Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2017 “Sicilianite” di Salvatore Vitale

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2017

a- “Duttùri, duttùri, sugnu malàtu!”

b-  “Chi c’avi?” rispose il medico della Mutua.

a-  “Sono ammalato da molto tempo, non riesco a capire bene di

       cosa, ma credo si tratti di una malattia antica, che nel tempo,

      è diventata cronica”

     ” Pì favuri, mi facissi u’ cettificatu, cà non ci posso andare, in queste

      condizioni a travagghiari!”

b- “Aspetti che la visito, amico mio, si spogli, si sdrai sul lettino e

     dica trentatré.

     Va tutto bene: il cuore, i polmoni, la pressione…., ma credo che

      il suo Male sia più che altro pscologico”.

a-  “Vede, dottore, io vivo in questa Terra da quando sono nato,

      tranne alcuni viaggi ed alcune fermate di lavoro all’Estero e al

      Continente, e qui ci sono tornato come chiamato da chissà quale

      Sirena dal canto ammaliante.

      Iù nun ci pozzu stari, senza sèntiri u’ sciauru di gelsumìnu!

      Ho provato e riprovato a staccarmi da qui, ma è più forte di me,

      ogni volta ci casco e ci ritorno…..è grave, dottore?”

b- “Dopo la sua anamnesi, le devo formulare la diagnosi, ma non

     si preoccupi, il suo Male non è così grave come lei pensa!”

    “Trattasi di Sindrome cronica acuta da Sicilianìte, un Morbo che

     colpisce chi nasce e cresce in quest’Isola”

     “Vede, amico mio, è difficile, a tuttora, individuare una terapia

      Tutti noi, Medici e Luminari della Scienza, abbiamo indagato a

    lungo e dettagliatamente il suddetto Male…..”

    “Dopo lunghe Sedùte, abbiamo convenuto che l’unico possibile

    Rimedio sarebbe quello di abitare lontano da quest’isola, perché

    starci significa essere “posseduti” da un Virus, ch’è quasi un “Dèmone”

    che sempre t’ammorba e ti paralizza”

    ” Purtroppo, le devo prescrivere la seguente Ricetta: tenere a debita

    distanza, ove possibile, detta Terra e i suoi corregionali, ma, soprattutto,

    astenersi dai “cannòli” e guardare ,a dèbita distanza, col cannocchiale

    gli arancìni!”.

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9 commenti »

  1. Salvatore,

    ribadisco ciò che ho già detto: adoro il tuo modo di scrivere personale e fantasioso, capace di far apprezzare anche ad uno del “Continente” come me il dialetto siciliano.

    La storia, poi, è simpaticissima, ironica e piacevole.

    Complimenti.

  2. Grazie Lorenzo. Chiaramente ci tengo alla tua cordialissima “recensione”. Ti dico un segreto: io trovo un piacere forte nello “scrivere”.
    E’ come se ti conoscessi! Simpaticamente, ciao.

  3. Un bel incipit per un racconto di sapore pirandelliano !

  4. Divertente! Bravo, Salvatore 🙂

  5. Grazie Jessica per il tuo simpatico commento. Ciao

  6. Caro Gesualdo, facciamo così: consideriamo questo mio racconto un omaggio “devoto” al nostro irraggiungibile Pirandello! Ciao

  7. E Bè…con una che, come me, ha una vera e propria passione per i dialetti, vinci facile caro Salvatore! Da quando, poi, mi sono innamorata pazzamente di Camilleri, per il Siciliano ho un debole. Il dilaletto, nel tuo racconto, è volutamente la forza e tu lo hai saputo, sapientemente, dosare con un ottimo Italiano rendendolo facilmente decodificabile dal contesto, offrendo ai tuoi lettor, i su un bel vassoi, un testo comprensibile e divertente! Complimenti Salvatore. Però, la prossima volta,su quel bel vassoio vogliamo anche i cannoli!! ;D

  8. Ti ringrazio, Gloria, per il tuo coriale e simpatico commento! Hai ragione: il dialetto siciliano può aiutare a vincere “facile”. Camilleri è un grande e non lo
    si può imitare. Io credo di aver trovato una mia “lingua” ed una mia “scrittura”, dopo anni ed anni. Per quanto riguarda i cannoli, se ti trovassi a passare
    in Sicilia, volentieri. Grazie e3 ciao

  9. Molto divertente. Credo anch’io di soffrire della stessa sindrome del tuo protagonista, anche se non sono nata in Sicilia. Ma ci vivo e fa parte di me ormai. E non parliamo dei cannoli di ricotta????. Bravo!

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