Premio Racconti nella Rete 2017 “Bianca Attesa” di Daniele Corsi
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2017Ho deciso di fare outing, in un certo senso.
Voglio mostrarvi di che pasta io sia realmente fatto, perché non ho più paura della verità.
E se pure molti si faranno una bassa opinione di me, della mia moralità strisciante, io vi dico: sono pronto.
Sono pronto a mostrarmi per quello che realmente sono.
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Anche quest’anno sarebbe salito dalla Puglia il mio amico finanziere e famiglia per trascorrere insieme a noi la notte di fine anno.
“Vedi che ti porto un poco di prodotto locale”, mi aveva detto al telefono.
Se il “prodotto” di cui parlava era lo stesso degli scorsi anni c’era da pregustare una serata molto appetitosa!
lo conoscevo bene il suo “prodotto locale”. Tanti anni che giro per l’Italia e ancora non ne ho assaggiato di qualità migliore.
Così è stato. Quando ieri sono arrivati ho aiutato a scaricare dal portabagagli della loro auto le valige per trascorrere alcuni giorni, qualche bottiglia di vino, un panettone. Poi mi ha consegnato questo pacco. “Mettilo in un posto al sicuro e dimenticatelo”, si è raccomandato ammiccando con le sopracciglia. Saranno stati almeno due chili. “Tranquillo, ci penso io”, l’ho rassicurato.
È successo che oggi pomeriggio sono rimasto solo in casa. Caterina, mia moglie, è uscita dopo pranzo con le bambine. Non sarebbero rientrate prima di sera, visto che avevano da fare dello shopping presaldo-postnatalizio. Dunque avevo un intero pomeriggio davanti a me. Per un po’ mi sono dedicato a portare avanti il mio infinito cambio di stagione. Poi ho ultimato la lettura de “la scimmia nuda” solo per il brivido di scegliere il successivo libro. Dopodiché ho curiosato senza meta tra gli scaffali virtuali di una assurda libreria naturalistica di Bologna.
Infine la mia forza di volontà ha ceduto.
Sono andato in balcone, dove avevo nascosto il pacco, l’ho preso e l’ho portato in casa. Ho ravvivato il fuoco nel camino, tirato le tende alle finestre e mi sono messo comodo al tavolo del salone. Ho aperto il pacco. Accidenti. Non ne avevo mai vista così tanta tutta in una sola volta. Una promessa bianca come la neve mi invitava ad assaggiare. In fondo, ho pensato, nessuno se ne accorgerà se mi limito ad una quantità minima. Così mi sono procurato il necessario e mi sono lasciato andare.
Ma in situazioni del genere è difficile fermarsi ad un “assaggino”. Così a pomeriggio inoltrato, quando Caterina è rientrata con le bambine e mi ha sorpreso con i baffi bianchi, la quantità del prodotto che il mio amico finanziere aveva portato era ormai irrimediabilmente e visibilmente diminuita.
“Bene, bravo”, mi ha rimproverato spedendo le bambine in camera. “Quarantadue anni e guarda come sei ridotto!”.
Accidenti come mi sentivo in colpa!
“E adesso come facciamo?”, ho chiesto in preda al panico, “Se scoprono che ho aperto le danze da solo, sai che figura ci faccio?”.
“Ok, stiamo calmi. Dobbiamo solo procurarci qualcosa di bianco e che abbia possibilmente lo stesso sapore. Dopodiché cercheremo di mescolarla all’originale in modo che si confonda e si ripristini la quantità iniziale. Non se ne accorgerà nessuno. Ci stai a fare questa zozzata? Me la dai una mano?”.
Caterina ha alzato gli occhi al cielo, annuendo con un sospiro: “So io cosa fare”.
Non si era neanche tolta il giaccone che è uscita nuovamente di casa per tornare dopo una mezz’ora con una busta da cui ha estratto un pacco alimentare bene incartato. Lo ha appoggiato sul tavolo accanto all’altro. Lo ha aperto.
“Devo ammettere che è molto simile. Forse un po’ troppo acceso come bianco, ma con un buon lavoro di taglio nessuno noterà la differenza”.
“Lo penso anche io, bisogna solo camuffare bene il secondo prodotto”.
“Rimane una cosa importante da decidere seriamente.”
“Cosa?”
“Davvero vogliamo mescolare la mozzarella Santa Lucia della Conad con la burrata pugliese fresca delle Murge!?!??”
Carinissimo! E buonissima …l’originale dico !!
Grazie Laura 🙂
Simpatico 🙂