Premio Racconti per Corti 2010 “Il Buio di Mirco” di Brunella Monti
Categoria: Premio Racconti per Corti 2010C’era una volta un bimbo che aveva molta paura del Buio. Il Buio lo aspettava tutte le sere e tutte le sere combattevano una battaglia di astuzie. Mirco, che così si chiamava il bimbo, diceva alla sua mamma: “Ti prego, lasciami accesa una luce”.
Ma attorno a quella luce il Buio cresceva piano e finiva sempre per inghiottirla, approfittando del sonno di Mirco. Così quando lui si svegliava per fare pipì trovava tutto nero, e in quel nero non era più lui, ma un nulla gelatinoso, con le mani strette sulle lenzuola, gli occhi spalancati, immobile nel letto per il terrore di muoversi.
In quei momenti Mirco respirava piano, senza fare il minimo rumore, per non farsi scoprire sveglio.
Ma una notte il Buio lo scopri e così si avvicinò piano piano al suo letto. “Dai” disse con voce cavernosa “Non fare finta di dormire, so bene che sei sveglio” A Mirco sarebbe venuto un infarto, se solo si fosse ricordato di avere ancora un cuore. Così si mise a sedere nel letto e il Buio si sedette di fronte a lui.
Mirco si sentiva gelato come un ghiacciolo al limone, spaventato come quando affronti un grande pericolo, e senza scampo come quando sei in un angolo, e allora…, allora succeda pure quello che deve!
Così guardò bene il buio, che aveva un gran mantello scuro e un cappuccio, calato sulla testa. Voleva capire, almeno, se fosse un uomo o una donna. Ma quanto più guardava e si avvicinava e approfondiva lo sguardo e si calava dentro, quanto meno lo capiva. In realtà il Buio non è che abbia poi questo gran viso!
Il Buio lo guardò strizzare gli occhi e ne ebbe tenerezza, così iniziò un riso che lo faceva sussultare piano e Mirco incoraggiato da quella manifestazione di simpatia allungò una mano a toccargli la pancia, per capire almeno che consistenza avesse.
Invece gli aprì il mantello che rivelò un interno setoso e caldo. Mirco ci entrò tutto intero.
Cercò a destra e non trovò nulla, cercò a sinistra e non trovò nulla. Ma era così stanco che si accoccolò nel centro esatto di tutto quel confortevole tepore e si lasciò andare. “Il Buio” pensò ” è sicuro, soprattutto quando uno è a casa sua, nel suo letto” e si addormentò.
La Mattina bussò delicatamente alle finestre di Mirco. Lui si riscosse. Il Buio si stirò. Mirco lo vide partire e per la prima volta lo salutò come un amico. “A stasera” gli disse
“Va bene” rispose il Buio ” contaci”.
Come si fa a renderlo come corto?
Non mi ha proprio convinto
matteo teatini : ” scegliendo un attore alto con un mantello nero che impersoni il buio…”
Antonio Giudici : ” pazienza…” 🙂