Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2017 “Lettera alla squadra” di Flavia Gozzani

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2017

Cara squadra,

io amo la pallavolo, e voi? Io sfido le avversarie, e voi? Io gioco per amore e con passione, e voi? Voi ci credete nella palla? Ci credete nelle compagne? Ci credete in me?

Perché quando corro dietro la palla sono spesso sola? Perché a volte sento il vostro peso sulle spalle? Perché sento sulle spalle quel peso che non dovrebbe essere tale? Dovreste essere ali per me, per te, per voi, per noi… dovreste essere le ali che quando si vince ci portano alto, a toccare il cielo, a toccare le stelle, con le quali non dobbiamo avere paura di guardare in faccia la realtà e sfidarla, sfidarla a provare a tirarci giù, perché noi siamo una squadra e succeda quel che succeda siamo una grande forza, siamo la nostra forza, siete la mia forza, quella che non ho, ma con la quale riesco a sopportare qualsiasi tortura perché so che poi finito tutto sarò con voi, Compagne!

Forse non vi renderete conto della grandezza e dell’importanza che io do a tutte queste parole, forse per voi sono solo parole che se messe su una bilancia non hanno alcun peso, ebbene per me lo hanno. Forse avrete pensato che ciò che ho scritto non sono i miei veri pensieri. Forse credete di amare davvero la pallavolo, ebbene: DIMOSTRATEMELO! La amate la pallavolo? Agli allenamenti per cosa venite: per vedere le compagne, per migliorare o perché amate la pallavolo, amate la squadra ed amate giocare, stare in campo? Ammetto che a volte anche io vengo all’allenamento anche per vedere le compagne, ma la pallavolo non è il tramite attraverso cui io possa vedere le mie amiche, ma è il tramite per conoscerle, per riuscire a sorridere loro. Non voglio una squadra fredda in cui ogni individuo è chiuso in una stanza, senza finestre, senza poter chiedere una mano, in cui ognuno fa da sé… No, non la voglio una squadra così: la preferisco rumorosa, casinara, sorridente, ma che continua ad esserlo non appena entra in campo per giocare una partita e che non abbia paura, ma seria che capisce quando è il momento per scherzare, che capisce quando una compagna ha bisogno di una mano, che capisce quando c’è bisogno di invertire la rotta, ma che NON SI ARRENDE MAI! Non abbandona il campo finché l’ultimo pallone non è caduto, non abbandona il campo neanche con la testa, neanche col cuore, che ci crede fino all’ultimo fino a quando non sente il fischio dell’arbitro e ci continua a credere anche se siamo 20 a 4, ci continua a credere anche se ha sbagliato la schiacciata, anche se sa che le avversarie sono più forti, ma finché la palla non è caduta non si può dire.

Non ho nessun potere, ho solo il potere che la pallavolo mi ha donato: HO LA PASSIONE, HO LA PALLA FRA LE MANI, ho il potere di maneggiare la palla con tutta la potenza che ho a disposizione eppure la custodisco come uno dei miei più grandi tesori, HO VOI: HO UNA SQUADRA e per giocare a pallavolo non serve altro: una palla, una squadra e se vogliamo anche la rete.

Voi, questo, lo pensate mai? Guardando il cielo cosa sognate? Se vi porgono un pallone cosa pensate? Cosa vi torna in mente?

I sogni fanno crescere, fanno andare avanti e sono una motivazione che ti dice di non arrenderti, ma i sogni feriscono, per raggiungerli si deve essere disposti a tutto: a piangere, a sudare, a sospirare, ad aprire la finestra e richiuderla, a guardare il cielo solo quando è notte, a sacrificare molte cose.

