Premio Racconti per Corti 2016 “8:57” di Matteo Valentini
Categoria: Premio Racconti per Corti 20161 CAMERA – INT – GIORNO
DABALUS (ragazzo castano, barba incolta, 25-30 anni) si sta
abbottonando la camicia davanti allo specchio.
Passa i bottoni uno a uno guardandosi fisso allo specchio.
A un certo punto abbassa lo sguardo, si china e raccoglie una
cravatta, si vede il display del cellulare che segna le 8:17.
Se la lega lentamente al collo; dopodiché si gira e prende
una giacca elegante appoggiata sul letto dietro di lui.
Dabalus si sistema i capelli, passandosi lentamente la mano
destra tra essi.
Improvvisamente nota un brufolo sulla tempia destra. Si
avvicina col capo verso le specchio e con due dita lo
schiaccia.
Dabalus fa una leggera smorfia dolorante, si nota il fastidio
che tale azione gli ha provocato. Prende un fazzoletto dal
cassetto e si pulisce la fronte.
Dabalus si guarda un’ultima volta allo specchio, lo sguardo
si fa più cupo, il volto si raggrinza, il suo è il viso di
qualcuno che sta passando un pessimo periodo, stanco e
debilitato.
Le occhiaie sul suo volto sono di colore viola scuro, come se
non dormisse da giorni.
Dabalus sospira, si gira e va verso la porta.
2 CASA DABALUS – EST – GIORNO
Dabalus esce dalla porta di casa sua, un’abitazione vecchia,
stile anni ’60, coi muri leggermente sbiaditi.
L’aria è grigia, nebbiosa, probabilmente una giornata tipica
di fine novembre, col primo freddo che avanza, e il sole
completamente assente.
Dabalus scende i 4 gradini dopo la porta, e piano piano
comincia a camminare lungo il marciapiede.
La strada è stretta, con alberi in fila a sinistra del
marciapiede, molte buche, case vecchie sulla parte destra,
non si vedono macchine.
Dabalus estrae il cellulare, vi attacca le sue auricolari e
se le mette nelle orecchie.
Continua a camminare guardando il cellulare, fino a che non
sbatte contro un PASSANTE(calvo, molto muscoloso, faccia
cattiva) che instantaneamente si gira e lo guarda dritto
negli occhi con fare minaccioso.
Dabalus lo fissa, prova ad allungare la mano per chiedere
scusa, il passante lo guarda per 2 secondi, scossa la testa
ed estrae di prepotenza una pistola.
La punta alla testa di Dabalus con rabbia. Dabalus rimane di
sasso, inizia a tremare, ansima, il terrore ha preso il
sopravvento.
Il passante inizia a ridere, una risata malefica,
psicopatica, come il Joker di Batman.
PASSANTE
Sei stato tu, sei stato tu! Alle
8:57 verremo a prenderti!
(Vediamo il volto del passante in primo piano, sfocato, la
telecamera da l’idea che lo stiamo vedendo direttamente dagli
occhi di Dabalus).
Dabalus sta sudando freddo, stringe gli occhi fortissimo, il
suono di quella risata rimbomba nella sua testa.
(Vediamo a intermittenza
rapidissima la faccia del
passante che ride e
quella di Dabalus
tremante con gli occhi
chiusi).
Il passante si infila la pistola nell’occhio destro ed
esplode un colpo, schizzando sangue da tutte le parti.
Improvvisamente la risata svanisce, ma non di colpo, pian
piano, come un eco nelle montagne.
Dabalus apre gli occhi, e si guarda attorno, ma non c’è più
nessuno. La strada è deserta.
Dabalus sta ancora ansimando, continua a guardarsi attorno,
tenta di riprendere il respiro a fatica.
Estrae il cellulare, sono le 8:23. Finalmente il suo respiro
ritorna regolare. Con il viso ancora visibilmente scosso si
rimette in cammino.
Dabalus cammina piano, è impaurito, si guarda spesso attorno,
ogni tanto si sente ancora la risata del passante che ronza
nella sua testa.
Si sfrega gli occhi di continuo, l’atmosfera attorno a lui è
molto kafkiana.
Dopo qualche passo svolta a destra e arriva sulla via
principale.
Ci sono molte MACCHINE che passano lungo la strada. Dabalus
vede arrivare dalla direzione opposta una SIGNORA (capelli
grigi, bassa, sui 60 anni, cappotto rosso sangue).
La signora sorride, Dabalus ricambia.
