Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2016 “Self -Service” di Laura Florio

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2016

I

No, non era quella la strada, diceva la piccola , tirando per la manica il babbo con la manina. No, no, non vedi il lampione?? ah, perché non mi credi ? È laggiù, laggiù …e gli occhi si accendevano di una luce verdastra come quella di un bel pino innevato al tramonto, sulla parola laggiù ..gia ‘ pregustava la festa della domenica , al ristorante, col suo amato babbo. Insieme a lui, camminava spedita tirandolo come si tira un cane, e lui mogio e preoccupato la seguiva mollemente , negli occhi uno sguardo ansioso. Cappotto liso, lucido, vecchio.Povero. Ma per la sua piccola, la bocca era sempre aperta al sorriso , e la sua risata fragorosa era ciò che notavano subito gli altri. Be’ … Ti muovi ?? Io ho fame !tutta la settimana a studiare ed ora finalmente al ristorante , al nuovo self -service!!! Ah, che bella questa parolina così strana, chissà cosa significa , americano, inglese, boh, io studio francese, non lo so, ma che bello !!! Nessuna delle mie amichette va al self -service..io si! Ecco, finalmente appare davanti il palazzo, piano rialzato, luce intermittente , bisogna entrare e salire una rampa di scale di marmo gialliccio. E poi finalmente, l’America!! O il mondo delle fate, chissà ! Entrarono e subito il rumore dei vassoi di acciaio , e la fila delle persone! Una novità , vuoi mettere il confronto con i tavoli bianchicci dei ristoranti comuni. Subito furono in fila, lei sgambettava felice, il babbo si guardava attorno. Mmm che odorino. Meravigliosi ai suoi occhi si aprivano i contenitori pieni di golosità mai viste, lei era Gretel davanti alla casetta dei dolciumi, e voglio questo e poi questo ..e così fino alla fine della fila . Orgogliosa col suo vassoio cercava un posto, ma tutto era pieno, solo un posticino la’ , vicino a un ragazzo che ancora lentamente mangiava. Io mi siedo, vieni babbino ??? …e già seduta, si aggiustava la gonnellina a pieghe e guardava ansiosa il suo vassoio, impaziente di mangiare col suo babbooooo!!! Vieni !!lui la segui’ , silenzioso e con un mezzo sorriso. Il tavolo era per molte persone , due panche , lei si mise proprio davanti al giovane ragazzo che silenzioso mangiava, piano, piano,piano. Un piatto di pasta condita col sugo. Babbo, buona vera ?? il babbo annuiva, ed osservava. Il ragazzo non era italiano, fece un cenno alla bimba e disse qualche parola in una lingua strana…Hihihih che ridere !rimettendosi a mangiare lentamente.. Lei si accorse che sul vassoio aveva un altro piatto , anch’esso di pasta… Che buffo !! Due piatti di pasta!! Ma non si può ! Oh, babbo, ma hai visto ..improvvisamente il suo sguardo si posò sul viso del padre e questi le sembrò come trasfigurato, rigido e triste. Zitta, zitta, mangia ..poverino, poverino. Non capiva, ma la fame era sparita puf ..un botto nel cuore. Il padre osservava il giovane che lentamente, finito il primo, iniziava il secondo dei due primi presi. Figlia mia, e’ povero ..povero.non ha soldi per la carne e per questo mangia due primi. Ma tu mangia, finisci. Le si riempirono gli occhi di lacrime mentre ascoltava, come un sogno ,questa spiegazione incredibile che il padre bisbigliava nel brusio delle voci, dei vassoi riposti, dei bicchieri caduti di questo self -service .Come era triste il babbo!!! E cos’era quello strano dolorino nel cuore e nella gola che frenava la risata e la gioia ? Poverino, poverino,non ha soldi per la carne e mangia due primi !!! Non si può ! Non si può !! Il ragazzo, umilmente, finito il suo secondo piatto, abbozzo’ un sorriso e scomparve nelle scale giallicce,inghiottito da altra gente che andava o veniva nel self-service. Non si può , no, non si può !
II
FIGLIA.. Si era appena svegliato e l’aveva chiamata , come un bimbo chiama la mamma appena sveglio. Figlia , dove sei.. boh, forse verrà dopo.. Si mise a sedere stropicciando con le mani il lenzuolo candido , carezzandolo come carezzava a volte la testa ricciuta della figlia piccola. Sete, acqua…che sogno strano, dolce e penoso, il giardino della casa Paterna, la vasca dei pesci rossi e quella dispettosa della sorella , non riusciva mai a prenderla quando giocavano a nascondino…e poi rumori, bombe, bombe , guerra ..son vivo per miracolo..ecco. Volgendo lo sguardo sul comodino , vide il sorriso bianco dell’amatissima moglie…ciao, amore dove sei, che fai, mi pensi, mi aspetti ??? Il sorriso gli rispose di sì.Ecco, dolce amore, anche oggi c’è il sole, e tu sei bellissima, sempre unica. Ancora una volta il sorriso si allargò e invio’ un bacio dolce e infinito…che sarà di me ora che non ci sei più e lei, che sarà di lei..ma lei è forte…uff.. Stanco.. Chiuse gli occhi ed eccola lì quella impertinente della sorella …non correre ti ho detto! vieni qui! Ma la dispettosetta , svolazzando col vestitino azzurrognolo , se la rideva beata e…Non mi prendi, non mi prendi !! .. Era sparita di nuovo… Fra poco sarebbe venuta la figlia ..Per questa figlia lui aveva sacrificato la vita , aveva lavorato solo per lei…mah, insomma.. anche per annegare il dolore del sesso negato dopo la morte dell’altra Lei, unica, tutto. A tratti appariva e scompariva la dispettosa sorellina…questa , forte della maggiore età, si prendeva gioco di lui che invece l’adorava e ,con la crudeltà tipica dei bambini, spesso si divertiva a farlo ammattire.ah, che rabbia e quante lacrime riempivano i suoi occhi di bimbo ! ora ad esempio dove ti sei cacciata?.. Sono quiiiiii rispose l ‘eco. Ora però sete, tanta sete. Allungando la mano per prendere il bicchiere, i suoi occhi opachi e ormai piccini, rividero quelli eternamente belli ed ormai immortali della Sua amata. Questa sembrava rassicurarlo con quel ditino malizioso poggiato sulla bocca e pareva dire ..solo per te, amore.La foto , in bianco e nero, scattata al mare in un giorno qualsiasi, era ora illuminata dal rosso fragoroso del tramonto della sera..irreale, cinematografica…bah, la figlia ancora non arrivava ..in compenso ecco di nuovo la dispettosa sorella. ..sono stanco, tanto stanco, ma ora ti rincorro ….No, non ce la fai , rispose questa ridendo ..con uno sforzo consapevole ,guardando la foto,egli sospiro’..ce la faccio,ce la faccio..la bella immortale annuì…infatti eccola lì, la maliziosa..questa ora correva sorpresa..improvvisamente si voltò…finalmente lui per la prima volta l’avrebbe vinta, avrebbe esultato su quel faccino provocatorio…Eccotii ,vieni che ti acchiappo! …

