Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2017 “Innocenza colpevole” di Nicole Fiorile

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2017

Claudia sbloccò per l’ennesima volta il proprio smartphone per controllare l’ora. Mancavano pochi minuti all’appuntamento e il suo accompagnatore non era ancora arrivato. Era la prima volta che si affidava a quel servizio di viaggi in auto condivisi in cui gli automobilisti offrivano i propri posti liberi a persone in cerca di un passaggio nella stessa direzione. Il meccanismo era semplice, la rete ben organizzata e gli utenti classificati secondo i feedback ricevuti. Non c’erano motivi per agitarsi, eppure Claudia non poteva fare a meno di controllare ossessivamente l’orario, portando inconsciamente il mignolo alle labbra per mordicchiarne l’unghia frastagliata. Ansiosa per natura, la sua apprensione aumentava mano a mano che si avvicinava il momento in cui avrebbe dovuto chiudersi in una scatola di metallo insieme a diversi sconosciuti, con i quali probabilmente non sarebbe riuscita a spiccicare parola.
Impegnata nell’immaginare le peggiori evoluzioni di quel viaggio, le occorsero alcuni secondi per accorgersi che una macchina, identica a quella descritta sul sito dall’automobilista, si era appena parcheggiata poco più avanti.
Nell’istante in cui iniziò ad avvicinarsi il conducente scese dall’auto e, avendola riconosciuta, le andò incontro sorridendo. Dopo le presentazioni, l’uomo, di nome Valter, la informò che le altre due ragazze avevano annullato la prenotazione poco prima e Claudia non seppe come interpretare lo strano sguardo che le rivolse.
L’uomo, infatti, nonostante avesse quasi una cinquantina d’anni, i capelli ingrigiti ormai radi e un intrico di rughe intorno agli occhi, sembrava conservare quello sguardo malizioso e allusivo tipico dei ragazzi nel fiore degli anni.
D’altra parte la giovane Claudia, appena maggiorenne, con i grandi occhi verdi e i lunghi capelli castani acconciati in una coda severa, era una di quelle ragazze inconsapevoli del proprio fascino.
Conclusi i convenevoli l’uomo sistemò nel bagagliaio lo zaino della ragazza e finalmente poterono partire. La scarsa loquacità di Claudia era ampiamente compensata dalla parlantina sciolta dell’accompagnatore, il quale sembrava prediligere quegli argomenti che pensava avrebbero potuto impressionarla più facilmente. Le raccontò così del suo lavoro, della sua tecnologica casa di città e della sua pittoresca villa sul lago, senza dimenticare di citare il numero di aerei presi nell’ultimo anno.
Claudia lo ascoltava in silenzio, annuendo di tanto in tanto, non potendo evitare di notare come, durante il proprio monologo, gli occhi dell’uomo spesso scivolassero sulle sue gambe, lasciate scoperte dal vestito troppo corto.
Fu quindi con grande sollievo che la ragazza accolse la proposta di Valter di fermarsi all’autogrill successivo, in modo da avere qualche momento per prendere le distanze da quella compagnia tanto impegnativa.
Quando si rincontrarono nel parcheggio lui la informò che sarebbero usciti al casello successivo, percorrendo un tratto di strada normale per evitare la coda che si stava formando a causa di un incidente avvenuto poco più avanti.
Claudia accettò senza apparente turbamento il cambio di programma, fino a quando, viaggiando su un’isolata strada di campagna, la macchina non iniziò a sbandare violentemente da un lato, costringendo Valter ad accostare. Scoprirono così che entrambe le gomme del lato passeggero erano scoppiate.
Non potendo risolvere il problema con una sola ruota di scorta, tentarono di chiamare il soccorso stradale, ma la zona sembrava scoperta da qualsiasi rete cellulare e ogni tentativo fallì. I due furono costretti ad incamminarsi verso l’unica fonte di civiltà in vista, un casale agricolo a circa un chilometro di distanza.
A quel punto l’agitazione di Claudia era evidente, essendosi ormai resa conto di come la deviazione imprevista e l’improvviso scoppio delle gomme dovessero rendere la situazione molto sospetta. L’uomo non poté far altro che rivolgerle sorrisi rassicuranti, spiegandole come sarebbe riuscito a risolvere tutto velocemente.
Arrivarono davanti all’abitazione quando ormai era completamente buio e l’unica luce, oltre quella dei lampioni della strada lontana, proveniva da una finestra del pian terreno.
Valter si dichiarò portavoce di entrambi e andò a suonare il campanello, il quale emise un lamento stridulo e singhiozzante. Dopo qualche istante di attesa la porta si aprì, mostrando il volto butterato di un uomo. Valter gli spiegò com’erano arrivati fin lì, con quella disinvoltura e sicurezza tipica di chi pensa di rivolgersi a qualcuno di inferiore, almeno nello status sociale.
Claudia, dietro di lui, non poteva fare a meno di agitarsi, le unghie ormai mangiucchiate fino alla carne. L’uomo alla porta aveva la stazza di qualcuno abituato a lavorare all’aria aperta, il capo calvo e delle sopracciglia cespugliose che quasi nascondevano gli occhietti neri. Il suo viso tratteneva a stento un’espressione divertita.
Quando Valter ebbe finito di raccontare le loro vicende si voltò nella direzione della ragazza, la quale, ancora una volta, notò una scintilla maliziosa accendersi nel suo sguardo. Le stava chiedendo di confermare quanto aveva appena esposto. Claudia balbettò una risposta affermativa.
A quel punto l’uomo sulla porta sorrise e gli invitò a entrare.
Claudia seguì il proprio accompagnatore e, mentre varcava la soglia della casa con gli occhi fissi sulla sua schiena, quasi percepì la propria innocenza scivolare via, persa per sempre.

