Premio Racconti nella Rete 2017 “Sem fa cucù” di Ugo Mauthe (sezione racconti per bambini)
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2017Il semaforo, che tutti chiamano Sem perché si fa prima ed è più carino, è contento perché oggi è un pomeriggio pieno di uccellini.
Dovete sapere che Sem adora gli uccellini. Un sentimento ricambiatissimo, infatti loro si fermano spesso sul coperchio della sua testa semaforica oppure sulla visiera più alta, quella del rosso. In cambio dell’ospitalità non lo sporcano con i loro bisognini e gli raccontano cosa si dice in giro.
Così Sem è sempre informato di tutto e loro si riposano, fanno quattro chiacchiere, si scambiano un lombrico fresco di giornata, cose così.
Uno scambio di gentilezze tra persone per bene, la cosa buffa è che nessuno di loro è… una persona.
Buffa per alcuni, antipatica per altri, soprattutto quelli che si vantano di essere vere persone, per bene naturalmente.
Anche oggi intorno a Sem c’è un grande andirivieni di piume e ali: ballerine bianche, storni, passerotti, piccioni, tortore, usignoli, merli, corvi e cornacchie, picchi, fringuelli, cardellini, taccole. Un voletto da Sem lo fanno tutti. Qualche volta atterra anche un gheppio che viene dal quartiere dei grattacieli e ogni tanto si fa vedere un allocco che vola solo di notte e che non è per niente un allocco. E tutti hanno una parolina carina per il loro giallo trespolo luminoso.
– Sem ti trovo bene sai?
– Ehi Sem sei più bello oggi!
– Che belle lampade brillanti! Sei stato dal brillantiere?
spiritoso pensa Sem però non rinuncerebbe mai a questi complimenti
– Sem, sei magro sai, dovresti mangiare di più, tò, assaggia
Non ci crederete mai, questa voce così piena di attenzioni è di una grossa, anziana cornacchia che non ha ancora capito bene chi sia Sem e allora gli offre spesso qualche gustoso bocconcino appena trovato lì nel parco.
Sem la ringrazia gentilmente con un paio di lampeggi del verde, la cornacchia posa il suo regalo mangereccio sulla cornice del fanale e se ne vola via tutta contenta borbogracchiando sempre le stesse cose – Eh insomma, non mangia abbastanza questo ragazzo, guarda un po’ com’è giallo…glielo dico sempre “devi man-gia-reee” …ma lui nnniente!
Intanto però arriva qualche uccellino più furbo, fa a Sem un sorrisino a tutto becco e si pappa il regalino della cornacchia, va sempre così.
Il tempo vola ascoltando mille parole alate e mille discorsi piumati, fino a quando a Sem arriva il suono di due voci che conosce bene
– Tu-tuuuuu-tu smac tu-tuuuuu-tu
– Tuu tuu tu smac
queste le conosco, che tenere! tubano sempre pensa Sem e in effetti le due tortore, perché sono proprio due eleganti tortorelle color… tortora, si stanno scambiando le loro solite tuberezze quando una delle due tuba una cosa sbagliata
– Tu no, tu tuuuuu tu eccotu!
L’altra si offende tantissimo e tuba per le rime
– Ma vaaa tu che tu tuuuu tu tu sempre colpatu!
In un attimo le due tortore se volano ne via, una da una parte e l’altra dall’altra, tubatissime.
Sem aveva cercato di capire le ragioni del battibecco, giusta parola vero?, ma un po’ perché il tortorese non è per niente facile e un po’ perché lui delle cose d’amore non capisce un tubo, non ci aveva capito niente. Però che due che tubano da mattina a sera litighino così è una cosa che non gli va giù!
