Premio Racconti nella Rete 2017 “Prendiamo la luna?” di Marusca Cannoni
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2017Prendiamo la luna? Fa un salto,tende le braccia verso l’alto,ma non arriva più di tanto.mi guarda fiducioso ,con ansietà e mi incita ad andare in alto ma non arrivo nemmeno io fino alla luna. Caro bambino tu sei il mio raggio di sole e vorrei donarti più della luna. Conoscerti,per me ,è stato un colpo di fulmine ! Dopo vari documenti da compilare ,ascoltate varie associazioni mio figlio e sua moglie andarono a conoscere il cucciolo che probabilmente sarebbe diventato il loro figlio. Partirono per la Russia e nel salutarli misi in mano a mia nuora questo bigliettino:”In questo lungo cammino vi penseremo per mano emozionati nel fare una cosa grande grande. Forse non sapete ancora quanto sarà lunga e difficile la strada che dovete percorrere. Ogni giorno vi metterete alla prova per quanto amore e’ in voi .Guardatevi attorno li’ ci saremo anche noi ,vi seguiremo anche nei luoghi a noi sconosciuti”.Finalmente un giorno ,mio figlio, con l’emozione che gli alterava la voce attraverso il PC ci disse: “finalmente abbiamo conosciuto Daniele ora ve lo presento!” Per me e mio marito e’ stato un vero colpo di fulmine .Sembrava una scimmietta tanto era piccolo e magro.Da quel momento abbiamo atteso con trepidazione di averlo fra noi. Sono trascorsi ancora mesi e viaggi dei genitori per conoscerlo meglio poi, finalmente ,questo cucciolo e’ potuto venire in Italia. Per tutti noi è stato un amore al di là di ogni logica .Era un pupazzo senza parola, senza desideri,senza emozioni . Siamo andati incontro a questa famiglia al loro arrivo all’aeroporto belli loro alti,slanciati ed in mezzo un soldatino muto.Cosa fare nell’immediato dargli da mangiare ,farlo riposare? Daniele ha fatto in tempo a conoscere il nonno,mio marito.Lui l’ha amato subito e ogni volta che ne parlava gli scendevano le lacrime,credo che mio marito non abbia mai pianto prima di allora. In quel periodo si sentiva già male ,ma era felice di averlo vicino mentre io ero un pò contrariata poiche’ temevo che avesse un ricordo tragico del nonno. Invece ne parla serenamente e quando vede delle foto dice che è in cielo .Non molto tempo è trascorso ed il pupazzo senza parole ha preso vita ,mangia parla e conosce pure il dolore :ora sa anche piangere !E’ tanto vivace ed intelligente ,è stato seguito da persone competenti ma quello che sono riusciti ad ottenere i genitori sa di miracoloso
Fa tanti capricci ,io l’adoro e non vorrei mai commettere errori con lui. Educarlo è difficile ,quando si trattiene da me da solo io sono felice ,mi toglie tanti pensieri racconto poi ai genitori anche il mio comportamento per timore di aver fatto qualcosa di sbagliato . Spesso penso:”Ce la farà questa coppia ad andare avanti rinunciando a tanto per lui? Ora sono cosi’ felici ,ma questa stellina cosa farà nella vita?Io vedo il suo nonno che lo tiene per mano ,spero lo aiuti ,lo tenga sempre sulla retta via e dia tanta serenità ed anche felicità ai genitori che hanno fatto tanto e dovranno fare ancora di piu’. “Tu, Daniele ,per me sei stato un colpo di fulmine o un raggio di luce?” Caro cucciolo ,erano quattro o cinque giorni che non ti vedevo e mi hai portato tanta gioia ,sei cresciuto e ti sei anche calmato un po,’mi hai sorriso e subito mi hai baciato ,sei affettuoso con tutti abbracci chiedi scusa ,chiedi permesso e ringrazi .
