Premio Racconti per Corti 2017 “La Regina di Cuori” di Giovanni Ercolini
Categoria: Premio Racconti per Corti 2017Anno Domini 1649
“Requiem aeterna dona esis, Domine, et lux perpetua luceat eis. L’eterno riposo dona loro , o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua, ma che siano dannati nell’oscurità profonda , tutti coloro che a me hanno votato l’anima!” recitò l’uomo vestito con un tight nero , tenendo le mani conserte sopra il corpo della bella giovane distesa a terra sul verde prato.
“E adesso cara, sarai mia per sempre , per l’eternità ” finì di recitare
2016. Lucca
E’ freddo. E’ il 1 novembre, è la festa di Ognissanti.
La foschia mattutina si sta diramando piano piano; il commissario si avvolge nell’impermeabile quando involontariamente la sua mano scende ad una tasca, poi pensa: “è troppo presto per fumare.” I due corpi ritrovati sono intatti, ma come prosciugati della loro essenza interiore. “I due giovani sono vestiti in maschera . Altri due invasati che ieri notte erano alla festa . Poveri diavoli, assassinati e in che modo”. pensò tra se l’ispettore di polizia.
“Il giovane era abbandonato in mezzo al boschetto mentre lei l’abbiamo dovuta recuperare nel lago” chiarì il poliziotto al comandante.
“Va bene , portate via questi ragazzi, “ e detto ciò si mise a passeggiare all’interno dell’orto botanico. Con la lente in mano come i suoi antenati, in quanto la sua famiglia contava ben cinque generazioni di investigatori ; cominciò a passeggiare osservando, ispezionando, studiando e riflettendo su quali potessero esser state le cause di tale assassinio.
“Omicidio! Perché non suicidio?” pensò. No, era omicidio, ormai ne era certo. Il commissario sapeva. Cinque generazioni di indagini , lo spirito investigativo lo aveva nel sangue, rosso e denso come quello che spesso doveva far analizzare dalla scientifica. Ma commesso da chi? E perché? In quei giorni di festa di gente strana se ne vedeva a Lucca, ma di assassini…
“Beh, direi proprio di no” esclamò a voce alta il commissario, parlando tra se e se lisciandosi i baffi con la mano libera e scansando con un piede mozziconi di sigaro. Poi ad un tratto si soffermò ad ammirare il magnifico spettacolo che ogni mattina l’alba dona ai pochi che ne riescano a cogliere l’attimo.
“Che meraviglia della natura dopo un ignobile e spregevole fatto” disse. Poi il bagliore della luce gli fece abbassare lo sguardo e fu li che la scorse. Proprio dentro l’acqua. Si chinò e la raccolse. Era una carta da gioco. Raccogliendola ed osservandola notò i due volti, uno che ride e l’altro che piange.
La felicità e l’angoscia : la Regina di cuori.
“Eccola, questa cercavo! Il caso è risolto, purtroppo , in malo modo. Poveri diavoli”. Detto ciò si coprì nell’impermeabile ed essendo rimasto l’ultimo , si avviò all’uscita. Poi, voltatosi in direzione del lago, gettò un ultimo sguardo. Allungò la mano nella tasca e prese un sigaro. Lo accese e disse: “Riposa in pace.” mentre dall’alto due grandi occhi gialli lo osservavano.
Anno del Signore 1750
Notte di All Hallows’ Eve, in Italia conosciuta come vigilia di Tutti i Santi. A svariati metri di altezza sul Ponte della Maddalena, che per ironia beffarda viene chiamato dai paesani Ponte del Diavolo, la bella giovane dalla pelle liscia e delicata, dal volto perfetto , con una gradevole armonia della bocca e dagli occhi color della pece sta avvolta nel suo mantello porpora, coprendosi dal vento e dal freddo .