Anche adesso Sem sta pensando questi pensieri mentre accende rosso e verde quando STUMP! un gran colpo sulla testa e poi STUMP! un altro sulla visiera del rosso e poi un’ombra confusa passa cadendo come un sasso davanti alle luci e alla fine c’è un rumorino soffice, per terra, proprio vicino alla sua base.
ommammamia che è successo? pensa Sem santo cielo ma è la tortorella! la vede lì in basso e da come si muove storta deve avere qualcosa di rotto, un’ala probabilmente, se no non gli sarebbe finita addosso come una patata. Dal becco esce un gemito che non è per niente parente della sua bella voce tubante.
– Ehi tortorella, ma cosa ti succede?
– Tu tu tu tu ero così arrabbiata uuuu che non ho visto il palo
– Il palo? che palo?
– Della tu tuuuu tuce… cioè …luce
– Aaah quel palo! ma come hai fatto? è lì da una vita
– Thai ragione… sono io che non… tuu tuu… non sono mai statatu….
Sospira di fatica e dolore la tortorella che intanto è caduta dal marciapiede giù sulla strada e per qualche sua ragione misteriosa, forse la paura o lo shock, continua a trascinarsi sghemba come un gambero puntando dritta verso il centro della carreggiata.
– … Tuu tanto arrabbiata – dice ancora la tortorella con un fil di voce grigio come le sue belle piume che di solito sono meravigliosamente, elegantemente pettinate come appena uscita dal piumacchiere ma che adesso sono spettinate e scombinate e più lei si trascina verso il centro della strada più si sporcano si piegano si spezzano.
guarda cosa fa la rabbia, acceca proprio pensa Sem ma subito grida, a modo suo, come fanno i semafori e come fanno è un loro segreto che non ci diranno mai! – Ehi! Fermati! Fermati se no ti schiacciano!
A quest’ora il traffico è scarso però c’è poca luce e il corpicino grigio della tortorella si confonde con l’asfalto. Le probabilità che una macchina la veda e riesca a evitarla non sono molte, ragiona Sem mentre si spreme tutte le lampade in cerca di un’idea … tutti sanno che le idee hanno spesso la forma di una lampadina ma questo non significa che al nostro semaforo multi lampadato le idee vengano schioccando le dita, anche perché non ha dita da schioccare.
Però in quella strana testa scatolata un’idea si accende sul serio. Sem fa due conti, perché tra poco scatterà il giallo automatico del notturno, non può evitarlo ma intanto può mettere un rosso così rosso che costringa le macchine a rallentare già da lontano chiedendosi cosa sia mai quel rosso rossissimo, come certe volte è la luna o il sole o la pelle. Un rosso che nessuno avrebbe potuto ignorare. Un rosso che sembra gridare a più non posso Fermatifermatifermati.
È una stranissima sera di fine settembre, di quelle che capitano quando perfino l’aria si stupisce delle cose belle e rare che possono succedere.
Perché poco dopo il giallo automatico arriva puntualmente, Sem non può evitarlo, ma come per miracolo il fanale giallo che ha appena iniziato a lampeggiare scatta fuori dal suo posto come se volesse fare CUCÙ! e si mette a penzolare in fuori, illuminando in pieno la tortorella esausta e sofferente ormai quasi in mezzo alla strada.
Lei non capisce e pensa confusamente in tortorese che non può finire così mentre Sem spera in semaforese di riuscire a proteggerla meglio con quel giallo lampeggiante e penzolante che forse è perfino più visibile del rosso rossissimo. Solo che il dondolìo sta già rallentando, quando si fermerà del tutto la luce disegnerà un cerchio sull’asfalto e non è detto che la tortorella sia dentro quel cerchio perché sta continuando a trascinarsi verso il centro della strada.
Vrrrrrroooooomm una moto, una di quelle potenti, con un fanalone bianco così forte che cancella di prepotenza il giallo del fanale ormai quasi fermo.
Vrroom vrroom vrooommmmm arriva arriva arriva addosso alla tortorella che nasconde la testina sotto l’ala sana e poi sente solo un gran colpo di vento che la sposta ancora più in mezzo alla strada. La moto è già un punto rosso e niente più.