E’ trascorso del tempo ed ora frequenta un corso di nuoto e mi chiede :”Vieni nonna vedere me piscina?”.Ci vado è bravo,vuole essere il primo a buttarsi ma la maestra lo fa attendere ,lui sbuffa ma poi ubbidisce .Poi è il suo turno e lui fa anche più di quello che gli viene chiesto , si volta verso di me ed esulta .Quando esce che la mamma gli ha fatto la doccia e gli ha asciugato i capelli mi cerca all’interno del bar fa dei passi indietro ,prende la rincorsa e mi travolge .Con lui in braccio andiamo al banco dei dolci :”Cosa vuoi tesoro ,la focaccina ,la pizza o la pasta ?”lui con il ditino in bocca ci pensa non sa scegliere il nuoto gli mette appetito ed in quel momento vorrebbe di tutto.Un giorno girando nel prato improvvisamente gli dico:”Quest’anno le fragole saranno maturate?”lui mi precede cercando tra il verde ,con le sue manine raspa ed ecco vede qualcosa di rosso .”Nonna ci sono !”e velocemente le raccoglie e le mette in bocca non mi da nemmeno il tempo di lavarle .Ecco ricordava tutto dell’anno precedente .Un altro giorno”Vieni Daniele seminiamo le patate ,falle a pezzi ma non cosi’ piccole ,non le friggiamo !le andiamo a mettere nell’orto ,mettile tu nel terreno poi le copri e fra dei giorni dalla terra verrà prima una piantina ,poi metterà dei fiori e sotto raccoglieremo le patate “.Dopo due giorni cercava già le patate ,non vedeva niente e mi guardava incredulo .ora ci sono le piante con i fiori e presto questo bimbo conoscerà il miracolo della natura .Anch’io non vedo l’ora di sollevare quel cespuglio e vedere attaccate un bel grappolo di patate,tutti siamo un pò bambini e vorremmo vedere risultati immediati .Mio piccolo sono certa che mi vuoi tanto bene ,non so che posto ho nel tuo cuore che immagino ancora confuso da tante persone che in poco tempo hanno preso parte della tua vita .Ogni progresso che fai è un passo avanti per il tuo cammino e un raggio di sole per i tuoi genitori.A volte resta un pò da me ,poi lo viene a prendere il papà all’uscita dal lavoro ,salgono in macchina ,lui abbassa il finestrino e mi bacia e poi rivolto al padre :”Nonna resta sola sola ,vieni a casa mia nonna?”.”Ciao amore vai con papà e torna presto !”.Ieri mi ha detto :”nonna io nato Russia !”Io lo guardo perplessa ,”C’era tanta nebbia ,la cicogna non trovava la strada e portato Russia !mamma e papà sono venuti a prendermi e tornati insieme tutti in aereo !-bruuummm”
Signore fa che quando sarà grande sia felice della bella fiaba vissuta ,lui la mia stellina! Ho pensato che mi sarebbe piaciuto conoscere l’esperienze fatte da altre coppie che hanno vissuto l’adozione se anche loro hanno avuto dubbi ,timori nel crescere questi bimbi.mi sono messa in contatto con un mio nipote che vive a Livorno che pur avendo già un ragazzo ne adottò un altro qualche anno fa,gli ho scritto una lettera cosi’ lui e la moglie hanno avuto modo di ripensare con calma a quel periodo e raccontare “Cara zia sono contento della tua iniziativa riguardo storie di adozioni a cui volentieri aggiungo quella di Roberto e della mia banda .Vado a raccontare….L’inizio della storia non è ben definito perchè il desiderio di adottare è un sentimento che è nato già quando io e Maria eravamo fidanzati .In quegli anni sentivamo il bisogno di fare qualcosa per qualcuno ,di fare del bene per quello che ci era possibile e nonostante le nostre incapacità e l’idea di aiutare un bimbo è maturata lentamente. all’inizio è stata più una esigenza mia che di Maria ma parlandone nel tempo anche lei l’ha fatta propria .Dopo che ci siamo sposati subito abbiamo avuto Giuseppe ,nato prematuro in mezzo a tante difficoltà e una mamma che stava quasi per morire dopo averlo portato alla luce .Dopo Giuseppe ,noi che proviamo ad essere cristiani ,siamo stati sempre aperti alla vita ma il Signore non ci ha dato altri figli.Oltre al sentimento che già avevamo questo fatto è stato,per noi , un segno ed un incoraggiamento ad intraprendere la strada dell’adozione e quando Giuseppe aveva circa tre anni abbiamo iniziato le pratiche .Il nostro percorso è durato quasi sei anni . Un’anomalia in parte causata da noi ma soprattutto dalla diffidenza… Ci sono voluti circa due anni per avere l’idoneità da parte del tribunale dei minori di Firenze dopo lunghi e spesso difficili colloqui con psicologi ed assistenti sociali i quali ,come è giusto che sia ,tentano più di scoraggiarti che di convincerti che stai facendo la cosa giusta .Questa