Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio racconti per Corti 2010 “Giovani killer” di Aine Cavallini

Categoria: Premio Racconti per Corti 2010

La festa alla casa del mare era stata il solito trip. E, come al solito, si risvegliò intontita e con un gran mal di testa. Si fece preparare dall’inserviente cingalese un’intera chicchera di caffè con cui ingurgitò un mix d’analgesici. Poi andò alla ricerca di Massimiliano.

Sulla strada del ritorno, erano più eccitati del normale. Una strana adrenalina era ancora in circolo. Fu in quel momento che Max manifestò di voler uccidere i suoi genitori.

Mary non esternò l’effetto che un comune mortale avrebbe dovuto avere: lo guardò e, incuriosita, gli chiese come avrebbe voluto fare.

Stava, semplicemente, pensando di recuperare più velocemente ciò che gli sarebbe spettato di diritto ma che, se avesse dovuto attendere il corso della natura, lo avrebbe ricevuto di gran lunga in ritardo. Tanto più che i suoi erano ancora piuttosto giovani. Quello che si fa a vent’anni, di certo, non si può fare a cinquanta…Sogghignò con due pupille rosse di sangue, costipate d’odio.

Poi ci fu un lungo silenzio. Nessuno dei due aprì bocca fino a destinazione. Lasciò Mary a casa e, senza baciarla, sgommò via.

La richiamò dopo una settimana precisa. Senza spiegazioni né giustificazioni. Le disse che il piano era pronto e si sarebbero dovuti incontrare per i dettagli. Mary aveva una gran voglia di riagganciargli sul muso, ma acconsentì, come al solito, curiosa di sapere cosa la sua fantasia avesse elucubrato.

Domani i vecchi sarebbero rimasti a casa. Il fatto che dormissero in stanze separate gli avrebbe facilitato il compito. Lei si sarebbe occupata della suocera. Li avrebbero colti nel sonno e non avrebbero fatto neanche tanta fatica. Una coltellata dritta al cuore. La titubanza di Mary svanì dopo i primi cinque Absolut allungati d’assenzio.

Avevano appena finito di farsi di strisce di coca e trangugiato super alcolici, quando si diressero a casa di lui. Avvenne tutto più velocemente di quanto potessero immaginare. Era una notte splendida, le stelle ticchettavano sul cielo e uno squarcio di luna illuminava finemente i contorni delle cose. Massimiliano scardinò la porta sul retro con un punteruolo. C’era uno strano silenzio. Le fece cenno di salire. Ognuno si diresse nelle rispettive camere. Sua madre russava leggermente. A pancia all’aria, con la bocca aperta e un rivolo di saliva che le calava da un lato. Una gamba era fuori dalle coperte.

Mary estrasse la lama e, confusa, la piantò nella gola della suocera. Questa reagì convulsamente, un gesto meccanico. Spalancò gli occhi e fece per alzare il capo, ma il coltello, infilato fin dentro il cuscino l’aveva inchiodata. Lo estrasse di nuovo e mirò al cuore. I suoi occhi restarono aperti, vitrei. Riprese il coltello e uscì. Lui era già in fondo alle scale che l’aspettava. Le chiese se aveva fatto e lei, con sguardo assente, le accennò un sì. Uscirono passando dal garage.

Lo stato di trance, alimentata da droghe ed alcol, con cui agirono, non gli permise di coprire le tante, troppe tracce accumulate…

Al momento del loro arresto, il giorno dopo, furono trovati semi coscienti, in casa di lei, strafatti da un mix di eroina, LSD ed ecstasy.

Droga e uso indiscriminato di alcol non sono la causa di tutti i mali. Ma se si evitano, si riduce anche l’occasione di atti efferati.

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1 commento »

  1. Non mi convince proprio

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