticolosità dei suoi gesti.
Non ci vedo bene da qui, chi è morto?
mah non ne ho idea, so che oggi è la ricorrenza di Sensi
Quando è che è morto?
Due anni fa
Barbati stava per dire qualcosa ma poi si bloccò. Un vecchio barcollava sotto il loggiato. I due spazzini avevano riposto gli scoponi nel loro carretto, si muovevano lenti come se nel loro ragionare qualcosa fosse andata perduta
Ci sarà sua moglie in chiesa?
Barbati, sempre a scherzare eh?
Si. Sono sicuro che quella povera donna ci sarà
Ci fu un momento di silenzio. Altri pensionati raggiunsero la piazza
Li avevi beccati al fiume vero?
Si…mentre pescavo, non si erano nemmeno accorti di me. Una volta a terra le si era lanciato come un animale
Silvano si massaggio il volto glabro sorridendo lievemente, poi guardò Barbati dritto negli occhi
E si, diciamo che non si era comportato bene
Ricordo che quando venne fuori la storia non si era preoccupato più di tanto. Se ne stava lì a sorridere e basta, niente scuse o giustificazioni, anzi, credo si vantasse pure. Sai, nonostante l’età riusciva ancora a cavarsela
Sua moglie fece finta di niente
E lui se ne approfittò
Sicuro?
Così dice la gente, e penso che questa volta abbia ragione
Silvano tolse una sigaretta dal pacchetto, il tutto con movimenti lenti, quasi calibrati come se stesse cercando di affinare a quelle sue movenze, qualcosa di indispensabile
Una volta eravamo a funghi io e lui, verso Bocca Pratieri. Non avevamo trovato un gran che, ad un certo punto mi fa “Silvano vieni un attimo con me”. Pensavo avesse trovato non so quanti funghi….
Fece una lunga pausa. Le nuvole di fumo si contorsero nell’aria. I suoi occhi divennero due fessure. Riprese a parlare
Insomma, di funghi non ce n’era l’ombra. Salivamo, salivamo, lui quasi correva e io a maledirlo perché mi stava facendo fare solo un sacco di fatica. E così arriviamo fino in cima e prima che io riprendessi fiato mi fa” quando ero ragazzo mi incontravo con una bordella, proprio qui, lei era di San Martino e io abitavo giù nella valle e allora questo era il nostro unico luogo di incontro. Non ci vedevamo spesso, al massimo tre volte a settimana, per poche ore. Quassù è rimasto tutto uguale, non è cambiato nulla; là ci sono i cerri che costeggiano il prato, nel vernì ci trovi qualche faggio, di notte dal bosco escono i caprioli, se vai poco più in là riesci a vedere il fiume. Solo lei, soltanto lei non c’è più”
Si alzò, spense la sigaretta sul muretto per poi gettarla nel cestino
Vado in banca. Buona giornata Barbati
Buona giornata anche a te
Lasciò la piazza in poco tempo con ampie falcate. Alcuni impiegati entrarono nei loro uffici insediati all’interno di sfarzosi palazzi rinascimentali. Il giornale era ancora aperto alla pagina 2 e 3. La cordicella della fodera degli occhiali penzolava dalla tasca della camicia. I rondoni avevano interrotto il loro canto. Si diresse a casa senza entrare alle Acli come d’abitudine. Fece prima la spesa nel piccolo negozio vicino a casa poi una volta dentro si mise seduto e fissò le buste colme di cibo. In cucina dal calderone ribolliva un sapore intenso di frutta. Scostò il coperchio, immerse il cucchiaio di legno e assorbì quell’olezzo di marmellata fatta in casa. Sua moglie arrivò circa due ore dopo. Entrò in cucina per controllare lo stato della marmellata, poi si voltò verso il marito che leggeva il giornale
Hai comprato il settimanale?
Si, te l’ho lasciato in camera
Grazie
Ritornò in cucina, un ambiente a lei familiare. Roteò per un breve attimo gli occhi come se stesse cercando degli ingredienti essenziali
Vuoi già cucinare?
Si perché almeno posso andare a fare una passeggiata con l’Adriana
Guardava quella donna, ferma, immobile e sicura
Non è meglio andarci sul tardi? Adesso mi sembra un po’ caldo
Vado a prendere Mattia all’asilo dopo
Non può andarci sua mamma?
Per favore, preferisco evitare questo argomento
Terminato di apparecchiare Barbati accese la tv. Il sapore del sugo di carne macinata usciva dalla finestra mescolandosi all’aria calda e soffice di fine primavera.