Ma c’è una cosa buona: lo spostamento d’aria è stato così forte che il fanale cucù ha ripreso a ondeggiare con forza meno male così lo vedono meglio pensa Sem
Un altro motore. È una macchina. Va forte anche lei, ma la ragazza seduta accanto al guidatore all’improvviso si tira su e per vedere meglio spiaccica la testa contro il parabrezza
– Attento… c’è qualcosa che si muove lì
– Dove lì? – fa il fidanzato tutto preso dalla guida
– Ma lì, sotto quel semaforo rotto!
Screeeeek!
andata… finita… questa è stata una frenata disperata… la macchina ce l’ha messa tutta per fermarsi ma per fare una frenata così andava troppo forte, non può esserci riuscita…
Quando Sem torna a guardare l’incrocio, è sicuro di vedere una frittata sanguinolenta di piume e ossicini, invece c’è una coppietta giovane che ha bloccato l’auto in mezzo alla strada con tutte le luci accese.
Lei sta raccogliendo la tortorella in un fazzoletto. Lui si guarda intorno, conosce bene quella zona perché da bambino andava proprio in quella scuola che dà sull’incrocio e un sacco di volte aveva preso a fiondate gli uccelli. Forse alla tortorella è capitato proprio questo. Non era una cosa carina ma lui in fondo era un bambino, pensa perdonandosi un poco. Si guarda intorno, perché gli sembra di ricordare che dovrebbe esserci un veterinario in zona. E infatti c’è. Ecco la croce illuminata. Se non c’è il medico, ci sarà un cartello con un numero di telefono. Però c’è anche qualcosa di strano, ma non capisce cosa.
La sua ragazza gli indica il semaforo, con la luce gialla penzolante come un cucù rotto che li illumina a intermittenza, loro due e la tortorella.
Mentre risalgono in auto con la tortorella nel fazzoletto il fidanzato pensa che qualche cretino, dopo aver fiondato la tortorella, deve aver fiondato anche il semaforo.
Ugo,
ti faccio tantissimi complimenti perché scrivere racconti per bambini è di una difficoltà assurda: c’è bisogno di coniugare una storia interessante, che tenga viva l’attenzione del giovane lettore, utilizzando una prosa leggera, che favorisca il piacere della lettura.
Io non se sono assolutamente in grado; tu, invece, ci sei riuscito alla perfezione.
Per di più hai utilizzato uno stile all’apparenza semplice e diretto ma, in realtà, ricercatissimo nella scelta dei vocaboli e nell’ironia dei dialoghi.
Il tutto si conclude con un messaggio finale che ogni educatore dovrebbe cercare di trasmettere ai giovani: trattate gli animali come esseri animati, non come bestie, spesso lo meritano più degli uomini.
Bravissimo.
Che bello questo racconto, delicato piacevole e scritto con studiata semplicità, entra nella mente e nel cuore con una leggerezza straordinaria.
A mio avviso si po’ definire per tutti senza “limiti di età”.
Bravissimo Ugo!!
Gianluca, Lorenzo
siete troppo generosi, grazie mille !
Caro Ugo,
questo racconto è delizioso! La delicatezza d’animo del semaforo Sem…. Ma i semafori hanno un’anima? Nella tua storiella sì! Ed è bellissimo! Complimenti.
Ci sono tutti gli ingredienti per una bella storia per bambini: la rabbia, l’amore, la compassione, l’amicizia, il dolore e, ovviamente, il lieto fine. Complimenti! La storia scivola via leggera e comprensibile per tutte le età. Bravo.
Germana, Roberto
grazie mille per le vostre belle parole!
Ho letto il racconto perché volevo ricambiare il bel commento che tu hai fatto al mio. Purtroppo il tuo è un racconto per bambini e io non leggo e non commento i racconti per bambini. Trovo che essi siano i più difficili da scrivere. Quindi mi limito ad ammirarti perché hai fatto una cosa ci cui io non sarei capace.
