Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2017 “Laggiù, nell’igloo” di Laura Florio

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2017

Laggiù, nell’ igloo
Fa un freddo! Brrr..aspetto papino che torni dalla pesca. Mi son messo qui al calduccio, accanto alla mia cara vecchia Aanak, grassa e tonda, morbida che è un piacere. Fra poco inizierà la nenia delle sue favole, ed io non voglio perdermela per niente al mondo. Certo son strane. Il più delle volte all’inizio non si capisce nulla, tipo i miei avi, i cani, le slitte, le solite noiose introduzioni, poi all’improvviso fa certe facce! Comincia allora ‘Mi ricordo quando lui mi prese e mi buttò sulla pelle di renna e si tolse il pellicciotto,’ oppure ‘Tutta la notte ruggiva il vento, mentre lui ci dava dentro’…che mi chiedo cosa vogliano dire, non ho mai sentito tali frasi dette da altre Aanake! Comunque a me piacciono molto, e son curioso, e molto interessato. La mamma sta cucinando filetto di balena cotto nel suo grasso, aromatizzato da alghe seccate sotto sale. Una delizia! Quando papino torna la sera, e noi tutti lo aspettiamo con ansia, lui ci fa tante feste tipo i nostri cani quando gli diamo da mangiare, e ci guardano scodinzolando con gli occhi obliqui celesti. Poi ci sediamo tutti intorno a cerchio, la mamma scodella un filettino fermentato per uno (ricetta antica dei miei avi), e ascoltiamo le sue avventure giornaliere. Mah, sarà…non lo so se siano proprio vere. Soprattutto quando snocciola quella del suo incontro con il Grande Orso, di come lui, coraggioso, riuscì a cavarsela nonostante l’attacco del nostro nemico numero uno. Se guardo ataata (papino, nella nostra lingua), così piccolo, sdentato, curvo e con le gambe storte, mi chiedo cosa abbia pensato Grande Orso quando si sono incontrati là, sul pack…Le risate, s’è fatto Grande Orso! Pussa via sgorbio, avrà detto nella sua lingua Orsese, c’ho da fare, devo cacciare la foca! C’ho famiglia io, tutto sul mio groppone bianco, mica come te, che vagabondi tutto il dì, viaggi in slitta tirata da quegli esseri pelosi, fai buchi nel pack per pescare un’aringa di due etti, che poi racconti esser pesce mostruoso di trenta chili, impossibile, non hai la forza manco di piegarti, figuriamoci tirare su un pesce di trenta chili…ciao, scemo. Secondo me, è così che è andata. Anaana (mamma) ascolta e annuisce, e fa finta di credere a tutte quelle corbellerie che ataata racconta. Poi, lui si stravacca sul cumulo di pelli vicino al nostro letto, tira un gran sospiro e si addormenta di botto. Mentre già russa, Anaana inizia ad urlare e di solito gli dà una mestolata sulla testa, e comincia a soffiare tipo foca: ‘E nessuno mi aiuta, tutto il giorno a far la serva e guarda questo qui, già dorme, no, io lo lascio, torno all’igloo della mia mamma…’. Io mi diverto come un matto, e tiro la manica della pelliccia di Aanak, che mi rassicura, ridendo, o per meglio dire aprendo la bocca sdentata e atteggiandola ad un sorriso ‘Vedrai che ora fanno pace, come il mio povero Ugi (marito), che poi di notte si faceva perdonare’. Infatti la nonna ha ragione! Dopo un po’, quando io e le mie sorelline siamo già sotto il pellicciotto, e nel mezzo c’è un bel focherello che riscalda tutto, sento anaana e ataata che mugolano e ridacchiano, fanno certi versi e respiri…io son sempre più curioso! Ma poi mi addormento come un blocco di neve e sogno della mia bella amichetta Tukkuyuumma…Lei ha delle guanciotte rosse come carne d’orso, e gli occhi sottili con due fessure bellissime. Sogno di snasarla tutta, di strofinare il mio naso contro il suo cioè, e di respirare il suo fiato! Chissà se anche lei sogna lo stesso! A questo proposito devo chiedere ad Aanak, mi sa che qui, è lei la più esperta. Cosa devo fare dopo? Quando passa la slitta che porta alla scuola, aspetto con ansia che salga anche lei. Ci stringiamo vicini e ci copriamo con le pelli di renna a disposizione, ed insieme ripassiamo i compiti. Quelli di astronomia mi affascinano moltissimo. Ci hanno insegnato a legger le stelle. Ora so cosa fare, se per caso mi perdessi nella neve. C’è lei, l’Orsa che ci guida…Nel viaggio che porta alla scuola vediamo qualche bue muschiato e caribù, che buffi con quelle corna! Comunque quando sono accanto a Tukkuyuumma tutto sembra fermarsi e sento uno strano formicolio nelle gambe…Devo chiedere alla nonna, appunto. Tukkuyuumma ride sempre e sa di buono, non come la mamma e la nonna che puzzano di grasso di foca. Ieri ha preso la mia mano e l’ha fatta scorrere sotto la pelle d’orso che porta addosso. Ho sentito un caldo, ma un caldo, e poi ho toccato due cose morbide tipo neve fresca compatta, ed in cima c’erano due bacchette dure tipo occhio di merluzzo congelato, ed io non ho saputo cosa fare, cosa dire, ho abbozzato un sorrisetto idiota, un mugolio tipo quello che ataata fa di notte con anaana. Lei mi guardava, ed aveva una strana espressione. La slitta andava di brutto e fiocchi di neve schizzavano sulle nostre facce. Guardavo il cielo, tutto era bello e calmo, ed io ho sentito una pace, ma una pace bellissima, e mi son detto ‘Sono felice’.
Sì, da grande voglio stare con Tukkuyuumma. Avrò il mio igloo, andrò a pesca come pà, caccerò foche per lei, e mangeremo filetti fermentati con alghe seccate buonissime, racconterò un sacco di palle di ritorno dalla pesca delle aringhe, di come riuscii a sconfiggere Grande Orso, Tukkuyuumma mi darà una mestolata sulla testa e di notte dormiremo abbracciati, e saremo felici per sempre. Riguardo ai mugolii, ho ancora qualche dubbio, devo chiedere alla nonna di raccontarmi qualcuna delle sue favole magiche e di spiegarmi finalmente per benino il significato di ‘fuori fischiava il vento e lui ci dava dentro’, perché penso sia quello il segreto della vera felicità.

