Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2017 “Lo scambio” di Giorgia Gabriele

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2017

Giselle era morta. L’avevo mandata all’imbalsamatore e dopo un paio di settimane me l’avevano riconsegnata in un pacco. Quando l’avevo scartato però, dentro non c’era Giselle, ma un’altra donna.

Molto più carina della mia povera Giselle.

Aveva lunghi capelli biondi e un ovale perfetto; più magra di Giselle e di sicuro sarà stata anche più simpatica e piacevole. Non che ci volesse molto in effetti, Giselle era davvero irritante quando ci si metteva.

Inoltre il cadavere della nuova ragazza si intonava alla perfezione con l’arredamento della casa. Indossava un abito a fiorellini color pesca che si sposava bene con la moquette del salotto. Un tempo era stata beige ma con il passare degli anni era diventata avorio tendente a un marroncino chiaro color sabbia. Un accostamento di colori che adoravo già.

Sistemai la mia nuova ragazza al centro del divano cosicché potesse tener d’occhio tutta la stanza. Se stavo in piedi accanto alla libreria oppure dietro il tavolino di bambù ad accendere l’abatjour lei poteva vedermi. Ora però dovevo trovarle un nome. Ci pensai su un attimo e alla fine optai per Justine, suonava bene.

“Justine mi passi lo zucchero!”, “Justine abbassa il volume della televisione per favore!”

Per prendere confidenza le parlai per un paio d’ore di me e della mia infanzia. Volevo che si sentisse a suo agio nella sua nuova casa.

Ogni tanto le facevo delle domande. Volevo sapere tutto di lei, dov’era nata, com’era stata la sua vita e come mai fosse morta così giovane e carina.

Il silenzio della casa venne rotto da tre colpi secchi alla porta.

“Torno subito, se vuoi accendi pure la tv mentre vado a vedere chi scoccia, Justine.”

Sbirciai dall’occhiello della porta. Un uomo distinto,con a fianco uno scatolone,si guardava intorno. Aprendo la porta, notai la targhetta appuntata sulla giacca.Riportava il nome Gerard. “Salve, sono qui per conto della ditta La morte ti fa bella. Temo le sia stato consegnato il cadavere sbagliato.”

“Grazie, ma sono a posto così.”

Gerard mi fissava con un sopracciglio alzato. Feci per chiudere la porta ma lui la bloccò con un piede.

Monsieur, desolato ma devo consegnarle il suo ordine e rendere l’altro al legittimo proprietario.” Il pacco accanto a Gerard mi metteva un po’ di soggezione. Sentivo addosso gli occhi di Giselle attraverso il cartone.

Monsieur Gerard, non possiamo lasciare le cose come stanno?” Azzardai.

Mi pareva di aver captato un monDieu nel gridolino di risposta.

“Posso pagare!”

“Uh là là… allora se ne può parlare.”

Feci accomodare Gerard in salotto.Lo aiutai a trasportare il pacco e tirammo fuori Giselle dalla scatola.La sedemmo accanto a Justine.

“Non così vicino,” precisai “se poi litigano?”

“Il cliente ha sempre ragione.” Gerard alzò gli occhi al cielo sistemando Giselle un po’ più in là.

Rimanemmo a fissarle per qualche secondo.

“Tanto per cominciare monsieur, bisogna tingere i capelli di madame e poi dobbiamo trovare un abito simile a quello indossato da mademoiselle.” Mi spedì fuori da casa mia, senza tanti convenevoli, con una lista di roba da comprare che nemmeno Giselle ai tempi d’oro mi avrebbe appioppato.

Al ritorno Gerard mi fece accomodare nel mio salotto. “Oh! Ma sei un mago Gerard!”

Merci monsiuer.”

Le due donne avevano lo stesso taglio di capelli, stesso trucco e una pelle diafana invidiabile. Se non fosse stato per la cellulite e il doppio mento avrei quasi trovato carina anche Giselle.

“Manca ancora qualcosa.” Gerard mi sfilò la busta con le cose che avevo comprato dalle mani. Canticchiava allegro mentre tingeva i capelli e rivestiva Giselle. Era davvero bravo.

“Ci siamo quasi monsieur, se intanto vuole preparare i 200.000 franchi.”

“200.000?” A breve Gerard avrebbe rivestito anche me.

Mais oui! E’ il compenso minimo per il nostro… come dire… piccolo segreto.”