Ciao Ugo,
il tuo racconto è molto bello. Il dolce Sem è un personaggio adorabile, curioso, coraggioso e commovente. E i giochi di parole sono divertenti e perfetti, aggiungono quel tocco in più alla tua storia che la rende adatta anche ad un pubblico adulto. Complimenti!
Meraviglioso questo racconto ! ..Tra l’ altro, ormai lo conosco a memoria perchè ogni volta che lo leggo per poi commentarlo vengo interrotta da qualcuno o qualcosa e non ci riesco mai!..speriamo sia la volta buona! Intanto è davvero educativo, cosa importante per una favola che si rispetti, poi trovo fantastica la dinamicità ( che viene ben rappresentata, anche, dalla complessità dei sentimenti umani ) che si sviluppa in uno spazio così ridotto. Hai una scrittura ” fiabesca ” tanto piacevole..e l’ ironia le fa da contorno..insomma..SEMAFORO VERDE per te Ugo 😀
Costantino, un “non-commento” molto lusinghiero, grazie mille !
Carola, grazie mille per le tue belle parole!
Caro Ugo, un bel raccontino didattico adattissimo per la scuola! Oggetti pensanti e parlanti che interagiscono con gli umani , ma più compresi dalle bestiole .A mio figlio, quand’era piccolo, il tuo racconto sarebbe piaciuto molto, di sicuro! Come vorrei anch’io riavere indietro lo stupore infantile! E ti dico :bravissimo! Non sei stato per niente’infantile’ …non so se mi spiego!
Molto carino, scrivere per i bambini è difficile, interessarli e portarli su una storia che è anche educativa è importante. bravo
Complimenti, il tuo racconto è denso di messaggi positivi, di amicizia e di amore che faranno sicuramente bene ai bimbi che ascolteranno la tua favola.
Ti ringrazio per le parole che hai avuto per il mio racconto.
Che racconto delizioso! Anche a me è piaciuto molto il linguaggio utilizzato e i personaggi teneri e delicati. Sarebbe bello vederlo illustrato!
Ciao Ugo, scrivo continuamente racconti e pur cercando di usare un linguaggio semplice, scrivere per bambini è cosa ben diversa che prescinde dallo scrivere semplice. Bravo sia per questa tua capacità sia perchè riesci comunque a coinvolgere i non – bambini.
In risposta a Carla, Francesca, Gloria, Ivana, Laura, Stefania.
Mi permettete di accomunarvi in un unico grande e affettuoso grazie? GRAZIE 🙂
ps – questo Sem è un episodio di una serie, l’idea è che prima o poi ci siano anche le illustrazioni…
Ugo mentre leggevo me lo vedevo già illustrato! Azzeccatissima l’idea di una serie di episodi con Sem protagonista: le illustrazioni potrebbero semplificare ulteriormente la narrazione e renderlo adatto a più età. Azzardo che ci potrebbe stare anche una mini-serie animata…non si sa mai, ci sono molti progetti per le scuole anche in collaborazione con la polizia stradale. In bocca al lupo!
Ugo,il tuo racconto é fantastico! Da come scrivi, devi essere un “veterano” del settore. Scrivere un racconto per bambini è un’impresa ardua… è difficilissimo!
Ti auguro che tu possa vederlo illustrato e pubblicato.
Complimenti.