La macchina abbandonata sul ciglio della strada fu denunciata il giorno seguente, ma il proprietario non fu rintracciato.
Solo due anni dopo quella scomparsa fu collegata ad una lunga serie di sparizioni avvenute nella stessa zona per mano di un agricoltore e delle due figlie. Convinto di proteggere la propria famiglia, l’uomo aveva costretto le ragazze ad attirare le vittime nella loro isolata casa di campagna, per poi occuparsi lui stesso di ucciderle e macellarle. A quel punto la carne veniva usata, secondo la folle tradizione familiare, come nutrimento capace di combattere i mali del corpo, mentre le ossa, tritate e mischiate alla calce, venivano utilizzate per il rinforzo del muro di cinta, così che fungessero da difesa contro gli spiriti maligni.
Fu Claudia, la minore delle due figlie, ormai divorata dal senso di colpa, a confessare la verità su quella misteriosa scomparsa. Aveva spiegato con la voce rotta dai singhiozzi come avesse scelto la propria vittima tra gli utenti del sito, assicurandosi, grazie ai feedback ricevuti, che si trattasse di un uomo senza famiglia con abitudini prestabilite, come quella di fermarsi ad ogni viaggio nello stesso autogrill. Le era quindi bastato accordarsi con l’addetto di turno, chiedendogli di raccontare dell’incidente e del percorso da prendere per evitarlo, adducendo come scusa per la bugia l’organizzazione di una festa a sorpresa in campagna. Infine il padre si era assicurato che, passando per quella strada isolata, qualcosa li costringesse ad arrestare il loro cammino.
Ma nonostante avesse finalmente raccontato al mondo il suo orribile segreto, ogni notte ancora sognava il volto di quell’uomo. Ne ricordava a memoria il volto segnato dal tempo, i capelli radi e lo sguardo acceso di malizia. E soprattutto ricordava la sua espressione incredula e terrorizzata quando aveva finalmente realizzato come quella ragazzina, così innocente nell’aspetto, lo avesse condannato a morte.

 

 

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14 commenti »

  1. Sorprende e avvince, e alla fine mi convince tanto il tuo racconto, Nicole. Dall’inizio ho temuto per Claudia e non sarei mai arrivata a prevedere un finale come l’hai pensato tu, sei stata terribilmente geniale. Ottimo lavoro, scritto benissimo.

  2. Siamo nel mondo di Criminal MInd. Mi ha attirato il titolo e mi ha sorpreso lo sviluppo. Un plot che definirei professionale.

  3. Ugo, Marcella, vi ringrazio davvero di cuore per i vostri complimenti. Sono contenta di essere riuscita a sorprendervi.

  4. Nicole,

    ho adorato Claudia e la sua doppia personalità: innocente e candida “fuori dall’auto”, spietata predatrice una volta ritrovatasi sui suoi sedili.

    Inoltre, il pentimento e l’afflizione conclusive rendono ancor più credibile (ed apprezzabile) la psiche di un personaggio studiato fin nei minimi particolari.

    Quoto tutti quelli che hanno scritto prima di me: hai saputo sfruttare alla perfezioni le diverse angolazioni narrative per impacchettare una trama avvolgente, dal finale che lascia senza fiato.

    Complimenti.

  5. …me l’ hai proprio fatta Nicole! Ho passato tutto il tempo del racconto a dire tra me e me: ” certo è scritto bene..si..però..quanti luoghi comuni ha utilizzato per suggerire al lettore dove si trova ” il male ” …e poi…il finale sorprendente, nel quale tutto è il contrario di tutto.Davvero brava!!

  6. Lorenzo e Gloria vi ringrazio per i bellissimi commenti!

  7. Dico io..quest’anno (a differenza dell’anno scorso, quando talvolta nei commenti scorreva veleno) è tutto uno zucchero, un miele, una rugiada di oh! Che meraviglia, ma che brava..non credevo! Tutta questa gentilezza stride a volte con il contenuto di molti racconti! Mamma mia! Truculenti è dir poco.sbudellamenti, accettature, pugnalate, sangue che scorre a litri.Horror a quintali…ora anche il cannibalismo! Aiuto! Scherzi a parte…che ingannatrice che sei,! l’hai fatta anche a me, strega scafata che sono , ci son cascata come una pera cotta.! Mai fidarsi delle apparenze, eppure, dubitavo di lui, ed invece era lei.Spero solo che non sia un fatto vero, ma solo frutto della. Tua fantasia,.Bravissima, amica De Sade..(grande scrittore) !

  8. Sarà che venero l’horror da quando ero infante, ma mi fa davvero piacere aver trovato così tanti racconti su fantasmi, omicidi, malvagità profonda. Il tuo mi ha portato alla memoria un po’ la famiglia di: Non aprite quella porta, e un po’ The wicker man. Brava per la capacità di tenere fino in fondo il segreto nascosto.

  9. Brutta storia raccontata bene; hai raggiunto il tuo scopo.

  10. Paola, Rosa Maria, Laura vi ringrazio per i complimenti, mi fa davvero piacere che la storia vi sia piaciuta, soprattutto perché non è esattamente il mio genere, quindi sono contenta di essere riuscita nell’intento!

  11. Un racconto pieno di patos. Intenso il crescendo emotivo fino al finale sorprendente. Davvero brava!

  12. Sorprendente e geniale. Brava!

  13. Laura e Akhenaton vi ringrazio molto per i complimenti!

  14. Nicole complimenti ben strutturato, una tensione in crescendo è un finale sorprendente! Mi riporti alla mente un murales dove erano raffigurati un vecchio punk è una bambina
    All’ uomo spuntavano le ali di un angelo , la bimba nascondeva una coda da demone. Mai fidarsi!

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