tecnica è sicuramente molto valida per una coppia che non ha figli e che potrebbe avere un’idea astratta del figlio in arrivo .infatti è facile focalizzare l’adozione solo sui propri desideri ,sui propri sogni legati all’aver una creatura da amare ,ma poi la realtà è ben diversa e per alcuni deludente!Per noi ,per fortuna, questo ideale di figlio non c’era avendo conosciuto con Giuseppe tutte le difficoltà di accogliere una nuova vita :pianti ,malattie notti insonni …. Con l’idoneità ottenuta abbiamo intrapreso la strada dell’adozione internazionale poichè quella nazionale gratuita ci fu detto chiaramente che era praticamente impossibile L’ente al quale ci siamo rivolti aveva al tempo possibilità di adozioni nella Repubblica Ceca o a Malta noi abbiamo optato per la prima .La scelta dell’ente si è basata su due fronti :il primo è stato la fiducia che ci hanno ispirato le operatrici conosciute di persona durante i diversi incontri nella sede di Roma e il secondo è stato l’aspetto economico poichè era tra i meno cari,abbiamo speso in tutto 13000 euro di cui ce ne sono stati rimborsati circa la metà dal ministero e per fare questo abbiamo aperto un mutuo perchè non li avevamo! Ci avevano detto che l’attesa sarebbe stata di circa due anni ,ma dopo questo tempo non c’era ancora niente all’orizzonte .Ciò che aspettavamo era l’abbinamento della nostra famiglia con un bimbo ad opera del centro per le adozioni internazionale della Repubblica Ceca ,ma non arrivava..Dopo varie sollecitazioni abbiamo avuto un incontro con la responsabile delle adozioni la quale ci ha detto che avevano nei nostri confronti dei seri dubbi sulla capacità di prendere un figlio e che l’aspetto che le lasciava più remore era il fatto che ci dichiaravamo cristiani praticanti.Lei ha atteso un tempo per meditare e poi ci ha incontrato in Italia per verificare con i suoi occhi che fossimo …..persone normali.Dopo un primo momento di sorpresa e di sconforto abbiamo capito che, provenendo da anni di regime comunista dove si è fatta tabula rasa delle religioni estirpandole con la propaganda dal cuore della maggior parte delle persone ,non poteva non avere dubbi.Allora le abbiamo parlato e ci è sembrata tranquillizzata .Alla fine del colloquio comunque mi sono permesso di forzare la mano dicendo che non avevamo intenzione di aspettare ulteriormente ,o ci dicevano che ci avrebbero dato un bambino di lì a poco o avremmo lasciato l’ente e forse l’idea stessa dell’adozione. Beh ha funzionato ,tanto che dopo qualche giorno ci hanno telefonato che era stato fatto l’abbinamento e di li’a poche settimane siamo partiti per la Repubblica Ceca Si perchè in questo Paese per l’adozione è prevista la permanenza in loco di tutta la famiglia ,quindi anche di Giuseppe che “con immenso dispiacere”ha perso un mese di scuola …
E’ stata un’esperienza meravigliosa ,una specie di vacanza perchè siamo andati con la nostra macchina ,da metà novembre a metà dicembre .C’era la neve e tra i tanti giri che abbiamo fatto per la città ,i castelli ,in piscina riscaldata siamo andati anche due volte a sciare ,il tutto insieme a Roberto che ,infatti ,si è ammalato ed è stato costretto in istituto un paio di giorni (poi però abbiamo ripreso).Allora anche noi per quei due giorni siamo stati in istituto e abbiamo visto molti bambini in attesa di qualcuno ,ma senza molte speranze…Li’ ti si stringe il cuore ,vorresti portarli via tutti ma non puoi!La permanenza è stata di quindici giorni a Karlovv Varv ed altri quindici a Praga ,inutile dire quanto fossero belle queste città poco prima di Natale ed in tutte e due abbiamo affittato un mini appartamento dove la sera con un DVD portato da casa i piccoli guardavano i cartoni ed i film in italiano . Passato un mese siamo tornati in Italia e l’impatto è stato molto buono .A Roberto avevamo detto che c’era la nonna Giorgia che l’aspettava a casa e lui appena arrivato è sceso dalla macchina gridando “nonna nonna” in lingua ceca .Ma la nonna ha subito capito e c’è stato il primo grande abbraccio ! Dopo è iniziata la spartizione del territorio tra i due fratelli e li’ c’è stato qualche momento di tensione e qualche litigio Dopo circa tre mesi chiamiamo al telefono la nostra guida per salutarla e con sorpresa vediamo che Roberto non riusciva a capire il ceco nè tanto meno a parlarlo ,in compenso in questo poco tempo era già in grado di fare frasi di senso compiuto in italiano .La lingua non è stata