Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2017 “La figlia della sarta” di Elvira Giordano

Categoria: Premio Racconti per Corti 2017

Carmelo, Lucio, Pietro e Pasquale ogni pomeriggio trascorrono il loro tempo libero al bar di Ciccio. I discorsi sono sempre gli stessi: sport, donne e motori: ovvero i soliti argomenti degli uomini.

La loro amicizia è molto forte, risale a quando erano ancora bimbi e neppure le varie fidanzatine di turno, sono riuscite a distaccarli, infatti, sono scherzosamente chiamati gli “inseparabili”.

Il bar è il loro punto di ritrovo e Ciccio è quasi uno zio. Quando erano ancora ragazzi e si attardavano a giocare al biliardino, Ciccio li cacciava con la scopa.

Accanto al bar c’è una sartoria che la proprietaria ha deciso di dare in gestione alla signora Assunta e a sua figlia Pamela.

Pamela è una bella ragazza, capelli lunghi neri, sguardo ammaliante e indossa sempre minigonne inguinali. La ragazza è prossima alle nozze con Antonio, il quale gelosissimo, ha sempre tentato di impedirle di indossare le sue minigonne ma Pamela ottiene sempre quello che vuole.

Così un pomeriggio, mentre i quattro amici sono seduti al loro tavolino, vedono Pamela con la sua minigonna entrare nel bar.

Pietro- Carmelo hai visto che manza?

Carmelo- Si che ho visto. Sai chi è?

Pietro- No, non l’ho mai vista. Pasquale sai chi è?

Pasquale- No! Non l’ho mai vista. Lucio la conosci?

Lucio- No! Non so chi sia.

Pietro- Carmelo hai visto che gambe?

Carmelo- E mica solo quelle!

Fra i quattro amici iniziano a volare battute e apprezzamenti vari, tipico degli uomini quando vedono una bella ragazza.

Pamela ben conscia della reazione che provoca sul sesso maschile, rincara la dose poiché uscendo dal bar, lancia uno sguardo da gatta a Carmelo e ancheggiando entra nella sartoria.

Il ragazzo deglutisce e rimane senza parole, mentre gli amici:

Pasquale- Ehi hai fatto colpo. Hai visto come ti ha guardato?

Pietro- Dai fatti sotto.

Carmelo- Fatela finita, io non corro dietro a un bel sedere.

Coro- Ah ah no?

Nei giorni successivi il tavolino dei quattro amici è collocato in modo da poter vedere dentro il negozio, Pamela sapendo di essere osservata, accavalla e scavallare le gambe, quando poi i suoi occhi incrociano quelli di Carmelo, il suo sguardo è sempre invitante e il suo sorriso stuzzicante.

I quattro amici però non sanno che l’oggetto dei loro desideri è fidanzata, infatti, un pomeriggio Antonio parcheggia la spider rossa fiammante davanti al bar, poi entra nella sartoria e bacia sulle labbra Pamela.

Un moto d’invidia e anche di rabbia invade l’animo dei rivali.

Pietro – Le fortune non vanno mai da sole.

Pasquale- Ho sempre detto che le donne prima vogliono vedere il 730 e poi te la danno!

 

Passano i mesi e da quando Pamela è arrivata, Carmelo non è più lo stesso, è divenuto taciturno pensieroso, s’illumina solo quando vede la ragazza. In pratica è perso come un pesce all’amo, come un topo dentro un gattile, come un verme in un nido di uccelli.

Anche Pamela sembra essere attratta da Carmelo, infatti, tra i due inizia una tresca alle spalle di Antonio.

Carmelo fisicamente e finanziariamente non può competere con Antonio, ma il suo sguardo è dolce e ha un sorriso smagliante, ma soprattutto, per Pamela rappresenta un giocattolo nuovo.

Le cose però si complicano perché il diavolo ci mette la coda … e in questo caso non solo quella! Antonio, la sera si trattiene a cena in casa di Pamela, ma ultimamente con la stessa precisione di un orologio svizzero, avviene il cambio della guardia, ovvero, dopo che Antonio va via, Carmelo sale.

Lucio, Pietro e Pasquale se la ridono alle spalle di Antonio e l’hanno ribattezzato Collina, come il famoso arbitro di calcio.

Il cambio della guardia si protrae per diversi mesi, finché la cosa inizia a dare nell’occhio. Antonio

inizia a divenire diffidente, finché una sera, invece di andare via, decide di appostarsi sotto casa. Dopo poco vede arrivare Carmelo. Che strana coincidenza, il ragazzo l’ha già visto al bar accanto alla sartoria. Antonio però non crede alle coincidenze, specialmente in questo frangente.

Rimane fermo, la sua fronte è madida di sudore, ma un flebile filo di speranza ancora alberga nel suo cuore. Attende una ventina di minuti poi estrae la chiave, che non ha mai usato per rispetto ed entra nel palazzo. Sale le scale silenziosamente, desidera cogliere i due amanti sul fatto.

Mentre infila la chiave nella toppa della serratura, spera con tutto se stesso di essersi sbagliato, ma purtroppo la scena che gli si appalesa è quella di Pamela e Carmelo avvinghiati sul divano, come due mandrilli in calore.

Un velo rosso annebbia la vista di Antonio, come un puma si avventa prima su Pamela, mollandole un sonoro ceffone e poi su Carmelo che è immediatamente intervenuto in difesa della sua amata.