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21 commenti »

  1. Bellissimo Laura!! Il tuo racconto è tenero e divertente. Hai utilizzato una scrittura ( apparentemente ) semplice ma, in realtà, curata nei minimi dettagli.Mi è davvero piaciuto e mi tocca dirti BRAVA pure ‘ stavolta 😉

  2. Bellissimo, scorre come una slitta sulla neve..lieve semplice elegante.

  3. per GLORIA e GIANLUCA : prima di tutto, GRAZIE, CARISSIMI DEI VOSTRI COMMENTI .Non sapete che piacere particolare mi avete fatto.Il mio raccontino era lì, solo soletto e nascosto ( cosa volete..nell’artico ..) e zac, come Amudsen ( ma non so se faccio confusione ) siete piombati nel mio igloo.Son contenta abbiate apprezzato l’atmosfera lieve e poetica che ho cercato di rappresentare.Tutto il mondo è paese, sentimenti e pulsioni sono uguali per tutti, non è vero? P..s i nomi inuit sono proprio veri, tutti quanti, mi son documentata , ahah ! GRazie ancora Gloria, (penso proprio che abbiamo la stessa visione del mondo, lo penso dall’anno scorso). Per Gianluca:, ora lascio il mio piccolo igloo e vengo da te !

  4. Arriva, delicato e leggero, dritto dritto al cuore del senso di comunità di un gruppo familiare, in uno scenario essenziale, volutamente azzerato degli orpelli di una presunta ‘civilizzazione’. Molto piacevole.

  5. Grazie,RAFFAELE, per aver colto questo aspetto del mio racconto…chissà se i sentimenti ,pulsioni e desideri sono tutti uguali nell’universo! Il mio piccolo amico artico, di sicuro risponde:’ Siiì ‘. Ciao!

  6. Laura,

    posso dichiararmi ora che è passato quasi un anno?

    I miei scrittori preferiti della scorsa edizione eravate tu, Maurizio Minetto, Ottavio Mirra e DueDiRiPicca.

    È stata una vera sorpresa non vedere né te, né Maurizio pubblicati.

    Del tuo stile, apprezzo in particolare l’utilizzo del flusso di coscienza: una tecnica preziosissima, che non si impara.

    Detto ció, con questo scritto sei riuscita ad imprimere il flusso di coscienza negli occhi di un bambino, mantendo assolutamente intatti il suo candore e la sua semplice ma profonda visione del mondo; il tutto con un giusto, piacevolissimo tocco di ironia.