La signora con un ghigno malefico stampato in faccia estrae
un coltellaccio insanguinato dalla borsa.
(vediamo l’estrazione del coltellaccio a rallenty).
La signora ridendo si punta il coltellaccio all’occhio destro
e lo estrae di netto, continuando a ridere. (Sempre a
rallenty)
Dopodiché la signora prende in mano il suo occhio ancora
sanguinante e guarda Dabalus.
SIGNORA
Sei stato tu, manca poco, alle 8:57
saremo da te!
Dabalus osserva la scena in stato di shock. Si lancia verso
la signora cercando di raggiungerla con le mani protese
avanti.
Cade a terra, ancora ansimante si guarda attorno, e anche
questa volta non c’è nessuno.
C’è solo Dabalus sul marciapiede, le macchine continuano a
passare, ma della signora non c’è traccia.
Dabalus inizia a percepire delle voci nella sua testa, che
parlano velocemente, e con tono basso.
V.O.
Uccidi uccidi uccidi…
Dabalus è quasi sdraiato sul marciapiede, su alcune foglie da
poco cadute, giusto accanto a un albero.
Continua a guardarsi attorno, non si vede nessuno da ambo i
lati di questo stradone molto lungo.
Dabalus si siede appoggiandosi all’albero, respira
profondamente, e infila una mano dentro la tasca interna
della giacca.
Estrae una scatolina con delle pillole, ne prende un paio e
le butta giù.
Alza gli occhi al cielo e inizia a calmarsi, dopo un paio di
sospiri si alza, e con passo lento si rimette in marcia.
Estrae il cellulare dalla tasca e guarda l’orario, segna le
8:26.
Dopo pochi metri raggiunge una fermata dell’autobus. Alla
fermata ci sono un paio di persone, un RAGAZZO (adolescente,
con uno zaino in spalla) e una RAGAZZA (bassa, anche lei con
uno zaino) che parlano tra di loro.
Dabalus entrae il cellulare e inizia a scrivere un messaggio,
dopo poco sopraggiunge un autobus; le porte si aprono e i 3
ragazzi salgono.
3 AUTOBUS – INT. – GIORNO
Dabalus entra per ultimo, e mentre i 2 ragazzi prendono posto
lui si va a sedere verso il fondo.
L’autobus è abbastanza vecchio, sedili in plastica grigi,
vetri un pò appannati per l’umidità.
Ci sono altre 2 PERSONE a bordo, una MAMMA (mora sui 40) e il
proprio BAMBINO (circa 6-7 anni).
Una volta seduto, Dabalus socchiude gli occhi e sembra cadere
in una specie di dormiveglia.
(Si vedono in rapida successione le scene precedenti del
Passante calvo e della signora, in pratica stiamo vedendo i
pensieri di Dabalus, si sentono anche le loro risate
contorte).
Improvvisamente l’autobus colpisce una buca e vi è uno
scossone del mezzo, Dabalus si sveglia di soprassalto.
Dabalus punta lo sguardo verso il fronte dell’autobus e
incrocia lo sguardo con l’AUTISTA (robusto, con divisa da
autista sui 40 anni) tramite lo specchietto retrovisore.
L’autista improvvisamente distoglie lo sguardo dalla strada e
cominciare a fissare minaccioso Dabalus.
Dabalus si guarda intorno, ma tutti gli altri passeggeri sono
come statue silenziose, impassibili guardano avanti, come se
non avessero notato che l’autista non sta guardando la
strada.
L’autista continua a fissare Dabalus tramite lo specchietto,
improvvisamente comincia a sorridere, poi a ridere
copiosamente.
A questo punto l’autista estrae una pistola, e continuando a
ridere se la infila nell’occhio destro, dopodiché esplode un
colpo.
La testa dell’autista esplode spargendo sangue e cervella
dappertutto, l’autobus inizia ad andare fuori controllo.
Dabalus si alza e cerca di raggiungere il volante per
riprendere la guida, ma mentre cerca di raggiungere il fronte
rimane ancora più scioccato notando che nessuno dei
passeggeri ha battuto ciglio.
Sembra che nessuno si sia accorto di niente, ognuno continua
a fissare il vuoto, senza trasparire alcuna emozione.
Dabalus raggiunge il volante e scansando il corpo
dell’autista cerca di riprendere il comando, ma la velocità
continua ad aumentare.
DABALUS
Ehi ehi, aiutatemi, andremo a
finire fuori strada!!!!