mai un problema ,nemmeno all’inizio Le prime parole che gli abbiamo insegnato sono state cioccolato e gelato e da li’ c’è stata subito una grande intesa A gennaio lo abbiamo inserito nella prima elementare ed anche li’ non ci sono stati traumi particolari Devo dire che siamo stati molto fortunati ,o anche che il Signore conoscendo la nostra poco pazienza ,ci ha regalato Roberto che dal punto di vista delle relazioni interpersonali non ha avuto e non ha nessun problema anzi ci rendiamo conto che sotto tanti aspetti è lui che insegna qualcosa a noi ,è sempre allegro e canta costantemente tanto che qualche volta gli dobbiamo dire di smettere E’ ovvio che sotto nasconde comunque una sofferenza legata all’abbandono ma ha una capacità di reazione e compensazione invidiabile che sarà ,da grande, il suo punto di forza Le noti dolenti però ci sono e in particolare si manifestano nel rendimento scolastico .Robi è tra il 5 ed il 6 in tutte le materie e più verso il 5 Ha avuto ed ha ancora oggi difficoltà di apprendimento e di memorizzazione ,noi ci siamo sforzati per quanto è possibile di aiutarlo con ripetizioni e con un impegno costante soprattutto da parte di Maria Lui si impegna abbastanza anche se potrebbe stare di più sui libri ma ci hanno detto che questo difetto lo ha la maggior parte dei bambini adottati.Finora non è mai stato bocciato però mi sa che prima o poi gli tocca! La cosa che ci tiene molto legati e che vediamo è importante nella crescita di Giuseppe e Roberto e del rapporto tra Maria e me è frequentare la chiesa .In parrocchia facciamo tutti un cammino di riscoperta del battesimo e devo dire ci aiuta molto .Ovviamente come tutti abbiamo le nostre difficoltà ,malattie,precarietà economiche ,litigi,crisi di fede….ma proprio in queste vediamo che il Signore ci sostiene e ci dà la forza di camminare sopra quelle acque agitate (come dice il Vangelo)senza sprofondare Noi rendiamo grazie a Dio di questa esperienza di adozione ,dell’averci dato la nostra famiglia cosi’ come è oggi e anche della lettera che ci hai scritto tu,cara zia ,perchè ci ha dato modo di ricordare la storia che Lui ha fatto con noi. Spero che quello che ho scritto sia chiaro e sufficiente . Grazie ancora zia e speriamo di rivederti presto Marino ,Maria ,Roberto e Giuseppe I Pannelli,amici di mia figlia e miei buoni vicini mi hanno raccontato la loro storia ,anche loro hanno adottato un bimbo :”Il desiderio di avere un figlio è stato sempre presente in noi ,ci siamo sposati e dopo un pò ,visto che non arrivavano di comune accordo abbiamo pensato di provare con l’adozione .Nel 2011 abbiamo fatto domanda al tribunale italiano . Ottenuto il colloquio il giudice ci fa accomodare e per prima cosa ci chiede :”Che differenza c’è tra un bimbo adottato e uno naturale? Io spontaneamente rispondo “nessuna “Lui si infuriato spiegando che c’è un abisso, l’adottato ha tanti bisogni in più ed una protezione costante e competente.Sul momento mi sono sentito mortificato ,credevo che l’amore avesse la priorità in questi casi ed io ne sentivo già tanto per un esserino di cui non sapevo nemmeno il sesso Ora capisco cosa voleva dire ,il giudice aveva ragione!Passa tanto tempo nell’incertezza poi,finalmente ci chiamano è il maggio 2014 e partiamo per la Russia Che gioia quando ci hanno fatto conoscere Yari. Accomodati in una stanza da soli con lui ci sentivamo quasi sorvegliati nell’approccio con questo frugoletto .Il giudice ci ha fatto capire che non era certo che l’avessero dato a noi preferiva rimanesse nel suo Paese .Ottobre 2014:ci chiamano di nuovo ,sempre in Russia ma Yari l’avevano spostato di istituto ,ora si trovava in quello Internazionale Ci hanno accompagnati da lui che nel frattempo aveva incontrato altre coppie ,ma Yari era ancora li’Ci guardava ,sembrava dicesse “portatemi via”.Noi che già adoravamo questo bambino fragile ed impaurito appena possibile siamo quasi fuggiti tenendolo stretto a noi .Yari ha compiuto quattro anni in luglio ,aveva già ricevuto il battesimo e la cresima .A prova di ciò ci hanno consegnato una piccola veste bianca e una croce senza nessun documento,noi che siamo cattolici praticanti abbiamo chiesto spiegazioni al parroco ed al vescovo e sembra che vada bene cosi’ e che forse non possiamo ripetere i Sacramenti.Ci siamo trattenuti in Russia tutti e tre per quindici giorni ,l’albergo era indecente per cui lo abbiamo cambiato a nostre spese anche per avere uno spazio