Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2016 “Brutto figlio di Masterchef!” di Andrea De Santis

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2016

Credetemi, sono stato costretto, lo giuro! Da chi? A fare cosa? State a sentire.
Ieri sera mi sono messo in testa di preparare una bella cenetta a sorpresa per mia moglie. “Chissà come sarà contenta!” pensavo ingenuamente.
Solo che non avevo fatto i conti con il nostro tenero figlio, Giovanni, di dieci anni. Lui non si perde una puntata di quei programmi sulla cucina e si è montato leggermente la testa…. e sottolineo, leggermente.
Appena mi sono messo al lavoro si è avvicinato con quei suoi occhioni neri che, subito dopo essersi accorti di quello che stavo facendo, sono diventati rossi e a forma di “m”, come il simbolo di quella trasmissione. Ma si, dai, QUELLA trasmissione! Che poi la chiamano “talent show” di cucina, ma a me tutto sembra meno che di cucina.
Assomiglia molto al poligono di tiro che sta vicino alla bocciofila: manca sale! Piatto! Poco olio! Piatto! Carne troppo cotta! Piatto! Secondo me c’è uno col fucile a pallini dietro le quinte che si diverte come un matto, con tutti i piatti che volano!
E i conduttori? A tempo mio i cuochi erano sporchi, femmine e assomigliavano a mia nonna. Quelli di adesso….. a parte che non sono cuochi ma sono “chef” e poi sono fighetti e assomigliano a degli indossatori. Bhè, a parte quello piccolino con gli occhiali… basso, tutta testa, lui assomiglia più a quei cagnolini dondolanti che si mettevano dietro le auto.
Comunque anche io ho il mio chef preferito, che credete. Capitan Findus. E che mi venisse un colpo anche lui è cambiato! Io me lo ricordavo vecchio, rude e con la barba grigia, come un lupo di mare deve essere. L’altro giorno l’ho rivisto in una pubblicità, bello, giovane, con la barba nera e vestito con un cappotto stile british. Vabbè, non sono un mostro in cucina, lo ammetto. Ma il piccolo Giovanni mise il suo ditino sin troppo dentro la piaga. Giudicate voi.
-Che fai papà?-
-In cucina, con lo zinale e le pentole? Imbianco le pareti, tu che dici?-
-Ah ah. Simpatico-
-Sto preparando una cenetta a sorpresa per tua madre-
-Ah! Sicuramente sarà sorpresa!- (risatina sarcastica, sottintesa)
-Che intendi figliolo?- (piccolo bastardo, sottinteso)
-Ma dai pà, l’unica cosa che hai cucinato in vita tua sono i bastoncini di merluzzo. E sei riuscito anche a rovinarli-
-Non provare a sfatarmi un mito sai!-
-C’hai messo l’aglio e il prezzemolo. Ma come si fa!-
-Non sai che il pesce impanato vuole l’aglio e il prezzemolo in cucina?-
-Appunto pà, il pesce… nei bastoncini c’è tutto meno che quello. Vabbè, dai dimmi, cosa riscaldi?-
-Bravo, bella battuta. Ma questa volta ti sbagli di grosso. Sto cucinando, caro il mio piccolo scettico. Antipasto, primo e secondo!-
-Oh oh! E cosa c’è per antipasto?-
-Prosciutto di Parma e melone-
-Classico e anche un po’ scontato se mi permetti-
-A dicembre? Scontato il cavolo! Sai quanto costano i meloni fuori stagione?-
-Vabbè lascia stare. E per primo?-
-Fusilli al prosciutto su crema di carciofi–
-Almeno lo sai che questo tipo di pasta la devi saltare? –
-Ma che diamine dici? C’ho messo mezza giornata a fare la crema di carciofi! Il primo non lo salto, semmai rinuncio al secondo-
-Come non detto. Passiamo al secondo-
-Pollo arrosto- tiè! E adesso voglio vedere cosa hai da dire.
-Buono. Però c’è bisogno di un contorno adatto-
-E che credi? Ho pensato anche a quello. Patate fritte-
-Ma almeno le hai fatte a julienne?-
A quella domanda, credetemi, non c’ho visto più.
-Ma brutto figlio di …… Masterchef! Te l’ho detto mille volte che devi avvertirmi prima se abbiamo ospiti! Chi è sta julienne?- dissi afferrando il coltello in un impeto di rabbia.
– Lascia stare. Pensa al pollo, piuttosto, che è ancora crudo. Ci vuole almeno un ora per cuocersi e mamma sarà qui tra trenta minuti- disse Giovanni con la sua aria da saccente. A dire il vero avrei giurato che gli fossero caduti tutti i capelli ed avesse iniziato a parlare con uno strano accento italo-americano. “Vuoi che muro?” Avete presente.
Fatto sta che la rabbia montava sempre di più, sempre di più… Presi il coltello e tagliai il collo con un colpo netto degno del miglior D’Artagnan. Non vi dico che spettacolo! La cucina era tutta sporca di sangue. Cosa avrei potuto fare per rimediare a quel macello? (mai termine fu più azzeccato).
-Giovanni! Dammi una mano a pulire tutto sto sangue di pollo dal tavolo della cucina-
-Va bene pà. Vorrà dire che me la dovrò guadagnare sta cena!–
Scusate ma cosa avevate capito? Ve l’ho detto, non sono mica un mostro in cucina.

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2 commenti »

  1. Ahahah una bella parodia di tutti questi reality che ormai hanno invaso tutti i canali televisivi. Bella idea 🙂

  2. Grazie. Saper far piangere e saper far ridere, il confine è molto sottile. Contento di averti divertita.

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