Lidia, grazie mille per le tue parole e i tuoi suggerimenti. Pensa che inizialmente doveva proprio essere una serie cartoon ma le difficoltà si sono rivelate insuperabili, almeno per il momento. Per cui, intanto crepi il lupo, poi si vedrà 🙂
Mariangela, grazie mille per i tuoi bei complimenti e per l’augurio, chi sa che non porti fortuna 🙂
Buongiorno! E buongiorno davvero con un racconto così delizioso. Personalmente adoro i racconti per bambini – sarà a causa della fanciulla che resiste in me – ma trovo che questo abbia qualcosa in più. Intanto l’ambientazione: è difficile leggere dei racconti per piccoli che si svolgano nel bel mezzo di un paesaggio antropizzato, in genere vedono come sfondo paesetti incontaminati che si ergono in cima a una montagna, castelli, prati, alberi, mentre il tuo è adattissimo ai bambini di oggi, immersi nel traffico autoveicolare, nel cemento ecc. Penso che questo lo renda più attinente alla realtà che circonda le novelle generazioni e “arrivare” a una comprensione più immediata. Poi mi sono piaciuti molto i neologismi con cui lo hai infarcito, oltre a essere onomatopeici, danno l’idea che ogni essere vivente si esprima e abbia una coscienza. Un messaggio in più che invita al rispetto di tutto e tutti, soprattutto della vita.
Ugo, un racconto che delizia.
Dolcissima la storia ed il suo protagonista (leggendolo ti accorgi di voler bene ad un semaforo!!!)
Sarò mai capace di guardare un semaforo allo stesso modo d’ora in poi? 🙂
E geniale la trovata del linguaggio, divertente, originale ed accattivante.
Ti auguro che le imprese dell’eroico Sem siano presto illustrate, io intanto, con il tuo permesso, leggerò questa ai miei bambini!
Bravo!
Non ho niente da aggiungere ai commenti che ho appena letto, ripeterei le stesse cose. Sicuro però che, sentendomi sempre bambina nell’anima, non guarderò più nello stesso modo i semafori. Magari uno nelle vicinanze è proprio Sem!
Chiara, Consuelo, Dominique
Con dei commenti così Sem arrossisce e balbetta… vi ringrazio molto io per lui 🙂
Ciao Ugo, bella idea ed educativa per giunta, sia per gli automobilisti ma soprattutto per infondere l’amore per gli animali (che io adoro).
Bravo mi è piaciuto.
Molto bello davvero il tuo racconto che parla ai bambini senza usare il “bambinese” ma anzi un linguaggio vivo e vispo come sono loro. Secondo me, prima che ai simpatici personaggi hai dato voce al fanciullino che è in te. Mi pare quasi di vederti fare i rumori che poi hai tradotto così bene sul foglio, e sono sicura che ti sei divertito un mondo, o sbaglio? Anch’io mi sono divertita. Grazie.
E scusa se ti ringrazio qui ma il tuo commento al mio è andato perso. Ho fatto però in tempo a leggerlo e l’ho salvato nella memoria a lungo termine.
Elvira, l’idea era proprio questa, sono contento che sia arrivata
Marcella, hai colto nel segno, più o meno è andata come dici tu
Vi ringrazio molto 🙂
Ciao Ugo, premetto che i cosiddetti racconti per bambini, li apprezzo di più ora che sono grande, perché puntano dritto al sentimento che è dentro di noi e smuovono quella compassione della semplicità che crescendo si viene in parte a perdere. Quando le favole sono scritte bene, non hanno età e non hanno tempo e con questo tuo racconto mi hai fatto temere tantissimo per quella povera tortorella (sono una di quelle che si ferma per strada anche per far passare una rana, o che quando è già tutto avvenuto scende dall’auto per dargli degna sepoltura). Il linguaggio poi mi è piaciuto tantissimo.
Ahhh, se tutti avessero un’anima!
Ugo,
racconto delizioso. Belli i giochi di parole e i neologismi. Da farci un fumetto.
Paola. Un fumetto ? E perché no ? Non ci avevo mai pensato… chissà
Rosa Maria. Che belle parole, che bei gesti!
Grazie mille a entrambe 🙂
Ho un amico fumettista, bravissimo e piuttosto noto. Se vuoi vi metto in contatto.