SACRIFICIO: sapete cosa vuol dire? Forse neanche io… Forse no ma sono disposta a farli per raggiungere i miei sogni. Non voglio guardare il tramonto voglio vedere l’alba ed il sole che raggiunge mezzogiorno. Voglio guardare il cielo, voglio avere delle possibilità eppure non lo so. C’è chi, che di cose come il cielo: così banali, se ne scorda e non lo guarda più, non gli rivolge più lo sguardo perché tiene la testa solo nel piccolo mondo che crede importante e non rivolge gli occhi fuggenti all’orizzonte. Ma poi succede che un giorno si ritrova un pallone in mano, uno a caso: da pallavolo, e mentre palleggia i suoi occhi vengono acciecati dal sole. Continua a seguire la palla, ma poi cade e con lo sguardo cerca l’oggetto che lo ha acciecato e così riscopre il cielo che pullula di colori: quelli del tramonto, sfumature che si disperdono in un solo sguardo, in un solo cielo… Quella persona sono io: anch’io a volte mi scordo del cielo, mi scordo del mare, mi scordo di voi: della squadra… ma non mi scordo della pallavolo ed anche se a ricordarmelo è un irrelevante parte di pensieri, io seguo loro: seguo i pensieri che dicono: “Non ti arrendere… Fallo per la pallavolo, fallo per amore della vita, fallo per i tuoi sogni… Vai avanti a testa alta senza avere paura… SCHIACCIA… FALLO PER LA TUA SQUADRA! Non riportare la testa bassa e lo sguardo sul pavimento…” Ed io allora mi rialzo, mi rialzo nonostante i pugni in faccia, nonostante il peso che mi porto sulle spalle perché mi dico: “Sono abbastanza forte! Se loro credono in me vuol dire che ce la posso fare…”

MA VOI CI CREDETE IN ME? Credete in me quando rincorro i palloni più impossibili? Credete in me anche quando sbaglio? No… non ci credete ma non mi importa: IO CREDO IN VOI! E so che non sto sbagliando, né sprecando i miei pensieri e le mie fatiche a credere in voi perché potete andare più in alto di me con le ali che vi state costruendo. L’importante è puntare alle stelle, poi almeno al lampione ci arrivate, anzi ci arriveremo: da squadra.

So che non tutte avete una grande motivazione e costanza eppure non riesco a capire perché; non state pensando, ora mentre state leggendo, che amate la pallavolo anche più di me? Non avete dei sogni a farvi ambire a tanto, a tutto, a poter toccare con la mano la fatica che ha preso forma di stelle? Non volete provarci… “mal che vada cadrete sulle nuvole”… Io mi perdo spesso nei miei pensieri, nei miei sogni, nei miei obbiettivi e so che non li raggiungerò tutti poiché alcuni vanno in contrapposizione tra loro, eppure sono sempre loro che quando sono in campo e sul tabellone vedo scritto: “ 24-4”che riescono a non farmi perdere d’animo e mi fanno credere in voi, più di quando stiamo giocando contro una squadra ai nostri livelli e mi fa credere in me e nella palla come se tutto dipendesse da me, ma senza alcuna ansia: perché so che anche se sbaglierò la mia squadra mi accoglierà lo stesso a braccia aperte.

I sogni sono una cosa indispensabile: UN VINCITORE È SEMPLICEMENTE UN SOGNATORE CHE NON SI È MAI ARRESO… ebbene io non mi arrenderò, ed anche se voi compagne vi arrenderete io no: io resterò accanto a voi a urlarvi, anche se siamo in burrasca: “IO CI CREDO IN VOI! NON VI ARRENDETE!”

So che non posso farvi capire cosa provo io in campo o alla fine di ogni partita: nessuna descrizione ben dettagliata potrebbe farvi capire, io a volte mi sento diversa: non in meglio né in peggio: mi sento un po’ esclusa dal resto anche se ci sono dentro quanto voi e so che per cambiare questo voi non potete fare nulla. Forse non siete molto accorte ma impareremo. Forse non mi credete ancora… se non mi credete è perché non credete in me neanche quando sono in campo. Ma io credo in voi. Forse dovrò riconquistare la fiducia di qualcuna di voi, ed anche se non capisco il perché io l’abbia persa, io la conquisterò a qualunque costo.

Quante volte ho pianto in silenzio e senza lacrime a causa della pallavolo, quante volte sono inciampata e quante sono caduta eppure lei era sempre lì, sempre lì a ridere e piangere con me: era sempre lì che mi porgeva la mano se cadevo, era sempre lì a sussurrarmi nell’orecchio: “Non ti arrendere… vai avanti!” La pallavolo mi ha donato il magnifico presente che vivo ora e non rimpiango nulla: la pallavolo mi ha insegnato che LE OPPORTUNITÀ APPAIONO A CHI LE SA ACCOGLIERE.

Non sono forte, ma con la pallavolo mi illudo di poterlo essere, non so far volare con le parole, ma con la pallavolo mi pare di poter dipingere le nuvole… Non sono un’aquila eppure NOI ABBIAMO LE ALI.

