Premio Racconti nella Rete 2017 “Frammento 5” di Gianluca Zuccheri
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2017Victor danzava con eleganza tra drappi e spade di luce poi quel volo inatteso e violento.
Sentì il boato del pubblico, poi fu un lampo di oscurità e silenzio.
Gli sembrò di risvegliarsi nello stesso luogo, ma diverso, come succede nei sogni.
Una voce calma gli chiedeva: “..perché? ”.
Riconobbe Lorenzo anche se con lui non aveva mai parlato.
Quella domanda gli parve naturale come se riprendessero il filo di un discorso appena terminato.
Gli rispose pacatamente “…non so, forse per un suo sguardo, forse per il coraggio, alla mia età si è uomini se qualcuno te lo dice“.
Lorenzo attese perplesso: “… io sono comunque e mi basta e allora perché ? ”
Non vi era nulla di ostile in quella insistenza solo una sincera necessità di comprendere,
ma Victor non riusciva a spiegare, anzi forse non aveva una vera risposta.
” sento il sapore del sangue nella mia bocca…” disse.
Lorenzo tornò sul punto: “…è forse questo rito che dà valore agli uomini, vorrei capire ? ”
Victor, ebbe un lampo di consapevolezza: “..è la sfida Lorenzo ..la sfida tra Lei e noi. E’ per sentirti vivo tutte le volte che Lei ti sfiora”.
“..e per questo sei disposto a morire ?”
“Si.”
“…e sei disposto ad uccidere ?”
Esitò a lungo…“ non più.”
Vide in lontananza una donna con il dolore nello sguardo “ Mia madre… sta piangendo… “
“Si Victor…della mia mi resta il ricordo del suo respiro caldo”.
Fu allora che sentì una stanchezza immensa e un senso di conclusione,
guardò Lorenzo negli occhi : “ Andiamo ? ”
“ Si Victor, andiamo insieme.”
La sera del 11 luglio 2016 muore a Teruel in Aragona Victor Barrio aveva 29 anni era di Segovia e faceva il torero.
Il toro si chiamava Lorenzo di 4 anni e pesava 580 Kg.
Gianluca,
anche questo tuo frammento mi ha coinvolto fortemente.
Il tuo stile ricercato e al contempo sintetico, quasi tratteggiato con l’uncinetto, è un potente veicolo di emozioni che arriva dritto al lettore.
Originalissima l’idea della corrida.
Molto bravo!!!
Lorenzo, grazie sei sempre acuto e cortese nei tuoi commenti!
Ciao Gianluca,
il tuo racconto è molto intenso, breve, con uno stile diretto, ma forse proprio per questo efficace. Il finale sorprende e al tempo stesso fa riflettere, mette in luce la bestialità e l’irrazionalità di un “rito” che è solo assurda legittimazione di una violenza inutile. Sveli una parte dell’uomo che affascina e sconvolge. Mi è piaciuto molto!
Gianluca, non avevo ancora letto i tuoi frammenti. Devo dire che mi sono piaciuti entrambi nel loro mescolare prosa e poesia, ritmo e narrazione. Le tematiche sono entrambe molto forti e coinvolgono il lettore. L’idea poi che ci sia una serie di frammenti, non si può che chiamarli così!, incuriosisce molto e dà lla sensazione che nonostante siano pezzi a sé stanti, vivano in qualche modo nella relazione tra loro.
Grazie Ivana per aver letto entrambi i “frammenti” sono felice delle tue parole, forse hai ragione tu esiste un nesso che li lega insieme o si potrebbe trovare.
Ammirevole anche questo frammento, Gianluca.
Mi fa impazzire il tuo scrivere, raro e inconfondibile, unico direi.
Ti trafigge nel profondo assistere alla perpetua lotta dell’uomo, con la bestia, con la morte… ma perché?
Non esiste risposta che dia un senso, se non l’amore materno che attraversa specie e accomuna tutti gli esseri. Ma quanto grande è questo racconto?!
Grazie Marcella di aver letto anche questo frammento, la tua è una lettura profonda che genera straordinarie riflessioni.
grazie grazie
Gianluca, il tuo modo di scrivere mi colpisce ancora, ma stavolta quello che hai scritto è arrivato dritto al cuore, perché la sofferenza degli animali mi penetra ogni volta come un dolore personale. Bravo
Bellissimo il tuo frammento, Gianluca. In poche righe sei stato capace di dar vita a una storia originale, profonda e con un gran finale. Complimenti!
Grazie Serena per aver letto uno dei mie frammenti, i tuoi commenti mi lusingano.
Ciao Gianluca, ho letto entrambi i tuoi frammenti. Poetico il n.22. nella tua descrizione di una diversità che dovrebbe chiamarsi umanità, carità, amore ma che per i più non è altro che follia. Nel n. 5 racconti l’eterna sfida dell’uomo con la morte. Originale, denso di emozioni e con un finale che ci costringe a raccogliere frammenti di noi. Veramente bravo!
