Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2010 “La cotica” di Francesco Conte

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2010

 

L ‘ amore era finito, definitivamente spento.

 

Eugeneo ne ebbe la prova decisiva una sera di novembre.

La cotica lo illuminò finalmente su quello che aveva cercato di nascondere a lui stesso : Maria non lo amava più .

 

Era tornato un pò prima dall ‘ufficio  e inaspettatamente l ‘ aveva trovata a casa, in cucina.

Non si vedevano da un mese.

“Una pausa di riflessione”, diceva lei.

 

Solo qualche telefonata e una volta un brevissimo casuale incontro da Rinaldi, la famosa pasticceria.

 

Vederla lì, a casa, nella loro casa, era la cosa più bella dopo giorni inutili e tristi.

 

“Maria”, accennò appena.

Lei lo guardò , in un punto imprecisato della fronte.

 

“Ritorno da te”, disse lei.

 

Eugeneo la guardò ancora .

“Hai tagliato la tua lunga coda di capelli”, disse.

 

Maria versò dell ‘olio in un tegame, poi da un tagliere prese una cipolla bianca già fatta a piccole fette e la mischiò con tocchettini finissimi di pomodoro.

 

Senza togliersi l ‘impermeabile e la giacca, Eugeneo si era seduto in cucina e continuava ad osservarla.

 

“Ti piace il mio nuovo colore di capelli ? “, disse lei.

“Perchè sei tornata, Maria ? “.

 

Dalla credenza Maria prese due barattoli di vetro, con fatica li aprì e ne versò il contenuto nel tegame.

Erano fagioli, i fagioli bianchi e grossi che lui comprava appositamente al mercato del suo paese.

 

“Hai cambiato tutto qui . E i peperoncini ?  Non riesco a trovare nulla”, protestò lei.

 

Era sempre bella.

Una gonna viola, con piccole bordature dorate vicino alla lampo, accentuavano  i suoi fianchi e facevano sembrare ancore più lunghe le gambe affusolate.

 

“C’è ancora la piantina del prezzemolo ?” , chiese lei.

 

“Ti ho pensata molto”, sospirò Eugeneo.

 

“Ah , eccola è ancora in vita”.

 

“E ho chiesto di te a tutti”.

“Dove sei andata ? “.

 

Il profumo intenso cominciò a spandersi per la stanza.

I fagioli bianchi con il sugo e la pasta a tubetti, come una volta.

 

I primi tempi che vivevano insieme era stato difficile convincerla dell’importanza, per lui, di quel semplice piatto e di ogni singolo ingrediente necessario per cucinarlo.

Maria con il tempo capì.

 

Ora quella sera erano di nuovo insieme.

 

“Perchè non apparecchi ? “, disse lei.

 

Si sedettero a tavola.

Il vapore emanato dai fagioli caldi saliva verso il soffitto ed avvolgeva il piccolo lampadario di cristallo.

 

“Ho tante cose da dirti”, disse Maria.

 

Eugeneo guardò nel piatto.

“Perchè sei andata via ? “, disse.

 

Mangiò un pò.

 

“Come hai potuto ? “, continuò lui con voce tristissima.

 “Perchè sei qui ? “, aggiunse.

 

“Senti Eugeneo…”

 

“Maria, come hai potuto dimenticare ? “.

 

Lei finalmente lo guardò negli occhi, arrossati e senza vita.

 

“Manca la cotica, Maria. La cotica “.

 

 

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3 commenti »

  1. Stile Carver, se posso permettermi il paragone. Carino.

  2. Uno spaccato interessante. Carino.

  3. più reale della realtà…quasi surreale eppur vero. Divertente e ironico, lascia pensare.
    complimenti
    Carmina Trillino

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