(Rivolto verso i
passeggeri)
Nessun passeggero risponde, nessuno si muove, Dabalus si gira
nuovamente verso il parabrezza, ma non riesce a spostare il
cadavere dell’autista che a quanto pare è rimasto col piede
sull’acceleratore.
Dabalus si gira nuovamente verso i passeggeri, e qui la sua
espressione si fa gelida, quello che vede è raccapricciante.
Tutti i passeggeri sono i piedi rivolti a lui, gli stanno
puntando il dito addosso, e a tutti quanti manca l’occhio
destro.
PASSEGERI
(All’unisono)
Sei stato tu! È colpa tua! Manca
poco, alle 8:57 ti prenderemo!
Dabalus è pietrificato, improvvisamente si sente strattonare,
si gira rapido e nota che è l’autista ad averlo preso.
La sua testa è ancora spappolata, impregnata di sangue, e
anche a lui manca l’occhio destro.
AUTISTA
Stiamo venendo per te! Ci vediamo
alle 8:57!
In quello stesso istante l’autobus si schianta contro un
guard-raid è una grande esplosione inonda il mezzo.
3 AUTOBUS – INT – GIORNO
Dabalus si sveglia sul suo sedile ansimando, è ancora seduto
al suo posto, quello che ha visto non era reale.
L’autobus si ferma, Dabalus prende la sua roba e scende di
corsa. Ma guardando davanti mentre scende nota che le PERSONE
in quell’autobus, compreso l’autista, non sono le stesse
della sua visione.
4 INGRESSO CARCERE – EST – GIORNO
Dabalus una volta sceso si appoggia a un albero, e ansimante,
vomita.
Estrae di nuovo il cellulare dalla giacca, sono le 8:50. Lo
ripone, poi si alza e si trova davanti a un cancello grigio,
al cui interno si trova un carcere.
Sulla destra c’è una guardiola delle sorveglianza, da dove si
può accedere al carcere.
Dabalus si avvicina alla guardiola e una volta arrivato
mostra i suoi documenti alla GUARDIA (moro, sbarbato, sui 30
anni).
GUARDIA
(Osservando i documenti)
Buongiorno avvocato Dabalus, è qui
per incontrare il suo assistito?
DABALUS
Si, sono venuto a vedere se riesco
a tirar fuori qualcosa, almeno a
chiedere l’infermità mentale, ma la
vedo dura.
GUARDIA
Eh, con quello che ha fatto quello
la la sedia elettrica non gliela
toglie nessuno.
(Restituisce i documenti
a Dabalus)
Ha una faccia molto provata,
nottataccia?
DABALUS
Eh sì, sono un pò di giorni che non
riesco a dormire, in più mi stanno
succedendo strane cose ultimamente.
GUARDIA
Del tipo?
DABALUS
Ho come delle visioni di gente
morta, gente che si uccide da sola
davanti ai miei occhi e poi
sparisce, sento che sta per
succedermi qualcosa.
GUARDIA
Non si preoccupi avvocato, presto
sarà tutto finito, tra pochi minuti
verremo a prenderla.
Dabalus rimane immediatamente pietrificato, le sue
sopracciglia si aggrottano, lui è molto confuso da questa
risposta.
DABALUS
(Con tono terrificato)
Come ha detto scusi?
GUARDIA
Ho detto che tra poco arriveremo,
alle 8:57 le sue sofferenze
finiranno, e finalmente la pagherà!
La guardia inizia a ridere fragorosamente, dopodiché prende
un cutter dalla scrivania e contiuando a ridere si recide
l’occhio destro e poi si scaglia verso Dabalus.
Dabalus cada a terra travolto dalla guardia che inizia a
strozzarlo (la scena viene proposta a rallenty con la risata
della guardia in eco).
Dabalus diventa sempre più violaceo, e le sue forze
cominciano ad abbandonarlo, fino a che non perde i sensi.
(Sullo schermo compare il buio).
5 CARCERE – INT – GIORNO
(O.S.)
Detenuto 9547.
Dabalus riapre gli occhi, è seduto su una sedia elettrica,
indossa una tuta arancione da carcerato.
Siamo in una stanza per le esecuzioni, pareti grigie scure,
ad un tavolo marrone è seduto un GIUDICE con la toga.
Due GUARDIE stanno ai lati di Dabalus, una GUARDIA ha la mano
sull’interrutore della sedia elettrica dall’altro lato della
stanza.
