Premio Racconti nella Rete 2017 “Tu” di Claudia Janneth Baquero
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2017Sapevo che da qualche parte un mio simile mi aspettava. L’istinto non mi lasciava riposare e anche nei miei sogni pensavo soltanto a trovarti. Non avevo paura della morte. Non ero cosciente dei pericoli che mi circondavano mentre vagavo senza una meta precisa attraverso territori sconosciuti. Mi addormentavo la notte sotto le stelle, cercando riparo dal freddo invernale. Niente mi avrebbe fermato nel mio viaggio verso di te. Niente, eccetto un ramo spezzato che ha rotto la mia zampa con un dolore lacerante. Soltanto in quel momento mi sono resa conto di essere al buio, sola, affamata e indifesa e il peso della mia tracotanza mi è venuto addosso. Quella notte ho ululato alla luna cercando una risposta ma al mio lamento è seguito soltanto il silenzio. Stremata dalla fame e dal freddo, sono svenuta e poi mi sono svegliata nelle sue braccia. Con amore e dedizione un uomo mi aveva portato a casa sua per accudirmi come se fossi un cane. Per un po’ gliel’ho permesso perché avevo bisogno di rimettermi in piedi e dovevo ringraziarlo per avermi salvato la vita. Era comodo e bello essere amata, ma non potevo amarlo perché non era come me e non poteva capire la mia voglia di bosco e di libertà. Io cercavo di farglielo capire mostrandomi disobbediente e altera, con la speranza che un giorno mi mandasse via, ma lui sembrava non rendersi conto del mio crescente desiderio, del mio cambiamento, del mio digrignare i denti quando non volevo più essere toccata. Finché una sera, mentre riposavo ai suoi piedi di fronte al fuoco nella sua casa, ho sentito un ululato forte e chiaro, un richiamo ancestrale e preciso. Eri tu. E così mi sono alzata e sono uscita di corsa verso la montagna. Era una notte di luna e ho visto la tua siluetta sulla cima. I tuoi occhi mi guardavano incuriositi e famelici. Senza paura, ti sono corsa incontro con le mie zampe che sembravano non toccare la terra dall’allegria e dalla felicità di averti finalmente davanti a me. Ma quando ho avvicinato il mio muso al tuo, mi hai azzannata alla gola con i tuoi denti affilati e mi hai sbattuta per terra tra sangue e fango. Un dolore infinito mi ha colpito l’anima e, sotto la luna, ha smesso di battere il mio cuore. Ti avevo trovato amore mio, il mio simile, un altro lupo, ma tu mi cercavi per uccidermi, non per amarmi come io amavo te.
Denso ma essenziale e il finale mi ha fatto venire le pelle d’oca. Molto brava !