Premio Racconti per Corti 2016 “Al mare, dentro la neve” di Michela Tognotti
Categoria: Premio Racconti per Corti 2016Cosma ha nove anni e vive a Viareggio con la sorella Mioara di quattordici e i genitori Oana e Florin.
La madre lavora saltuariamente come mediatrice culturale e Florin fa il muratore.
Cosma ha un sogno: vedere la neve e sprofondarci dentro. Pur essendo la sua famiglia e lui stesso originari di Brasov in Romania, non ricorda di averla vista. Sa, perché gli viene raccontato, che da piccolissimo ha potuto toccarla. C’è anche una foto che lo testimonia, ma lui non se lo ricorda. Quasi invidia la sorella perchè ha dei ricordi di prima mano riguardo alla neve, mentre i suoi sono “usati”.
E’ tardo pomeriggio, in inverno. Su Viareggio si accumulano nuvole strane, perlacee. La luce dei lampioni nella strada ha dei riflessi particolari. Cosma, mentre la mamma prepara la cena osserva attentamente il cielo, nonostante l’oscurità, per cogliere segnali di ‘tempo a neve’, così lo ha definito la maestra a scuola. Gli elementi sembrano esserci tutti, manca solo un particolare: il silenzio. La maestra ha detto che quando comincia a nevicare tutto diventa ovattato e silenzioso. Ma lui è speranzoso nella sua innocente fiducia. La sorella meno: sul mare non nevica mai, o quasi.
Ad un tratto la mamma li avverte che appena saranno tutti a tavola per la cena, dovrà fare una comunicazione importante. I due ragazzini chiusi in camerina a parlottare tra loro, fanno previsioni sull’annuncio imminente. Cosma non dà molta importanza alla cosa, mentre Mioara capisce che la situazione è seria perché ha già captato della tensione in casa.
Si siedono a tavola tutti e quattro, silenziosi. Finalmente i genitori si decidono a parlare: Oana è da un po’ che non lavora e non c’è niente in vista almeno fino alla stagione estiva e la ditta edile dove lavora Florin comincia ad avere problemi. Florin non ha riscosso gli ultimi due stipendi e le cose si stanno mettendo male. Se non succede qualcosa entro tre mesi saranno costretti a ritornare in Romania. Le reazioni dei due ragazzini sono opposte: Cosma, tutto soddisfatto, si vede già sprofondato nella neve, mentre Mioara, disperata, pensa che sarà costretta a lasciare la scuola, gli amici e soprattutto Marco, il fidanzatino. E il mare che ha visto per la prima volta quando è arrivata in Italia. Ne è rimasta affascinata, dal colore, dal rumore, dalla vastità e soprattutto dall’odore, mai sentito prima. Non può vivere senza il mare, ora che lo conosce. Ha già subito un distacco quando ha lasciato la Romania e non se la sente di affrontarlo una seconda volta al contrario, stavolta senza possibilità di ritornare. Cosma non ci vede tutta questa disperazione, e Mioara gli spiega: << Vedi, qui a Viareggio avremo sempre la speranza che nevicherà, un giorno di questi, o in un anno che verrà. E’ difficile, ma potrebbe succedere. Mentre, invece, quando saremo a Brasov, se Dio vorrà così, sarà impossibile che arrivi il mare. E di questo siamo sicuri.>>
Vanno a letto tutti delusi, tranne Cosma, in pace con se stesso.
Ad un tratto, a notte fonda, mentre tutti dormono, qualcosa sveglia Cosma: un silenzio innaturale lo circonda. Si alza piano piano e va alla finestra. Nevica e con la neve è arrivato anche il silenzio. Ora gli elementi del ‘tempo a neve’ ci sono tutti.
Alle sue spalle arriva Mioara che finalmente sorride: <<Vedi? Questo è un segno che arriva direttamente dal cielo. Significa che tutto andrà bene e non sarà necessario tornare a Brasov perché tu possa giocarci. E’ venuta lei, qui, a mostrarsi.>>
E Cosma felice torna a dormire con la sorella già vedendosi l’indomani al mare, dentro la neve.
Mi è piaciuto. La storia: semplice, breve, ma di una grande poesia quasi di fondo. L’avrei visto bene, con una forma un po’ adattata, anche nella sezione per bambini. Perdonami se ora userò un aggettivo che può sembrare sgradevole, ma non mi viene in mente altro. L’inizio è un po’ ‘didascalico’. È il punto su cui io lavorerei di più. È una mia personale opinione e ti prego di prenderla con lo spirito con cui la faccio: un modesto parere è una impressione personale. Un abbraccio.
Sì è così. Questo nasce come racconto, molto piú lungo di 9000 caratteri. Non volendo sciuparlo tagliando via brani che ritengo importanti, ho preferito ridurlo a una specie di sceneggiatura e proporlo nei ‘corti’. Grazie per averlo letto e per la tua analisi!
Il racconto è essenziale, la storia è molto bella, forse mi sarei soffermata di più sulle emozioni dei genitori oppure sì sarebbe stata bene anche nella sezione per bambini, con il sogno della neve. I tagli nei racconti in effetti sono sempre difficili da fare…
La trama però è sognante e delicata… e ame è piaciuta molto!
Orsola
Grazie, Orsola. Mi piacerebbe farvi leggere il racconto al quale sono molto legata. Mi fanno piacere le tue parole. Grazie per averli letto.
Ciao Michela, ho sentito il richiamo della neve e sono entrata nel tuo racconto ( ” Il senso di Smilla per la neve” è uno tra i miei romanzi preferiti). L’ idea della contrapposizione dei desideri dei fratelli (mare/neve) e’ proprio carina, nell’ insieme la storia è gradevole…un po’ ” moscio ” il finale…però brava!
Grazie Filippo! Hai capito perfettamente quello che intendevo dire. Mi fanno molto piacere le tue parole. Mi sarebbe piaciuto inserire il racconto originale, ma so che lo avrei straziato. Ho preferito inserirne un altro “BEVOMANGIOFUMO” molto più corto e agile, nella sezione ‘Racconti’ e fare una riduzione di questo per i ‘Corti’ . E, tutto sommato, Viareggio non è molto lontano da Lucca. Grazie ancora!