Grazie mille per l’offerta Paola, un contatto in più è sempre prezioso. Devo dire che hai messo in moto una riflessione: per il mio lavoro sono già in contatto con illustratori e fumettisti ma non ho mai pensato di coinvolgerli perché Sem, a guardar bene, non è un soggetto da fumetto: il lato visibile è statico, quello invisibile è affidato alla fantasia di chi legge e in più c’è un minimo di ricerca nel trattamento della lingua che forse non si adatta al fumetto. Magari è un limite mio e un fumettista particolarmente bravo e sensibile può schiodarmi… da me stesso. Grazie ancora 🙂
Racconto delicato e prezioso. Molto lontano da quello che attulamente nutre le menti dei nostri bambini. Bravo davvero!
WOW! Non ce la farei mai. Scrivere per i bambini… non saprei proprio da dove partire. Bravo!
Grazie Les UBU, io spero che questa lontananza – condivido completamente la tua sensazione – possa diventare più interessante di prevedibili vicinanze.
Eccomi finalmente… trovato il tuo racconto! Simpatici i vari uccelli con le proprie peculiarità e fa proprio simpatia Sem, tutt’altro che oggetto inanimato, ma con grande animo e buon cuore! Mi accomuno a chi ti ha augurato una pubblicazione illustrata, magari più storie con Sem protagonista! Ai miei bambini piacerebbe molto! Complimenti!
Maria Cristina, in verità non sapevo neanche io da dove partire, mica per niente questa è la terza stesura
Silvia, auguri molto molto graditi e se leggerai questo Sem ai tuoi bimbi spero tanto che si divertano tanto e si commuovano un pochino
Vi ringrazio di cuore 🙂
Un ricco mondo di uccelli in una favola moderna. Il semaforo è un vero amico che senz’altro i bambini ameranno per la sua generosità.
Bravo anche per la scrittura.
Grazie del pensiero Piera, Il più grande desiderio di Sem è proprio quello di piacere ai bambini 🙂
Complimenti Ugo, davvero: scrivere per bambini è un impresa difficile da far tremare veramente le gambe perché ci vuole tutto: leggerezza, stile, fantasia, ironia, inventiva e soprattutto voglia di divertirsi (perché se uno non si diverte quelli lo capiscono!). E qui c’è tutto!
mi sono divertita un sacco e ho sofferto per la tortorella, in fondo è questo che devono fare le fiabe, e a te è riuscito benissimo! guaderò i semafori con dolcezza da adesso in poi
Ciao Ugo, leggendo questo tuo racconto, l’ho associato a quei libri cartonati di mille colori che attirano tanto i bambini.Uno stile semplice e ricco di parole onomatopeiche che piacciono tanto ai più piccoli.Scrivo favole anche io e credo che sia fondamentale lasciare un messaggio positivo e tu l’hai fatto. Molto carina e tenera.
A Francesca, Marco e Nina un grande grazie per le vostre belle e incoraggianti parole. Sem si imbarazza un poco ma vi abbraccia… come faccia non si sa ma lo fa 🙂
Ciao Ugo, sono uno dei 25 vincitori di Racconti nella Rete 2016 ed anche io ho partecipato come te nella (sezione bambini).
Con il tuo carinissimo racconto ho vissuto tre stati d’animo:
Rosso come la passione con cui ho partecipato a questo concorso.
Giallo come l’energia condivisa con gli altri vincitori
Verde come la speranza che serve per affrontare positivamente questa avventura.
Detto ciò, ti faccio tanti complimenti per la semplicità e delicatezza della tua storia.
P.S Il mio racconto è: “Un giorno in più”, appena scatta il verde corri a leggerlo!
Ciao Ciao
Un racconto moderno che saprá catturare l’attenzione di tanti piccoli. La magia del miracolo nella quotidianità, complimenti, è difficile entrare nel mondo dei bambini. C’é dentro una grande umanitá. Bravo!
