Premio Racconti nella Rete 2016 “Come il Passero. . .Solitario” di Alessandro Boschi
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2016Si potrebbe definire il mio lavoro “Psicologo dei cadaveri”.
Cosa sia in realtà? Studio il carattere e la mente delle persone morte.
Se pensate che sia difficile vi sbagliate dato che è molto più facile che farlo sui vivi.
Ho passato ben 20 anni della mia vita a lavorare nella sezione di psicologia criminale, e nel tempo libero ho anche esercitato come psicologo per i cosiddetti cittadini liberi….ma alla fine mi sono reso conto che i vivi sono estremamente più difficile dei morti… Il problema è che con i vivi bisogna parlarci e ascoltare ciò che hanno da dire ….compito alquanto inutile dato che ciò che le persone dicono sono solo menzogne.
La gente impara a mentire a se stessa fin dai primi mesi di vita, creando una fitta rete di protezioni e maschere che rende difficilissimo, anche per chi è del mestiere come me, capire cosa veramente il paziente stia pensando e provando .
Insomma non la farò ancora lunga…ho smesso di studiare la vita dei vivi, dedicandomi solo alla morte dei morti.
-Edward stai scrivendo tutto?-
-Certamente Dottor Indago….ma vorrei avere più informazioni riguardanti la sua professione passata di Psicologo Criminale….mi potrebbe citare qualche criminale famoso che ha avuto in cura?-
-Edward per favore…non esca dal tema… Deve seguire la causa del Povero Andrea Sovacceli e mostrare ai suoi lettori come si ricostruisce una vita di una persona o mi sbaglio?… e poi la smetta di usare il termine paziente in cura….dato che non c’è nessuna cura per la mente umana-
-Oh…mi scusi dottore pensavo che sarebbe stato un bel preludio poter raccontare un po’ delle sue esperienze passate-
-Voglio darle un consiglio…a nessuno frega un cazzo delle esperienze passate della gente, ognuno viene giudicato solo per le azioni presenti.
-Capisco…solo per l-e p-r-o-p-r-i-e a-z-i-o-n-i …- Ma che fa scrive tutto quelle che le dico? Lasci perdere e veda di fare un articolo decente, altrimenti si ritroverà invischiato in una causa che le toglierà quel bel sorriso.
– Come vuole Dottore… è lei che conduce il gioco-.
-Appunto! Mettiamoci al lavoro.-
Andrea Sovaccelli, Maschio Adulto, 1,80 Mt, Brizzolato, occhiali da vista, camicia rossa.
Ritrovato all’interno della sua baita in legno in Val Grande da sua sorella, ivi pervenuta su invito della vittima.
Nessun segno di colluttazione sul corpo, ne nella baita. Causa del decesso asfissia, dovuta da una corda attorno al collo.
-Si è impiccato, dottore?- – Molto acuto Edward, oserei dire quasi paranormale; Che si sia impiccato è ovvio, non ci resta da capire se è omicidio o suicidio. La polizia ha già appurato che si tratta di suicidio, quindi adesso il mio compito e scoprirne la motivazione-
– Quale è lo scopo di tale indagine?-
– La gente è assetata di spiegazioni …tutti vogliono spiegazioni, a partire dai parenti fino al vicino di casa, tutti fanno domande ed è dovere dello stato Italiano fornirgli risposte.-
-Quanto tempo richiede una tale analisi?-
-Richiederà all’incirca 15 minuti, pausa caffè compresa.-
-15 minuti, ma come è possibile tracciare una dettagliata …- – Per favore Edwar si plachi un po’, sono un impiegato statale che prende il minimo salario, ho detto che dobbiamo fornire spiegazioni alla gente non che dobbiamo dargli la verità. E comunque non spetta a lei giudicare il mio modus Operandi, quindi ascolti bene la mia dichiarazione che non mi ripeterò.-
-La baita è stata comperata da poco, dato che ci sono ancora molti lavori incompiuti e dato che la persona interessata è un architetto, ciò non può che confermare la mia tesi. E’ un tipo che ama, anzi amava viaggiare, ovunque si vedono foto delle sua vacanze e vari souvenir provenienti da ogni parte del mondo.
Niente famiglia né fidanzata o fidanzato. Sicuramente i soldi non erano un problema a giudicare dall’arredo di classe, il quale denota carattere arrogante e individualista.
La scelta del tavolo con sole 3 sedie, e il sevizio di soli 6 piatti fanno capire che non era una persona piena di amici… quindi la scelta di comprare come casa vacanza una baita sperduta non è per ritirarsi a divertirsi con gli amici, ma bensì per ritirarsi nella propria solitudine.