III

PADRE.Lei era tornata . Osservava distaccata, ma in fondo curiosa e con sorriso ironico, dall’ altra parte della strada , il palazzo ad angolo secondo piano , self- service,insegna anni 60′ cadente e squallida . Tutto era spento ormai. Chissà dove portavano le scale di marmo giallicce. Ufficio sconosciuto e anonimo. chissà . Se fosse entrata,forse, l ‘avrebbero accolta ancora rumori di acciaio e ricordi fragorosi. PADRE. Perdono. Capito tutto. Lo vedeva , dolente e vinto, camminare con una bimba violentemente viva e non doma .Capiva il suo timore e l’angoscia e la tristezza e la morte posate sulla sua anima.Mamma. La sua morte .No, non la voleva vedere la morte della mamma. divorava la vita e il cibo per ignorarne la morte. Il padre la assecondava, con la sua risata fragorosa, ma disperata, oh! Com’era disperata! Poveri , erano poveri !! Lui dalla vita difficile, che mai mai aveva permesso che gli altri avessero ragione della sua povera bimba orfana!! Ahahh come lei detestava quella parola, come odiava quella parola, come lo odiavaaaa, lei non era orfana, la madre era morta , embe ‘?? Aveva fame ,voglia di vita. Vrmmm, una macchina le passo’ accanto e la sfioro’ a pelo, ma lei rimase ferma, immobile ,osservante. Be’.quanti anni.odio, incomprensione ribellione, tanta tanta sofferenza tanta fame.Eppure ,nel trascorrere degli anni accanto al padre ,man mano che le ristrettezze economiche diminuivano e i vestiti lisi e smessi da altri lasciavano il passo ad altri più ignari ma nuovi, un mare un mare di silenzio annegava il loro affetto. Nuotavano sempre più distanti dalla reciproca comprensione, in un nuoto suicida verso …orizzonti lontani. A tavola , ancora con la pastasciutta, rideva sgambettando sotto il tavolo….babbino mi racconti una favola??Quella della signora che disse al marito se per piacere le cucinava due fagioli…Lui prese uno,due fagioli due di numero, vero babbo?? Me la racconti ? E lui come una nenia , sempre le stesse parole, guai a cambiarle! Un giorno una signora disse al marito di cucinarle due fagioli, e allora….Basta. Fagioli Scotti, ormai vita passata. Dove sei ora, boh, chissà .
Sempre cibo. Col cibo si nascondeva la povertà ,col cibo si giudicavano le persone ,dal cibo si provava pietà per chi, come quel ragazzo straniero ,certi cibi non poteva permetterseli.Cibo scavava , doveva riempire e invece svuotava. Intanto la vita vrrrmmmm vrmmm, come le macchine, sfrecciava, era sfrecciata…..flash. Improvvisamente nel rumore del traffico ecco apparire come d’incanto, la mai dimenticata insegna luminosa intermittente ,quello che bruciava, che l’aveva portata li’ per capire, comprendere e farsi perdonare….Da ultimo, dopo tante lotte e liti e insulti e rabbie e pianti, quando lui ormai piccino, figlio della figlia, suo figlio, si faceva imboccare e piano piano su, mangia un pochino , fissava il vuoto, e un po’ di cibo gli cascava dalla bocca e cadeva sul tovagliolo,un bavaglino! lei provava tanta tanta tenerezza, ma non si poteva, non bisognava spiegare l’amore, come non si può spiegare la povertà , orgoglio! e allora col cucchiaino , come si fa con i bimbi, lei raccattava la poltiglia, e su, mangia un pochino…ti ricordi come mangiavamo al self-service, e lui girava la testa sul cuscino, e sorrideva dolcemente come per dire FIGLIA….devo andare…ma apriva la bocca, eaummm….aummm.giu’.. Ecco, così ….Bravo, ora dormi, riposa, dormi… Lacrime, lacrime immense..

