Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2017 “Il tempo dell’Eden (il gioco continua…)” di Sabrina Bigatti

Categoria: Premio Racconti per Corti 2017

Inizio

Una donna è al volante di un’auto imbottigliata nel traffico; è sulla trentina, vestita in modo sportivo ma chic; ha capelli biondo cenere e occhi cerulei dall’espre     ssione annoiata. Per ingannare il tempo accende la radio.Proprio in quell’istante viene trasmessa la sua canzone preferita: Someone Like you di Adèle. Nell’ascoltarla la donna sogna ad occhi aperti. Questo è il suo sogno.

Il Sogno
Una bambina compare sul ciglio di un colle, alle sue spalle stormiscono alberi dalle chiome frondose e verdeggianti, il cielo è azzurro e sulla destra si innalza un antico castello. Si odono il frinire delle cicale e l’incessante cinguettio degli uccelli. E’ il tardo pomeriggio di un giorno di primavera inoltrata.
La bambina ha circa undici anni ma è alta per la sua età. Indossa un ampio abito di mussola chiara che le arriva alle caviglie, nei piedi porta stivaletti di pelle scura. Anche i suoi occhi sono chiari, grandi occhi grigio azzurri, limpidi e sereni. In testa porta un cappello a larga tesa: sembra uscita dal mondo di Holly Hobbie o dalla prima classe del Titanic; il suo volto è incorniciato da lungi capelli biondi che terminano in boccoli dorati spettinati dal vento. La bambina sorride ad un gattino tigrato che stringe tra le braccia. Nel suo sguardo ancora fanciullo si intravede la donna intensa e appassionata che sarà.

Mentre vezzeggia il gattino, all’improvviso dalla sua sinistra compare una palla lattiginosa e dietro alla palla un ragazzino. È più giovane della bambina di qualche anno, avrà otto o nove anni. È mingherlino e indossa una camicia a quadretti e pantaloni corti. Si direbbero due creature provenienti da epoche diverse ma la cosa non desta in loro stupore alcuno. Il bambino ha capelli corti a spazzola e un ciuffo corvino sulla fronte, il suo volto è un po’ allungato; gli occhi nocciola sono ombreggiati da lunghe ciglia folte e nere. Ha qualche efelide sul naso dritto e un sorriso radioso ed accattivante che fa risplendere le iridi cangianti di mille pagliuzze dorate. Invita la bambina al gioco e lei senza pensarci lascia scivolare a terra il gattino per palleggiare. Giocano spensierati. Tutt’intorno risuonano le loro risate cristalline.

All’improvviso la bambina si sovviene del gattino e lo cerca con lo sguardo senza smettere di sorridere; guarda prima a destra poi a sinistra e infine lo intravede laggiù in fondo: ne scorge la coda e le zampette anteriori mentre scompaiono nel labirinto di siepe di bosso proprio davanti al castello.

Ora i bambini corrono verso il labirinto; dall’alto si vede la loro corsa sfrenata e allegra mentre un colpo di vento fa volare via il cappello della bambina. Corrono a perdifiato come in un gioco ma il gattino non si vede.

La bambina si fa pensierosa poi ansiosa e preoccupata. Si ferma ad un tratto: così ansimante e accaldata, con i lunghi capelli selvaggiamente avviluppati intorno alle spalle, sembra Dafne in procinto di tramutarsi in alloro. Il suo sguardo incupito viene catturato dalle possenti nubi nere gravide di pioggia che si stanno addensando sopra di loro; un lampo le squarcia, repentino, come una ferita incandescente. Il gattino dove sarà? I grandi occhi chiari si riempiono di lacrime, le pupille dilatate e lucenti diventano di ametista e le lacrime iniziano a scorrere lungo le gote lisce e rosee. Un singhiozzo le scuote il petto.

Il bambino commosso le porge la palla. Andrà lui a cercare il gattino, che lei resti ferma lì ad aspettare. La bambina obbedisce e il bambino scompare.