Da quel freddo umido che la Città di Lucca , in questo periodo dell’anno ne porta il torpore. Ella si copre come per scacciar via ,più che la conseguenza di quegli attimi agghiaccianti di freddo, in cui il corpo troverebbe sollievo anche sol col pensiero a qualcosa di caldo, quel calore che viene dai rapporti sociali ed umani, rapporti la quale lei ha intrattenuto nella sua vita mortale, ma da cui si è allontanata via via col passare degli anni divenendo sempre più bella e avvicinandosi così, sempre più, ai rapporti della sola carne e ai piaceri voluttuosi . Ma come per disfatta adesso , quel suo corpo immortale , anche se non invecchiato e sempre bello immutato nel tempo, non riesce nemmeno ad immaginare, i momenti con cui assaporava il piacere di ogni suo amante. Stringendo un pugnale nella mano sinistra con la punta che sgocciola sangue fresco e nella destra uno specchio da cui ammira la sua eterna bellezza , sosta innanzi al lago. La Luna argentea è alta allo zenit e lei aspetta. Come per riscuotere un pegno da quell’amore che lei mai potrà più provare, cerca il sollievo nell’impossessarsi delle anime altrui. Fissa i due corpi senza vita giacenti ai suoi piedi. Poi all’improvviso, la fresca brezza autunnale gli fa apparire come per magia una carta da gioco raffigurante la donna di cuori che dolcemente cade ai suoi piedi. “Eccolo. “ pensa. Poi sente giungere in lontananza il nitrito di un cavallo e scorge una carrozza . Dalla nera berlina trainata da sei cavalli con gli occhi di fuoco scende il suo ormai unico prediletto sposo. Quell’uomo così odiato e così immensamente amato che l’ha fatta sua con l’inganno, con lo stesso raggiro d’arte che lei utilizzava con tutti i suoi uomini riducendoli a marionette pronti a soddisfare ogni suo volere, ogni suo piacere. E come sempre, come ogni anno , fino alla fine dei giorni, la porta via con se, nel lungo tragitto dell’aldilà.
Il giorno dopo, un vecchio signore, durante la sua passeggiata mattutina accompagnato dal suo cagnolino sopra il ponte, scorgerà solamente una carta raffigurante la donna di cuori, ma solo raccogliendola noterà le due facce. Poi guardando il suo cane dirà: “ amico mio, stanotte la bella signora si è presa il suo trofeo d’amore ed il suo sposo ne è venuto a reclamarne il riscatto. Poi il suo sguardo torna sulla carta e vede una regina che ride e l’altra che piange. Lasciandogli un senso di piacere e uno di dolore.
Lucca 2016
E’ il 31 ottobre, notte di Halloween. Nonostante la festa sia tipica degli Stai Uniti, viene praticata oramai in molte parti del mondo e non di meno qui , a Lucca.
Soprattutto quando viene celebrata una delle ricorrenze a livello mondiale più importanti del settore, i Comics e Games. Sono migliaia gli appassionati travestiti da cosplay e non che, uniti dalla passione per i fumetti e i games, il fantasy e l’horror caratteristico della festa di Halloween, girovagano per il centro storico della città.
Solo due giovani, innamorati , dipinti in volto, da lupo lui, da vampiro lei, si inseguono tra le caratteristiche mura della città medioevale. Attraversano la strada principale del centro, tagliano per corti , antri e viottoli, fino ad arrivare davanti la vecchia porta delle mura della città che si chiama San Gervasio, risalente al milleduecento, dove aleggia un atmosfera nebbiosa e terrificante. I giovani giocano, si rincorrono, si cercano mentre in lontananza si sentono le note di un gruppo musicale: una band heavy metal che sta suonando. I due arrivano fino alle cinta delle nuove mura; sono avvolti dalla nebbia, e non si accorgono di entrare dentro un giardino. Sono entusiasti ed eccitati dall’atmosfera. Quell’atmosfera ormai consona ad un’epoca che ha abbandonato la storia, ed ha abbracciato solo tecnologia hi-tech . Ma qua è diverso. L’aria è impregnata di un’essenza innaturale la cui chimica riporta ad anni ormai passati, oramai dimenticati. Ma non da tutti.
Lo storico Giardino Botanico .
Solo il guardiano notturno, il Bubo Bubo, meglio conosciuto come Gufo Reale , sarà il testimone silenzioso di tutta la scena. Appollaiato su un alto ramo della quercia dal quale scruta l’ambiente circostante, scorge i ragazzi che si cercano, si trovano, si baciano, poi si rifuggono. Dopo una breve corsa lui, non trova più la sua amata vampira. Gira tra le piante e gli alberi che sono immersi dalla foschia e dal mistero come un lupo che cerca la sua preda .Gira tra, Hypochaeris , Crepis Capillaris, Silene Vulgaris, e igrofile varie sparse ovunque, tutti ingredienti adatti a creare inquietudine nell’animo umano e che trasforma questa particolare serata in un perfetto connubio di malvagità e perversione.
Il lupo si ferma davanti un lago, la luna riflette la sua luce fredda dentro le acque torbide ricoperte da ninfee.