    Il passaggio sull’amore è veramente magistrale.

    Non posso che farti un grandissimo in bocca al lupo, insieme a tantissimi complimenti.

  7. Nella mia Hall of Fame ho dimenticato Marco Speciale: che non me ne voglia! 🙂

  8. In risposta a LORENZO GARZARELLI: Lorenzoooo! UH! che bella dichiarazione d’amore ! Allora, cominciamo: riguardo all’anno scorso , cosa dire, è andata.Mi è dispiaciuto, ma fa parte del gioco, e della vita , aggiungo.Mi consola però che i miei raccontini passati, soprattutto quello miracoloso, sono ancora molto letti, e questo è poi quello che conta.Anche io avevo i miei preferiti , e fra questi Marco , che non ha vinto, come me. MI sento perciò in buona compagnia.Sul flusso di coscienza, devo darti ragioneLo amo , mi piace e mi ci ritrovo; diciamo a volte ci sguazzo.Le tue parole mi hanno veramente fatto commuovere,soprattutto quelle riguardo il candore e l’amore del ragazzino., che tu hai percepito perfettamente .Inoltre quest’anno trovo che i nostri virtuali feed-back siano meno sferzanti e livorosi rispetto ai passati; e ci sia più rispetto per quello che scriviamo.ATmosfera più relax .Aspetto di leggerti, e lo farò con gioia.Grazie ancora.Laura P.s…ho anche un altro raccontino in concorso…ma non c’è il flusso di coscienza…altra roba ..roba dell’altro mondo..ahaha ..non ti dico nulla, se nel caso tu lovolessi leggere .Ciao, amico di penna.

  9. Un racconto simpatico e divertente. Molto piacevole da leggere. Cos’altro si può chiedere di più a una lettura? Brava.

  10. Uno stile ironico e dolce allo stesso tempo; un racconto piacevole e ben scritto.
    I miei complimenti.

  11. Per COSTANTINO LUPATO :ti ringrazio del commento

  12. Ciao Laura,
    in questo igloo il freddo si trasforma in un caldo piacevolissimo. Tutto grazie alle tenere immagini che descrivi, alla dolcezza del protagonista, al suo amore così puro e naturale. Bello rivedersi in una terra tanto lontana e in un’ambientazione splendida. Raccontare emozioni di tutti i giorni calandole in un’atmosfera diversa dal solito è una trovata molto interessante. Un racconto che intenerisce e fa sorridere. Brava!

  13. bello, molto bello nella sua semplicità

  14. Ringrazio MARTINA, CAROLA E CARLA per i loro ‘artici’ commenti. Un ‘brrr! ‘sentito per tutte!

  15. Finalmente, Laura! Sono arrivata laggiù, nell’igloo! Mi ha conquistata questo simpatico bimbo che ha già capito tutto… o quasi… dell’amore. Complimenti, l’hai raccontato con estro e brio. Bravissima.

  16. Laura,
    andando a ritroso sono arrivata in questo tuo luogo freddo, ma tanto caldo nella descrizione di un’intimità incerta che si avvia a scoprire un mondo interiore candido come la neve. Bello e curato anche il linguaggio.

  17. Il mio amico inuit ringrazia MARCELLA CASSISI e PAOLA DELLA VALLE per le bei commenti espressi.Mi ha anche detto che sta studiando sodo per capire come ‘darci dentro’. Una strofinata nasale a tutte e due!

  18. Proprio bello!
    Un racconto che ride sempre e sa di buono!

  19. In risposta a MARCO FLORIDA : Nakurmiik. ..! .(grazie in inuit )

  20. Dei molti pregi di questo racconto mi limiterò a dire che mi ha fatto riflettere sul fatto che in una realtà quotidiana così diversa da quella a cui siamo abituati, gli uomini sono sempre uomini e i bambini sono sempre bambini ovunque. Se si sostituissero alcune parole, adattandole alle nostre latitudini il racconto non perderebbe di significato. Una riflessione in più per chi si ostina a fare un distinguo di razze e di etnie. Piacevole anche il filo di umorismo che percorre tutto il racconto. Un dubbio: che avrà voluto dire con “ci dava dentro”. Mah! 🙂

  21. Grazie, Akhenaton! soprattutto per aver trovato ‘molti pregi ‘ al mio racconto,e per averne captato l’umorismo intrinseco.Comunque Anaaka dice che ‘ci dava dentro’ vuol dire…..

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