Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2017 “L’Ombra” di Vito Panico

Categoria: Premio Racconti per Corti 2017

Un cane di media taglia, legato alla catena di fronte a una casa di periferia, ringhia a un quarantenne vestito in maniera curata, Andrea, che sta camminando sotto la pioggia come se niente fosse. Quest’area desolata è piena di rifiuti abbandonati. Ci sono solo lui e il cane. Andrea è disturbato dal ringhiare del cane, fa una smorfia, ma va oltre, poi si arresta, torna indietro, prende un tubo di ferro e si scaglia contro il cane colpendolo fino ad ammazzarlo.

Andrea, scapigliato ma più disteso, camminando nota dei fiori che fuoriescono da un bidone della spazzatura e li prende. Sta aprendo il cancello di casa quando una vicina che ha un anello con una pietra verde, lo saluta e gli chiede come sta sua moglie. Devono vedersi l’indomani, dice. Bene, risponde lui. La signora rientra.

La sua ragazza, Laura, lo sta aspettando. È’ sciatta, struccata, sta fumando. Andrea le porge i fiori, lei li prende e distrattamente li getta sul tavolo e gli chiede se pensa che siano sufficienti a farle dimenticare che sono pieni di debiti. Non si rende conto che ormai sono oltre il limite? Vivono con la pensione della madre di Andrea!

Dovrebbe trovarsi un lavoro. É’ solo un pensiero, risponde conciliante lui. Sono stanca dei tuoi pensieri, incalza lei.

Gli rinfaccia che lui non la soddisfa, non la fa divertire, che mettersi con lui ha distrutto la sua gioia di vivere. Litigano. Lei gli tira uno schiaffo. Andrea è arrabbiato, ma si trattiene. Esce sbattendo la porta.

Camminando, nota qualcosa di strano nel riflesso di una pozzanghera: è la sua ombra e ha la forma di un cane. Si muove e l’ombra con lui. Si guarda intorno: nessun altro sembra accorgersi di questo.

Andrea prova a seminare l’ombra senza riuscirci, fa movimenti strani per vedere se è fedele al suo profilo. Prova a prenderla ma non ci riesce. Andrea cammina nel vialetto di casa, l’ombra ha ormai movimenti propri e incoerenti rispetto ai suoi.

Laura lo aggredisce non appena arriva, gli rinfaccia di averla lasciata sola per molte ore. Stavolta Andrea risponde per le rime. Neanche lei è granché, dice, è ingrassata, sempre nervosa, fuma troppo! Continua a insultarla e quando lei inizia a piangere lui ride, lei si arrabbia ancora di più. Parte una lite furiosa, si spintonano, lei gli lancia dei piatti. L’ombra ringhia e si gonfia, come a difenderlo, e al culmine della lite si fionda su di lei.

Andrea fissa sconvolto il cadavere di Laura. Ha sulle mani e sui vestiti schizzi di sangue. L’ombra gironzola per casa indifferente. Lui la segue ma l’ombra in un guizzo salta fuori dalla finestra.

Andrea seppellisce il cadavere e ci pianta dei fiori sopra.

La casa è meticolosamente ripulita. Andrea si lava le mani sporche di sangue. Poi crolla addormentato sulla sedia. Si sveglia al suono insistente del campanello e trova l’ombra accanto a lui.

Sulla porta c’è la vicina di casa. Aveva appuntamento con Laura, ma non si è presentata. È tutto a posto? La deve scusare, risponde Andrea, è dovuta partire d’urgenza perché sua madre sta male. La signora se ne va. Lui chiude la porta. L’ombra ringhiante lo segue.

Andrea si ubriaca al bancone, racconta al barista dell’ombra in toni sempre più invasati ma lui lo scambia per il delirio di un ubriaco.

Andrea è con la madre, malata di demenza senile. Chiacchierano un po’. Poi la madre inizia a gridare: “Va’ via, bestia!”. I presenti li osservano compassionevoli.

Squilla il telefono, Andrea risponde, è la mamma di Laura che chiede di lei. Lui dice non c’è, lei dice che non è possibile che non ci sia mai, ha già lasciato un messaggio per lei ma non la ha richiamata, come mai? Andrea dice che lui ha riferito il messaggio, e non sa come mai non abbia richiamato. Andrea riaggancia . Entra l’ombra che è diventata più grande, prende un’intera parete, si aggira in salotto lasciando delle tracce di sangue per terra. Andrea cerca di pulirle ma non ci riesce, è sgomento, impaurito.

Andrea tira fuori la foto di Laura da un cassetto. Si siede sul letto a guardarla. Si sente l’ombra ringhiare e ululare.

Andrea incontra la vicina che gli chiede di Laura, le risponde seccato che le ha già detto che è partita, la chiamerà non appena tornata. La vicina non gli crede e minaccia di chiamare la polizia, lei sa bene cosa succede ad alcune donne, lui non le piace, dice, ha sentito delle grida un paio di giorni prima. Andrea entra in casa e le chiude la porta in faccia.

Andrea ritrova un dito mozzato e insanguinato, con un anello con una pietra verde.

Andrea sta guardando la TV quando arriva l’ombra. Si guardano a lungo. Sentendosi minacciato, spegne la TV, indossa il cappotto e si avvia verso la porta d’ingresso. Sta per aprirla quando l’ombra gli sbarra la strada stagliandosi imponente sulla porta; sparisci, dice Andrea. Non funziona così, risponde l’ombra che parla per la prima volta con una voce nera, disumana. Andrea tenta di aprire la porta ma l’ombra glielo impedisce. Lottano, lui si libera e corre in cucina a prendere un coltello. L’ombra lo raggiunge, lottano ancora, poi Andrea leva in alto il coltello e colpisce l’ombra, e nel momento in cui la colpisce, anche lui stramazza a terra senza vita.

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2 commenti »

  1. Mi è piaciuto. Il male fatto finisce per distruggere chi lo compie. E’ qualcosa che non si può addomesticare o contenere. Efficace e diretto.Bravo!

  2. Grazie Raffaella! 😉

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