Si sente afferrare da dietro, come farebbe una lupa in calore col suo maschio alfa.
Lui si lascia accarezzare, sente le calde labbra di lei sul collo e i denti canini stringergli la giugulare.
“Dai, smettila” ordina lui, con gli occhi chiusi preso dall’enfasi, ma quando li riapre vede il volto di una donna più grande riflettere dentro le acque .
Non è la sua “vampira,” non è la sua ragazza. Ma è molto bella. Non riesce a girarsi, la sua bellezza lo ha immobilizzato.
“ Non ti muovere giovane rampollo, “ sussurra lei con voce melliflua.
“questa notte sarà la nostra notte e godrai di forti momenti che non potrai più togliere dalla tua mente. I segni del nostro amore rimarranno impressi nel tuo giovane corpo, sei mio ospite perché sei entrato nella mia ultima dimora, nel mio mausoleo che presto sarà la tua tomba “ . Poi girandolo a se lo fissa dentro gli occhi . Lo ama passionalmente e lo prosciuga dell’anima.
Oltre il laghetto poco più là,
Un grido agghiacciante fa voltare lei, nemmeno il suo vestito da vampiro, che fino ad allora la faceva sentire protetta contro le malvagità della notte, riesce a non metterla a nudo innanzi le sue paure, poi si sente afferrare dolcemente per un braccio.
Poi una mano ben curata gli getta davanti una carta da gioco. Una donna di cuori.
E una voce profonda penetra dentro la sua testa.
“Mi piaci vestita gotica, mia donzella, sei il dolce premio della mia triste realtà, adesso ti porterò con me dove potrai realmente assaporare il vero gusto della notte , il sapore della morte ed il gelido tocco della tua anima che ti lascerà e apparterrà per sempre a me” giratasi lei vede davanti a se un uomo bello dall’aspetto mefistofelico, indossa un lungo abito nero avvolto da uno scuro mantello , è moro con un pizzo biforcuto ben curato . I suoi occhi sono gelidi, il suo sguardo così attraente che lei non riesce a scostarsi da lui che la fa sua … per sempre.
Dall’alto campanile della Torre delle ore, suona il rintocco della mezzanotte , nel mentre l’uomo prosegue il suo giro lungo le nebbie del giardino botanico.
Fermandosi davanti il lago vede lei immobile, bella come sempre, come ogni anno, come ogni decennio, come ogni secolo.
È tetra e lucente. È la sua sovrana. È l’essenza della sua anima.
“Vieni mia amata, mia Regina di Cuori , ci stanno aspettando”. Detto ciò con voce cavernosa si dirige con la sua donna verso una carrozza . I sette mastodontici Frisoni neri, che la trainano sono possenti. Uno di loro, lo stallone più grosso, rampa con la zampa anteriore facendo smuovere gli sbuffi lucidi che ricoprono il suo zoccolo. Tutto ad un tratto l’uomo si ferma ed esclama:
“Ah , senti mia cara, quella musica assordante è finita, mi ero distratto . Ma le caldi note di questa nuova soave melodia mi ha riportato alla nostra realtà”. Lei lo osserva perplesso e lui in risposta continua cantilenando il motivo che sta udendo. Un violino elettrico suona dalla vicina villa Bottini, un concerto di musica classica sta riproponendo antiche melodie.
“Ah !” esclama. Poi canticchia delle note, come leggendo davanti a se uno spartito invisibile “Si , Ut, Si Si ,Mi Ut… Questa si che è musica per le mie orecchie, non quei gorgheggi che si sentono oggigiorno “ .
“Ma di che si tratta?” domanda lei incuriosita.
“Mia cara…”risponde dando la sua mano a lei per aiutarla a salire sulla carrozza mentre con l’altra getta con garbo una carta, che magicamente viene afferrata dal Bubo bubo, che planando nelle fresche spire autunnali scende verso il lago e la lascia cadere dentro.
“Ma di Tartini, dolce Regina mia. Un violinista virtuoso che tra trilli e glisser è molto dotato. Sono andato a trovarlo una notte mentre dormiva…”. E salendo sulla carrozza termina dicendo: “ Posso vantarmi nel dire che lo ha scritto personalmente a me! Pensa che me lo ha dedicato”
Mentre la carrozza sparisce tra le nebbie , la carta da gioco affonda piano piano nelle torbide acque dell’orto botanico; solo Bubo Bubo, meglio conosciuto come Gufo Reale, che ha osservato tutto con i suoi grandi occhi, conserverà il segreto di quella notte . La donna di cuori con due facce, una che rappresenta l’amore e l’altra la morte.