maggiore per il bimbo che finalmente poteva conoscere la libertà .Sembrava un uccello fuori gabbia .sbatteva da tutte le parti ,correva da un posto all’altro e spegneva tutti gli attrezzi che facevano rumore .Il ritorno in Italia è stato un dramma ,il chiasso gli dava fastidio e si tappava le orecchie .Tutto il frastuono dell’aeroporto lo rendeva inquieto ,l’aereo gli faceva paura .A noi è venuto un pò di sgomento e anche tornati a casa ,per quindici giorni è stato agitato .Accendeva e spegneva le luci ,correva da una stanza all’altra e non si fermava nemmeno per mangiare.Non voleva assaggiare niente ,sputava quasi tutto ,accettava solo banane.I giocattoli lo rendevano euforico ,passava da uno all’altro lasciando tutto in giro. Sono trascorsi pochi mesi e Yari ha fatto progressi,comincia a mangiare diverse cose ed è più calmo .Comunque per ora il suo tempo lo passa giocando quando disegna si mette un attimo seduto fa qualche scarabocchio ,poi si alza subito e va felice nella sua stanza a scegliere un nuovo gioco .E’ più tranquillo .La mia mamma ha sospeso il lavoro perciò è sempre con lui,la dolcezza della nonna sempre vicina ,il mio ritorno dal lavoro sempre puntuale ,penso gli abbia fatto sentire quella certezza di stabilità. Dorme poco ,la notte ci viene a trovare e vedendoci insieme nel lettone si vorrebbe intrufolare .Lo portiamo a fare passeggiate a piedi ,nel vicinato ci conoscono tutti ,ci aspettano per salutarlo e fare a noi i complimenti per quanto è cresciuto ,si è fatto carino ed è molto educato.Noi ci crogioliamo di questo e sostiamo volentieri per far socializzare Yari che raggiante ci tiene per mano.Ora frequenta l’asilo per pochi giorni la settimana ,tanto per abituarlo a stare insieme con altri bambini e frenare la grande vivacità.Noi ci godiamo queste conquiste ,ogni parola nuova ,ogni cibo che gradisce ,ogni centimetro che conquista in altezza lo viviamo come una grazia Cosa facevamo noi quando non c’era questo cucciolo a prenderci le giornate ? Ci bacia ,poi ci chiama mamma,papà e noi ci abbracciamo sorridendo. Il comune non è organizzato per queste cose ,abbiamo avuto difficoltà ingiustificate mentre le assistenti sociali le abbiamo trovate disponibili .M chiedo ,perchè si fanno tante battaglie in Italia per i presunti diritti sulla fecondazione assistita e nessuno si batte per semplificare la procedura per l’adozione? Nel frattempo i bambini sono là nell’istituto che aspettano .Si loro attendono che qualcuno li porti alla vita .Noi ce l’abbiamo fatta! Poi ci sono coppie che attendono ancora ,i Larini sono di quelli: La nostra storia comincia dopo un anno che eravamo sposati. Mi chiedevo ,perchè non resto incinta ?Mi faccio visitare e il ginecologo dice che è tutto a posto e consiglia che si faccia controllare anche mio marito A solo parlarne con lui mi sentivo a disagio . Passa un po’ di tempo e decidiamo di andare insieme. Appena fatte le analisi è venuto fuori che era lui a non poter avere bambini per una banale malattia avuta da giovane , infatti aveva contratto gli orecchioni verso i quindici anni e questo lo aveva reso sterile per sempre.Qui sono cominciate le crisi di mio marito il fatto di essere lui a non poter avere figli lo faceva sentire a disagio, se fosse stata la moglie che non poteva averne lo avrebbe ,con pena ,accettato ma essere lui a non poter portare la gioia in famiglia lo faceva chiudere in se stesso .Io per prima ho pensato all’adozione e ,sinceramente ,mi sentivo un po’ perplessa .Pensavo a tutte le difficoltà nel crescere un bimbo non nato da noi .Mai avrei pensato che avremmo incontrato cosi’ tante difficoltà sul cammino di questa adozione Siamo ancora su quel terreno minato ,sono passati quattro anni e non sappiamo ancora cosa ci sia contro di noi .Mio marito è stato interrogato tante volte come se fosse portatore di chi sa quale malattia .Incontri dal giudice ,attese poi dopo due anni abbiamo la risposta ma è negativa! Ora le speranze sono poche Proviamo ancora e siamo ancora qui in attesa di poter conoscere un qualsiasi frugoletto e sperare di portarlo nella nostra famiglia dove c’è una nonna ancora tanto giovane in attesa di dare ancora tanto amore Mi spiace di non dire le vere generalità ,ma con quello che abbiamo passato tutto ci mette all’erta .Forse un giorno ci conosceremo e magari passeremo per la vostra casa con uno o due bimbi per mano , suoneremo il campanello e ci presenteremo. Quelli saremo noi!
