Premio Racconti per Corti 2017 “Absolutely!” di Silvia Bove
Categoria: Premio Racconti per Corti 2017E’ un pomeriggio autunnale. Una signora anziana esce di casa, attraversa la strada ed entra in un supermercato. Guarda per qualche minuto lo scomparto della frutta, poi quello della pasta, infine procede verso l’uscita.
“Signora, è sua la busta?” Gli chiede una ragazza alla cassa.
Lei si volta, sorride e risponde: “ Absolutely!”
“ D’accordo, allora. Sono due euro e dieci”
“ Absolutely!” Dice la signora allungando una banconota da cinque. La commessa le restituisce il resto guardandola perplessa.
All’uscita del supermercato un uomo alto con le ciabatte e una mano posta sull’altra come per ricevere l’ostia santa. “ Io avere un po’ fame. Può aiutare?”
“ Absolutely!” Fa la signora porgendo all’omone di colore la sua borsa e la busta con la spesa e proseguendo la sua camminata.
L’omone guarda dentro la busta, affonda la mano e trova del pane. Lo addenta senza pensarci. Poi, guardandosi intorno, prova a intercettare l’anziana signora.
Nel frattempo un poliziotto che passava da quelle parti, lo ferma e gli domanda cosa ci faccia con una borsa da signora e una busta della spesa . L’omone gli racconta quanto avvenuto: una signora anziana gliele aveva donati senza pensarci, ma a lui sarebbero bastati pochi centesimi o anche solo un pezzo di pane.
Il poliziotto pone due mani avanti e, sfoderando la sua espressione più autorevole, dice: “Va bene, va bene, venga con me per favore”.
L’omone lo segue senza fiatare e con la testa china, ma proprio quando sta per entrare nella volante della polizia le grida di una ragazza li costringono a voltarsi: “ Fermi! Fermi, per carità! Fermi!”
E’ una ragazza giovane, di circa ventitré anni, con dei pantacollant colorati e un piercing sul sopracciglio destro. E’ pallida e tossisce mentre parla. Si ferma a respirare. Poi, guardando il poliziotto, continua: “ Mia madre… E’ uscita… La borsa… è sua.”
“ Mia no, me l’ha data..” Fa l’omone venendo subito interrotto dal poliziotto.
“Sta zitto!” Sbraita il poliziotto. “Vada avanti” aggiunge guardando la ragazza e grattandosi la pancia.
“ La borsa è di mia madre..” Fa la ragazza “ E’ di mia madre… Mia madre..”
“ Ho capito. E’ tutto chiaro” fa il poliziotto. Poi, restituendo la borsa alla sua interlocutrice e strizzando un occhio, continua: “ Sua madre è stata EVIDENTEMENTE derubata. Porto subito questo delinquente in centrale…”
L’omone guarda fisso a terra.
“ Va bene, ma..” Balbetta la ragazza: “E’ strano…ho sbagliato.. ma è strano…”
“ Mi dica” Fa il poliziotto reggendosi alla cintura dei pantaloni, da cui fuoriesce una molle circonferenza.
“ Mia madre… E’ uscita senza dire niente… Io dormivo… Ma lei…”
“ Lei?”
“ Lei da questa mattina…”
“ Da questa mattina?” Domanda il poliziotto tendendo l’orecchio destro verso la ragazza. Lo stesso fa l’omone.
“ Da questa mattina dice solo una parola…”
“ Ho capito. E quale sarebbe…?”
“ ABSOLUTELY!” Fa l’omone “ABSOLUTELY! ”
“Esatto!” Assentisce la ragazza “Esatto! Continua a dire ABSOLUTELY… a tutti… Mio Dio, non dovevo addormentarmi, non dovevo addormentarmi, non dovevo… Il medico dice che ha avuto un ictus e non riesce più a parlare… Bisogna trovarla… Ho sbagliato. Ho sbagliato… Ha un tailleur rosa shocking e dei ricci grigi cotonati.. Ho sbagliato… Ma come potevo, come potevo immaginarlo? Sta sempre seduta su quella sua poltrona a fissare il televisore… Ho sbagliato.. Mi sono addormentata dieci minuti non di più… Dieci minuti..”