Ugo, straordinario il tuo racconto! Incredibile la tua leggerezza e fantasia, che lo rendono adattissimo ai bambini ma sicuramente anche agli adulti. Mi allineo a quanto hanno commentato altri, ossia che questo genere dev’essere difficilissimo, e tu e la sei cavata egregiamente. Bellissimi i giochi di parole, riuscitissimo il linguaggio confidenziale, poetiche nella loro semplicità le descrizioni. bravo!!
Barbara, grazie mille per il tuo allegro commento colorato!
Antonellas, ma i piccoli sono moderni o sono “solo” piccoli? Grazie di cuore !
Giada, troppo buona davvero! Un grazie grande e sincero!
Veramente carino questo racconto per bambini ma anche per adulti….l’amore ed il rispetto per animali e cose infatti, purtroppo, non é da tutti! E complimenti anche per la ricchezza di vocaboli originali … chissà che non abbiano fortuna come il famoso “petaloso”.
Ciao Ugo, davvero bello e dolce il tuo racconto, con il semaforo Sem che si può davvero dire abbia un “cuore d’oro”, mentre cerca in tutti i modi di salvare la tortorella.
Complimenti, oltre che per la storia anche per la tua scrittura. Non è affatto facile scrivere semplicemente come hai fatto tu.
Cara Lucia, cara Nicole, grazie davvero per le vostre parole, fanno venir voglia di smettere di lavorare e di mettersi a scrivere 🙂
Piacere di leggerti Ugo! A me la cosa che è piaciuta di più del tuo racconto è la scelta lessicale che hai fatto, l’uso dei superlativi, i suoni con cui l’hai arricchito e la chiave lieve, ironica sulla quale l’hai srotolato. Credo tu facci)a bene a pensarlo come un episodio di una piccola serie, e che debbano esserci delle illustrazioni. Le illustrazioni sono fondamentali per i più piccoli: una storia di sole parole a loro non basta. Inoltre non ti permette di far fruttare il portato animista che la tiene in piedi. Per dire mio figlio ha amato molto la Pimpa di Altan e la Pimpa è geniale perché parla con gli oggetti, esattamente come fanno i bambini.
Certo la tua è una bella scommessa: un oggetto per protagonista e per di più impiantato in un punto! 😉
Delizioso. Veramente bello.Gran ritmo, scritto benissimo. Finale perfetto. Complimenti Ugo
ahaha “piumacchiere”, anche solo quello, val ben un applauso! Che simpatico questo semaforo. Da oggi guardero’ tutti i suoi simili con occhi diversi 🙂
Corrado, Ombretta, Simona !
Siete molto gentili e ancor più generosi, grazie mille davvero!
Televisione, videogiochi e internet spesso dimenticano che ai bambini, almeno a loro, si dovrebbe sempre far conoscere la bellezza di gentilezza, bontà d’animo ed ironia. Tu Ugo, come mostra il tuo racconto, ce l’hai invece ben presente: per questo ti ringrazio.
Grazie a te per le belle parole, gentile Riccardo!
Ugo complimenti!Sem è diventato in breve tempo amico di noi tutti e lo sarà anche dei tuoi piccoli lettori!bello il linguaggio, smart e ricercato al tempo stesso, importante il messaggio educativo.
Bravi tu e Sem!
Davvero bello e ben scritto. E’ una fortuna che io abbia un nipotino di cinque anni a cui poter raccontare la tua deliziosa storia! Poi ti racconto come l’ha presa.
Elisa! Sarebbe veramente bello e lusinghiero per me se Sem fosse diventato amico di tutti, lui è certamente amico dei buoni, dei puri e dei bambini. Grazie per le tue belle parole!
Iaia! Grazie per aver dedicato del tempo a Sem e se avrai voglia di leggerlo al tuo nipotino mi piacerebbe molto sapere com’è andata, anche se già mi tremano i polsi, ma spero che almeno un poco gli piaccia 🙂
Ugo, congratulazioni a te e un saluto al caro Sem
Ci si vede a Lucca!!!