C’è un AVVOCATO seduto accanto al giudice, la stanza è
stretta, pavimenti sporchi, mura scrostate, diversi cavi
della corrente che spuntano dal soffitto e dai muri.
Dal lato opposto a Dabalus si trova una grande vetrata da cui
si vede il riflesso di Dabalus e delle guardie.
Al di là della vetrata ci sono diverse PERSONE sedute che
osservano la scena.
Un PRETE sta girando attorno alla sedia spargendo acqua
santa.
PRETE
E dio accogli con te quest’anima
perduta, fa che ritrovi la retta
via e possa tornare nel tuo gregge,
accoglilo tra le tue braccia e
liberalo dai peccati, cosicché la
sua anima possa trovare la giusta
pace. Amen
Dabalus si guarda intorno molto confuso, e guardando sul lato
opposto della stanza trova diverse foto di persone uccise
appese.
Con un primo piano si vedono in rassegna le foto di tutte le
persone viste da Dabalus nelle sue visioni.
Sono tutte morte e prive dell’occhio destro.
(Si vedono scorrere in fila da dx a sx: il passante calvo, la
signora, i 2 ragazzi della fermata, la mamma e il bambino,
l’autista e infine la guardia all’ingresso del carcere).
Il giudice ha dei fogli in mano e sta emettendo la sentenza.
GIUDICE
Oggi, 16 novembre 2015, dinnanzi a
questa egregia giuria, sono qui a
sentenziare la condanna a morte
dell’avvocato Dave Dabalus che
nella notte del 12 giugno 2011 si
rese colpevole dell’omicidio delle
seguenti persone
(Si infila gli occhiali
da vista)
Jimbo Jimbaus assassinato con un
colpo di pistola all’occhio destro
sul marciapiede di Via Gluk;
Claire Richards assassinata con un
colpo di coltellaccio da cucina
inflitto all’occhio destro mentre
usciva dal supermercato di Via Pal;
I fidanzati James Zolmang e
Charlotte Castles uccisi con
svariati colpi di un punteruolo da
ghiaccio sferrati entrambi
all’occhio destro mentre
aspettavano l’autobus alla fermata
di Via Milan;
L’autista Ceinz Radio e la signora
Julie Monkey col figlio Simon
Cholo, tutti e 3 uccisi con un
colpo di pistola all’occhio destro
mentre si trovavano sull’autobus 25
diretto a Carnaby Street;
E infine la guardia carceraria
Lauro Bignardi, assassinato con un
colpo di cutter che gli ha reciso
l’occhio destro all’uscita di
codesto carcere al termine del suo
turno di lavoro.
Visti i verdetti dei processi
precedenti si procede dunque alla
pena capitale con l’utilizzo della
sedia elettrica.
(Il giudice prende pausa
e si toglie gli occhiali
e alza lo sguardo verso
Dabalus)
Il condannato vuole effettuare
un’ultima richiesta?
Dabalus è shoccato, capisce adesso che tutto quello che aveva
vissuto fino a quel momento non erano altro che visioni delle
persone che lui stesso aveva ucciso.
Ma il viso inizialmente impietrito di Dabalus si distende, la
faccia si fa più serena, e un risolino malefico compare sul
suo volto.
DABALUS
(Con tono di sfida)
Nessuna richiesta in particolare,
ho terminato le loro sofferenze, e
quando sarò dall’altra parte mi
prenderò cura di loro.
Dabalus inizia a ridere di gusto, non ha più il lume della
ragione.
Il giudice fa una faccia schifata, poi riprende a parlare.
GIUDICE
Si dia inizio all’esecuzione.
La guardia predisposta si avvicina all’interrutore, vi posa
la mano sopra.
Nel frattempo Dabalus continua a ridere sempre più
copiosamente, non si trattiene più ormai.
La mano afferra la leva, e con violenza spinge la leva verso
il basso.
La sedie elettrica inizia a vibrare copiosamente, Dabalus non
smette di ridere.
La sua pelle inizia a bruciarsi, le guance diventano rosso
fuoco, le sua bocca si apre sempre di più.
La sua risata si fa sempre più potente, la pelle diventa
sempre più nera, i sui occhi sono ormai fuori dalle orbite.
Ed ecco che al massimo della potenza, Dabalus muore.
Un denso fumo si alza dal suo corpo. L’ambiente si trova in
silenzio di tomba.
Ed ecco che alla fine la telecamera inquadra l’orologio sul
muro.
Esso segna le 8:57.
FINE