Premio Racconti per Corti 2010 “Nessun invito per lei… Signor K” di Andrea Garrone
Categoria: Premio Racconti per Corti 2010Minuscole gocce scivolano ad una ad una,in successione monotona e sincrona.
Un ampolla cilindrica in vetro trasparente la loro origine.
Un sottile tubo di plastica morbida e ialina il torrente entro il quale riversarsi.
Per scorrere.
Fluire.
Nutrire.
Rumori impercettibili si producono dal loro stesso lasciarsi cadere dall’alto verso il basso,apparentemente prive di peso.
Un lasciarsi osservare composte,quasi indolenti, nelle proprie forme perfette, tutte eguali.
Dentro una stanza il loro estuario.
Dentro una stanza la foce della loro missione.
La stanza è scarna.
Decisamente essenziale.
Un lavabo con specchio sovrastante.
Un tavolo.
Due sedie.
Due letti.
Due modesti armadietti,affusolati e poco capienti,in metallo non pregiato.
Verosimilmente ferro,di bassa qualità.
Un crocifisso : presenza imprescindibile?
Un’unica porta a vetri affacciata sulla collina antistante.
Tapparelle semi abbassate lasciano intravedere,ma non penetrare da sguardo alcuno,un panorama leggiadro.
Che si staglia appena al di fuori di quel confine angusto.
Che si offre in tutta la sua bellezza!
La bellezza di un maggio precocemente caldo ed insolitamente arido di precipitazioni.
Mese speciale.
Mese di compleanno!
Pareti di recente ritinteggiatura,con colore monocromatico tenue e riposante,definiscono il perimetro di quel luogo.
Luogo inospitale!
Eppure frequentato assai: a tutte le ore del giorno ed in tutti i giorni dell’anno.
Turnover di frequentazioni.
Via vai frenetico,senz’allegria e secondo prenotazione.
Via uno l’altro.
Passaggio obbligato per molti.
Troppi.
Transito temporaneo per pochi e sosta permanente per i più .
Luogo inospitale dove lo scorrere del tempo si scandisce da sé ,in modo inusuale e imperterrito.
Pressochè ossessivo.
Orari e ritmi scanditi con chirurgica precisione.
Luogo inospitale dove non si richiede di andare.
Ci si va e basta.
Proprio malgrado.
Luogo di riposo intermittente.
Luogo di attesa e frenesia d’esser abbandonato al più presto.
Luogo di sofferenza alternata a pietà.
Luogo di smarrimento contrapposto a speranza.
Luogo di buio e di luce.
Luogo di futuro provvisorio.
Futuro con la data di scadenza!
Luogo inospitale dove il padrone assoluto è Lui….- il signor K – .
L’ospite d’onore!
Nessuno l’ha invitato il – signor K . – veneratore del presentarsi da sé medesimo,senza preavviso alcuno.
Ospite indesiderabile eppure silenzioso e quasi discreto.
Mai inizialmente molesto.
Sempre identificabile.
Indifferente al frugare nei propri dati anagrafici,quand’anche indagati con feroce e spavalda determinazione.
Insensibile alla violazione della propria privacy!
Ospite per tutte le stagioni….della vita!
Infanzia.
Maturità.
Vecchiaia.
Nessuna preferenza,medesimo trattamento.
“Pret a porter “ decisamente inelegante: nessuna smania di indossarlo.
Ospite che si palesa con la più subdola improntitudine…….. il – signor K – !
Nessuna frequentazione precedente,nessun legame preordinato.
Semplicemente…..tragicamente improvvisa presenza ingombrante,sfacciata e impudente.
Presenza ineludibile.
Invadente.
INVASIVA!
Nemico pressochè invincibile.
Tollerante di sconfitte parziali,incapace di capitolazione definitiva.
Assoluta mancanza di armi conosciute e definitive per il suo allontanamento.
Coorti di combattenti all’attacco da ogni possibile fronte.
Obiettivo unico: l’abbattimento.
L’annientamento radicale e senza comparse recidive.
Dispiegamento di ogni arsenale per liberare lo spazio ed il tempo così voracemente invasi.
Minimo risultato ottenuto con il massimo sforzo.
Tutt’al più….. un armistizio!
Tregua beffarda dal sapore acre.
E senza onore delle armi!
Impossibilità di levarsi per sempre dai piedi…..- il signor K – .
Per ora.
Attesa spasmodica.
Atmosfera sempre greve e sospesa.
Perdurare di uno stillicidio altalenante di umori contrapposti e mutevoli.
E incessante stillicidio di minuscole gocce benefiche.
Ricambio di linfa benefica.
Movimento nella stanza.
ORARIO di VISITE.
Nuovi ospiti.
Accolti ed attesi,desiderati e trattenuti il più a lungo possibile.
Questi sì graditi!
Ospiti discreti e disponibili,mansueti eppure combattivi.
Ospiti sereni ma spaventati,premurosi ma preoccupati.
Ospiti vivi e vivificanti.
Moltitudini di emozioni e ingorghi di sentimenti.
Ospiti temporanei.
Purtroppo!
Il – signor K – sempre presente nella propria ostinazione di indesiderabile: palese eppure rintanato in sé,occultato e innominato.
Conosciuto eppure temuto. O forse proprio per questo!
Immutabile eppure quotidianamente progressivo nella propria altrui invadenza.
Sopraggiungere della notte.
Altra nottata interminabile ed agitata.
Altra nottata di lotta crudele .
Altra nottata di resistenza e resa .