Complimenti Ugo!
Congratulazioni a Ugo e Sem! 🙂
A TUTTI
Ieri ho saputo con molta emozione che Sem è andato avanti… cosa difficilissima per un semaforo! E con questo finisco di parlare di lui e di me.
Parlando di voi, invece.
Ci sono stati momenti in cui leggere i vostri racconti era diventata una sorta di dipendenza e attendere i vostri commenti pure, una dipendenza buona di cui posso solo ringraziarvi tutti insieme, riunendovi in un grande bouquet di sensibilità e talenti. Siete un caleidoscopio straordinario di esperienze e sapienze, vite e invenzioni uniti da questo filo rosso che è la passione per la scrittura. Non si può che ammirarvi e ringraziarvi per tutto quello che dalle vostre storie si può prendere, per capire, per vivere e anche per scrivere. Un grande grazie da Sem 🙂
Ugo,
VITTORIA INECCEPIBILE.
Vedrai che stasera Sem farà baldorie per festeggiare, inondando la strada con il suo caleidoscopico arcobaleno a tre colori.
Speriamo non ci siano incidenti!!! 🙂
Ti voglio ringraziare, inoltre, per i tuoi commenti propositivi e puntuali: non nascondo che molto spesso ho selezionato i brani da leggere seguendo la scia delle tue recensioni!
Ci vediamo a Lucca.
Vai, Ugo! A tutto gas!
Semaforo verde!
Sono molto contenta per te Ugo e per Sem. Spero che questa sia per te l’occasione per mettere mano all’idea di trasformarlo in un inizio di… deciderai tu e lo vedremo tutti.
In Bocca a Sem!
Fra tutti i racconti vincitori, questo mi stava particolarmente a cuore. Mi sarebbe davvero dispiaciuto se qualcosa fosse andato “storto”. Ebbi già a complimentarmi, ma voglio farlo di nuovo perché hai davvero un grande talento! bravissimo Ugo 🙂
Sono troppo felice per la tua vittoria, mi è piaciuta così tanto questa tua favola, Ugo. Bravissimo!
Ciao Ugo, ero certa di trovarti tra i vincitori e sono felice di conosceti. Ci vediamo a Lucca
Ugo, come sta Sem? Porti anche lui a Lucca? Son curiosa di conoscerlo e vedere di che colore vestirà.Verde , spero!
Attendo la serie! Complimenti Ugo, grazie per la bella storia che regalerai ai bambini! (Alle mie figlie è già piaciuta!)
Caro Ugo, congratulazioni, sono felice che il tuo bellissimo racconto sia nei 25, ancora tanti complimenti.
Grazie anche per aver animato, insieme a molti altri, con i tuoi preziosi commenti, questo straordinario “caffè letterario”
Ugo, non so che dirti: hai un modo di scrivere davvero impressionante. Tutto è pervaso da dolcezza e dalla giusta dose di ironia, il linguaggio è semplice ma mai sciatto, anzi, è adornato da degli intelligenti giochi di parole. E poi davvero ben strutturata la storia: dall’amicizia iniziale di Sem con i vari uccellini, il litigio tra le tortorelle, il climax che costringe il lettore ad andare avanti nella lettura…! Confesso che, facendo questo racconto parte della sezione per bambini, immaginavo e speravo che la tortorella non facesse una brutta fine… però ero curiosa di vedere come l’avresti salvata e devo dire che sei stato davvero bravissimo!
Mi accodo a chi ti ha detto che questo racconto è sì per bambini, ma adatto ad essere letto e apprezzato anche dagli adulti.
Complimenti per la meritata vittoria!
Eleonora, troppo buona! Sem ti ringrazia in questa domenica con ancora poco traffico. Ma soprattutto complimenti anche a te, “Zucchine sott’olio” è un racconto bellissimo 🙂