Ero al mercato e mentre curiosavo fra i banchi ho incontrato una vecchia amica ,era tanto che non ci vedevamo per cui con faciltà le ho raccontato dei miei figli e soprattutto della gioia insperata che ci ha coinvolti con l’arrivo del nostro Daniele .E cosi’ che lei mi ha raccontato la sua storia: I medici ci avevano detto che eravamo sani ed in grado di avere figli ma c’era qualcosa nella nostra unione che impediva la fecondazione .Adottare un bimbo ci ha spaventati e sinceramente ,quando eravamo molto giovani l’abbiamo presa come un segno di Dio , ci divertivamo andando sempre in giro .Ci siamo quasi storditi di questa libertà ,senza figli e con i soldi solo per noi due ,ed abbiamo passato anni di grande spensieratezza .Poi è venuta quasi la noia ,la mia amica aveva due bei bimbi ed io ho cominciato a vivere di riflesso a loro .Il tempo trascorreva i ragazzi crescevano e lei era sempre più impegnata ,li accompagnava a scuola partecipava ai loro giochi ,certamente la sua vita era piena di impegni ma viveva! Nel frattempo ho adottato a distanza prima un bimbo poi due sorelline ma non sono con me ,non partecipo giorno per giorno al loro vivere e non sono più nell’età di chiedere una vera adozione.Abbiamo avuto paura quando eravamo giovani ,non abbiamo avuto fiducia nelle nostre capacità,ma ti posso assicurare che siamo stati sempre presenti nel dare a chi aveva bisogno.Ora potrei avere quei figli che che poi mi avrebbero dato dei nipoti,ma a noi questa gioia ormai è negata .E’ come se la nostra vita fosse stata inutile ,senza dare continuità all’amore. A volte ,quando penso ai bimbi che sono in istituto, mi sembra di vedere un piccino che mi viene incontro ed io mi giro e me ne vado. A volte nel sogno mi sento chiamare mamma ,sveglio mio marito e gli chiedo:”ma tu non hai sentito nulla?”Mi sono confidata con te e vi auguro tanto bene ,anche se avrete delle difficoltà sono certa della gioia che avrete in cambio. Anche Veronica, che è stata un’amica di scuola della mia figliola più piccola ,mi ha raccontato con faciltà la sua esperienza .”Sai Marusca le peripezie che abbiamo dovuto passare per portarci a casa Manuele sono state tante ,il piccolo era un frugoletto magro ,spaventato e quasi violento nei nostri confronti .Con apprensione lo abbiamo inserito nel nostro ambiente ,la sua reazione verso altri bambini era imprevedibile spesso prendeva loro i giocattoli e li gettava lontano .Questi ragazzini hanno si la forza dei loro tre o quattro anni, ma la usano senza regole ,Non conoscono il cibo e spesso lo rifiutano sputandolo .Manuele però si è attaccato a noi con cosi’ tanta tenerezza che non ci voleva lasciare neppure per andare a dormire .Pian piano ha cominciato a mangiare ,ad irrobustirsi e soprattutto è stato veloce a imparare l’italiano .Questo lo ha reso più sicuro ed ha reso noi orgogliosi di ogni sua conquista Come possiamo entrare nella testolina di un bimbo che ha vissuto chissà quale abbandono e piomba in una famiglia dove non capisce nemmeno le parole che escono dalle loro labbra ? Che gioia quando ha imparato a chiamarci papà mamma e si stringe a noi! Il percorso non è stato facile ,ma appena ci siamo sentiti soddisfatti ci siamo guardati negli occhi ed abbiamo sentito forte il richiamo di andare a sottrarre un altro bambino all’istituto .Ne avevamo lasciati una ventina là ,tristi con gli occhi sgranati che li avresti voluto prendere tutti. Questa volta la burocrazia è stata più veloce .il fatto di avere già un bimbo adottato ci ha favorito.Ci siamo portati a casa una bimba che piangeva spesso e non dormiva quasi niente ,il suo pasto consisteva in piccoli pezzi di banana e succhi di frutta .Noi, naturalmente , eravamo sempre pronti ad imboccarla , magrissima le contavamo gli ossicini,ci siamo chiesto se negli istituti che li ospitano facciano tutto il possibile per nutrire questi piccoli visto che sono cosi’ magri. Perchè non li danno con più sollecitudine a chi li vuole portare nella vita invece di aspettare anni ed anni? Con il gioco Catia ,cosi’ si chiama la bimba ,si è inserita bene anche con l’aiuto del fratello più grande del quale prendeva i giocattoli attratta dal movimento e dal colore .Il nostro percorso nell’educare la bambina è stato più semplice ,i due fratelli hanno fatto quasi tutto da soli,si sono compensati dalla vivacità del più grande e la calma della più piccola è venuta fuori un’armonia insperata .E’ inutile nasconderlo ,ci sentiamo fieri di ogni loro