Grazie Ester per averli letti e apprezzati entrambi.
poetico, essenziale, profondo. Bravo Gianluca
Grazie mille Nina per aver letto il frammento 5
Bellissimo anche questo frammento Gianluca. OLE ‘
Bella l’idea del frammento, bello il tema, bella la scrittura
I tuoi “frammenti” sono lampi di luce che in un attimo rivelano la vastità di un mondo coperto di tenebra. Eleganza, equilibrio, cura armoniosa dei dettagli… e la stoccata finale, degna di un Cyrano! Mi piace molto 🙂
VINCENZA, il tuo commento è il parallelo che fai mi riempie di gioia profonda , questa gioia la conserverò a lungo
Grazie Vincenza!!
Bravo: un plauso anche al toro
Leggendo, e rileggendo questo “frammento” ho avuto la sensazione di avere tra le mani una foto scattata al momento giusto. Di quelle foto in cui l’autore riesce a farti cogliere proprio gli sguardi che nell’ultimo istante, riescono in quel frammento di secondo, a raccontarti una vita di emozioni. Sintesi efficacissima. Veramente bravo
Complimenti Ginaluca… hai uno stile particolare, diverso da tanti altri.. e riesci a rendere ” forti” e “vive” anche poche righe!
Molto originale il tuo stile, Gianluca, e davvero ben costruito il racconto che magistralmente si chiude con la sorpresa finale. A chi appartiene veramente – viene da chiedersi in certe circostanze – quella che definiamo “umanità “?
Peccato che si capisca troppo tardi, quando non c’è più rimedio, che – per sfidare la morte – non valeva la pena uccidere. Il tuo racconto, Gianluca, non è solo ingegnoso, ma contiene anche un messaggio a mio parere molto importante, soprattutto di questi tempi.
Grazie per i vostri commenti
@Daniela per aver letto questo Frammento e per averlo apprezzato le tue parole mi rendono felice
@Riccardo hai colto bene lo spirito, in realtà è un racconto sul significato della Morte
Stile originale ed efficace per affrontare argomenti di grande attualità. Purtroppo oggi di toreri ce ne sono fin troppi e ci lasciano senza risposte proprio come accade al piccolo Lorenzo. Complimenti
Lucia, il tuo commento è molto apprezzato, grazie veramente tanto per le tue belle parole
Ho letto i tuoi Frammenti, li trovo intensi e originali , dire bravo è poco!
Grazie Anna Rosa, il tuo gentilissimo commento, mi riempie di gioia!
mi è piaciuto molto il tuo racconto che si comprende bene solo alla fine e si fa rileggere più di una volta. Mi piace il pensiero animalista sotteso al tuo frammento che dichiara che non c’è vera differenza tra gli umani e le altre creature, soprattutto di fronte alla Morte , che tutti vince. Proprio oggi un altro toreador è stato ucciso dalla cornata della povera bestia che stava egli stesso uccidendo. Quando finirà questo triste spettacolo, retaggio di epoche a dir poco tribali? Quando si capirà che non si deve uccidere, soprattutto per stupido divertimento? Come se vedere uccidere fosse un divertimento. Il tuo frammento dice molto in questo senso, con un dialogo scarno e profondo , con poche immagini del vuoto e della malinconia post mortem. Bravissimo!
Cara ANNALISA grazie per aver letto questo frammento,
hai sicuramente colto perfettamente il significato e le tue belle parole mi colpiscono profondamente.
Esiste una ragione per la quale l’ho scritto che non è molto evidente, ma per me importante,
in quei giorni molte persone Inneggiavano all’uccisione di un uomo perché torero.
In questo macabro gioire vidi la stessa assurda celebrazione della morte della Tauromachia.
Perché la “morte” ha sempre il suo affezionato pubblico ?
Lorenzo vuole capire questo. La sua ”pietas” verso il carnefice è la via per arrivare al punto.
Toro e torero in questo unirsi senza odio uccido lo ” la morte che da spettacolo”.
…e che il pubblico, da qualunque parte stia, vada in pace.
Hai ragione : essere animalisti non significa inneggiare alla morte di un torero, dimenticando l’umanità che contraddistingue le persone sensibili. Riguardo lo spettacolo della morte penso che ci sia sempre stata in molti, che non definirei umani, la stupida morbosità di assistervi, ad esempio di fronte ad un incidente stradale e in più adesso si vuole riprendere col telefonino l’evento drammatico, offendendo la dignità di chi lascia questa vita. Chi ama gli animali, considerandole creature come noi, ama anche i suoi simili, come ci ha insegnato san Francesco che tu hai mirabilmente ritratto in un altro tuo frammento. Bravissimo!