Guarda che notizie! Non c’è un giorno che succeda qualcosa di buono. Mi sto preoccupando seriamente per tutti questi giovani, per il loro futuro
Ogni volta accendi la televisione dici queste cose, che cosa vorresti fare?
Io?…
Rumori di pentole, l’acqua che bolle, un piccolo litigio tra i vicini, Barbati tornò a fissare la tv
Niente, credo… niente ma non va comunque bene
Iniziarono a mangiare poco dopo.
Dove andate a camminare?
Su per la circonvallazione, come sempre
A metà pranzo Barbati posò la forchetta sul piatto, il tovagliolo si aprì e le labbra grinzate vibrarono al delicato contatto con la stoffa. Raccontò la storia che aveva sentito quella mattina senza omettere o aggiungere nulla
La donna si alzò dalla tavola, chiedendogli se volesse della frutta.
Le ossa delle albicocche e delle pesche sovrastavano il piatto che venne tolto dalla moglie poco dopo. Lo sistemò nella lavastoviglie e poi si diresse in camera. Il giornalista annunciava le consuete notizie sportive. Il servizio partì e un uomo lesinava domande ad un calciatore. Quando la moglie tornò in cucina era in tuta da ginnastica. La donna provò a ricomporre lo sguardo del marito senza riuscirci. Si rinchiuse in bagno per alcuni minuti, Barbati tolse le piccole briciole di pane ammassate sulla tovaglia comprata qualche mese prima nel negozio di sua nuora. La moglie aprì la porta del bagno e poi spense la luce. Entrò per un breve attimo in cucina, poi in salotto si rivolse al marito
Tra un’oretta ricordati di spegnere il gas, va bene?
Va bene
Mattia viene qui dopo, gli hai riparato la bicicletta?
Lo farò più tardi non mi sembra fosse messa male
Barbati attese qualche secondo, si alzò in piedi e fece due passi verso la finestra, il cui vetro era coperto da tende bianche e sottili. Si voltò e guardò sua moglie
Di che cosa parlate? Per esempio oggi, tu e l’Adriana di che cosa parlerete?
La donna appoggiò le mani secche e rugose sullo schienale della sedia cercando di allungarsi verso il marito, ma poi si ritrasse
Che domanda! Dipende dal momento, tu di cosa parli quando esci coi tuoi amici?
Barbati riprese a fissare le tendine
O quando incontri i tuoi vecchi compagni di lavoro?
Mi sembra che il più delle volte parlare, sia solo uno stupido esercizio che obbliga a dire cose che nemmeno noi sappiamo cosa siano
Si vede che non conosci persone interessanti
Il sole infuocava i residui di polvere che vorticando nell’aria, stavano dando vita ad una danza convulsa
Questa sera se vorrai, ti dirò di cosa abbiamo parlato. Ora esco, ci vediamo più tardi
A dopo, buona passeggiata
Dopo un’ora Barbati uscì di casa, avrebbe desiderato seguire il Giro ma alle Acli erano tutti presi dallo scorrere delle carte di mano in mano, dal cui tavolo si elevavano grida e bestemmie. Alle 17 30 Barbati risistemò la chiave inglese nella cassetta degli attrezzi, poi si lavò le mani nel lavandino del suo garage. Il pajero acquistato 10 anni prima stava ricoprendosi di polvere, alcuni ragnetti avevano creato sottili ragnatele tra lo specchietto destro e la portiera. L’avrebbe riutilizzato alla prossima stagione di caccia. Era quasi freddo in chiesa, i fedeli erano per lo più anziani. Silvano si era già sistemato nella parte centrale della cattedrale. Il prete era un uomo alto e magro, celebrava la funzione senza metterci alcuna enfasi. Barbati prese parte all’intera cerimonia concludendola con la Sacra comunione. Arrivato al cancello di casa sentì le urla di gioia di suo nipote mentre scorrazzava in bicicletta assieme ai suoi amichetti, lungo quel quartiere arricchito dal verde dei prati e dai colori dei fiori delle piante. Sua moglie parlottava con qualche amica. Dovevano essere in salotto, come ogni giorno. Non gli fu necessario salire in casa, le chiave erano già all’interno del pajero. Il motore emise un forte brontolio come se non volesse destarsi da un lungo sonno. In campagna le rondini sarebbero arrivate entro pochi giorni e l’acqua del fiume avrebbe perso la sua limpidezza.
Una bella descrizione sullaa vita di un uomo anziano. S’intuiisce un’empatia che rende la storia più credibile.