La Regina di cuori è lei, la bella ed amata Lucida Mansi.
Così Bella, così’ dannata , così sempre desiderata e che negli anni a venire, il suo spirito vagherà nella città di Lucca, per far suo l’amore dei giovani innamorati e offrir le loro anime al suo sposo, in riscatto al patto che fece per conservare tale bellezza nel corpo e nel nome.
“Requiem aeterna dona esis, Domine, et lux perpetua luceat eis.
L’eterno riposo dona loro , o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua,
Ma che siano dannati nell’oscurità profonda , tutti coloro che come te mia amata Lucida ,mi hanno votato l’anima”.
Racconto molto intrigante e ben scritto, complimenti!
Grazie troppo buona e carinissima. Giovanni
Complimenti, un racconto ben svolto e dettagliato!
Grazie Elio. Cerco di studiare sempre al meglio i dettagli. Se ti è piaciuto sono felice. Grazie Giovanni
Mi è piaciuto molto il racconto,bene eseguito, complimenti all’autore!
Grazie Giovanna. Faccio tesoro dei tuoi complimenti. Grazie di cuore Giovanni
Un racconto coinvolgente, semplice ma non banale. Inoltre l’utilizzo del latino nei dialoghi è funzionale e non gratuito. Complimenti!
Grazie Giuseppe. Cerco di sprigionare la fantasia al meglio. Grazie davvero Giovanni.
Racconto coinvolgente e originale, complimenti davvero
Grazie Bruno. Se ti è piaciuto sono felice. Giovanni
Complimenti, Giovanni, il tuo racconto mi ha entusiasmato! Decisamente fra i più originali di questa edizione, scritto con grande eleganza e uno stile del tutto particolare. Sarei curiosa di leggere anche altri tuoi pezzi. Bravo 🙂
Troppo buona Giada. Ho cercato di trasformare la mia fantasia in emozione, se ci sono riuscito sono contentissimo. Spero di poter pubblicare altre cose che ho fatto e che tu possa rimanere sempre entusiasta. Grazie davvero di cuore Giovanni
Senza dubbio questo racconto è particolare per il soggetto e per lo stile. Comunque piacevole e originale.
Grazie Maddalena. Mi piaceva raccontare una leggenda Lucchese in maniera un po’ mia,come dici te originale e romanzata. Grazie tante davvero di cuore. Giovanni
Racconto appassionante.
Essendo nata e cresciuta a Lucca, ho letto con grandissimo piacere ed emozione questa storia, ripercorrendo con la mente tutti quei luoghi della Lucchesia così belli e allo stesso tempo misteriosi che ispirano racconti di tempi che furono.
Auguro a molte persone di rimanere entusiasti come me nel leggerla.
Grazie Silvi. Sono contento che il frutto del mio lavoro sia sinonimo di piacere e svago per te. Tradotto se ti ho fatto passare qualche minuto del tuo tempo in maniera spensierata e piena di ricordi, significa che quello che mi ero prefissato è riuscito. Grazie tante davvero Giovanni
Un racconto entusiasmante e coinvolgente, ho rivisto bene i luoghi citati. Complimenti all’autore
Grazie infinite. Spero di averti regalato alcuni minuti di piacere, e bei ricordi di Lucca. Giovanni
Grazie, sono lusingato da tutti voi, troppo buoni. Spero di potervi “deliziare” con altri racconti, o per lo meno di potervi far passare qualche minuto del vostro tempo, in maniera sognante e spensierata, trasportandovi con la vostra fantasia dentro il mio mondo. Grazie a tutti voi che avete commentato. Un abbraccio Giovanni.
Mentre leggevo ho avuto la sensazione di venire “catapultata” nella storia, immaginandomi le vicende e i personaggi come fosse un film. Sicuramente un racconto originale, misterioso e degno di nota positiva!
Grazie Serenina. Troppo buona. Grazie mille.
Ho letto con passione il racconto in oggetto.
Bella ambientazione. Un mix vincente, direi molto cinematografica.
L’incidere degli eventi è come deve essere, incalzante, non vedi l’ora di leggere la prossima riga.
Attendo un romanzo completo, se saprai mettere la stessa passione che hai messo nel romanzo è successo garantito.
Grazie Mirko. Troppo buono.Quando scrivo mi vedo scorrere la storia davanti agli occhi, come se ci vivessi dentro. Spero di poterti accontentare. Grazie ancora. Giovanni