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24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2017 “I primi appuntamenti non si danno al cinema” di Giulia De Felice

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2017

In realtà i primi appuntamenti non dovrebbero esistere affatto.

C’è quel misto di incomprensione e di imbarazzo, di misto forzatura, c’è sempre un momento di distrazione in cui ti focalizzi più che sulle parole che vengono dette sui dettagli del viso della persona che non hai mai visto da vicino e che ti sta parlando e non riesci a seguire bene il discorso, e allora annuisci tantissimo, come a scuola quando eri avanti a tutto e non potevi farti i cazzi tuoi e quindi facevi finta di capire. Io pensavo:
è carina quella fossetta che gli si forma sul lato della bocca.
è carino il suo modo di posare la giacca sulla sedia
è poco carino che la cameriera venga a romperci le palle ogni due e tre chiedendo se vogliamo qualcos’altro.

sì, vorrei lui a casa mia, non per forza sul letto anche il divano va bene, mi basterebbe anche non sentirlo parlare ma vedere i suoi gesti, o che ride guardando a destra.
mi basterebbe vedere come si comporta nella sua quotidianità e non vederlo qui ingessato ed innaturale. Ecco perché i primi appuntamenti non mi piacciono.

Mi piacciono molto quei silenzi imbarazzanti in cui ognuno cerca disperatamente un argomento di cui parlare, ma capita inevitabilmente e allora in quell’attimo vorrei sempre sapere a cosa quella persona sta pensando.

Sono terribili invece secondo me quelli che si danno il primo appuntamento al cinema, e poi dopo escono e parlano del film, tristissimi, orrendi.

Si arriva al cinema con venti minuti di anticipo si comprano i pop corn e si mettono nelle quarte file, a me piacerebbe che il cinema fosse un po’ vuoto, e che l’incontro se proprio dovesse esserci dovrebbe essere durante la settimana, un mercoledì, magari di pomeriggio senza essere né un pensionato né tanto meno un bambino.
Mi piacerebbe che ci fosse quel secondo momento di imbarazzo che non riguarda il silenzio ma lo sfiorarsi le mani sul bracciolo della poltrona, cosa fare cosa non fare?

Gliela sfioro leggermente oppure sposto la mano? se poi sposto la mano pensa che non gliela voglia toccare e sbaglierebbe, perché le sue mani affusolate sono molto belle.

Invece il mio secondo appuntamento è stato proprio in un cinema, ed è stato di sera, avevo sonno e mi sono quasi addormentata, si addormentata,  ma probabilmente sarà stata la primavera perché si tende a dare la colpa alla primavera per tutto, qualcuno dice che sia dovuto al mio stato mentale alterato che sto attraversando una fase di cambiamento, mi risveglio soltanto di seguito ad una musica fortissima.

Impiego un po’ a mettere a fuoco che il bellissimo ragazzo seduto vicino a me si è appena accorto che mi sono svegliata, allora sorride sornione dando un’altra sorsata alla coca cola tiepida che ha in mano.
ma non dice una parola.
ma lui può fare tutto, è indiscutibilmente una persona a cui non verrebbe mai voglia di addormentarsi in un cinema anche se non lo conosco per niente, forse pensa che io mi droghi o peggio che io sia una di quelle che si addormenta quando guardo i film.
Io però non mi giustifico perché sono troppo in imbarazzo.
Invece lui mi si avvicina e mi dice soltanto che quando dormo forse sono più bella e che cosa gli vuoi dire più.

I primi appuntamenti non dovrebbero mai essere dati al cinema, perché al cinema non si parla con la voce, ma si parla con i gesti.

i secondi invece si, perché c’è il buio giusto per darsi il primo bacio, il secondo e il terzo, c’è il tempo per perdersi il film, e i dialoghi, c’è tempo per ritrovarsi con il corpo con la persona con cui ci sei andato.

il cinema è bello quando si esce e tutti commentano il film, mentre noi non abbiamo capito un cazzo ma ci teniamo per mano, quando prima avevamo il timore di sfiorarcela.

è incredibile quanto non parlando si comunichi molto di più.

il corpo parla molto di più e non sa neanche mentire come quando si raccontano tante cazzate superflue davanti a due cocktail annacquati.

In tutto questo è da decidere se ci sarà un terzo appuntamento,  e dove sarà, è un punto molto critico, perché solitamente il terzo appuntamento viene anche chiamato il decisivo, io però non chiamo le cose come li chiamano gli altri.

se hanno parlato la bocca, e le mani, la prossima volta parleranno gli occhi.

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