conquista ed anche felice di aver tolto due numeri da un istituto, perchè là sono numeri anche se poi danno loro un nome.Ora viviamo sereni ,il ragazzo va a scuola la bimba all’asilo e tutte e due riescono a tenere il loro ruolo senza difficoltà Noi non facciamo progetti per il loro futuro ci auguriamo di insegnare loro onestamente il percorso della vita ci sentiamo felici di quanto abbiamo ottenuto finora Le gioie che ci hanno dato giorno dopo giorno, solo noi ,stringendoci a loro stretti stretti ce lo possiamo raccontare. Era una calda mattina di primavera e passeggiavo sulle mura in cerca di un pò d’ombra,poi ,stanca mi sono seduta su una panchina ai piedi di un grosso albero a respirare un po’d’aria fresca quando vedo arrivare Luisa anche lei una vecchia compagna di scuola e di giochi delle mie figlie ,che gioia rivederla! ci siamo abbracciate poi lei si è seduta accanto a me per rivivere i nostri ricordi ,per me è stato facile raccontarle del nostro Daniele .”e tu hai dei bimbi? “le ho chiesto incuriosita .Dopo un attimo di titubanza mi ha risposto . Sai Marusca noi ,mio marito ed io ,abbiamo sempre evitato di far conoscere la nostra storia per non divulgare la nostra intimità ,ma tu puoi capire la nostra esperienza perchè mossa da amore e tenerezza verso di noi avendo vissuto anche se di riflesso come nonna un’adozione .Ci siamo detti,in questo mondo ed in particolare in questo periodo c’è tanto terrore ,violenza ,egoismo che ci spaventiamo a raccontare questa cosa meravigliosa di adottare un bimbo di cui fino in fondo non sappiamo della loro tragedia ,dei loro incubi . Noi li cresciamo con amore ,spesso sono da curare e sicuramente da seguire con attenzione .Abbiamo passato anni a riempire scartoffie ,viaggi e viaggi abbandonando casa e lavoro prima di stringere fra le braccia un frugoletto tanto che nel momento in cui ti dicono “è questo il bambino che possiamo darvi” tu dalla gioia non vedi nemmeno se è nero ,bianco o giallo;non te ne frega niente da quanto sei felice .Poi giunti a casa non sono tutte gioie. E noi a casa ne abbiamo portati due,erano gemelli e non volevamo dividerli .Ci siamo sentiti un pò in difficoltà,la camera che era pronta per un bambino è stata preparata nel frattempo ,prima del nostro rientro ,dai nostri parenti per accogliere serenamente Davide e Celeste .I parenti ci hanno fatto una gran festa al rientro e sono rimasti un pò perplessi conoscendo le nostre possibilità economiche .Chi vogliamo ringraziare se i nostri bambini sono cresciuti bene e si sono inseriti benissimo nello studio come nello sport? Siamo felice di portare la nostra gioia e far sapere che noi siamo consapevoli di aver fatto qualcosa di buono,Celeste e Davide ci hanno regalato dei giorni speciali e siamo certi che ce ne daranno ancora di gioie. Franco e d Emma ora sono nonni ,due belle persone nei loro occhi limpidi si legge la gioia del dare che li ha accompagnati nel percorso della vita .La loro storia dà speranza a chi ha ancora dei dubbi nel donare la gioia ad un bambino che non ha nessuno e confessano che di gioia ne hanno avuto tanta da quel bimbo che si è fatto uomo vicino a loro. “Abbiamo atteso tanto un bambino ed è arrivato dalle Ande ,.La sua famiglia era composta da dieci figli ed i genitori per paura che morissero di fame ne hanno dato in adozione credo due o tre ,proprio per farli vivere .quando l’abbiamo avuto e portato a casa Diego aveva undici mesi ,ad accoglierlo c’era tutto il paese ,una festa incredibile!.la casa era circondata da tante persone ,tutti lo volevano vedere .Ricordo ,dice Emma commossa ,lo misi alla finestra ,in alto in modo che lo conoscessero tutti .Poi è cominciata la gioia ,le carezze ,il gusto di nutrirlo ma anche le perplessità .Non voleva stare nel box ,lo avevano tenuto sempre recintato ma amava la libertà e con noi la voleva ottenere dimostrando subito un carattere forte .Strillava e cercava già di farsi valere .Questa sicurezza l’ha accompagnato nella vita .Io mi trovavo con dei dubbi nell’educare e frenare tanta vivacità .Poi è venuto il momento di inserirlo nella scuola .Ricordo il timore dei colloqui con le insegnanti ,tutti erano d’accordo nel dire di non potere gestire questa vivacità. La solita storia: il ragazzo è intelligente ma segue poco erano tempi in cui nell’interno scolastico vi erano poche alternative.Poi ci fu un’insegnante che cercò di addolcirgli questa noia .Ogni tanto lo mandava fuori dell’aula per respirare e distrarsi