Anche la scelta della sorella come unico ambasciatore della sua morte non fa che confermare la mia tesi….La sorella non sembrava nemmeno troppo dispiaciuta, quindi non coltivava un gran rapporto nemmeno con lei, unico famigliare attualmente in vita della vittima.
Il letto ad una piazza e mezza e l’assenza di candele fanno capire che non è nemmeno mai stato preventivato l’arrivo di qualche amante.
Morale della favola: si è suicidato perché logorato dalla solitudine.
-Dottore….- – Si Edward ? Cosa non ti convince delle mie dichiarazioni?-
– Nulla Dottore, è solo che il computer della vittima è aperto sulla pagina Facebook dello stesso, dove esso ha pubblicato un post re morte, intitolato “motivi del mio gesto”.-
– Ah. . . . . .quanto mi fa incazzare quando le vittime mi rubano il lavoro, Facebook sarà la rovina del mio lavoro, una volta scrivevano tutto su fogli di carta, ma quelli erano facili da insabbiare…
Direi che qui abbiamo finito Edward, evita di scrivere l’increscioso evento di Facebook, va a dormire, spediscimi l’articolo per posta per la mia approvazione.-
-Sarà fatto, ora ci lavoro e fra un’ora glielo spedisco.-
-Un’ora? Ahahah non sarà troppo. E l’arte dello scrivere? La ricerca delle perfette parole? Un tempo per scrivere gli articoli i giornalisti stavano svegli tutta la notte.
– Bhe sa com’è Dottore anche io prendo il salario minimo, penso che capisca-
-Ovvio, Arrivederci-
Il dottore sale in macchina, e si dirige al suo appartamento. Fatta la rampa di scale apre la porta.. La puzza di chiuso e alcool lo avvolge.
Le tende ormai sono diventate un muro che isola l’appartamento dal mondo esterno. Gli unici coinquilini sono le formiche e le bottiglie di vino.
La casa è molto diversa da quella del povero Andrea Sovacceli, ma si potrebbe respirare la stessa atmosfera.
Al muro poche foto dell’infanzia del dottore e di una certa ragazzina, appartenuta ad altri tempi.
Quella sera il dottore era più stanco del solito…accasciato sulla sua poltrona apre il suo Mac portatile, si collega a Internet e apre Facebook. Qualche notifica e 1 messaggio, che sicuramente non valgono la pena di essere letti dato che non appartengono a nessun amico reale.
Andrea Sovacceli…trovato subito. Il dottore è curioso di vedere un po’ il messaggio della vittima che recita il seguente testo :
“ Fin da piccolo ho condannato il matrimonio, la società moderna e tutto ciò che di futile c’è nel mondo. Ho scelto la libertà! Non mi sono piegato alle schiavitù moderne! Sono libero mi dicevo. Infatti lo fui, potevo fare tutto quello che volevo senza rendere conto a nessuno. Visitavo un nuovo paese vivendolo davvero, facendo esperienze incredibili. Ma ho scoperto mio malgrado una triste verità…il vero schiavo ero io. Ho sempre etichettato le famiglie come le unità simbolo della schiavitù ed assenza di libertà. Adesso ho capito che loro erano libere dato che potevano scegliere se passare un’ora da soli od in compagnia, io non ho scelta…addio a tutti ormai sono troppo oltre per tornare indietro, ho intrapreso la strada sbagliata in passato e certi errori non li si recupera più”
Un anno fa il Dottore era riuscito a trafugare da una scena del delitto una pistola. Al tempo non sapeva bene le ragione di tale azione, ma oggi gli erano del tutte chiare.
Ciò che seguì è ovvio.
Il giorno seguente trovarono il Dottore morto sulla sua poltrona. Su Facebook, prima della sua morte, pubblicò : Volete sapere perché l’ho fatto? Buona indagine.
Simpatico. Forse potevi rendere meglio la psicologia del Dottore. L’ho letto comunque volentieri.
Complimenti, mi piace molto. L’idea dello psicologo dei cadaveri è originale, e l’analisi non fa una grinza, alla maniera di Sherlock Holmes, con Edward ad interpretare il dott. Watson. A differenza, però, del noto investigatore, il protagonista è bravo a leggere nell’animo altrui per esperienza personale e diretta. Bravo
Mi piace il genere e come e’scritto e vorrei leggere qualche altra indagine….
Simpatico! Questo è proprio il mio genere! Ho appena mandato in revisione un racconto dark. spero tu possa leggerlo presto! 🙂