Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2016 “8:10” di Daniel Pirrò

Categoria: Premio Racconti per Corti 2016

Un ragazzo finisce di costruire un orologio da taschino. Rintoccano le sette di sera. Regola l’orologio, se lo mette in tasca ed esce dall’appartamento. Una ragazza chiude piano la porta del vicino, attenta a non fare rumore. Lui la oltrepassa. Non fa neanche due passi che la ragazza lo prende sottobraccio e continua a camminare con lui. Lui la guarda perplesso. Le chiede chi è. E’ la sorella del suo vicino. Lui odia il suo vicino. “A quanto pare ti odia anche lui. Ti ha definito vecchia prostata”, dice la ragazza. Si libera dal braccio di lei, esce dall’edificio e continua per la sua strada. Ma lei lo raggiunge. Secondo lei andranno d’accordo perché anche lei lo odia. “I suoi insulti sono come le cose che scrive: volgari e…e non hanno senso”, dice lui. “Sono d’accordo, quindi dove andiamo?”, insiste lei. Lui si ferma e si divincola di nuovo. Lui ha intenzione di prendere l’autobus, da solo. Un uomo corre verso di loro urlando. La ragazza lo prende per un braccio e lo trascina dentro al primo autobus. Lui protesta arrabbiato che è l’autobus sbagliato. Ci arrivano lo stesso alla torre dell’orologio, ribatte lei. Lei fa alzare un bambino in modo da sedersi vicino a lui. Le chiede perché suo fratello vuole ucciderla. Lei invece gli chiede perché parte a quell’ora per andare solo alla torre dell’orologio. Risponde che segue una specie di rituale. “Un orologiaio che segue un rituale per andare ogni giorno a ricaricare un inutile orologio che nessuno guarda. Si inizia così e si finisce a farsi esplodere negli autobus”, critica lei. Lui protesta che non è inutile. “La gente guarda in alto ed è in qualche modo rassicurata dal fatto che il mondo non si sia fermato e il tempo vada avanti”, dice lui. Lei indica un uomo con cuffie, smartphone e tablet. “A quello non frega niente se l’orologio di Lucca continua a funzionare”. Ma lui è convinto che a qualcuno interessi. Lei estrae una penna. E’ la preferita di suo fratello e senza di quella non riesce a scrivere. Ecco perché vuole ucciderla. Entrambi sorridono.

Lei continua a seguirlo perché è incuriosita. E’ come guardare un documentario. “Per farti una risata con gli amici vero?”, la accusa lui. Lei si fa seria. Entrano in una galleria d’arte. Lui chiede di una ragazza. Un uomo bruscamente gli dice che non c’è. Lui non ci crede. Viene sempre a quest’ora. Ha un regalo per lei. L’orologio da taschino. L’uomo si fa aggressivo. “E’ andata via prima perché non sopporta né te né i tuoi orologi”. I due escono. La ragazza cerca di consolarlo. Ma lui non vuole la sua compassione. E comunque non gli interessa se lo prendono in giro. Lei estrae un oggetto che ha rubato lì dentro. L’uomo esce furioso. Lei lo getta per terra. L’uomo li insegue. Loro scappano.

Arrivano dove lui dovrebbe prendere le chiavi della torre ma c’è il fratello di lei che li aspetta. Non c’entra la penna. Lei si è infatuata del ragazzo ma il fratello non ha nessuna intenzione di vederli insieme. Quindi deve scegliere in fretta tra lei e ricaricare il suo prezioso orologio. Lui scoppia a ridere. Può tenersela. Lei va dal fratello. “Spero che arrivi in tempo”, gli dice lei.

Arriva davanti alla torre. Le otto in punto. Appena in tempo. Ma guarda bene e nota la lancetta dei secondi ferma. Sono le otto e dieci. Guarda la gente. E’ tutto come prima.

Bussa alla porta. Apre il fratello. Gli rifila un pugno in faccia. Va dalla sorella. Le consegna l’orologio da taschino. “Avevi ragione. A nessuno interessa. Puoi distruggere anche questo se vuoi”. Lei glielo restituisce. “A te interessa”. Si guardano e sorridono.

Nella piazza dell’orologio un anziano si accorge che l’orologio è fermo. Cerca di attirare l’attenzione. Alcuni si fermano e guardano in alto spaventati.

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