Ma a volte anche con queste ali vedo che avete paura… Di cosa? Non vi capisco, forse perché questa non è paura vera. Anch’io ho avuto paura e tutte le volte cercavo di non farla vedere e mantenevo lo sguardo e la postura fiera, nessun sorriso, le labbre serrate e me ne stavo da sola a battere i pugni al muro in una stanza chiusa a chiave, con una chiave che avevo perso: l’avevo persa non appena avevo ignorato gli aiuti ed ero scappata. Avevo paura di venire ferita, di non essere capita, di deludere chi credeva in me, di non apparire forte ed io dalla vita ho imparato che non bisogna farle vedere le debolezze ma neanche dimostrarci invincibili. Ma io non ammetterò di avere dei limiti oltre i quali mi è vietato andare perché quando sono in campo mi scordo di tutto e le cose impossibili divengono possibili e posso spezzare quei limiti che la paura mi mette: È LA PAURA AD ESSERE UN LIMITE UMANO dall’altra parte troverai ciò per cui la stai affrontando.

Avere paura è normale è lo spirito di preservazione della specie, ma in campo di cosa dovete avere paura? Quest’anno è stato l’unico anno in cui ho avuto paura seriamente di farmi male con tutti i voli che facevo e gli sforzi fisici non richiesti che facevo. La paura è un campanello che a volte suona solo per intralciare il tragitto ed altre per proteggerti, ma seriamente quando siete con la vostra squadra, in campo, con la palla che si avvicina, con gli avversari che aspettano la nostra mina, di cosa avete paura? Cosa è che vi blocca?

Io quando sono in campo sono la persona più felice del mondo anche se si sta perdendo, perché non sento mai quel batticuore che mi esplode in petto se non quando sono in campo a battere il 5 a voi compagne.

Chissà cosa pensano le stelle di noi… Ci arriveremo mai a toccarle? Stanno a guardarci, chissà cosa si bisbigliano tra loro… Ci stanno urlando qualcosa e noi non le sentiamo? Io, incise su di loro, vedo solo le parole: “VAI AVANTI!” Ed io lo ripeto a voi aggiungendoci: “ANDIAMO AVANTI SENZA AVERE PAURA! CI SONO LE STELLE ED IL CIELO È SERENO… SAREMO NOI IL TEMPORALE!”

Una volta incitai una di voi e lei mi disse: “GRAZIE… UN CAPITANO MIGLIORE DI TE NON ESISTE!” Io credo di sì… ma faccio il possibile e lei mi disse: “TU FAI L’IMPOSSIBILE, NON IL POSSIBILE” Avevo aspettato tanto per sentirmelo dire eppure non mi faceva sentire come avevo sognato: mi faceva toccare le stelle, è vero, ma questa mia estrema felicità era offuscata dalla consapevolezza che io sono l’ultima dei capitani, l’ultimissima delle giocatrici e sarò anche l’ultima delle allenatrici, perché chissà quante ce ne sono migliori di me, ma io il mio lo faccio dando tutto: testa, anima e cervello: cuore soprattutto col cuore.

Per me questa parola è difficile da pronunciare, da scrivere e da commentare e non so neanche il perchè… Ma vi prego giocate col cuore! GIOCATE CON LA PASSIONE!

La pallavolo non è solo uno sport… Ma è la mia motivazione per andare avanti…

SPERO CHE NELLA PALLAVOLO TROVIATE COSA STATE CERCANDO… Io l’ho già trovato, perché siete voi che mi fate toccare le stelle, è la pallavolo che mi ha donato la mia squadra che io stringo al petto e sono disposta anche a portarmela sulle spalle se necessario, perché IO LA AMO…

SIAMO UNA SQUADRA, SIAMO LE NOSTRE ALI!

Quanto vorrei che questa lettera spiccasse il volo dalle mie mani che la tengono serrata, attente a non farla leggere a nessuna di voi, e che andasse ad infilarsi tra i vostri quaderni. Quanto mi piacerebbe leggervela e vedere le vostre reazioni e sentire i vostri commenti. Ma so che non vi emozionerò o farete finta di esservi emozionate. Io se ricevessi, mai, una lettera da una mia compagna di squadra mi emozionerebbe molto ed aldilà del contenuto io sarei contenta di leggerla. Ma voi non siete me. Mi piacerebbe leggervela: in palestra con l’allenatrice che mi fa cenno di sì con la testa e con voi che mi ascoltate e non vi bisbigliate all’orecchio per non farvi sentire da me, ma mi mancherebbe il coraggio se non ci fosse qualcuno che mi tiene la mano sulla spalla e che mi sussurra: “Ce la puoi fare!” Ma so che non verrete a leggerla e di certo non sarò io a consegnarvela… Spero solo, allora, che sappiate già che:

IO CREDO IN VOI!

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