Premio Racconti nella Rete 2016 “Brutto figlio di Masterchef!” di Andrea De Santis
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2016Credetemi, sono stato costretto, lo giuro! Da chi? A fare cosa? State a sentire.
Ieri sera mi sono messo in testa di preparare una bella cenetta a sorpresa per mia moglie. “Chissà come sarà contenta!” pensavo ingenuamente.
Solo che non avevo fatto i conti con il nostro tenero figlio, Giovanni, di dieci anni. Lui non si perde una puntata di quei programmi sulla cucina e si è montato leggermente la testa…. e sottolineo, leggermente.
Appena mi sono messo al lavoro si è avvicinato con quei suoi occhioni neri che, subito dopo essersi accorti di quello che stavo facendo, sono diventati rossi e a forma di “m”, come il simbolo di quella trasmissione. Ma si, dai, QUELLA trasmissione! Che poi la chiamano “talent show” di cucina, ma a me tutto sembra meno che di cucina.
Assomiglia molto al poligono di tiro che sta vicino alla bocciofila: manca sale! Piatto! Poco olio! Piatto! Carne troppo cotta! Piatto! Secondo me c’è uno col fucile a pallini dietro le quinte che si diverte come un matto, con tutti i piatti che volano!
E i conduttori? A tempo mio i cuochi erano sporchi, femmine e assomigliavano a mia nonna. Quelli di adesso….. a parte che non sono cuochi ma sono “chef” e poi sono fighetti e assomigliano a degli indossatori. Bhè, a parte quello piccolino con gli occhiali… basso, tutta testa, lui assomiglia più a quei cagnolini dondolanti che si mettevano dietro le auto.
Comunque anche io ho il mio chef preferito, che credete. Capitan Findus. E che mi venisse un colpo anche lui è cambiato! Io me lo ricordavo vecchio, rude e con la barba grigia, come un lupo di mare deve essere. L’altro giorno l’ho rivisto in una pubblicità, bello, giovane, con la barba nera e vestito con un cappotto stile british. Vabbè, non sono un mostro in cucina, lo ammetto. Ma il piccolo Giovanni mise il suo ditino sin troppo dentro la piaga. Giudicate voi.
-Che fai papà?-
-In cucina, con lo zinale e le pentole? Imbianco le pareti, tu che dici?-
-Ah ah. Simpatico-
-Sto preparando una cenetta a sorpresa per tua madre-
-Ah! Sicuramente sarà sorpresa!- (risatina sarcastica, sottintesa)
-Che intendi figliolo?- (piccolo bastardo, sottinteso)
-Ma dai pà, l’unica cosa che hai cucinato in vita tua sono i bastoncini di merluzzo. E sei riuscito anche a rovinarli-
-Non provare a sfatarmi un mito sai!-
-C’hai messo l’aglio e il prezzemolo. Ma come si fa!-
-Non sai che il pesce impanato vuole l’aglio e il prezzemolo in cucina?-
-Appunto pà, il pesce… nei bastoncini c’è tutto meno che quello. Vabbè, dai dimmi, cosa riscaldi?-
-Bravo, bella battuta. Ma questa volta ti sbagli di grosso. Sto cucinando, caro il mio piccolo scettico. Antipasto, primo e secondo!-
-Oh oh! E cosa c’è per antipasto?-
-Prosciutto di Parma e melone-
-Classico e anche un po’ scontato se mi permetti-
-A dicembre? Scontato il cavolo! Sai quanto costano i meloni fuori stagione?-
-Vabbè lascia stare. E per primo?-
-Fusilli al prosciutto su crema di carciofi–
-Almeno lo sai che questo tipo di pasta la devi saltare? –
-Ma che diamine dici? C’ho messo mezza giornata a fare la crema di carciofi! Il primo non lo salto, semmai rinuncio al secondo-
-Come non detto. Passiamo al secondo-
-Pollo arrosto- tiè! E adesso voglio vedere cosa hai da dire.
-Buono. Però c’è bisogno di un contorno adatto-
-E che credi? Ho pensato anche a quello. Patate fritte-
-Ma almeno le hai fatte a julienne?-
A quella domanda, credetemi, non c’ho visto più.
-Ma brutto figlio di …… Masterchef! Te l’ho detto mille volte che devi avvertirmi prima se abbiamo ospiti! Chi è sta julienne?- dissi afferrando il coltello in un impeto di rabbia.
– Lascia stare. Pensa al pollo, piuttosto, che è ancora crudo. Ci vuole almeno un ora per cuocersi e mamma sarà qui tra trenta minuti- disse Giovanni con la sua aria da saccente. A dire il vero avrei giurato che gli fossero caduti tutti i capelli ed avesse iniziato a parlare con uno strano accento italo-americano. “Vuoi che muro?” Avete presente.
Fatto sta che la rabbia montava sempre di più, sempre di più… Presi il coltello e tagliai il collo con un colpo netto degno del miglior D’Artagnan. Non vi dico che spettacolo! La cucina era tutta sporca di sangue. Cosa avrei potuto fare per rimediare a quel macello? (mai termine fu più azzeccato).
-Giovanni! Dammi una mano a pulire tutto sto sangue di pollo dal tavolo della cucina-
-Va bene pà. Vorrà dire che me la dovrò guadagnare sta cena!–
Scusate ma cosa avevate capito? Ve l’ho detto, non sono mica un mostro in cucina.
Ahahah una bella parodia di tutti questi reality che ormai hanno invaso tutti i canali televisivi. Bella idea 🙂
Grazie. Saper far piangere e saper far ridere, il confine è molto sottile. Contento di averti divertita.