Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2016 “Il distacco” di Roberto Galatro Sibaldi

Categoria: Premio Racconti per Corti 2016

Il suono dell’aria sfrecciante oltre il finestrino di un’automobile inizia la storia, intanto di sottofondo, in crescendo, una canzone alla radio canta di montagne verdi e di corse di una bambina.

La voce di una bambina irrompe nel buio. Dice che sua mamma la cantava spesso e di aver un disco da lei inciso di questa canzone.

L’immagine si apre adesso, come una soggettiva del passeggero, vediamo un uomo allungare la mano sulla radio per spegnerla, ma rimane lì, come bloccato, le dita tremanti e gli occhi lucidi sgranati. La voce della bimba, in sottofondo, continua e si domanda se lui si ricorda della canzone e dove sia quel disco.

Nel lato del passeggero una bimba di quasi dieci anni lo sta osservando, trae un sospiro di rassegnazione prima di voltarsi verso il finestrino.

I due arrivano nei pressi di una scuola, è silenzioso, è tardi. L’ora segna già le 08:40.

Prima di attraversare la strada davanti al cancello della scuola, la piccola allunga la mano per stringere quella di suo padre ma senza trovarla, poiché sottraendosi e con una piccola spinta le dice di muoversi che sono in ritardo. «Mia mamma non avrebbe mai permesso che attraversassi la strada da sola, ma mio papà questo non lo sa.» Distaccati, padre e figlia entrano nella scuola.

Dentro, suo padre chiude la porta di una stanza, il cartellino di dirigente scolastico attaccato sopra. Appoggiata al muro, di fronte a una finestra aperta nel corridoio dell’edificio, la bambina tenta di riprodurre la melodia ascoltata prima con piccoli mugolii.

Piccoli tonfi di passi lontani le fanno alzare la testa di scatto, lo sguardo oltre il cortile della scuola. Attraverso la finestra, davanti l’entrata della scuola, una donna, di profilo, passa da un lato all’altro del cancello, prima di scomparire dalla sua vista. I suoi capelli lunghi nascondono il suo viso.

La piccola si guarda intorno, è sola e molto agitata ora, butta la cartella a terra e la usa come appoggio per scavalcare la finestra e correre oltre il cancello, seguendo la direzione di quella donna.

Lungo la via, appena oltre il cancello, la vede ancora ferma intenta a attraversare la strada, il semaforo rosso. Le si avvicina guardandola meravigliata di spalle, ma il semaforo si colora di verde e la donna si avvia. Uno sguardo preoccupato al cancello, poi la segue.

La bambina segue, prima come un’ombra, poi con sempre più distacco la donna, che mai vediamo in volto completamente. Girano un angolo, poi un altro, infine un altro ancora. Il flusso delle persone corre in direzione opposta alla loro e le macchine sfrecciano nella strada di fianco. La chioma della donna, si distingue bene allo sguardo sempre più lontano della bimba, che con piccoli sbuffi di fatica e stanchezza cerca di stare dietro a un andatura troppo veloce per lei.

Vicino a un ultimo incrocio trafficato la donna si ferma, la bimba ha uno sguardo preoccupato e inizia prima a accelerare, poi infine a correre. Si ferma quasi dietro di lei, la meraviglia nel suo sguardo. Alza la sua piccola mano fino a sfiorare il dorso di quella donna, come per afferrarla, con molta calma il gesto.

In quell’instante un auto si ferma e lascia attraversare la donna mentre la bimba sempre più angosciata vede svanire quella mano proprio di fronte a sé. La sua bocca si muove come per dire qualcosa ma non esce suono, così la segue.

Il rumore di una frenata, un clacson. Le mani sulle orecchie e lo sguardo sulla donna prima di chiudere gli occhi. «Mamma.» Grida. Poi il buio.

L’immagine si riapre con un primo piano della donna, lo sguardo su di noi. La bambina in braccio a qualcuno che non vediamo la osserva, il suo viso si trasforma dalla sorpresa alla tristezza. «Lei dov’è?» domanda.

L’uomo che la tiene in braccio la gira a sé. È il volto di suo papà che le si para davanti. Le sussurra dolci parole mentre le picchietta prima la fronte, poi il petto.

Lei gli domanda se ricorda la canzone e lui, annuendo, le propone di ascoltare il disco della mamma a casa.

L’abbraccio fra i due si fa più stretto mentre il viso di lei, nascosto sul suo petto lascia solo intravedere lo sguardo colmo di lacrime della piccola bambina.

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