Premio Racconti nella Rete 2017 “Nicole” di Francesco Carlo Pirro
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2017<<Tre shottini di vodka, perfavore>>.
Oh! Ed ecco le cannucce: rosa, verde…e la gialla? Dove l’ha presa, lei, la gialla? Che bella! Immersa nel tramonto del suo bicchiere, è una vela zafferano che crea un vortice in cui il sole viene diluito e si mesce e poi viene ingoiato, quasi fosse una tavolozza annacquata di acquarelli. Dev’essere un Sex On Yhe Beach il suo; <<Liscia, menta e fragola>>.
Fanculo, cannuccia nera.
Il barista è quasi sempre il più ubriaco di tutti.
Ma esisteranno davvero quegli amori descritti nei racconti di vita? D’altronde (<<…è il mio best! Stiamo…>>) fingere è quello che gli essere umani sanno fare meglio.
E la quercia nera si
trapianta nei minuscoli vasi di vetro e succhia il nettare fruttifero di qualche
ventina di gradi; su su fin alla cima
della mio chioma di rami.
Uno
Due.
Tre. Bevi (<<…tre settimane, ma è il mio Bambi – l’amore della mia vi…>>).
Ma scherziamo!?
Manda giù, mi guardano. Devo smettere
di fissare la gente.
<<Ehi, Lu. Tutti e tre calati; senti ma lui chi è?>>.
(*1 nuovo messaggio*)
[20/3, 23:17]: “?”
Oh,wow! C’è Sa’. Aspetta: NO, NO, c’è Sa’.
Sorriso. Bancone. Risvoltini. Maglia rosa. Freddi tavoli di metallo. Sedie sdraiate. Bancone. Bicchierini disidratati. Cannuccia. Cestino. Falso sorriso… basta, basta!
La mia mente ora è troppo aggrovigliata, come
le cuffie dimenticate in tasca, quando i loro fili si avvinghiano in un tango
spericolato, un intreccio di carni
bianche e denudate.
Sa’, Sa’, lui è ‘Sa! È qui! E ‘Lu continuava a ripetere che stava arrivando una
sorpresina. Una sorpresa speciale, davvero: o ma forse
avrai già intuito, ne avevi passate tante, quindi era ora di sciallarsi un po’, dai!
(*2 nuovi messaggi*)
[20/3, 23:57]:”Dove sei?”
Eccola, la sorpresina. Pensò che non
c’era più possibilità di ingoiare il cuore
ormai, bisognava andare avanti coi battiti sincopati, le scosse nelle tempie,
le abrasioni in gola,
cammina perciò, vai e togli il fiocco, scarta il regalo. Lui. La sorpresa.
Era un trabocchetto della Lu’?
Ma lo voglio o è…disgustoso (<<…ata male per il vino, forse, boh; hanno chiamato
i genitori,verr…>>); la pozza
di vomito che
spacca
il marciapiede – è uno schizzo
su tela,una farfalla in implosione a cui
saltino le cervella (una macchia di
Rorschach) ed emana una polvere
di profumo (<<…presa bella secca…
Che cioca
ha piantato, ciucat!>>)
come di cerveja, zuccherina con gradazioni limone e
tequila.
Non vederlo.
Questo è l’inappagamento che crea maggiore desiderio.
Perché? Perché la realtà non può competere con la finzione: arrenditi Realtà- alza le mani
al cielo,
crolla sulle tue ginocchia, rotea i bulbi offuscati.
D’altronde…
sono la tipica ragazza che cerca l’amore vero e per farlo salta di pene in pene!
Parla tantissimo di suicidio!
Più avanti ho visto il suo cambiamento (non la riconoscevo), lei ha cominciato a ossessionarsi dei ragazzi proprio perché è passata da non avere attenzioni ad averne molte! Per ogni ragazzo che le scrive anche in amicizia, lei si prende senza via d’uscita! Perché spera in chiunque di trovare una via d’uscita, quell’amore che cerca e che possa farla sentire bella per la prima volta!
