Racconti nella Rete®

Un quadro rosso. Su una parete bianca. Una barca sinuosa, di guerrieri vichinghi, galleggiava in un mare grigio, con sfumature bluastre;  il cielo, non era altro che un immenso bagliore di luce, un’immensa palla gialla.
Un dipinto strano, che poteva, in effetti, apparire intrigante.
Jonny lo stava fissando, intensamente, accovacciato su una sedia, quelle da scuola, lercie e scomode. Stava viaggiando, il giovane Jonny, con la sua fluida e fervida immaginazione; era sempre stato il suo sogno, vagare per mare, con un veliero e una ciurma, pronti a seguirlo ovunque. E adesso lo stava vivendo, grazie a quel quadro rosso, su una parete bianca.
C’era una bottiglia di gin, sulla sua destra, poco distante dalla sedia; vuota. Amava bere, il piccolo Jonny; era un alcolizzato. Aveva provato a smettere in passato, era pure finito in comunità, ma il suo amore era troppo forte; non cessò mai di ardere. Sulla sua sinistra, invece, c’era una pistola: l’aveva trovata sotto al letto del nonno.
21b Marylin Street, abitava lì, quel simpatico vecchietto.
Prese la pistola, se la puntò alla testa. “Fermati Jonny! È una follia. Hai troppo da vivere ancora.”
La voce di sua madre, si era infiltrata nella sua mente; cercava di fermarlo. La mano cominciò a tremargli.
“Ti prego, fallo per me, vivi per me. Sai che mi ucciderebbe la tua scomparsa.”
“Basta!” urlò Jonny con voce impastata ” Vivere, mi fa male”.
La pistola sparò, e non sbagliò.
Jonny cadde, a faccia in giù, col corpo proteso a quel dipinto affascinante, immerso in una pozza di sangue. Al centro della stanza, penzolava ad una corda sua madre, in stato di avanzata putrefazione.