“Ma Gerard, amico mio, non è un tantino esagerato?”

“Se preferisce monsieur,” Gerard si schiarì la voce,“posso riportare mademoiselle al legittimo proprietario e non se ne parla più.”

“No, non scherziamo. Giusto il tempo di racimolare una cifra così importante.”

“Racimolare? Non ha tanta disponibilità?”

“No Gerard, i soldi non sono affatto un problema”, mentii.

“E Giselle?”

“Gliela lascio qui per questa notte, ritiro tutto domani.”

Gerard mi mollò da solo con le ragazze.

“Bene che si fa? Si guarda un film?” Dissi sedendomi tra loro. La tensione si tagliava con il coltello, ero sicuro che Giselle avesse lanciato un’occhiataccia delle sue.“Bon, vado a prendere qualcosa da mangiare. Mesdames vi prego,manteniamo un certo savoirfaire.”

Tornai a sedermi sul divano con una ciotola gigante di pop corn.

“Giselle schiaccia play, s’il te plait.” La solita pigra. Ci penso io va.

“Justine, cherie, ti piacciono i film della serie 007? Come? Non li hai mai visti?” Sullo schermo al plasma comparve il titolo La morte può attendere. “Questo ti piacerà vedrai, vero Giselle?”

La serata trascorse nel migliore dei modi. Le ragazze sembravano andare d’accordo.

C’era pace tra loro.

La mia Giselle… non bella come Justine ma sempre così accomodante. Ora ricordavo perché me ne ero innamorato tanti anni prima, e quasi mi dispiaceva mandarla via. Però la mia Justine mi guardava con quegli occhi così sognanti.

Meglio dormirci su.

“Buonanotte mesdames. A domani!”

 

Vidi Gerard arrivare puntale a mezzogiorno dall’altra parte della strada. Trovò l’uscio di casa socchiuso. Immaginai che dicesse timidamente “c’è nessuno?”

Certo che c‘era qualcuno dentro, ma non credo che abbia risposto a Gerard. In ogni caso per me, era tempo di andare. In fondo avevo lasciato un biglietto per evitare di essere sgarbato. Quell’uomo mi sembrava una brava persona, non volevo deluderlo.

Immagino che abbia letto il biglietto senza arrabbiarsi troppo. O almeno lo spero.

 

Mio caro Gerard, mi rincresce che la nostra amicizia debba finire così ma io e Justine abbiamo deciso di iniziare una nuova vita. Andremo a vivere in Egitto, così lei si sentirà a casa.

Ma non devi temere, Giselle si prenderà cura di te, non ti farà mai sentire solo. E’ la sua specialità.Non è troppo carina, ma è di grande compagnia.

Con affetto sincero,

Jojo&Justine

 

Loading

15 commenti »

  1. il ritmo del racconto è punteggiato di macabra ironia: bella l’idea, divertente lo sviluppo e fragoroso il finale

  2. Molto surreale, onirico, divertente. La normalità della follia è spiazzante. Il lettore ne rimane conquistato.

  3. Grazie mille, gentilissimi! Vi abbraccio forte

  4. Ho riso mentre leggevo. Bello!

  5. Complimenti, proprio un bel racconto. Storia paradossale ma credibile per il modo in cui è scritta, ironica e dal ritmo giusto, quello che non ti fa staccare gli occhi dal testo. Molto brava

  6. Grazie tante!!

  7. La trama di un film di tim Burton! In poche righe puoi sentire anche gli odori.. bellissimo 🙂

  8. L’idea è molto originale e il racconto deliziosamente grottesco.Complimenti

  9. Idea veramente originale. Il lettore è sedotto dall’inizio…brava.

  10. Mi è piaciuto tutto. Il tono, il ritmo, l’atmosfera.
    Grande!

  11. Atmosfera onirica e rispettoso cinismo. La morte vissuta come opportunità per chi resta…surreale ma credibile.. e molto, molto divertente! Complimenti!

  12. Grottesco, adorabile, molto bello.

  13. Paradossale, divertente, dissacrante. Mi è piaciuto molto leggere questo racconto e compenetrarmi in questa idea di tanatos così leggera. Brava!

  14. Molto ma molto molto carino ! Una bella idea, divertente e ricca di piccoli gustosi perfezionismi. Complimenti sincerissimi!

  15. Grottesco e surreale, bello!

Lascia un commento

Devi essere registrato per lasciare un commento.