 

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13 commenti »

  1. Commovente, un amore che non si spegne.

  2. Aurora , ti ringrazio per il tuo ‘ amor che non si spenge’.E son contenta , scusa il paradosso, che tu ti sia commossa perché vuol dire che sono andata dritta al tuo cuore e spero al cuore di chi altro l’ha letto .

  3. Ho sentito l’amore leggendo il tuo racconto e non aggiungo altro.
    Condivido il tuo pensiero, l’amore non ha bisogno di spiegazioni ma soltanto di azioni.

  4. Per Barbara : Ritrosia e pudore , nel parlare d’amore.Come dice Attilio Bertolucci , poeta: Assenza, più acuta presenza

  5. Vero!

  6. Devo dire che ho faticato un po’ a leggere il tuo racconto: tante parole, tante immagini, mazzi di punti interrogativi senza risposte, frasi brevi quasi troncate…Sembra un delirio… Ma forse è proprio dalla drammaticità dello stile che trapela tutto il tormentato e difficile amore dei protagonisti. Mi ricorda un po’ il Verga: anche qui sembra che non ci sia riscatto per i vinti…

  7. In risposta a Patrizia Scialoni : BRAVISS! hai capito perfettamente ! D E L I R I O. che è quello che ha il padre, ed anche la figlia nel suo ‘flusso di coscienza ‘……………???? ,,, !! una paginetta qualsiasi dell’ULYSSES di Joyce ,o del Tristam Shandy di Sterne, allontanando il povero amato Verga .( capisco perfettamente perché lo citi ).tutto potrebbe chiarirsi , per te.Sono contenta che il mio delirio ti abbia scombussolato, odio il linguaggio scontato…!,,,,,???? due punti , a capo , lettera maiuscola ..se poi riesce o no, Who knows?? grazieeee

  8. Laura sei mitica!

  9. Bellissimo racconto! Brava Laura! toccante! Passi a leggere il mio? 🙂

  10. In risposta a Stefania Unida : carissima, purtroppo quando leggo i commenti su questo mio…sì, mi si riempiono gli occhi di lacrime..hai capito, vero, non c’è bisogno vada oltre.Il mio racconto è un ‘atto dovuto’, spero di essere stata perdonata per davvero… e mentre te lo scrivo. (Come outing) non vedo bene…molti (quasi tutti , tranne i poveri di spirito)che l’hanno letto prima di te, mi hanno detto che hanno pianto! mi dovrebbe fare piacere, e mi fa piacere, però penso come sia triste il ‘silenzio’ durante la vita , come sia la difficile a volte esternare i sentimenti più puri , perché ce ne vergogniamo ,perché bisogna reprimere, perché altrimenti non siamo ‘uomini ( e donne , ovviamente) veri’.La morte poi, cancella tutte le possibilità …Recuperare ‘la possibilità ‘, poi è un lungo tragitto..molto difficile e faticoso.Son contenta che hai capito il mio ‘delirio’ ahah ! ( mi piace sempre finire il discorsetto con una nota ironica.
    Ora corro da te , ( il tuo racconto!) sicura di trovare un ‘amica sincera .

  11. Commovente. Grazie Laura

  12. Caro Marco..ti ringrazio moltissimo per aver letto questo mio racconto che, scusa il gioco di parole, per me è veramente ‘speciale’…anche leggere solo ‘commovente’ mi fa commuovere …capisci di sicuro quello che voglio dire (hai visto , qui ci sono tre parti invece che una ma di sicuro non ho badato a questo scrivendolo ).ti ringrazio anche per il tuo ‘grazie, carico per me di significato importante.

  13. Cara Laura, non nascondo che ho avuto un po’ di difficoltà nella comprensione della storia (3 parti), ma la tua genialità sta proprio in questo tipo di impostazione.
    Comunque bellissimo!! L’amore per un genitore….commovente, lacrime immense….
    Ciao

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