un po’,questo sistema pian piano gli fece accettare la scuola .Ma la sua passione è sempre stata la musica ,questo hobby l’ha accompagnato nell’adoloscenza ,nella vita e lo ha reso libero e felice più degli studi .Con tanti amici che lo hanno seguito negli anni, ha messo su una band e ci sono state serate, karaoke ,giochi vari. Poi si è cercato un lavoro, lui era felice cosi’ anche se noi genitori puntavamo che avesse un diploma . Lavoro, studio ,passa il tempo e un giorno è venuto a casa sventolando un foglio e con orgoglio ha detto “tieni mamma questo è il diploma di ragioniere ,l’ho preso per te io non ne farò mai niente ,sono felice del mio lavoro”.Il tempo passa ,i primi amori poi,felicemente sposato ,ci ha regalato una nipotina meravigliosa .Ora abbiamo anche lei da amare e quando la lascia a noi nonni è una grande gioia ,anche lei che è vivace quanto è bella ci tiene occupati ci sembra di essere ritornati al periodo in cui suo padre Diego era piccolo,è proprio cosi’che i bambini ti costringono ad essere giovane ,e chi si ricorda più l’età che abbiamo.Con Diego abbiamo vissuto tutte le difficoltà di genitori che portano avanti un ragazzo nella pubertà e nella adolescenza Insieme mio marito ed io abbiamo vissuto giorno per giorno stimolati da un amore infinito nel portare questo esserino di undici mesi ad affrontare la vita .Lui che da subito ha saputo delle sue origini ,si tiene in contatto coi fratelli che vivono in Italia ,ma i suoi genitori dice che siamo noi Oggi siamo felici ed orgogliosi ,quanto movimento ha dato alla nostra vita! La giornata era stata calda ed io ne avevo approfittato per lavorare un pò in giardino ed ora stanca guardavo soddisfatta il risultato del mio lavoro ecco che al di là del cancello vedo Gina .Gina è una bella ragazza che frequenta l’ultimo anno di liceo :ciao Marusca -mi dice -che fai riposi?certo -le rispondo-ho lavorato tanto oggi ,vieni un pò dentro che ti offro una bibita fresca e facciamo due chiacchiere Lei accetta volentieri il mio invito cosi’ ci sediamo in giardino all’ombra del banano ,ed è naturale per me raccontarle di Daniele . Lei mi ascolta attenta :tu sai che anch’io sono stata adottata ed i miei genitori mi hanno raccontato la verità sulla mia nascita quando avevo sei anni .La mia mamma biologica era una studentessa italiana e frequentava l’università a Milano ,rimase incinta di un giovane anche lui studente e decise di portare avanti la gravidanza senza coinvolgere nessuno con l’intenzione di far adottare il bimbo .Partori’ in Italia in una clinica dove i miei genitori che avevano fatto domanda di adozione alcuni anni prima ,mi vennero a prendere .Per un anno lei ebbe la possibilità di riprendermi ,di tornare sulla sua decisione ma non lo fece .Io non l’ho mai cercata ,nè ho voluto sapere chi fosse ,però spesso mi chiedo se è riuscita ad essere felice ,se ha avuto altri figli ,non so niente nemmeno di mio padre che forse ignora la mia nascita .Io l’ho perdonata ,lei non saprà mai che sto bene ,sono felice e che le sono grata di avermi dato la vita ! Come cresce Daniele dopo tre anno che è con noi? Bene ,è molto intelligente ,tenta di scrivere tutto ciò che gli passa per la mente ,impara poesie ed ha una memoria incredibile .
La tecnologia lo attira parecchio tanto che vorrebbe usare gli apparecchi di lavoro dei genitori ,loro pazientemente hanno messo delle regole e lui incrocia le braccia ,mette il broncio e ,sotto sotto, sorride per vedere se molliamo . Giorni fa lo hanno portato da me ,mi ha guardata come se fossi una pazza e mi ha detto :O nonna ,ma lo sai che la luna non la possiamo prendere ?
Poi ha preso la palla ,ha dato un calcione con spirito di sfida mi ha detto “parala,vai” Lo so tesoro che la luna non possiamo prenderla ,ma quando eri appena arrivato qui da noi e mi chiedevi ,prendiamo la luna?Io te l’avrei voluta donare con tutto il cuore ,ora capisco che poi mi avresti chiesto anche il sole .Eri ingordo di tutto e dopo tre anni sei tu che vorresti insegnarci qualcosa ed a volte ci riesci .E’ con grande gioia che assistiamo a come sei entrato nel mondo .Ciao monello!
A tratti commovente. Si potrebbe discutere se si tratta du un racconto, ma è una polemica vecchia. A me è piaciuto.
Racconto molto ricco dal punto di vista umano, capace di coinvolgere il lettore e di suscitare buoni sentimenti. Si legge molto piacevolmente.
Un racconto bello e appassionante! I miei complimenti si volgono alla scrittrice, complimenti!