( Ma esisteranno davvero quegli amori descritti nei racconti di vita?).
Ritorno al bancone:
rum abbronzato; rum cristallo;
iceberg frantumati galleggiavano solitari e in contrasto nei piccoli vasi;
ancora vodka fragola; vodka melone; e liscia; Margarita dai bordi circoncisi da corone Salmastre e affondato da canini di menta; Tequila Bum Bum fiancheggiata da uno spicchio di
limone -un novilunio madido di essudato asprigno; pozzo satollo
di sangue coagulato (Bloody Mary);
luci strobo;gli occhi in una
risacca caleidoscopica;
le pareti tappezzate di lucciole isteriche.
In fila… l’orda riarsa.
Beveraggi nullificanti la personalità.
Ecco, il traffico di Anime Morte.
Fuori:
teste mozzate di sigarette contornate
da frattaglie variopinte di smarties posate sul letto di cromite della strada;
la pelle epatitica quasi un avorio
scuro, un corozo colombiano
leggermente levigato ma molto striato, quella pelle delle cornamuse;
(ogni dermatocito colmo d’alcol);
il tic-tac delle ballerine, l’etere
dietilico che fluisce tra le cartilagini
spezzate del bitume e delle ghiaia,
la strada piena di palatoschisi mi sorride,
col suo labbro leporino.
<<Oh Lu’… Oh, il bicchiere Lu, è tuo, ‘egliona! T’eri
imbambolata?>>, in mano
i dìndi di resto – coccinelle con piatte armature oro e argento.
Lu sapeva di noi, allora. Ma solo una volta,eh! Ricordo ancora quel bacio alcolico.
Ricordo d’aver detto che
era un tipo strano.
Straparlavo
dicendo robe a caso!
(Tesoro.
C’è qualche ragione particolare per cui
sei venuto?
Avanti cacciami, lo so che lo vuoi.
I bassi pompano.
Vedi i corpi pulsare sulla pedana
impiastricciata, dovunque mani sospese
spasmodiche ci chiamano. Forse
dovremmo unirci a loro.
Potremmo metterli tutti in imbarazzo.
Ogni cazzo di cosa va fottutamente bene
No?)
Poi, l’ho abbandonato, defilandomi
dalla pista. Lasciato, l’ho
pungolato nell’orgoglio.
Sa’ smargiassante ha finto
l’indifferenza.
Diamanti di ghiaccio sono piovuti
lungo la sua colonna vertebrale.
Lu’ ci shippava un sacco, d’altronde.
Arriva…
Sudore rappreso.
Il cuore si rinsecchisce come una prugna, bisfrattato dal corpo.
Ferma…
I nervi collassano- i miei ‘ero piccola’
alcheni del Dente di Leone col pappo canizio soffiati via
da
uno sbuffo; nel cranio, i miei passati
fiori di broccoli marcescenti.
Non siamo che
principesse moderne.
Dove sono I principi? Smettete pure di cercare.
(Esisteranno davvero quegli amori descritti nei racconti di vita?).
Basta guardarsi intorno:
tutto questo dovrebbe parlare di come
i messaggi virtuali
divorino i nostri sentimenti fino a
svuotarci
del tutto.
O forse, però, li alimentano fuori dalla noia del reale e
allora vivere nella fantasia del mondo
alternativo ci fa sentire più a nostro
agio, ci fa vedere i colori
più vivi.
Sì, dev’essere così.
(*Scrivi messaggio…*)
[20/3, 23:59]”Vattene non voglio vederti.“
Francesco,
davvero bello il tuo esperimento narrativo dal linguaggio iper moderno, quasi avveniristico.
Hai tratteggiato con intelligenza il confine tra mondo virtuale e reale su cui la vita di oggi, frenetica ed imperante, ci costringe a camminare giorno dopo giorno.
Fantastiche le descrizioni delle bevute.
Molto bravo.
Grazie molte!