– Ti ammazzo sei una cagna.

– Antonio guarda che ti stai sbagliando! Non è come sembra…

– Non parlare così alla mia ragazza!

– La tua ragazza? Questa cagna è la mia ragazza!

– Antonio lasciami spiegare, parliamone!

– Stai zitta brutta cagna traditrice! Cosa vuoi spiegare. Appena ho finito con questo coglione, ti aggiusto per le feste.

– Tu non la tocchi bastardo!

– Io vi ammazzo a tutte e due!

 

Volano urli, strilli e cazzotti. Pamela piange, la signora Assunta svegliata dal rumore cerca di dividere i due litiganti, ma è scaraventa a terra.

Le urla svegliano tutto il palazzo, così qualcuno stanco chiama la polizia. Nel frattempo due vicini accorsi in soccorso, riescono a dividere i due litiganti ma Antonio è una furia e Carmelo è costretto a fuggire in mutande. Il cornuto però, non si arrende e continua a “marcare” il rivale che, alla fine, è tratto in salvo dagli agenti.

Tutti i vicini svegliati dalla cagnara, affacciati in finestra, si godono lo spettacolo come dalle balconate dei teatri.

Per i due cornuti la serata termina con una notte in questura.

Una notizia così succulenta, nella quale ognuno ci può inzuppare il pane, è divulgata più rapidamente di un messaggio con whatsapp. L’amante sorpreso in flagrante scappa in mutande, inseguito dal cornuto.

Il pettegolezzo, non quello “cattivo”, a piccole dosi può essere un ottimo strumento anti-stress, aiuta a ridurre la tensione sociale e quella nervosa e nel paese è fatto grande uso di questo metodo.

Pasquale, Pietro e Lucio seduti al solito tavolino se la ridono a crepapelle e contribuiscono a rendere la cosa ancora più spassosa. Anche perché, essendo gli amici di uno dei diretti interessati, tutti si rivolgono a loro per aggiornamenti e particolari pepati sulla vicenda e loro non sono certamente avari, specialmente in queste occasioni.

Intanto a guadagnarci è Ciccio, poiché il suo bar ottiene un’impennata nell’afflusso degli incassi.

 

Sono trascorsi alcuni mesi, nel frattempo Antonio ha lasciato Pamela e Carmelo rincitrullito come un babbuino ubriaco e felice come un carcerato a fine pena, ha chiesto a Pamela di sposarlo.

Così dopo essersi indebitato sino al collo, per comprare una piccola casa, nel giro di pochi mesi corona il suo sogno.

Il novello sposo gelosissimo della sposina le proibisce di continuare a lavorare, così per soddisfare le costose richieste di Pamela e per pagare il mutuo di casa, si alza alle sei di mattina e rientra alle dieci di sera.

Intanto Antonio non dovendo lavorare come un mulo, il pomeriggio è libero, quindi ha iniziato a frequentare il bar e alla fine ha fatto anche amicizia con Lucio, Pasquale e Pietro. D’altronde loro non hanno colpe, inoltre sono anche simpatici, quindi il quartetto si riforma, ma con un nuovo elemento.

Pamela intanto trascorre il suo tempo facendo shopping e andando dal parrucchiere, ma dopo dieci mesi la sposina è annoiata, così si reca spesso in sartoria a trovare la madre e normalmente si ferma anche a fare due chiacchiere con gli amici dove a volte c’è anche il suo ex, ma oramai la storia è vecchia, morta e sepolta, quindi non c’è niente di male.

Così in breve tempo si ripete il cambio della guardia ma questa volta avviene di mattina. Dopo che Carmelo è uscito, Antonio sale.

 

Quando si dice che la donna ne sa una più del diavolo, in molti casi è vero e Pamela è donna. La sua genialità consiste nel saper manipolare gli uomini, sapendo che sono più stupidi di quello che si crede e indurli a fare tutto quello che desidera.

Infatti, non chiedete come Pamela sia riuscita nell’impresa, cosa abbia architettato, che magia o incantesimo abbia creato, fatto sì che dopo qualche mese, dal nuovo cambio della guardia, nei pomeriggi in cui Carmelo è libero dal lavoro, è al bar con Lucio, Pasquale, Pietro e Antonio, tutti d’amore e d’accordo. Così il bar di Ciccio è stato rinominato: il bar dei due cornuti.

E’ tornata l’estate e Pamela ama molto il mare. Carmelo allora affitta una casa in una vicina località balneare, così il fine settimana può raggiungerla, mentre il pomeriggio si ritrova al bar con Antonio, Pietro e Pasquale, che come lui devono rimanere in paese per lavoro.

All’appello però manca Lucio, infatti, sembrerebbe che stia lavorando, guarda caso, proprio vicino a dove Pamela sta trascorrendo le vacanze.

Come sì sul dire: tra i due litiganti, il terzo gode!

 

 

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2 commenti »

  1. Molto teatrale il tuo racconto Elvira. Una prosa leggera e dal tono esilarante per mettere in evidenza l’eterno gioco dell’amore e del suo cambio di guardia. Pamela ha conquistato pure un’ammiratrice: riuscirà a soppiantare Antonio, Carmelo e Lucio?

  2. C’è qualche cosa di lievemente boccaccesco in questa bella storia che legge con grande piacere e con un sorriso a fior di labbra. Complimenti!

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