La bambina, rimasta sola, guarda di nuovo le nubi che si ammassano sempre più minacciose e piange sconsolata… Proprio ora doveva sparire il gattino? Ora che mamma e papà, dopo molte insistenze, le hanno permesso di tenerne uno…

In un flash back rivede i genitori giovani ed elegantissimi: suo padre vestito di nero con superbi baffi all’insù ; sua madre invece vestita di pizzo candido con i capelli bruni raccolti in un morbido chignon. Li rivede nel salotto di casa mentre lei, imbronciata e agghindata di trine, sorseggia il thé seduta su un grazioso divano di seta rosa; li rivede mentre le vengono incontro e ammiccano sorridenti scambiandosi sguardi d’intesa; reggono insieme una cesta infiocchettata e dentro alla cesta… Oh meraviglia ! Nella cesta occhieggia il gattino tigrato, curioso e tremante ad un tempo; la bambina con un balzo corre loro incontro esultante ; nella foga rovescia il thé ma non la rimproverano tanto grande è la loro gioia nel renderla felice!

Ma ora, ora tutto è perduto…Il gattino e il ragazzino sono stati inghiottiti dal labirinto, di nuovo le lacrime le riempiono gli occhi di ametista, di nuovo un singhiozzo, ma ecco! Da un angolo della siepe compare il bambino, è stato via per pochi minuti ma a lei son sembrati un’eternità; tra le lacrime le appare tremolante ed incerto come un miraggio nel deserto. Porta in braccio il gattino e, a quella vista, le lacrime di angoscia si trasformano in lacrime di gioia.

La bambina tira su con il naso, un grazioso nasino all’insù, la bocca si schiude in un luminoso sorriso rotto dai singhiozzi, rivolge uno sguardo di gratitudine al bambino che le porge il gattino con fare cavalleresco e si china a baciargli una guancia.

A quel bacio inatteso lui abbassa le ciglia confuso ed intimidito; poi, quasi a voler ricevere conferma di quanto accaduto,  i suoi occhi cercano quelli di lei e nel loro splendore azzurro si perde, dolcemente e irresistibilmente, come un naufrago agli albori del mondo, in un tiepido mare primordiale; quando distoglie lo sguardo sente di non essere più come prima, qualcosa nel suo cuore è cambiato per sempre e mentre pensieroso torna sui suoi passi, si intravede in lui l’uomo forte e tenero che sarà.

Le nuvole nere, lassù in alto sono scomparse, cacciate dal vento che ora gioca con la siepe e con il capelli della bambina. E’ ora di rincasare. Il bambino riprende la palla e la bambina tiene in braccio il gattino. Insieme si allontanano, mano nella mano, giu’ per il declivio mentre il sole tramonta nel fruscio argentato delle foglie.

Nuovo Inizio 

La musica tace, la donna al volante ora sorride, i suoi occhi brillano più azzurri ed immensi che mai; una forza misteriosa la costringe a volgersi verso l’auto a fianco; al volante c’è un giovane sconosciuto dagli occhi nocciola ombreggiati da lunghe ciglia folte e nere; ha i capelli tagliati a spazzola e un ciuffo corvino sulla fronte. Le sta sorridendo. Di un sorriso radioso e accattivante…

Racconto per cortometraggio muto, in bianco e nero.
Colonna sonora: Someone Like you di Adèle o i suoni della natura.

Loading

2 commenti »

  1. magistrale descrizione delle scene, dei personaggi e dei loro stati d’ animo tanto da rendere effettivamente superflui testi da recitare che spezzerebbero l’ incatesimo del sogno.

  2. Grazie Eusebio, è proprio quello che volevo comunicare: stati d’animo attraverso le immagini.In effetti vedrei tradotto il racconto anche come Manga…

Lascia un commento

Devi essere registrato per lasciare un commento.