Premio Racconti nella Rete 2010 “Il cappottino di Giulia” di Bruna Baldini (sezione racconti per bambini)
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2010Era un pomeriggio freddissimo quando la piccola Giulia ritornò a casa dopo aver fatto visita alle sue amichette. Sbadigliò, si stiracchiò un po’ e si avvicinò alla stufa a legna per scaldarsi.
Era così stanca che si accovacciò sul dondolo di nonna Annina. Aveva freddo, era rossa in viso ed aveva il mal di gola. Alla mamma ed alla nonna bastò guardarla per capire che aveva di nuovo la febbre.
Giulia stava zitta perché sapeva che, se si fosse lamentata, sarebbe stata rimproverata. Conosceva a memoria le parole che le avrebbero detto mamma e nonna: “Ben ti sta! Chi cerca trova. Quando ti diciamo di indossare il cappottino prima di uscire di casa, non ci ascolti mai. Sei una bimba cocciuta. Aspetti che giriamo l’occhio e, quando nessuno ti vede, sgattaioli fuori e, come una gattina randagia, girottoli qua e là da una casa all’altra. Tutti i giorni fai il giro del paese. Adesso prendi le medicine e vai a letto!”.
Giulia, che era furbetta, allora pensò “Nonno Renato non mi sgrida mai. Potrei parlare con lui” e chiamò: “Nonnino, nonnino, sono sicura che mi vuoi molto bene perché quando sono malata stai vicino al mio letto e mi racconti tante favole. Puoi raccontarmene una anche oggi?”.
Al nonno bastò uno sguardo per capire che stava male e, col sorriso sulle labbra, le disse: “Oggi ti racconterò una favola speciale. Se l’ascolti con attenzione non ti ammalerai più”. E cominciò a raccontare così: “Tantissimi anni fa, ai piedi delle Alpi Apuane, in un piccolo paese, che non era altro che un grappolo di case, viveva Alba, una bambina che ti somigliava tanto. Era piccola e tanto magra, aveva gli occhi belli e furbetti ed un caratterino ribelle come il tuo. Non ubbidiva a nessuno. Aveva un bel cappottino azzurro ma quando usciva di casa non lo indossava mai”.
Giulia, che fino a quel momento aveva ascoltato in silenzio, esclamò: “Ma nonnino quella bambina sono io! Questa non è una favola!”. Il nonno, come di solito, fece un sorriso e rispose: “Aspetta tesoro. Alba non aveva il nonno e le favole non gliele raccontava nessuno. Quando era malata se ne stava a letto da sola e si annoiava tanto. Per passare il tempo guardava fuori dalla finestra ed ascoltava il rumore della pioggia che il vento faceva sbattere con forza contro i vetri. Ascoltava le voci dei suoi vicini di casa che passavano dalla strada oppure giocava col gatto e la notte rimaneva al buio perché lei non aveva il nonno che le lasciava il lume a petrolio acceso.
All’improvviso, una notte, Alba fu svegliata da uno strano rumore. Non riusciva a capire cosa potesse essere e non vedeva niente perché la cameretta era buia. Lei pensò «Sarà il gatto che russa sul dondolo in cucina o sarà il vento che borbotta o forse sarà la febbre che mi gioca brutti scherzi».
Ma non era niente di tutto questo perché il rumore veniva dall’interno del suo armadio. Erano voci strane che facevano pensare ad un battibecco. Allora Alba si impaurì. Poi si fece più coraggio che potè, saltò giù dal letto e con mani tremanti aprì l’anta dell’armadio. E cosa vide?
Vide il suo cappottino di lana azzurro che, rosso di rabbia, litigava con un gruppetto di tarme perché mentre dormiva gli avevano mangiucchiato il colletto ed una manica e gridava loro: «Cattive mi avete rovinato! Ero nuovo di zecca e stavo aspettando che la mia padroncina mi indossasse!». E piangendo borbottava: «Brutte tarme siete venute al mondo per rovinare la lana!». Le tarme gli risposero: «Ma stai zitto testa di pecora! Morivi dalla voglia di essere indossato e noi alla nostra maniera ti abbiamo accontentato. Alla tua padroncina di te non gliene importa niente!». Il cappottino ci rimase tanto male e dal suo colletto scesero due lacrimoni”.
Allora Giulia esclamò: “Nonnino sei speciale! Ho capito, sai? Alba sono io. Il mio cappottino azzurro rischia di essere mangiato dalle tarme. Per favore, toglilo dall’armadio ed appendilo all’attaccapanni. Appena sarò guarita lo indosserò ed insieme, tutti i giorni, faremo il giro del paese”.
una favola adatta per tutti i bambini, semplice ed educativa..brava Bruna!!!!!!!!!!!!!!
barbara
…una favola dolce che non manchero’ di raccontare a mia figlia che assomiglia un po’ a Giulia…complimenti!
Semplice ed educativa. Meno male che ci sono i nonni!