“ Si calmi, la prego. La ritroveremo, promesso!” Poi, rivolgendo un sorriso apatico all’omone, dice: “ Tu ci aiuti a cercare la signora, vero?”
“ ABSOLUTELY!” Fa l’omone alzando le mani, ridendo e mostrando una dentatura perfetta.
“D’accordo. Non deve essere lontano” Fa il poliziotto guardando l’orologio e poi posando lo sguardo sull’omone: “ Quanto tempo fa ti ha dato la sua borsa e la busta della spesa, bello?”
“ Said. Mi chiamo Said, bello” Risponde l’omone guardando fisso il poliziotto
“ D’accordo SAID. Quanto tempo è..”
“ Cinque minuti, capo. Non di più…”
”Bene, bene.. Grazie.. Allora.. Vediamo…” Fa il poliziotto grattandosi dietro la nuca. “ C’è un posto qui vicino dove sua madre va spesso o dove le piacerebbe andare.. Ci pensi bene, coraggio…”La ragazza dondola la testa continuando a dire: “ Non dovevo.. Non dovevo… Ho sbagliato…”
“ Signorina!” Fa il poliziotto alzando il tono. “Si concentri. C’è un posto dove sua madre andrebbe volentieri?” La ragazza alza lo sguardo e, asciugandosi una lacrima, dice: “ Il parco qui dietro!”
“ Bene, andiamo. Coraggio!” Said e la ragazza seguono il poliziotto.
Said continua a sgranocchiare la metà del panino.
La ragazza a balbettare: “ Non dovevo addormentarmi.. Ho sbagliato…”
“Può succedere” Le fa Said sfiorandole la spalla. “Può succedere. Io fiducioso.”
“I tre si fermano ad un incrocio. Il poliziotto si accende una sigaretta.
“Il parco è quello laggiù” Fa la ragazza.
“ Bene.. Bene… Fa il poliziotto.
Said gli fa l’eco.
Il poliziotto gli lancia un’occhiata infuocata.
Said sogghigna.
Il semaforo diventa verde, i tre attraversano sulle strisce. Un motorino sfreccia alla loro sinistra.
“ Idiota!” Fa il poliziotto fischiando con tutta la forza e diventando rosso.
Said scoppia in una grassa risata.
La ragazza sussurra al vento delle parole confuse: “Il parco… Ho sbagliato.. Mamma…”
“ Andiamo, capo!” Fa Said poggiando una mano sulla spalla del poliziotto “ Il semaforo… diventato rosso, capo”
Il poliziotto posa il fischietto, si volta verso il traffico inferocito e mostra il palmo della mano: “ Andate avanti” Fa ai ragazzi. Poi, indietreggiando e ondulando la mano, fa muovere le macchine e i clacson isterici.
Avvicinandosi al parco una musica a tutto volume coinvolge i tre, concentrati sulla loro missione.
Voltando l’angolo il parco si mostra ai tre, che sgomenti contemplano lo straordinario panorama:
Dei bambini e dei ragazzi in canottiera e con il volto impolverato ballano scatenati su un vecchio materasso sulle note di una canzone di Madonna: “Hung Up”. Con loro un’anziana signora con un tailleur rosa shocking e i ricci grici cotonati agita le mani in aria e le anche e tutto il corpo.
“ Mamma!!!!!” Grida la ragazza portandosi le mani alla testa: “ MAAAAMMMAAAAAAAAA!!!!!”
L’anziana signora si volta sorridente e, continuando a ballare, saluta la figlia.
“ MA CHE FAI MAMMAAAA? STAI BENE?” Domanda la ragazza all’anziana signora.
“ ABSOLUTELY!” Grida la madre: “ ABSOLUTELY!”
Le casse del camper parcheggiato dietro il parco continuano a rimbombare senza sosta e pietà per i vicini, che alzano le mani al cielo imprecando e ballando allo stesso tempo.
personaggi reali e follia che svela la realtà dell’assurdo, un gioco combinato di parti che inverte la previsione dell’attesa… sembra di vederli…. brava … sembra una quadro dipinto sullo schermo.. absolutely brava
Molto piacevole davvero! Un tormentone semplice e in un certo senso divertente, al di là delle sue problematiche cause, che caratterizza la storia e le dà un che di leggero e surreale. Questo racconto mi è proprio piaciuto 🙂