Premio Racconti nella Rete 2016 “Aperta lettera” di Gianluca Pavia
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2016Caro amico scrive te, così distrae po’ me.
Conosce io anche canzone, famosa molto e bella.
Tu chiama può me Z, e scrive te perché te e gente tua paura me, e gente mia.
Dice che viene lontano, noi, mondo altro. Neanche lontano troppo, dice me, angolo dietro!
Dice che puzza noi, ma vede vuole te situazione uguale.
Dice ruba noi lavoro, e parla no bene lingua. Scappa terra nostra, e noi terra nostra ama casa come, solo fame per, e fame cosa brutta. Ha mai fame da muore sembra? No, sa no tu fame vera cosa è. E morte anche no. Confusi noi anche su questo, tu sa. E sì, parla bene no, noi, malattia nostra colpa è, fare finta sa no tu.
No, ebola no, scabbia no anche. Malattia nuova, strana, e paura noi voi come. Diversi tanto fine alla no, dice me.
Voi rinchiude gente mia, studia, problema noi chiama. Aiuto chiede: Europa, Uniti Stati, ma sa nessuno aiuta come, e guerra fa. Spara noi, mostro noi chiama, dio senza chiama. Dio, forse, noi mette in situazione questa, me sa no. Soluzione no sa, ma, dice noi, vive può insieme. Noi cibo vuole solo, e pace. Pace per riposa noi tanto vuole. Te non sa vuole quanto riposo fine senza. Possibile no, così cerca noi cibo, notte di, strade buie per, solo vive per. E tu disgusta se mangia noi cervello di topo, o cane, o miao. Ripugna te, igiene no dice te. Prelibatezza dice noi, e te ringrazia anche no mangia noi cervello voi. Gente brava noi, onesta, se anche a pezzi cade. Malattia colpa è, e tu aiuta no studia malattia, aiuto da dice, ma parla solo e agisce mai. Prima avvocati, dottori, casalinghe noi voi come, adesso scappa solo, nasconde, paura. E fame, fame da muore, o quasi.
Noi molesta no figlio te, ruba no lavoro, casa, donna. Piace a noi donna nostra, vostra no: tanto parla, e cose fa, viva troppo è.
Diritti chiede solo noi, rispetta differenza noi, riconosce altro vivente essere come, o quasi. Noi vuole sposa, figli, dignità. Tanto, troppo è?
Cammina alta testa, vuole, insulti senza, paura fa senza. Avere te no paura, noi uomo nero no è, vampiro no è, mannaro lupo no è. Altro sì, ma paura diverso sole te ha.
Pensa te, forse domani me come è, può sa no. Domani forse fame te ha, aiuta bisogno te ha, orgoglio te ha più no, me come.
Aiuto vuole dà noi, fa può tante cose: pompiere, fuoco male fa no, noi, o poliziotto, rischio corre no noi. O cavia anche animale invece. Buoni animali, carini, no male fa, usa può noi, tutto disposti noi.
Dice me, noi uguale è: carne stessa, ama uguale, ride, piange uguale, muore uguale. Forse no questo, ma resto uguale.
Allora perché vive no in pace? A vive diritto no uguale?
Perché differenze mette via no, e vive cerca insieme, problemi senza, paura senza, violenza senza, carne per vermi chiama noi senza? Cosa brutta questa, male fa noi.
Cose queste chiede me e gente mia. Pensa, chiede te, su cose queste, e sapere fa noi se ok è. Trova noi dove sa, aspetta noi e saluti porge te, ma mano stringe no, paura stacca noi. Spiritosi noi anche, vede te?
Aspetta risposta me, e giornata buona augura te.
Saluti cordiali,
Z, presidente movimento diritti morti viventi.
P.S., Zombie chiama piace no noi, politico corretto no. Morto vivente preferisce noi, o diversamente vivo, meglio è.
IL TUO RACCONTO È MOLTO INTERESSANTE SOPRATTUTTO NELLA SUA BREVITÀ. AVRESTI POTUTO FORSE IDEARE UN ALTRO CORTO. IL LINGUAGGIO, FORSE, È UN PO’ TROPPO MACCHINOSO, E DI QUI LA BREVITÀ? BRAVO COMUNQUE.
Inusuale, sicuramente originale, forse non immediato, ma su tutto, si impone un profondo, serio e attualissimo argomento. Complimenti!!
L’ argomento si prestava a diverse chiavi e tecniche narrative. Quella che hai scelto forse è la meno adatta perché non rende immediatamente fruibile il racconto e il suo senso. l’idea è buona. Bravo comunque.
Grazie per commenti e suggerimenti. Di base c’era l’idea di scrivere qualcosa che non fosse immediatamente decodificabile, una sorta di falsa pista nata da prime impressioni fuorvianti, per poi sciogliere il senso nel finale. Grazie ancora e buona lettura.
Facendo un’ analogia con la pittura: da uno schizzo si capisce l’ anima di un artista, la sua bravura.Sei stato coraggioso con questo esperimento e, ne sono certa, sai di avere ” una marcia in più, per questo ti permetti di osare. Io sono una ” purista ” e, me ne rendo conto, a volte provo fastidio per una virgola fuori posto, una parola di troppo…eppure, a te il disordine lo concedo perché è fatto veramente ad arte..bravo!