Altra notte contro l’ospite sfuggente;e devastante nella propria ingordigia.
La terza.
NOTTE FINALE.
Repentina comparsa di delirio.
Principio di progressivo distacco dalla realtà.
Situazione critica.
Precipitarsi fulmineo di evento inatteso sebbene fors’anche evocabile.
Minuscole gocce benefiche in repentina retromarcia.
Senza possibilità di opporre resistenza.
Minuscole gocce benefiche sospinte da forze irresistibili contro gravità.
Percorso inverso: dal basso verso l’alto, in ritirata affannosa.
Dietro-front.
Avanti march!
Missione fallita!
CODICE ROSSO…CODICE ROSSO…… Stanza numero 10.
Urgenza improcrastinabile.
Prestooooo!
Lotta contro il tempo.
Lotta contro l’imprevisto.
Affannoso e disperato combattimento.
Insufflazioni e compressioni in ordinata successione.
Di nuovo.
Insufflazioni e compressioni.
Nulla di fatto.
Insistere,insistere…….insistereeeee.
Ricominciare tutto dal principio.
Insufflazioni e compressioni progressivamente appesantite e inefficaci.
E ancora. e ancora, e ancora.
Senza sosta.
Per dieci minuti .
Poi venti.
Fino allo sfinimento.
STOP ! Tempo scaduto.
Segni vitali assenti,tracciato piatto: flebile linea continua incisa da ago inchiostrato su carta chimica,in moto rettilineo-lento-ripetitivo….. DEFINITIVO !
Nessuna percettibile escursione verso l’alto o verso il basso
Assenza di attività elettrica : niente onda Q,niente tratto ST.
Odore di sconfitta.
Rumore di morte.
Silenzio di fine!
“Non lo aspettavi così presto,vero – signor K – ? Ti ostinavi a ritenere che la vittoria sarebbe stata tua pure questa volta,non è così,- signor K – ? Ennesimo trionfo da aggiungere ad un palmares già troppo ingombro di trofei !”.
Silenzio.
“Questa volta hai perso,- signor K – ! Qui hai chiuso. Sloggia. Levati dai piedi,ora, accidenti a te !”
Sbigottimento.
“Sei stato preso a tradimento. Hai trovato un ospite più potente di te
il – signor I – . E’ giunto silenzioso,inopinato. Senza avvertire. Nessun segnale premonitore: ti ha preso alle spalle e ha fatto il suo lavoro sporco in pochi attimi . Mica come te, professionista del medio-lungo termine ! Come uno sciagurato debuttante hai lasciato la tua difesa sguarnita e il – signor I – ti ha infilzato in contropiede,come un tordo!
Fulmineo.
Fulminante.
Letale! “.
Squillo di telefono nel cuore della notte.
Presentimento che diviene realtà.
Dialogo stringato ed esauriente.
Battiti di cuore come colpi di obice.
Tambureggiare di sentimenti.
Scorrere rapido di ricordi.
Lacrime.
Meta del viaggio : stanza numero 10 .
Stanza inospitale.
Stanza vuota,adesso!
Privata di ospiti indesiderati….adesso.
Anzi no : dimora della morte!
“Chiudi gli occhi e riposa, padre mio. Che tu possa essere libero ed avere pace”.
Amen.
Più poesia che sceneggiatura…
Innanzitutto grazie per aver lasciato il suo Commento, seppur decisamente lapidario……Si tratta di un racconto scritto volutamente con uno stile conciso e arrembante. In ogni caso…..de gustibus non disputandum est.
Con stima
Andrea Garrone
Alquanto cervellotico il racconto, non facilmente realizzabile, suppongo, la sceneggiatura e un’eventuale realizzazione come “Corto”. Comunque, auguri!
Gentile sig. Russo,
grazie, prima di tutto per il suo commento così come per i suoi auguri (non importa se sentitti o ironici, mi creda).
Se “osservare letterariamente” la condanna a morte decretata da un male incurabile (Il Signor K) e la successiva e improvvisa comparsa di una morte rapida, inattesa quasi auspicata (Il Signor I) le appare, sia ben chiaro legittimamente, cervellotico allora il mio modesto racconto è decisamente cervellotico! E consideri che nella nostra società civile molto si sta discutendo su accanimento terapeutico, testamento biologico, rapporto con la morte…
Molte persone hanno letto questo racconto e paraticamente per ognuna di loro l’immediato e comune commento è stato :
” Con poche parole si evocano immagini continue quantunque dure, ci si sente strappare le emozioni dal petto”. Se poi tutto ciò non sia traducibile in una sceneggiatura e ancor meno in un cortometraggio…..sta perfettamente nell’ordine di giudizio di chi lo dovrà valutare. Sinceramente le confesso che non mi aspetto affatto di essere tra i prescelti. Amo semplicemente scrivere.
N.B.Si tratta di un racconto non costruito ad hoc per una sceneggiatura. In ogni caso non essendo io nè uno sceneggiatore nè un regista credo umillmente che da un racconto possa nascere un scintilla utile a sceneggiatori e registi per la propria opera. Oppure nulla di tutto ciò può verificarsi !! Non posso perciò che attendere serenamente il giudizio della Giuria così come accettare qualsiasi commento con il massimo rispetto e con la libertà dialettica di esprimere le mie convinzioni prima ancora che “difendere il mio prodotto”.
Con stima
Andrea Garrone
Sto con il giudizio già espresso dal Sig. Russo
Ci si perde un po’…
Neanche io mi ci raccapezzo. Stava meglio nei Racconti non nei soggetti per il corto